Valutare gli apprendimenti: linee guida e processo valutativo

Documento universitario sulla valutazione degli apprendimenti. Il Pdf esplora le linee guida per la valutazione scolastica, le modalità di certificazione delle competenze e le rilevazioni INVALSI, utile per studenti universitari che approfondiscono la didattica.

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14 pagine

Valutare gli apprendimenti
Introduzione
Le nuove linee guida per la valutazione (172/2020) richiedono di ripensare al processo valutativo in logica di
apprezzamento – la proposta ministeriale contiene molte insidie e rischi in caso di adozione letterale e
lascia aperti alcuni dubbi quali
A che idea di apprendimento dare valore (riproduttivo o rielaborativo?)
Che distinzione mantenere tra progettazione e valutazione nell’azione didattica
Che attenzione dare alle diverse discipline (mantenere la loro peculiarità i amalgamarle?)
Il rischio è di adottare le norme in modo rigido e frettoloso, senza riflessione sulle stesse. Il decreto è stato
emesso a anno scolastico già avviato con richiesta ai docenti di applicarlo già per il primo quadrimestre da
cui i docenti hanno avuto poco tempo per visionare lo stesso prima di applicarlo- sarebbe necessaria una
fase iniziale di sperimentazione per capire meglio e usare meglio lo strumento.
Struttura del processo valutativo
Luoghi comuni del valutare
Il primo è l’aspirazione alla valutazione oggettiva che deriva anche dalla fragilità professionale del
docente da cui l’oggettività diventa scudo per nascondere le incertezze del sistema scolastico. Il
processo valutativo non può però che fondarsi sulla rappresentazione della realtà di chi valuta e la
mediazione del valutatore è inevitabile
è pericoloso negare la soggettività della valutazione in quanto
è proprio questa soggettività a darle valore nella relazione educativa. Parlare di oggettività prevede una
visione dispregiativa della soggettività
La maggior chiarezza della valutazione espressa in decimi- in realtà si ha maggior famigliarità coi voti in
decimi senza che questi siano più chiari di altre forme di giudizio. Il voto è giudizio di valore che
consente facili comparazioni – il voto viene usato come numero cardinale non per indicare una quantità
ma una posizione in graduatoria degli studenti
La tendenza a considerare il giudizio conclusivo come esito dei voti ottenuti nel corso del periodo
considerato – una procedura scientifica ma che non corrisponde alla vera attribuzione di valore
sull’esperienza formativa restando mero calcolo ragionieristico. I limiti tecnici sono almeno 2: usare la
media trattando tutti i voti nello stesso modo senza considerare le distanze tra i voti presenti e il peso
di ognuno degli stessi sul percorso di formazione del soggetto. Inoltre, usare la media è anche rischioso
in quanto crea un cortocircuito nel docente tra la raccolta dei voti e la definizione del giudizio finale che
dovrebbe essere apprezzamento globale e non mera applicazione di algoritmo
La funzione di controllo della valutazione- il voto viene pensato ed agito come strumento per accertare
e rendicontare l’apprendimento degli allievi per sanzionare risultati insoddisfacenti. La valutazione
perde in questo modo la sua funzione formativa e resta solo strumento di controllo
nasce dall’idea
che la valutazione formativa sia buonista e lassista: promuove in modo indiscriminato
La valutazione formativa è come l’asticella inclinata del salto in alto: ogni studente salta nell’area più bassa
per perfezionare la tecnica poi da solo è motivato a trovare la sfida che personalmente può al meglio
affrontare e ad impegnarsi per riuscire nella stessa
così la valutazione severa funziona se legata ai
parametri valutativi noti allo studente e al contempo se associata a feedback costanti che consentano allo
studente di sentirsi sempre aiutato a crescere.
