Documento sulla Psicologia Dell'educazione Familiare. Il Pdf, utile per l'Università e la materia di Psicologia, esplora concetti chiave come lo sviluppo motorio, la psicologia dello sviluppo, il parenting e la teoria dell'attaccamento di Bowlby, con una sezione dedicata alla punizione.
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Kartika Pantaleo, 5 ottobre
Cos'è l'educazione? Educare, dal latino "ex ducere" (condurre, portare), ha il significato di guidare o formare qualcuno, specialmente i giovani, affinandone e sviluppandone le facoltà intellettuali e morali in base a determinati principi. Da psicologi non parliamo di "facoltà intellettuali e morali" ma bensì di funzioni cognitive, motivazione, ragionamento critico, giudizio e comportamento morale, abilità sociali. Definiamo quindi l'educazione come qualsiasi iniziativa più o meno consapevole da parte di adulti o persone più mature rivolta ai giovani, ovviamente nella prospettiva della costruzione integrale della persona.
Il contesto primario dell'educazione è rappresentato dalla famiglia, alla nascita l'essere umano è vulnerabile non essendo in grado di alimentarsi, proteggersi ... Gli adulti, in tutte le culture, guidano le esperienze di sviluppo dei figli in modo da favorire l'acquisizione di quegli strumenti e di quelle categorie conoscitive (lingua, significati, regole, valori) che consentiranno loro di partecipare pienamente alla vita sociale. Il compito dei genitori (parenting), a differenza di altri mammiferi, va oltre la funzione biologica: essi hanno anche il compito di inculturare i figli (proprio come sosteneva Vygotskij), renderli competenti nei comportamenti, nel linguaggio e tutto ciò che permette loro di sopravvivere ed inserirsi nell'ambiente sociale.
Il significato dell'educazione nella scuola assume una sfumatura differente, sono state condotte delle ricerche transculturali chiedendo cosa desiderassero i genitori per i propri figli e la risposta è stata uniforme: "che vivano a lungo, in salute, e che siano felici". Dunque le diverse società mettono in grado i loro membri di condurre una vita produttiva e felice, educando i giovani. In genere questo compito viene svolto dalla scuola che si incarica di insegnare specifiche abilità (in termini tecnici "istruzione") che preparino gli studenti ad agire consapevolmente anche in situazioni che potranno verificarsi molto tempo dopo la conclusione dell'istruzione formale > parliamo di: abilità strumentali, il calcolo, le abilità sociali, il comportamento sociale, le life skills ( "abilità per la vita" come assertività, problem solving, decision making). La scuola ha inoltre il compito di formazione integrale della persona grazie all'insegnamento di valori etici e culturali che produrranno benefici a lungo termine per l'individuo e per l'intera società.
Lo sviluppo dell'individuo include i cambiamenti che avvengono dal concepimento sino alla morte, tali cambiamenti vengono definiti ordinati (c'è una prevedibilità di tappe e cambiamenti), sono di natura adattiva (compiti di partecipazione attiva dell'individuo nell'ambiente) e si conservano per lunghi periodi di tempo. Attenzione però perché il concetto di sviluppo non si applica a tutti i cambiamenti, ad esempio lo sviluppo da un punto di vista psicologico non riguarda i cambiamenti che avvengono a livello biologico (come la pubertà > maturazione dell'individuo da un punto di vista sessuale con importanti modifiche a livello fisico e ormonale). Il concetto di sviluppo include i processi grazie ai quali gli organismi crescono e cambiano nel corso della loro vita, i processi del cambiamento avvengono contemporaneamente a due livelli:
A volte il metodo è "informale", "implicito" (ad esempio, lettura di libri illustrati da parte dei genitori/fratello maggiore che insegna ad andare in bici) altre volte è "formale" e strutturato. Si parla, allora di programma (per esempio, apprendimento lettura a scuola/bambino che frequenta scuole di ciclismo).
Il bambino impara a camminare perché c'è un concorso di fattori di tipo maturativo e fattori legati all'esperienza che vanno di pari passo. La maturazione e l'apprendimento sono due facce della stessa medaglia che chiamiamo "sviluppo", la maturazione rende possibile la comparsa di alcune abilità di tipo motorio mentre l'apprendimento può facilitarle senza però riuscire a cambiare i tempi della maturazione.
Il neonato è programmato geneticamente per camminare intorno ai 12 mesi e le esperienze di apprendimento possono favorire e facilitare alcune forme di sviluppo solo quando sono maturi i tempi da un punto di vista biologico e neurofisiologico. Il bambino dunque impara a camminare perché c'è una convergenza di cambiamenti biologici, sociali e comportamentali. Questa rende possibile una riorganizzazione del modo grazie al quale i bambini interagiscono con l'ambiente circostante. Il bambino capisce che può lanciare, afferrare o raggiungere un oggetto che provoca un effetto e l'ambiente familiare diviene promotore di sviluppo, in quanto è il primo ad essere esplorato. Tale ambiente, però, diviene meno supportivo in condizioni di famiglie svantaggiate, in cui il bambino non ha abbastanza stimoli. Degli studi condotti intorno alla fine degli anni '50 hanno messo in evidenza che bambini provenienti da famiglie povere e con poche risorse materiali (pochi libri, pochi giocattoli, poco spazio) possono mostrare un ritardo rispetto allo sviluppo di abilità di base fra cui: abilità motorie, capacità di esplorazione, problem solving.
