Uno sguardo all'Europa: istruzione e formazione adulti, Commissione Europea

Documento da Commissione Europea/eacea/eurydice su Uno sguardo all'Europa. Il Pdf analizza l'istruzione e la formazione degli adulti in Europa, basandosi su dati Eurydice. Questo documento di Educazione civica per l'Educazione per adulti descrive i percorsi CPIA, l'istruzione in carcere e le normative italiane sull'apprendimento permanente.

Mostra di più

9 pagine

Uno sguardo all'Europa
Tasso molto elevato, e per il mondo di oggi questo non va bene perchè vengono richieste
competenze sempre più raffinate e specializzate per qualsiasi attività lavorativa.
Parte più elevata nell’Europa settentrionale a livello di alfabetizzazione degli adulti. Media nei paesi
sopratutto dell’Europa dell’est. Molto bassa nei paesi meridionali. Dato che ci deve far riflettere e
fare un attenta valutazione per poi prendere delle contromisure.
Passo fondamentale che sta avvenendo come costruzione di una piattaforma sempre più attendibile
e perseguibile per la formazione degli adulti.

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

Uno sguardo all'Europa

L'ultimo rapporto Eurydice su «Istruzione e formazione degli adulti in Europa» del 2021, evidenziando le trasformazioni degli ultimi anni, riporta i seguenti dati di contesto sull'istruzione e la formazione degli adulti in Europa:

  • i paesi variano in termini di partecipazione degli adulti all'istruzione e alla formazione; caratteristica comune è che la maggior parte delle attività di apprendimento a cui partecipano gli adulti ha un carattere non formale.
  • Gli adulti scarsamente qualificati partecipano meno all'istruzione e alla formazione rispetto a quelli con livelli di istruzione più elevati.
  • Circa un adulto su cinque nell'UE non ha completato l'istruzione secondaria superiore Tasso molto elevato, e per il mondo di oggi questo non va bene perchè vengono richieste competenze sempre più raffinate e specializzate per qualsiasi attività lavorativa.
  • Adulti in Europa. L'Europa è interessata da bassi livelli di alfabetizzazione, competenze matematiche e/o competenze digitali.
  • Se si considera l'interazione tra le percentuali di adulti poco qualificati nella popolazione e la partecipazione di questi adulti all'istruzione e alla formazione, emergono tre profili nazionali (alta parti settentrionali e occidentali dell'Europa -media.
  • La maggior parte di questi paesi si trova nell'Europa dell'Est - bassa nell'Europa meridionale).

Fonte: Commissione europea/EACEA/Eurydice, 2021. Istruzione e formazione degli adulti in Europa: costruire percorsi inclusivi per lo sviluppo di competenze e qualifiche. Rapporto Eurydice. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea

Parte più elevata nell'Europa settentrionale a livello di alfabetizzazione degli adulti. Media nei paesi sopratutto dell'Europa dell'est. Molto bassa nei paesi meridionali. Dato che ci deve far riflettere e fare un attenta valutazione per poi prendere delle contromisure.

  • Offerta di apprendimento. In tutta Europa, gli adulti possono migliorare le loro competenze di base attraverso vari tipi di programmi sovvenzionati con fondi pubblici, che vanno da programmi formali di istruzione di base a corsi di competenze di base non formali; i percorsi per conseguire qualifiche riconosciute stanno diventando sempre più diversificati tra i paesi europei.
  • Sostegno finanziario. In molti paesi europei, i programmi sovvenzionati con fondi pubblici che consentono di conseguire qualifiche riconosciute sono offerti gratuitamente, il che può contribuire a ridurre gli ostacoli finanziari alla partecipazione. I finanziamenti comunitari contribuiscono in modo sostanziale a creare opportunità di istruzione e formazione per gli adulti scarsamente qualificati· Riconoscimento e convalida dei risultati dell'apprendimento e servizi di orientamento
  • La maggior parte dei paesi europei dispone di bilanci delle competenze, ma il servizio non è sempre ampiamente accessibile a chi potrebbe averne più bisogno. Mentre ora i quadri normativi nazionali affrontano normalmente il tema della convalida dell'apprendimento non formale e informale, le effettive opportunità di convalida e la misura in cui sono soggette a monitoraggio nazionale differiscono notevolmente tra i paesi.
  • Sebbene le iniziative pubbliche e le campagne di sensibilizzazione sulle opportunità di apprendimento degli adulti siano diffuse in tutta Europa, potrebbero essere necessari maggiori sforzi per raggiungere gli adulti con bassi livelli di competenze di base o qualifiche.

