Educare alla creatività: teorie e processi in psicologia

Documento dall'Università sulla creatività, definendola e analizzando le teorie di vari autori come Torrance, Sternberg e Vygotsky. Il Pdf esplora il concetto di creatività nell'educazione, con un focus specifico sull'infanzia e il ruolo dell'adulto, utile per lo studio autonomo in Psicologia.

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22 pagine

EDUCARE
AL
LA
CREATIVITA
':
Educare alla creatività nelle Istituzioni
per
l'infanzia non significa unicamente incoraggiare
lo
sviluppo di una
capacità per la vita presente e
futura
ma significa anche riconoscere e assegnare valore alla soggettività
di
ogni bambino, dando spazio e attenzione alle sue idee.
Alimentare la creatività significa progettare e proporre
un
luogo dove sono
date
ai bambini
le
occasioni e
le
opportunità di ampliare il proprio campo mentale, sperimentare e giocare con
le
idee.
1.PENSARE
LA
CREATIVITA':
CHE
COS'E'
LA
CREATIVITA':
Secondo
Torrance
la creatività risulta essere uno
di
quei concetti facili
da
comprendere, ma allo stesso
tempo
difficile
da
spiegare, poiché riguarda
un
fenomeno complesso che chiama
in
causa una molteplicità
di
abilità e competenze.
Mo
l
ti
convergono nel riconoscere nell'originalità e appropriatezza al
compito
e alla situazione
le
due
qualità
che un
prodotto
deve avere
per
essere creativo.
Altri
studiosi fanno riferimento ad altri
termini
come novità e valore.
Sternberg definisce Il pensiero creativo come "il pens
ie
ro che è nuovo e che produce
idee
che sono di
valore".
Esso
diviene
un
elemento cruciale quando si prendono In esame I processi creativi messi
In
atto
dai
bambini.
Cardarello
dice "la creatività
non
è quesltone di
tutto
o niente ma di gradazione e produzione
di
elementi
inaspettati
entro
una configurazione che ha caratteri di ripetitività e il cui tasso di novità va sempre
commisurato sul singolo bambino.
Robinson
dice: "la creatività è quel processo che
utlllua
l'immaginazione è il pensiero critico
per
creare
nuove Idee le quali hanno un valore".
L'alternanza del pensiero logico e pensiero analogico, pensiero divergente, convergente appare ancora più
evidente nella sequenza delineata da
Wallis,
il quale, per descrivere l'evoluzione del processo creativo,
individua 4 fasi:
1.Preparazione:
momento
di raccolta e organiuazione delle informazioni. il soggetto esamina il tema o
problema di ricerca e acquisisce attivamente dati e esperienze;
2.
lncubazione:
fase di riflessione:
le
informazioni vengono elaborate e riorganizzate. In tale fase,
nell'elaborare le
infor
mazioni raccolte il soggetto crea delle reti di associazioni;
Talvolta queste
prime
2 fasi
si
sovrappongono realizzan
do
un'unica fase di ricerca lunga e articolata
in
momenti
di indagine attiva, consapevole. Inoltre, Wallas individua
tra
l'incubazione e l'inslght una sottofase
chiamata
intimation che coincide con
la
sensazione di essere sulla buona strada
per
risolvere
il
problema.
3.llluminazione o
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momento
In cui il soggetto giunge alla soluzione attraverso la ristrutturazione
degli elementi del problema e delle loro relazioni. Per gli psicologi della Gestalt, l'lnslght non appartiene al
processi ordinari di pensiero, ma costituisce un cortocircuito del ragionamento
In
cui le esperienze
pregresse fuoriviantl vengono dimenticate e
la
somiglianza strutturale tra
un
vecchio e nuovo problema
Individuata;
4.Verifica:
fase di elaborazione consapevole, dimessa alla prova dell'efficacia e di v;:ilutazione critica della
soluzione trovata con l'insight.
SI
riconosce nel problem solving
un
'area strettamente collegata alla
creatività.
Se
per
problem solving Intendiamo: ogni attività In cui
tanto
la rappresentazione cognitiva di
un'esperienza precedente, che le componenti
di
una situazione problematica corrente vengono
riorganizzate allo scopo di conseguire un
obiettivo
designato, allora
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iamo riconoscere l'essenza della
creatività nella capacità di ciascun Individuo di elaborare
le
informazioni e
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esperienze possedute
ricombinandole
In
modo nuovo e originale.
La
creatività, come
tratto
dell'esperienza umana, viene a delinearsi come una meta-competenza universale
e non
è considerata come abilità eccezionale che appartiene a pochi e geniali individui.
Diversi autori
awertono
la necessità di effettuare distinzioni
per
individuare diverse tipologie
di
creatività.
Gardner distingue tra la Bic C, tipica di Individui che hanno realizzato del cambiamenti radicali nella storia
dell'umanità e la
little
e Intesa come capacità di
tutti
gli individui di Inventare, innovare, creare cose nuove
In
ogni campo della vita.
Boden distingue tra P-creative ossia quando un
prodotto
è creativo
per
uno
specifico soggetto e H-creatlve
