Linguistica Italiana: Sociolinguistica dell'Italiano Contemporaneo

Slide dall'Università degli Studi di Ferrara su Linguistica Italiana: Sociolinguistica dell'Italiano Contemporaneo. Il Pdf esplora la variazione diamesica, distinguendo parlato e scritto, con focus su aspetti fonici, grafici e pragmatici, utile per lo studio universitario della materia Lingue.

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18 pagine

a.a. 2023/24
LINGUISTICA ITALIANA
(L-FIL-LET/12)
2 SOCIOLINGUISTICA DELL’ITALIANO
CONTEMPORANEO
Lezione 13 La variazione diamesica
Fabio Romanini Linguistica italiana
13 La variazione diamesica
La VARIAZIONE DIAMESICA, o DIAMESIA, concerne la variazione linguistica
influenzata dal canale di comunicazione.
I poli opposti di variazione sono il PARLATO (canale fonico-uditivo) e lo SCRITTO
(canale grafico-visivo). Tra di essi esiste però un CONTINUUM, cioè un’infinita
varietà di esecuzioni, più che una distinzione rigida (anche se ci sono posizioni
diverse tra gli studiosi).
Differenza più rilevante: uno scritto è soggetto alla PIANIFICAZIONE DEL
DISCORSO, mentre nel parlato restano le “tracce” di cambi di progetto, anacoluti,
ecc. e possono esserci sovrapposizioni di turni.
Nel parlato c’è poco tempo per pianificare un discorso, e dunque non è possibile
riflettere a lungo sulla sintassi. Anche il destinatario, però, deve affidarsi alla
memoria per tenere traccia della sintassi del suo interlocutore, e perciò le frasi
lunghe e complesse lo metterebbero in difficoltà.

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Anteprima

Linguistica Italiana: Sociolinguistica dell'Italiano Contemporaneo

La Variazione Diamesica

UNIVE R RSITAS E 13 91 . JS ORE R Università degli Studi di Ferrara a.a. 2023/24 LINGUISTICA ITALIANA (L-FIL-LET/12) 2 - SOCIOLINGUISTICA DELL'ITALIANO CONTEMPORANEO Lezione 13 - La variazione diamesicaLa VARIAZIONE DIAMESICA, o DIAMESIA, concerne la variazione linguistica influenzata dal canale di comunicazione. I poli opposti di variazione sono il PARLATO (canale fonico-uditivo) e lo SCRITTO (canale grafico-visivo). Tra di essi esiste però un CONTINUUM, cioè un'infinita varietà di esecuzioni, più che una distinzione rigida (anche se ci sono posizioni diverse tra gli studiosi). Differenza più rilevante: uno scritto è soggetto alla PIANIFICAZIONE DEL DISCORSO, mentre nel parlato restano le "tracce" di cambi di progetto, anacoluti, ecc. e possono esserci sovrapposizioni di turni. Nel parlato c'è poco tempo per pianificare un discorso, e dunque non è possibile riflettere a lungo sulla sintassi. Anche il destinatario, però, deve affidarsi alla memoria per tenere traccia della sintassi del suo interlocutore, e perciò le frasi lunghe e complesse lo metterebbero in difficoltà. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS X3 . FERRA TAS . 13 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Comunicazione Scritta e Parlata

Nella lingua scritta è importante valutare che il destinatario non è presente al momento dell'enunciazione del testo: dunque il contesto non è condiviso, e la comunicazione deve superare ogni ambiguità. Lo scritto è (tendenzialmente) monologico, mentre il parlato è assai spesso dialogico. Le condizioni intermedie tra scritto e parlato sono però abbastanza numerose: una lezione universitaria è un esempio di parlato monologico; la chat è un sistema di scritto dialogico. A queste tipologie si aggiungono il parlato trasmesso e lo scritto trasmesso, e in generale nelle varietà intermedie si ha un scambio delle caratteristiche tipiche dei due poli. La comunicazione verbale è insomma multimodale e multicanale. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Caratteristiche del Parlato