Fonte: Commissione europea/EACEA/Eurydice, 2021. Istruzione e formazione degli adulti in Europa: costruire percorsi inclusivi per lo sviluppo di competenze e qualifiche. Rapporto Eurydice. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea

  • L'educazione permanente è obiettivo educativo perseguito dagli Stati a economia occidentale sin dalla seconda metà del '900, sia singolarmente che assieme nelle sedi istituzionali internazionali, Unesco dapprima e Unione Europea in seguito.
  • A livello internazionale si ricordano le decisive conferenze generali sull'educazione degli adulti tenute a Elseneur, 1949, Montral, 1960, Tokyo, 1972, Parigi, 1985, Jomtien, 1990, e Amburgo 1997.
  • In Europa l'educazione permanente è vista come un principio organizzatore di tutta l'esperienza educativa che implica un sistema completo, coerente e integrato che aiuta la persona a sviluppare la propria personalità durante tutta la vita, attraverso il lavoro o le attività del tempo libero. Da qui si approda al principio di lifelong learning; e, al termine educazione, subentra quello di apprendimento che abbraccia l'intera esistenza e tutte le esperienze formali, non formali e informali.

"In linea con le indicazioni dell'Unione europea, per apprendimento permanente si intende qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale ... " (L. n. 92/2012, art. 1, comma 51).

Il legislatore italiano si allinea alle posizioni dell'UE. Il Ministero dell 'Istruzione adotta i nuovi termini e li trasfonde sia in documenti programmatici (Linee guida e Indicazioni nazionali per il curricolo) che in documenti propriamente amministrativi. Ai principi dell apprendimento per tutta la vita è data forma giuridica: la L. n. 92/2012 sussume nel discorso giuridico i termini di apprendimento permanente, apprendimento formale, apprendimento non formale, apprendimento informale, cui attribuisce un preciso significato.

Passo fondamentale che sta avvenendo come costruzione di una piattaforma sempre più attendibile e perseguibile per la formazione degli adulti.L'Italia tra passato e presente «dalle 150 ore ai CPIA», evoluzione normativa ed organizzazione didattica

Evoluzione normativa e organizzazione didattica

Il sistema di istruzione degli adulti (IDA) fa riferimento all'insieme delle attività educative volte all'acquisizione di un titolo di studio allo scopo di elevare il livello di istruzione della popolazione adulta.

I corsi di istruzione degli adulti, compresi quelli che si svolgono presso gli istituti di prevenzione e pena, sono realizzati dai Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (CPIA) e dagli istituti secondari superiori tecnici, professionali e licei artistici (DPR 263/12).

I CPIA sono scuole statali che hanno lo stesso livello di autonomia delle scuole, vale a dire che sono dotati di sedi, personale e organi collegiali propri.

Hanno accesso ai corsi offerti dai CPIA le persone di età uguale o superiore a 16 anni.

Inclusione sociale, cittadinanza attiva e sviluppo della persona

  • Il bisogno di innalzare i livelli di istruzione della popolazione adulta, la necessità da parte dei migranti di conoscere la lingua italiana, nonché l'esigenza di qualificazione e riqualificazione professionale hanno fatto sì che l'istruzione degli adulti sia oggetto di innovazioni normative.
  • La sfida è quella di permettere alla popolazione adulta l'accesso a percorsi di miglioramento del livello delle competenze che diano loro opportunità di sviluppo concrete,assicurando l'acquisizione di un più ampio corredo di competenze rilevanti per il mercato del lavoro e la partecipazione attiva nella società.