Intesa come la capacità di creare qualcosa di nuovo per l'Intera umanità.
Molti
autori dicono di considerare tale distinzione
In
un continuum, riconoscendo che I processi creativi che
contraddistinguono le due c sono gli stessi.
Kaufman
e Beehetto hanno
Introdotto
altre 2 categorie:
-Pro-e:
riguarda le produzioni creative realizzate da professionisti;
-Mini-e: aiuta a focalizzare l'attenzione sulla soggettività e sulle dimensioni emotive che caratterizzano I
processi creativi messi In
atto
da ciascun Individuo. Diviene particolarmente significativa quando prende
In
esame la creatività nei bambini.
APPROCCI
DI
STUDIO:
Per analizzare gli studi sulla creatività è utile utilizzare un quadro
di
riferimento elaborato da Rhodes e
ripreso
da
Sharp, In cui i diversi studi vengono ricondotti a 4 ampie categorie, In
base
al focus di analisi.
1.
Persona
:
si
riferisce alle ricerche che hanno focalizzato l'attenzione sulle variabili cognitive, sul
tratti
di
personalità
e sugli stati motivazionali del soggetti connessi con la creatività.
SI
studiano anche le
caratteristiche personali connesse alla creatività.
2.Prodotto: tale ambito riguarda
tutti
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si
di ricerca che prendono
In
esame I prodotti (materiali e
Immateriali) riconosciuti socialmente come creativi quali pubblicazioni, dipinti, opere letterarie ecc.
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3.Processo:
indagano specifici comportamenti e processi adottati dalle per.;one considerate creative e gli
approcci utilizzati nelle diverse situazioni di problem findlng e solving.
4.Press:
fa riferimento all'analisi delle influenze che il contesto storico sociale e culturale esercita sullo
sviluppo e sulla realizzazione del processi creativi.
A queste "4P" tradizionali della creatività,
Simonton aggiun
se
il concetto di:
-Persuasione
: cioè la
ca
pacità delle persone creative di persuadere gli altri e di Influenzarne le
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e le
opinioni.
Runco
aggiunge
un
altro concetto:
-Potenziale:
si
riferisce alla personalità creativa In relazione all'ambient. Runco distingue le teorie che
si
occupano di performances creative, concentrate
su
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prodotto
o
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un
comportamento osservabile da
quelle che
si
concentrano sul potenziale creativo, ovvero incentrate sulla personalità creativa
In
interazione
con l'ambiente.
INFANZIA
E
CREATIVITA'
:
Secondo alcuni autori nell'Infan
zia
non
si
può parlare In senso stretto di creatività In quanto I bambini
In
età
prescolare non possiedono le conoscenze e le competenze necessarie per produrre ed elaborare
Intenzionalmente del
prodotti
creativi ma
si
tratterebbe di produzioni creative perché dovute alla mancanza
di conoscenza di regole
e vincoli e
al
semplice ricorso alle
loro
esperienze pregressi.
Malaguzzl sostiene che i bambini sono i migliori valutatori
e i giudici più sensibili circa il valore e l'utilità
della creatività, arriva a Indicare che la creatività per i bambini piccoli coinvolge dei processi cognitivi che
si
sviluppano attraverso le Interazioni sociali, il gioco e l'immaginazione.
Glaveanu per mettere In discussione la posizione secondo cui l'intenzionalità costituisce un elemento
Importante del processo creativo, sottolinea che questo è definito
da
momenti
di incubazione inconscia, da
incidenti
e scoperte, dalla perdita e dalla ricerca della propria via.
2.
VYGOTSKIJ
E
LA
CREATIVITA':
CREATIVITA'
:
IMMAGINAZIONE
ED
ESPERIENZA:
Vygotsky sosteneva che
uno
del problemi più Importanti della psicologia infantile e della pedagogia è quello
della creatività
ne
l bambino, dello sviluppo di tale creatività e del valore che il lavoro creativo
ha
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luppo complessivo del fanciullo.
Vygotsky descrive la creatività come una peculiarità dell'uomo, una caratteristica che non
è esclusiva di
alcuni. Dato Il bisogno che ciascuno ha
di
adattarsi all'ambiente circostante e l'esigenza di ri
so
lvere I
problemi che Incontra nella vita quotidiana, ogni giorno
si
verificano delle condizioni comuni, ma essenziali
affinché
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si
crei qualcosa di nuovo e diverso.
Secondo Vygotsky nell'attività umana
si
possono individuare 2 tipologie fondamentali:
! .Riproduttrice: consiste nel replicare qualcosa
di
già vissuto ed elaborato In precedenza ed è pertanto
legata alla memoria. L'Individuo non crea niente di nuovo, bensl riproduce In modo più o meno
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so
nel passato, questo permette un adattamento all'ambiente circostante.
In situazioni Inedite
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si
osserva la seconda tipologia
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Anteprima

