Approcci sistemico-familiari in psicologia: fondamenti e terapie

Documento da Università su Approcci Sistemico-familiari. Il Pdf, di Psicologia, esplora i fondamenti teorici, le applicazioni cliniche e l'evoluzione della prospettiva sistemica, trattando argomenti come la terapia familiare strutturale, strategica e narrativa, la teoria dei sistemi e la cibernetica.

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APPROCCI SISTEMICO-FAMILIARI
La terapia sistemico-familiare comprende tutti quegli interventi rivolti non al singolo individuo, ma a coppie,
famiglie o gruppi di persone interconnesse. Sotto questa denizione rientrano diversi approcci, anche molto
dierenti tra loro, ma accomunati dall’idea che il disagio psicologico non vada inteso come problema interno
all’individuo, bensì come espressione di una dinamica disfunzionale del sistema relazionale in cui è inserito.
Dal punto di vista storico, la terapia sistemica si è sviluppata a partire dagli anni ’50 sia in ambito clinico che
teorico:
In campo clinico, ha preso forma nell’ambito della consulenza di coppia e della terapia sessuale.
A livello teorico, si fonda principalmente sulla teoria dei sistemi (Von Bertalany, 1950) e sulla
cibernetica, ma ha integrato anche concetti provenienti da altri modelli terapeutici e da correnti
intellettuali più ampie.
Tra gli approcci principali troviamo:
La terapia familiare strutturale, sviluppata da Salvador Minuchin, focalizzata sull’organizzazione e sui
conni all’interno del sistema familiare.
La terapia strategica, nata al Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto, poi sviluppata in Italia dalla
“Scuola di Milano” (Selvini Palazzoli), focalizzata sulle modalità di comunicazione e sull’interruzione dei
circoli viziosi relazionali.
La terapia narrativa, rappresentativa della svolta socio-costruzionista, che evidenzia il ruolo del
linguaggio e della costruzione dei signicati condivisi (White ed Epston).
approfonditi in seguito
I fondamenti teorici
La teoria dei sistemi aerma che un sistema – come una famiglia – può essere compreso solo analizzando sia le
caratteristiche dei singoli componenti sia le relazioni tra essi. Non si guarda quindi al singolo in isolamento, ma
alla persona inserita nei contesti relazionali signicativi, come la famiglia, la scuola, o il lavoro.
In quest’ottica cambia radicalmente anche il concetto di diagnosi: non si cerca di classicare il singolo
individuo, ma si cerca di comprendere le dinamiche interattive e le modalità comunicative che mantengono la
soerenza nel sistema.
La psicopatologia non è vista come qualcosa che appartiene” al paziente, ma come un’espressione delle
diicoltà dell’intero sistema. Un concetto centrale è quello di “paziente designato”: la persona che manifesta il
sintomo non è considerata il vero “portatore” del problema, ma il membro che esprime un disagio collettivo,
fungendo da catalizzatore delle diicoltà familiari.
La cibernetica, altro fondamento della terapia sistemica, ha portato l’attenzione sulla comunicazione: cosa
viene detto, come viene detto, e cosa viene taciuto. Il linguaggio è il principale mezzo attraverso cui si
costruiscono e si mantengono le relazioni, ed è quindi unarea centrale di intervento.
Inoltre, nella visione sistemica:
La causalità è circolare, non lineare: non si cerca una “causa unica del problema, ma si osservano i
feedback reciproci tra i membri del sistema.
I sistemi sono dinamici, in continuo cambiamento. Modicare anche solo un elemento del sistema può
generare cambiamenti signicativi in tutto il sistema.
Il disagio psicologico è interpretato come unespressione di diicoltà relazionali, non come decit
interno alla persona.
Anche se si dà grande rilevanza alle relazioni, la dimensione intrapersonale non viene esclusa. Come
sottolineava Minuchin, il terapeuta sistemico può usare un obiettivo zoom”: avvicinandosi per comprendere il
mondo interno dell’individuo, oppure allontanandosi per osservare l’intero sistema familiare. Tuttavia, il focus
principale resta sulle interazioni, e non sull’esplorazione dei vissuti interni come accade in altri approcci
terapeutici.
Elementi cardine
Descrizione
Famiglia come sistema
transazionale
La famiglia è concepita come un insieme di relazioni interdipendenti, non come una
somma di individui.
Impatto degli eventi stressanti
Le diicoltà di un singolo inuenzano l’equilibrio dell’intero sistema familiare.
Adattamento relazionale
La modalità con cui la famiglia risponde agli eventi determina esiti positivi o
disfunzionali, sul piano individuale e relazionale.
Contesto familiare come chiave
di lettura
I problemi individuali vengono sempre analizzati nel contesto delle dinamiche familiari.
Coinvolgimento dei membri
I problemi relazionali si arontano direttamente con tutti i soggetti coinvolti nel sistema.
Lorientamento biopsicosociale
La terapia familiare si fonda su una prospettiva biopsicosociale, che considera il funzionamento dell’individuo
all’interno dell’interazione tra fattori biologici, psicologici, familiari e sociali. Supera la visione lineare e
intrapsichica della teoria psicoanalitica, per abbracciare un modello ecologico e sistemico, che tiene conto non
solo delle dinamiche familiari interne, ma anche delle inuenze culturali, economiche e sociali. Viene
riconosciuto, ad esempio, il ruolo del razzismo, della povertà e della discriminazione nei processi di soerenza
psicologica, in particolare nelle famiglie marginalizzate.
Lobiettivo non è semplicemente comprendere un disagio individuale, ma inserirlo nel contesto relazionale e
ambientale in cui la persona vive. In questa ottica, le dinamiche familiari e le condizioni sociali sono elementi
fondamentali per l’analisi e il trattamento.
Prospettiva multigenerazionale e ciclo di vita familiare
Nel modello sistemico dello sviluppo umano, l’individuo non si sviluppa in modo isolato, ma in parallelo con la
famiglia, in un processo che si estende nel tempo e attraverso le generazioni. Le relazioni familiari cambiano: si
formano, si trasformano e talvolta si interrompono; i ruoli si rideniscono; si vericano ingressi (come nuove
nascite o matrimoni) e perdite (come lutti o separazioni), che richiedono costanti adattamenti.
Ogni fase del ciclo di vita familiare (es. nascita del primo glio, adolescenza, uscita di casa dei gli adulti,
invecchiamento dei genitori) porta con sé delle sde emotive e organizzative. Questi passaggi possono generare
crisi, ma sono anche momenti di trasformazione e crescita. È importante considerare anche l’impatto delle
generazioni precedenti, perché ciò che è accaduto nel passato familiare può continuare a inuenzare il
presente.
Le famiglie devono far fronte sia a eventi prevedibili (come il matrimonio o la pensione), sia a eventi imprevisti e
destabilizzanti (come malattie, disabilità o separazioni). Questo richiede un approccio essibile e non rigido,
capace di adattarsi alla diversità delle forme familiari e dei percorsi di vita.
Inne, l’approccio sistemico si basa su una visione circolare della causalità: ogni componente del sistema (cioè
ogni persona) inuenza ed è inuenzata dagli altri. Il cambiamento in un singolo membro ha eetti sull’intero
sistema e viceversa.
Lente sistemica
La terapia sistemico-familiare non si limita a vedere tutti i membri della famiglia insieme in seduta, ma si
distingue per il modo di osservare le relazioni: ciò che conta è l’attenzione alle dinamiche tra i membri,
indipendentemente da chi sia presente sicamente in terapia.
Il focus del trattamento non è sulla psicopatologia individuale, ma sul disagio che nasce da modalità
comunicative e relazionali disfunzionali all’interno del sistema familiare.
I terapeuti sistemici osservano come i familiari contribuiscono e sono inuenzati dai problemi, e coinvolgono chi
può essere utile al cambiamento.
La terapia può quindi:
lavorare su relazioni speciche (es. la coppia),