Una rappresentazione d’insieme
Il processo valutativo è caratterizzato da questi passaggi:
Valutare come conoscere è atto pervasivo dell’esperienza quotidiana e, ogni valutazione, implica
sempre la soggettività di chi valuta riconoscibile nei filtri che intrapone tra sé e la realtà valutata
I dati di riferimento sono la rappresentazione fattuale dell’oggetto che viene valutato in modo
empiricamente corretto
anche nella raccolta dei dati ogni soggetto interviene con scelte personali
circa le modalità di raccolta da cui emergono elementi soggettivi. È la fase istruttoria o momento
descrittivo in cui rappresento in modo fedele l’oggetto
Il giudizio codificato- è una rappresentazione codificata dell’oggetto che si ottiene interpretando ed
intrecciando i dati emersi nella fase precedente. Il giudizio codificato dipende dai criteri di qualità con
cui il valutatore esprime il proprio giudizio. È la fase di espressione del giudizio o momento
interpretativo in cui do significato ai dati in rapporto a dei criteri personali
I ruoli dei soggetti implicati- la valutazione ha valenza sociale in rapporto alle dinamiche che si
instaurano tra chi valuta e chi viene valutato, la valutazione è sempre quindi una forma di detenzione
del potere
Passaggi chiave
Fase di individuazione dell’oggetto- dipende dal significato che diamo al processo di apprendimento es.
prodotto o processo con maggior rilevanza? Risultati di apprendimento o come li raggiungo?
Dimensione cognitiva o abilità sviluppate?
il significato del termine apprendimento quindi non è
univoco e la visione che ne abbiamo va a determinare la valutazione
Fase di rilevazione dei dati- avviene sia nell’interazione quotidiana docente-alunni che nei momenti
formalizzati di accertamento degli apprendimenti conseguiti ovvero nelle prove di verifica. La prova di
verifica è la somministrazione di uno stimolo all’allievo che ne solleciti una prestazione in grado di
manifestare gli apprendimenti che vogliamo accertare, la prestazione viene in seguito analizzata e
valutata. Le prove rispondono a requisiti di validità (corrispondenza tra rilevato e apprendimento da
accertare- relazione tra allievo e prova) e attendibilità (costanza nella lettura della prestazione-
relazione tra prova e docente che valuta la stessa)
Definizione dei criteri- richiama la stretta relazione tra progettazione e valutazione, è importante
esplicitare come docente anche i criteri che si usano implicitamente (spesso circa l’idea di buon
apprendimento e buon alunno). Abbiamo 3 modi di formulare giudizi
o
Standard assoluto- prestazione ottimale in base a cui confronto quella ottenuta, il giudizio è
scarto tra ottimale e realmente raggiunto
o
Posizione rispetto al gruppo- confronto tra la prestazione del singolo e del gruppo, il giudizio è
collocazione in una fascia
o
Progresso dell’allievo- si apprezza il progresso rispetto al livello inziale
La valutazione deve sempre essere trasparente quindi che espliciti le scelte del docente – la valutazione
deve avere questa caratteristica in quanto è sociale e pubblica
Espressione del giudizio- pone la problematica dei codici da utilizzare es. variabili nominali, ordinali,
metriche… generalmente a scuola usiamo il voto quindi variabili ordinali che consentono di creare
graduatorie tra i risultati degli studenti
Fase di regolazione dell’insegnamento- evidenzia la circolarità tra valutazione, progettazione e azione
didattica. Il giudizio sulle prestazioni degli alunni è feedback per il docente e può diventare la base per
migliorare l’efficacia delle sue proposte
La comunicazione del giudizio- è essenziale ragionando in ottica formativa in quanto il giudizio ha
influenza sempre sulla relazione. Comunicando la valutazione devo sempre tener conto del soggetto e
responsabilizzarlo (non riceve una sentenza ma è protagonista di un percorso di crescita che condivide
con me quella valutazione)