Alle convergenze di cambiamento biologico, sociale e di comportamento concorrono fattori di maturazione neuromotoria (livello biologico), esperienze di apprendimento (memorizzazione delle esperienze) e il contesto all'interno del quale tali esperienze hanno luogo (contesti sociali come l'interazione con il caregiver o fisici come oggetti).
Ad esempio da un punto di vista biologico, legato all'assetto genetico dei singoli individui, vi sono alcune differenze nella maturazione tra bambini e bambine > mediamente le tappe di sviluppo motorio vengono acquisite prima dai maschi che hanno, anche dal punto di vista del temperamento, dei livelli di attività maggiori rispetto alle bambine che invece potrebbero prima imparare a parlare. Il temperamento è un'altra componente biologica che descrive caratteristiche individuali presenti già alla nascita, vi sono i bambini che nei primi mesi di vita mostrano un livello di attività minore (bambini che possono essere lasciati sul fasciatoio e non iniziano ad agitarsi, che prediligono dei giochi tranquilli ... ) ma ci sono anche dei bambini che mostrano precocemente dei livelli di attività maggiore (bambini che prediligono giochi motori, infanti che sul fasciatoio devono essere custoditi perché si dimenano ... ). Le tappe di sviluppo biologico possono essere ostacolate o rallentate da condizioni di tipo patologico, per esempio la nascita prematura è una delle condizioni a cui potrebbe essere associato un ritardo da un punto di vista psicomotorio (non è sempre così), ma anche errori di tipo genetico come la trisomia 21.
Per quanto riguarda il livello di apprendimento e memorizzazione vedremo che la qualità dell'esperienza cambia precocemente perché vi è un'interazione e influenza reciproca tra il bambino e l'ambiente. Gli psicologi dello sviluppo hanno abbandonato l'idea che il bambino sia un ricettore passivo dell'ambiente, che sia plasmato da esso e influenzato solo dalle sollecitazioni da parte dei genitori perché il concetto di interazione da un punto di vista psicologico ci dice che il bambino influenza l'ambiente circostante (da un punto di vista fisico e sociale) e ne è a sua volta influenzato. L'individualità dei bambini creerà delle occasioni di apprendimento differenti che a loro volta saranno un motore per lo sviluppo, un bambino tranquillo svilupperà ad esempio abilità nelle costruzioni, nella lettura mentre un bambino più vivace imparerà presto a correre ...
La psicologia dello sviluppo è lo studio scientifico dei mutamenti che gli individui subiscono nel corso della loro esistenza. Gli obiettivi sono:
La psicologia dell'educazione interviene ottimizzando lo sviluppo, se so quali sono i fattori che favoriscono lo sviluppo potrò agire in modo tale da garantire al bambino condizioni utili alla promozione di quelle abilità. È dunque il risultato dell'applicazione delle conoscenze scientifiche (teorie) sullo sviluppo umano.
In passato si credeva che la deambulazione autonoma fosse facilitata dall'utilizzo di un supporto (girello) ma alcuni studi hanno messo in evidenza che non si tratta di una facilitazione perché i bambini molto spesso si limitano a sfiorare il pavimento e dunque la muscolatura del piede non si allena (aspetto negativo anche a livello propiocettivo) ed inoltre avendo la protezione si pensava si evitassero incidenti ma in questo modo i bambini non potevano imparare a salvaguardarsi.
La psicologia dell'educazione studia i processi di apprendimento (motorio, cognitivo, emotivo e sociale) nei contesti educativi e lo sviluppo nel ciclo di vita. Gli obiettivi sono:
Se la psicologia dello sviluppo mette a disposizione degli psicologi dell'educazione una serie di conoscenze riguardo ai fattori che favoriscono oppure ostacolano lo sviluppo il compito dell'educazione e il ruolo della psicologia dell'educazione può essere quello di far tesoro di queste conoscenze per rimuovere i fattori che ostacolano o rallentano lo sviluppo. A proposito di individuare e rimuovere i fattori che ostacolano/rallentano lo sviluppo Feldman (psicologo dell'educazione) conduce una serie di studi sul rapporto tra condizioni di svantaggio socioculturale delle famiglie e ritardo evolutivo a cui possono andare incontro i bambini > nello svantaggio troviamo, oltre alle risorse delle famiglie, anche: un bagaglio culturale limitato, il livello di istruzione dei genitori, frequente uso del dialetto, uso di pochi sinonimi ...
Egli mette in evidenza come bambini senza problemi di tipo neurologico, genetico o fisico alla nascita posti in ambienti familiari svantaggiate a due anni mostrino un ritardo in 2 particolari aree: il gioco e la vocalizzazione (ritardo nella lallazione, nella prima parola, nelle frasi).
100 Mean Percent Ileque 10 O Mother Praises Child Mother Talks to Child Mother Looks at Child Wiother Imitates Child Mother Prompts Child to Child Plays Child Vocalizes Vocalization Play
Come possiamo intuire dallo schema egli osservò anche i comportamenti materni (la madre ricompensa, parla, guarda il bambino e imita le sue vocalizzazioni). Da un punto di vista della sensibilità materna queste madre non sono cattive madri, sono madri amorevoli, premurose, sensibili ma ciò che questi studi ci dicono è che l'ambiente educativo così come viene offerto da al bambino poche occasioni di sviluppo.
Bruner ad esempio parla di scaffolding (impalcatura) e la madre in questi casi è un'impalcatura debole rispetto alle vocalizzazioni e al gioco spontaneo del bambino.