Nel parlato si può fare uso di mezzi CINESICI (gesti di assenso o di diniego, o altra gestualità), PROSSEMICI (rispetto o violazione della distanza di cortesia), PARALINGUISTICI o SOPRASEGMENTALI (volume, tono, enfasi, velocità). Abbondano connettivi pragmatici (segnali discorsivi), cioè congiunzioni, esclamazioni, sintagmi o anche semplici verbi: dunque, insomma, ah, in altre parole, guarda, diciamo, ecc., ma anche DEMARCATIVI (se segnalano parti di discorso), FATICI (vero?, rendo l'idea? figurati) e MITIGATORI (mi sembra, tipo, una specie di, praticamente, tra virgolette). La sintassi è frammentaria, giustappositiva. Prevalgono coordinazione e paratassi. La congiunzione che può essere usata anche oltre le sue normali funzioni grammaticali. Alcuni modi e tempi verbali sono poco usati: trapassato remoto, futuro anteriore, condizionale. Molto rara nel parlato è la diatesi passiva. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Uso dei Tempi Verbali nel Parlato

Spesso è usato il presente anche per narrare fatti accaduti in passato (PRESENTE NARRATIVO), o al contrario cose pianificate per il futuro (PRESENTE PRO FUTURO). Il passato (prossimo, o remoto) può sostituire il futuro: per es. quando ho finito, vado via. Il futuro assume valori modali: dubitativo, ad esempio (chi sarà alla porta?). L'imperfetto può essere controfattuale (facciamo che io ero il ladro e tu la guardia). Si diffondono le forme enfatiche: un sacco di, una cifra, strabello; le forme generiche: quello della caldaia, il coso per accendere il gas, le forme diminutivali: un attimino, una firmetta. Il suffisso -ATA sta aumentando la sua produttività: calmata, porcata, stupidata; ci possono essere fenomeni di ritrazione dell'accento, dovuti a ipercorrettismi (per parole latine, che si suppongono non parossitone): edile, salubre, persuadere, al posto delle forme corrette. Si hanno poi fenomeni di ALLEGRO, come apocopi (ben, veniam) e aferesi ('spetta, 'scolta). Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS · FERRA J . EX TAS . 13 - 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Implicature e Sintassi nel Parlato

Nel parlato è più alto il numero di implicature conversazionali, e di impliciti in generale; ci sono molti più cambi di progetto, nonché ripetizioni, ridondanze, correzioni. Il discorso è frammentario e spesso la coesione non è perfetta. Sono espressi di più i verbi. Aumentano le costruzioni marcate, e nella sintassi è alto il numero di frasi coordinate, o giustapposte, e di frasi relative. Rispetto allo scritto, sono in numero inferiore le subordinate di altro tipo e le frasi di modo implicito. Il lessico è più generico, e tende a essere più espressivo e ironico. Aumentano le caratteristiche regionali. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Caratteristiche dello Scritto

Diversamente, lo scritto si caratterizza per la maggiore coesione, la scansione del testo in paragrafi, in generale per la cura e per la variatio, cioè la ricerca di sinonimi e di forme sostituenti. Lo scritto può però essere influenzato dall'italiano burocratico, che induce all'uso degli opachi addì, li (nelle date), obliterare, suddetto, soprascritto. E anche l'italiano giornalistico può dare un aspetto particolare ai testi: aumento dello stile nominale, molti elativi, molte metafore e metonimie (Quirinale per 'presidente della Repubblica'), molti derivati, composti e prestiti (europeista, tangentopoli, tsunami). Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Esplicitezza e Coesione nello Scritto

Nello scritto non ci sono allocutivi e fatismi (cioè meccanismi per controllare il canale). Un buon testo scritto deve puntare alla massima esplicitezza e coesione, evitando implicature conversazionali e, il più possibile, le presupposizioni. Non devono esserci cambi di progetto, ridondanze, costruzioni marcate. La soggettività e l'espressività diminuiscono (o scompaiono, in testi in cui non sono opportune). Ci sono più subordinate nella sintassi, e un maggior numero di forme implicite. Il lessico è vario e, se il testo è tecnico o molto formale, diventa denso. Non è opportuno usare lessico brillante nella maggior parte dei testi scritti. Ma nella scrittura due elementi dell'oralità non sono sostituibili: - l'ELLISSI, cioè la negazione di una informazione, oppure soltanto l'allusione non esplicitata. Per esempio, quando l'interlocutore non risponde a una domanda e cambia discorso (anche scherzosamente, per confermare un sospetto). È una violazione della regola cooperativa di quantità. - il SILENZIO, che da solo vale come un intero testo. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