I corsi di istruzione per adulti sono nati nell'ambito dell educazione popolare con l'obiettivo di essere «un aiuto per la formazione umana dell'adulto» e un conseguente «sostegno allo sviluppo economico, politico e sociale» della comunità nazionale (D. Ltg n. 1599/1947 e C.M. 2 luglio 1957).

> il basso tasso di alfabetizzazione è peso negativo per tutta la società.

Nei decenni 60/80 del secolo scorso l'istruzione degli adulti è ripensata in termini di educazione permanente e ricorrente; è soppressa la scuola popolare e decollano i corsi statali sperimentali di alfabetizzazione per adulti (art. 47, L n. 270/1982).

Alla fine degli anni '90 nascono i Centri territoriali permanenti, Ctp, come sede di servizi per l'istruzione e la formazione degli adulti: corsi di alfabetizzazione e per il conseguire la licenza media, per italiani o stranieri, corsi di cultura generale, laboratori artistici e linguistici, insegnamenti.

«I Ctp trovano riferimento didattico ed amministrativo presso una istituzione scolastica individuata tra quelle nel cui ambito territoriale sono programmate attività per adulti, tenuto conto di specifiche pregresse esperienze, con preferenza per quella dove ha sede il distretto scolastico qualora quest'ultima risulti collocata presso una scuola elementare o media. I Centri si configurano come luoghi di lettura dei bisogni, di progettazione, di concertazione, di attivazione e di governo delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta, nonché di raccolta e diffusione della documentazione» (art. 7, O.M. n. 455/1997).

CPIA 2006

I Centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti e i Corsi serali, funzionanti presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, sono riorganizzati su base provinciale e in reti territoriali e denominati Centri provinciali per l'istruzione degli adulti, Cpia per effetto dell'art. 1, c. 632, L. n. 296/2006.

Cpia formalmente istituiti con DM 25.10.2007

Anno scolastico 2015/2016

Passaggio al "Nuovo ordinamento" nazionale dei Cpia (DPR 263/2012)

Le Linee guida del Ministro definiscono i diversi snodi dell 'operazione-passaggio (art. 11, comma 10, dpr 263/2012):

  • per sostenere l'autonomia organizzativa e didattica dei Centri, per applicare il nuovo assetto didattico dei percorsi di primo e secondo livello con l'adattamento dei piani di studio di cui ai dd.pp.rr. n. 87, 88, 89/2010;
  • per la definizione degli strumenti di flessibilità.

Appositi progetti assistiti hanno preparato l'attuale situazione dei CPIA

Tutti i Centri Territoriali Permanenti cessano di esistere alla data del 31 agosto 2015 e confluiscono nei CPIA (tramite ricognizione in contraddittorio tra cedente e subentrante)

I Cpia hanno un Ds e un DSGA. La loro sinergia è importante.

Beni e attrezzature acquisiti con i fondi del CPT sono trasferiti al Cpia, che ha un proprio inventario e un proprio bilancio.

Il dirigente avvia e gestisce il sito istituzionale del Cpia.

Utenza dei Centri

Ai Centri possono iscriversi

  • gli adulti anche stranieri che non hanno assolto l'obbligo di istruzione o che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione;
  • gli adulti stranieri in età lavorativa, anche in possesso di titoli di studio conseguiti nei Paesi di origine, per i percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana;
  • coloro che hanno compiuto il 16º anno di età e che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, ferma restando la possibilità, a seguito di accordi specifici tra regioni e uffici scolastici regionali, di iscrivere, nei limiti dell'organico assegnato e in presenza di particolari e motivate esigenze, coloro che hanno compiuto il 15º anno di età;
  • gli adulti, anche stranieri, che sono in possesso del titolo di studio conclusivo del 1º ciclo di istruzione;
  • coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che, già in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, dimostrano di non poter frequentare il corso diurno;
  • coloro che intendono frequentare i percorsi di secondo livello di cui all'art. 4, comma 1, lettera b).

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.