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Anteprima

Valutare gli apprendimenti

Introduzione Le nuove linee guida per la valutazione (172/2020) richiedono di ripensare al processo valutativo in logica di apprezzamento - la proposta ministeriale contiene molte insidie e rischi in caso di adozione letterale e lascia aperti alcuni dubbi quali

  • A che idea di apprendimento dare valore (riproduttivo o rielaborativo?)
  • Che distinzione mantenere tra progettazione e valutazione nell'azione didattica
  • Che attenzione dare alle diverse discipline (mantenere la loro peculiarità i amalgamarle?)

Il rischio è di adottare le norme in modo rigido e frettoloso, senza riflessione sulle stesse. Il decreto è stato emesso a anno scolastico già avviato con richiesta ai docenti di applicarlo già per il primo quadrimestre da cui i docenti hanno avuto poco tempo per visionare lo stesso prima di applicarlo- sarebbe necessaria una fase iniziale di sperimentazione per capire meglio e usare meglio lo strumento.

Struttura del processo valutativo

Luoghi comuni del valutare

  • Il primo è l'aspirazione alla valutazione oggettiva che deriva anche dalla fragilità professionale del docente da cui l'oggettività diventa scudo per nascondere le incertezze del sistema scolastico. Il processo valutativo non può però che fondarsi sulla rappresentazione della realtà di chi valuta e la mediazione del valutatore è inevitabile-> è pericoloso negare la soggettività della valutazione in quanto è proprio questa soggettività a darle valore nella relazione educativa. Parlare di oggettività prevede una visione dispregiativa della soggettività
  • La maggior chiarezza della valutazione espressa in decimi- in realtà si ha maggior famigliarità coi voti in decimi senza che questi siano più chiari di altre forme di giudizio. Il voto è giudizio di valore che consente facili comparazioni - il voto viene usato come numero cardinale non per indicare una quantità ma una posizione in graduatoria degli studenti
  • La tendenza a considerare il giudizio conclusivo come esito dei voti ottenuti nel corso del periodo considerato - una procedura scientifica ma che non corrisponde alla vera attribuzione di valore sull'esperienza formativa restando mero calcolo ragionieristico. I limiti tecnici sono almeno 2: usare la media trattando tutti i voti nello stesso modo senza considerare le distanze tra i voti presenti e il peso di ognuno degli stessi sul percorso di formazione del soggetto. Inoltre, usare la media è anche rischioso in quanto crea un cortocircuito nel docente tra la raccolta dei voti e la definizione del giudizio finale che dovrebbe essere apprezzamento globale e non mera applicazione di algoritmo
  • La funzione di controllo della valutazione- il voto viene pensato ed agito come strumento per accertare e rendicontare l'apprendimento degli allievi per sanzionare risultati insoddisfacenti. La valutazione perde in questo modo la sua funzione formativa e resta solo strumento di controllo -> nasce dall'idea che la valutazione formativa sia buonista e lassista: promuove in modo indiscriminato

La valutazione formativa è come l'asticella inclinata del salto in alto: ogni studente salta nell'area più bassa per perfezionare la tecnica poi da solo è motivato a trovare la sfida che personalmente può al meglio affrontare e ad impegnarsi per riuscire nella stessa -> così la valutazione severa funziona se legata ai parametri valutativi noti allo studente e al contempo se associata a feedback costanti che consentano allo studente di sentirsi sempre aiutato a crescere.

Rappresentazione d'insieme del processo valutativo

Il processo valutativo è caratterizzato da questi passaggi:

  • Valutare come conoscere è atto pervasivo dell'esperienza quotidiana e, ogni valutazione, implica sempre la soggettività di chi valuta riconoscibile nei filtri che intrapone tra se e la realtà valutata
  • I dati di riferimento sono la rappresentazione fattuale dell'oggetto che viene valutato in modo empiricamente corretto > anche nella raccolta dei dati ogni soggetto interviene con scelte personali circa le modalità di raccolta da cui emergono elementi soggettivi. È la fase istruttoria o momento descrittivo in cui rappresento in modo fedele l'oggetto
  • Il giudizio codificato- è una rappresentazione codificata dell'oggetto che si ottiene interpretando ed intrecciando i dati emersi nella fase precedente. Il giudizio codificato dipende dai criteri di qualità con cui il valutatore esprime il proprio giudizio. È la fase di espressione del giudizio o momento interpretativo in cui do significato ai dati in rapporto a dei criteri personali
  • I ruoli dei soggetti implicati- la valutazione ha valenza sociale in rapporto alle dinamiche che si instaurano tra chi valuta e chi viene valutato, la valutazione è sempre quindi una forma di detenzione del potere

Passaggi chiave del processo valutativo

  • Fase di individuazione dell'oggetto- dipende dal significato che diamo al processo di apprendimento es. prodotto o processo con maggior rilevanza? Risultati di apprendimento o come li raggiungo? Dimensione cognitiva o abilità sviluppate? > il significato del termine apprendimento quindi non è univoco e la visione che ne abbiamo va a determinare la valutazione
  • Fase di rilevazione dei dati- avviene sia nell'interazione quotidiana docente-alunni che nei momenti formalizzati di accertamento degli apprendimenti conseguiti ovvero nelle prove di verifica. La prova di verifica è la somministrazione di uno stimolo all'allievo che ne solleciti una prestazione in grado di manifestare gli apprendimenti che vogliamo accertare, la prestazione viene in seguito analizzata e valutata. Le prove rispondono a requisiti di validità (corrispondenza tra rilevato e apprendimento da accertare- relazione tra allievo e prova) e attendibilità (costanza nella lettura della prestazione- relazione tra prova e docente che valuta la stessa)
  • Definizione dei criteri- richiama la stretta relazione tra progettazione e valutazione, è importante esplicitare come docente anche i criteri che si usano implicitamente (spesso circa l'idea di buon apprendimento e buon alunno). Abbiamo 3 modi di formulare giudizi
    1. Standard assoluto- prestazione ottimale in base a cui confronto quella ottenuta, il giudizio è scarto tra ottimale e realmente raggiunto
    2. Posizione rispetto al gruppo- confronto tra la prestazione del singolo e del gruppo, il giudizio è collocazione in una fascia
    3. Progresso dell'allievo- si apprezza il progresso rispetto al livello inziale