Educare alla Creatività

Educare alla creatività nelle istituzioni per l'infanzia non significa unicamente incoraggiare lo sviluppo di una capacità per la vita presente e futura ma significa anche riconoscere e assegnare valore alla soggettività di ogni bambino, dando spazio e attenzione alle sue idee. Alimentare la creatività significa progettare e proporre un luogo dove sono date ai bambini le occasioni e le opportunità di ampliare il proprio campo mentale, sperimentare e giocare con le idee.

Pensare la Creatività

Che cos'è la Creatività

Secondo Torrance la creatività risulta essere uno di quei concetti facili da comprendere, ma allo stesso tempo difficile da spiegare, poiché riguarda un fenomeno complesso che chiama in causa una molteplicità di abilità e competenze. Molti convergono nel riconoscere nell'originalità e appropriatezza al compito e alla situazione le due qualità che un prodotto deve avere per essere creativo. Altri studiosi fanno riferimento ad altri termini come novità e valore. Sternberg definisce il pensiero creativo come "il pensiero che è nuovo e che produce idee che sono di valore". Esso diviene un elemento cruciale quando si prendono in esame i processi creativi messi in atto dai bambini. Cardarello dice "la creatività non è quesitone di tutto o niente ma di gradazione e produzione di elementi inaspettati entro una configurazione che ha caratteri di ripetitività e il cui tasso di novità va sempre commisurato sul singolo bambino. Robinson dice: "la creatività è quel processo che utilizza l'immaginazione è il pensiero critico per creare nuove idee le quali hanno un valore". L'alternanza del pensiero logico e pensiero analogico, pensiero divergente, convergente appare ancora più evidente nella sequenza delineata da Wallis, il quale, per descrivere l'evoluzione del processo creativo, individua 4 fasi:

  1. Preparazione: momento di raccolta e organizzazione delle informazioni. Il soggetto esamina il tema o problema di ricerca e acquisisce attivamente dati e esperienze;
  2. Incubazione: fase di riflessione: le informazioni vengono elaborate e riorganizzate. In tale fase, nell'elaborare le informazioni raccolte il soggetto crea delle reti di associazioni; Talvolta queste prime 2 fasi si sovrappongono realizzando un'unica fase di ricerca lunga e articolata in momenti di indagine attiva, consapevole. Inoltre, Wallas individua tra l'incubazione e l'insight una sottofase chiamata intimation che coincide con la sensazione di essere sulla buona strada per risolvere il problema.
  3. Illuminazione o insight: momento in cui il soggetto giunge alla soluzione attraverso la ristrutturazione degli elementi del problema e delle loro relazioni. Per gli psicologi della Gestalt, l'insight non appartiene ai processi ordinari di pensiero, ma costituisce un cortocircuito del ragionamento in cui le esperienze pregresse fuorivianti vengono dimenticate e la somiglianza strutturale tra un vecchio e nuovo problema individuata;
  4. Verifica: fase di elaborazione consapevole, dimessa alla prova dell'efficacia e di valutazione critica della soluzione trovata con l'insight. Si riconosce nel problem solving un'area strettamente collegata alla creatività. Se per problem solving intendiamo: ogni attività in cui tanto la rappresentazione cognitiva di un'esperienza precedente, che le componenti di una situazione problematica corrente vengono riorganizzate allo scopo di conseguire un obiettivo designato, allora possiamo riconoscere l'essenza della creatività nella capacità di ciascun individuo di elaborare le informazioni e le esperienze possedute ricombinandole in modo nuovo e originale.

La creatività, come tratto dell'esperienza umana, viene a delinearsi come una meta-competenza universale e non è considerata come abilità eccezionale che appartiene a pochi e geniali individui. Diversi autori avvertono la necessità di effettuare distinzioni per individuare diverse tipologie di creatività. Gardner distingue tra la Big C, tipica di individui che hanno realizzato dei cambiamenti radicali nella storia dell'umanità e la little c intesa come capacità di tutti gli individui di inventare, innovare, creare cose nuove in ogni campo della vita. Boden distingue tra P-creative ossia quando un prodotto è creativo per uno specifico soggetto e H-creative intesa come la capacità di creare qualcosa di nuovo per l'intera umanità.Molti autori dicono di considerare tale distinzione in un continuum, riconoscendo che i processi creativi che contraddistinguono le due c sono gli stessi. Kaufman e Beghetto hanno introdotto altre 2 categorie:

  • Pro-c: riguarda le produzioni creative realizzate da professionisti;
  • Mini-c: aiuta a focalizzare l'attenzione sulla soggettività e sulle dimensioni emotive che caratterizzano i processi creativi messi in atto da ciascun individuo. Diviene particolarmente significativa quando prende in esame la creatività nei bambini.

Approcci di Studio della Creatività

Per analizzare gli studi sulla creatività è utile utilizzare un quadro di riferimento elaborato da Rhodes e ripreso da Sharp, in cui i diversi studi vengono ricondotti a 4 ampie categorie, in base al focus di analisi.

  1. Persona: si riferisce alle ricerche che hanno focalizzato l'attenzione sulle variabili cognitive, sui tratti di personalità e sugli stati motivazionali dei soggetti connessi con la creatività. Si studiano anche le caratteristiche personali connesse alla creatività.
  2. Prodotto: tale ambito riguarda tutti quei percorsi di ricerca che prendono in esame i prodotti (materiali e immateriali) riconosciuti socialmente come creativi quali pubblicazioni, dipinti, opere letterarie ecc. Bic C.
  3. Processo: indagano specifici comportamenti e processi adottati dalle persone considerate creative e gli approcci utilizzati nelle diverse situazioni di problem finding e solving.
  4. Press: fa riferimento all'analisi delle influenze che il contesto storico sociale e culturale esercita sullo sviluppo e sulla realizzazione dei processi creativi.