L'Italiano Trasmeso e Recitato

L'italiano TRASMESSO (alla radio) ha contribuito all'unificazione linguistica. A oggi si potrebbero indicare come modelli le letture letterarie e il bollettino meteo. A teatro, e al cinema, il parlato è invece RECITATO. A volte si incontrano però forme di parlato non spontaneo, anche nelle traduzioni: vengono quasi sempre eliminate le parolacce, e anche i localismi, che però garantiscono l'immediatezza della comunicazione. Il trasmesso televisivo raggiunge il 94% delle case italiane, e il 64% degli italiani ascolta la radio. Inoltre si contaminano i linguaggi, ormai dagli anni Ottanta: informazione, intrattenimento e divulgazione sembrano essere diffusi con le medesime trasmissioni, che fanno leva sul lessico brillante e su una sintassi molto semplice. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Evoluzione della Televisione e della Lingua

Dai tempi della "paleotelevisione" (Eco 1983: poche ore di trasmissione, serate a tema fisso e palinsesto settimanale), che aveva anche una forte connotazione pedagogica, i tempi sono cambiati. La televisione pubblica esercitava un ferreo controllo sulla lingua: erano proibite parole volgari, il registro doveva restare elevato, i presentatori frequentavano corsi di dizione. Nel 1969 la RAI affidò ai linguisti Migliorini, Tagliavini e Fiorelli la realizzazione del Dizionario di Ortografia e Pronunzia (www.dizionario.rai.it). Furono prodotte trasmissioni dedicate all'insegnamento degli adulti, come Non è mai troppo tardi, per recuperare alla lettura e alla scrittura gli analfabeti. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Cultura e Televisione: Dal Modello allo Specchio

Per la divulgazione della cultura il teatro aveva un posto importante nel palinsesto, e la RAI produsse sceneggiati tratti dai classici della letteratura mondiale (Odissea, Promessi sposi, Anna Karenina, ecc.). La cultura contava in percentuale per oltre il 40% dei programmi. Nel 1976 la RAI fu riformata; nel 1979 nacque Rai 3, destinata all'informazione regionale e dunque aperta alle pronunce locali. Ai telegiornali si passò da un semplice annunciatore di notizie (speaker) al giornalista che guida lo spettatore nel ragionamento (anchorman). Poi nacquero radio e tv private, che indussero anche la tv pubblica ad adeguarsi, nel palinsesto e nella lingua, a una qualità ben inferiore. Il pubblico, negli anni Ottanta e poi con crescente successo, entra nella tv: con i collegamenti, con le telefonate da casa, con i talk show, con i reality show. I modelli forniti dalla tv sono sempre più bassi e da "modello" la tv diventa "specchio" (deformante) della nostra società. Fabio Romanini - Linguistica italiana con laboratorio di scrittura 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS · FERRAR TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

Comunicazione Mediata dal Computer (CMC)

Trasmessa è anche la CMC, cioè la "Comunicazione Mediata dal Computer". Alcuni studiosi preferiscono riferirsi a questa forma come a italiano DIGITATO. Negli ultimi tempi il web ha consentito l'unificazione di molte tipologie di comunicazione: i siti dei quotidiani contengono sempre più spesso notizie concepite per una lettura veloce on line, non i pezzi pubblicati sul cartaceo. La diffusione della rete Internet ha avuto l'effetto di reincentivare la scrittura (e la lettura). Non è corretto dire che chi scrive sms disimpara a scrivere: sta scegliendo una varietà. Se fa errori di ortografia, la causa non è il mezzo usato. Molte persone che non scrivevano mai ora producono di continuo testi molto frammentari, brevissimi. Li ha studiati per prima Pistolesi (Il parlar spedito, 2004; è ora disponibile un nuovo studio, pubblicato nel 2022 e intitolato L'italiano del web social network, blog & co.). Essenziali sono i concetti di turno e stringa. Fabio Romanini - Linguistica italiana 13 - La variazione diamesica ARIAE UNIVERS . FERRAI TAS . 19 1/ 91 sn Università degli Studi di Ferrara

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