La valutazione deve sempre essere trasparente quindi che espliciti le scelte del docente - la valutazione deve avere questa caratteristica in quanto è sociale e pubblica

  • Espressione del giudizio- pone la problematica dei codici da utilizzare es. variabili nominali, ordinali, metriche ... generalmente a scuola usiamo il voto quindi variabili ordinali che consentono di creare graduatorie tra i risultati degli studenti
  • Fase di regolazione dell'insegnamento- evidenzia la circolarità tra valutazione, progettazione e azione didattica. Il giudizio sulle prestazioni degli alunni è feedback per il docente e può diventare la base per migliorare l'efficacia delle sue proposte
  • La comunicazione del giudizio- è essenziale ragionando in ottica formativa in quanto il giudizio ha influenza sempre sulla relazione. Comunicando la valutazione devo sempre tener conto del soggetto e responsabilizzarlo (non riceve una sentenza ma è protagonista di un percorso di crescita che condivide con me quella valutazione)
  • Il ruolo dei soggetti- la valutazione a scuola ha spesso due polarità: individuale affidata al singolo docente + collegiale del consiglio di classe (è necessario però avere criteri condivisi). Le famiglie hanno ruolo nella valutazione: sono sia destinatari di feedback che fonte di informazioni sugli allievi. L'allievo nella valutazione non deve essere solo oggetto ma deve venir responsabilizzato per avere una valutazione per l'apprendimento e non solo dell'apprendimento.

Funzioni del valutare

  • Predittiva/ orientativa- precede il processo formativo e prevede le caratteristiche del percorso che sono maggiormente adatte a un determinato soggetto
  • Diagnostica- analizza le caratteristiche di ingresso dell'allievo rispetto al percorso da compiere
  • Formativa- offre feedback a studente e docente sul processo formativo in corso
  • Sommativa- tira le somme sui risultati conseguiti dall'allievo
  • Certificativa- attesta socialmente il conseguimento di risultati da parte del soggetto

La valutazione può essere considerata partendo da 2 logiche

  • Di controllo- accerto e attesto i risultati > valutazione dell'apprendimento, è una rendicontazione dei risultati ed ha spazi e tempi separati dalla fase di insegnamento
  • Di sviluppo- potenzio il processo formativo e i suoi risultati -> valutazione per l'apprendimento, è un dispositivo di retroazione che coinvolge il soggetto per accrescerne la consapevolezza, è integrata col momento formativo

Oggetto del processo valutativo

Il costrutto di competenza

Nell'approccio socio-costruttivista alla didattica

  • il processo di apprendimento è visto come ristrutturazione attiva di quel che il soggetto già conosce - la conoscenza ha natura sociale e carattere dinamico quindi l'apprendimento è socio-culturale e il contesto relazionale in cui avviene ha ruolo essenziale
  • il contesto socio-culturale è contesto in cui si genera la conoscenza che assume carattere situato quindi l'apprendimento diventa pratica consapevole guidata dalle proprie intenzioni e da una continua riflessione basata sulla percezione dei vincoli e delle risorse esterne/interne
  • l'apprendimento viene visto come CSSC ovvero constructive, situated, self-regulated and collaborative

il costrutto di competenza

  • è la capacità comprovata di utilizzare le conoscenze, abilità e capacità personali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale
  • la competenza richiede al soggetto non solo di conoscere i saperi disciplinari ma anche di mettere in relazione i saperi con il contesto di realtà in cui si collocano per giungere ad una soluzione efficace per dei problemi reali ed autentici
  • le Boterof parla di competenza come passaggio dal saper fare al saper agire. Il costrutto ha 3 livelli di analisi quali
    • risorse cognitive- conoscenze e abilità , contenuti del sapere
    • processi cognitivi ed operativi che il soggetto mobilita per affrontare il compito- comprendono la messa a fuoco del problema, l'attivazione strategica, ...

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