A queste "4P" tradizionali della creatività, Simonton aggiunse il concetto di:

  • Persuasione: cioè la capacità delle persone creative di persuadere gli altri e di influenzarne le scelte e le opinioni.

Runco aggiunge un altro concetto:

  • Potenziale: si riferisce alla personalità creativa in relazione all'ambient. Runco distingue le teorie che si occupano di performances creative, concentrate su un prodotto o su un comportamento osservabile da quelle che si concentrano sul potenziale creativo, ovvero incentrate sulla personalità creativa in interazione con l'ambiente.

Infanzia e Creatività

Secondo alcuni autori nell'infanzia non si può parlare in senso stretto di creatività in quanto i bambini in età prescolare non possiedono le conoscenze e le competenze necessarie per produrre ed elaborare intenzionalmente dei prodotti creativi ma si tratterebbe di produzioni creative perché dovute alla mancanza di conoscenza di regole e vincoli e al semplice ricorso alle loro esperienze pregressi. Malaguzzi sostiene che i bambini sono i migliori valutatori e i giudici più sensibili circa il valore e l'utilità della creatività, arriva a indicare che la creatività per i bambini piccoli coinvolge dei processi cognitivi che si sviluppano attraverso le interazioni sociali, il gioco e l'immaginazione. Glaveanu per mettere in discussione la posizione secondo cui l'intenzionelità costituisce un elemento importante del processo creativo, sottolinea che questo è definito da momenti di incubazione inconscia, da incidenti e scoperte, dalla perdita e dalla ricerca della propria via.

Vygotskij e la Creatività

Creatività: Immaginazione ed Esperienza

Vygotsky sosteneva che uno dei problemi più importanti della psicologia infantile e della pedagogia è quello della creatività nel bambino, dello sviluppo di tale creatività e del valore che il lavoro creativo ha per lo sviluppo complessivo del fanciullo. Vygotsky descrive la creatività come una peculiarità dell'uomo, una caratteristica che non è esclusiva di alcuni. Dato il bisogno che ciascuno ha di adattarsi all'ambiente circostante e l'esigenza di risolvere i problemi che incontra nella vita quotidiana, ogni giorno si verificano delle condizioni comuni, ma essenziali affinché si immagini e si crei qualcosa di nuovo e diverso. Secondo Vygotsky nell'attività umana si possono individuare 2 tipologie fondamentali:

  1. Riproduttrice: consiste nel replicare qualcosa di già vissuto ed elaborato in precedenza ed è pertanto legata alla memoria. L'individuo non crea niente di nuovo, bensì riproduce in modo più o meno approssimativo ciò che già conosce. L'attività riproduttrice permette di mantenere traccia di quanto appreso nel passato, questo permette un adattamento all'ambiente circostante. In situazioni inedite e inattese si osserva la seconda tipologia di attività umana:
  2. Combinatoria o creativa: in questo caso l'individuo crea nuove rappresentazioni e crea combinazioni inedite. Questo è un aspetto fondamentale della vita delle persone perché così l'uomo riesce a dar forma al proprio presente e a proiettarsi nel futuro. Per attività creativa Vygotsky intende qualunque attività umana che produce qualcosa di nuovo.

Riconoscendo lo stretto legame che sussiste tra esperienza e immaginazione, Vygotsky sostiene che ogni creazione dell'immaginazione si compine di elementi presi dalla realtà e già inseriti nell'esperienza passata dell'individuo. L'immaginazione combina e crea sempre a partire da elementi forniti dalla realtà, raggiungendo livelli di astrazione sempre più complessi. Vygotsky sottolinea la necessità di allargare l'esperienza del bambino. La capacità di creare connessioni inedite tra elementi preesistenti non si limita a materiali della realtà esperiti direttamente dall'individuo, ma si estende anche a immagini e rappresentazioni che il soggetto può conoscere indirettamente. L'attività combinatrice dell'immaginazione è fortemente condizionata dalle emozioni che ciascun individuo sperimenta in un dato momento. Anche l'immaginazione influisce sullo stato emotivo del soggetto: ciò accade quando le creazioni immaginative sono in grado di suscitare nell'individuo dei sentimenti realmente vissuti. All'origine dell'attività creativa di ciascun individuo vi sono dunque sempre delle percezioni esterne e interne della realtà circostante. Se l'immaginazione che costituisce una funzione nevralgica per l'attività creativa dell'uomo, risulta influenzata da una serie di fattori, in primis l'esperienza, secondo Vygotsky appare chiaro che sussistono evidenti differenze tra creatività infantile e quella adulta.

Creatività e Gioco nell'Infanzia

Concepire la creatività come un'attività tipicamente umana consente di comprendere e riconoscere i processi creativi che si manifestano in tutta la loro forza fin dalla prima infanzia. Le prime manifestazioni dell'attività creativa nell'infanzia compaiono quando il bambino inizia a immaginare altri mondi e ad attribuire nuovi significati alla realtà circostante all'interno del gioco di finzione. Negli scenari ludici creati dai bambini si trovano tracce ed elementi che appartengono alle reali esperienze da loro vissute; secondo Vygotsky il gioco non è un semplice ricordo, ma un'elaborazione, un processo attraverso il quale il bambino combina queste esperienze e costruisce una nuova realtà. Per poter cogliere la capacità del bambino di attribuire inediti significati agli elementi della realtà che lo circonda, occorre prestare attenzione non al risultato finale ma al processo stesso.

La Creatività come Co-creazione

Riconoscere la natura sociale e culturale dei processi creativi significa divenire consapevoli che qualsiasi inventore è sempre una creatura del suo tempo e del suo ambiente. La sua capacità creatrice muove da quei bisogni che si sono formati prima di lui. Ogni processo creativo è caratterizzato sempre da un importante coefficiente sociale e culturale insito, in quanto esso è continuo con il passato e con ciò che un contesto culturale ha da offrire. L'attività creativa viene quindi a delinearsi come un processo sociale e dialogico all'interno dello stesso creatore e, a tal proposito, Dewey, sosteneva che: l'oggetto esterno, il prodotto artistico, è ciò che connette l'artista e il pubblico. Anche quando l'artista lavora in solitudine questi elementi sono presenti. Pertanto, Vygotsky sottolinea l'importanza non solo di arricchire il repertorio esperienziale di ciascun bambino, ma anche di progettare contesti educativi multidimensionali nei quali ciascuno possa coinvolgersi liberamente in relazioni intersoggettive significative.

Un Approccio Sistemico alla Creatività

Dall'Io al Noi

L'idea che la creatività non possa essere compresa analizzandola unicamente come un processo intrapsichico o evento soggettivo è alla base di una concezione sistemica della creatività, cioè allarga la prospettiva di studio dall'io al noi. Csikszentmihalyi mette in rilievo il ruolo decisivo svolto da una qualche forma di riconoscimento pubblico dell'espressione creativa. In questo senso ciò che chiamiamo creatività è un fenomeno che è costruito attraverso un'interazione tra produttore e pubblico. La creatività non è il prodotto dei singoli individui. Data l'importanza del riconoscimento sociale la persuasione non può essere separata dal processo creativo intendendola come qualcosa che avviene successivamente. La persuasione è un elemento costitutivo dell'evento creativo. La creatività è quindi un fatto sociale.

Un Modello Dinamico del Processo Creativo

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