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Anteprima

Approcci Sistemico-Familiari

La terapia sistemico-familiare comprende tutti quegli interventi rivolti non al singolo individuo, ma a coppie, famiglie o gruppi di persone interconnesse. Sotto questa definizione rientrano diversi approcci, anche molto differenti tra loro, ma accomunati dall'idea che il disagio psicologico non vada inteso come problema interno all'individuo, bensì come espressione di una dinamica disfunzionale del sistema relazionale in cui è inserito. Dal punto di vista storico, la terapia sistemica si è sviluppata a partire dagli anni '50 sia in ambito clinico che teorico:

  • In campo clinico, ha preso forma nell'ambito della consulenza di coppia e della terapia sessuale.
  • A livello teorico, si fonda principalmente sulla teoria dei sistemi (Von Bertalanffy, 1950) e sulla cibernetica, ma ha integrato anche concetti provenienti da altri modelli terapeutici e da correnti intellettuali più ampie.

Tra gli approcci principali troviamo:

  • La terapia familiare strutturale, sviluppata da Salvador Minuchin, focalizzata sull'organizzazione e sui confini all'interno del sistema familiare.
  • La terapia strategica, nata al Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto, poi sviluppata in Italia dalla "Scuola di Milano" (Selvini Palazzoli), focalizzata sulle modalità di comunicazione e sull'interruzione dei circoli viziosi relazionali.
  • La terapia narrativa, rappresentativa della svolta socio-costruzionista, che evidenzia il ruolo del linguaggio e della costruzione dei significati condivisi (White ed Epston).

>approfonditi in seguito

I Fondamenti Teorici

La teoria dei sistemi afferma che un sistema - come una famiglia - può essere compreso solo analizzando sia le caratteristiche dei singoli componenti sia le relazioni tra essi. Non si guarda quindi al singolo in isolamento, ma alla persona inserita nei contesti relazionali significativi, come la famiglia, la scuola, o il lavoro.

In quest'ottica cambia radicalmente anche il concetto di diagnosi: non si cerca di classificare il singolo individuo, ma si cerca di comprendere le dinamiche interattive e le modalità comunicative che mantengono la sofferenza nel sistema.

La psicopatologia non è vista come qualcosa che "appartiene" al paziente, ma come un'espressione delle difficoltà dell'intero sistema. Un concetto centrale è quello di "paziente designato": la persona che manifesta il sintomo non è considerata il vero "portatore" del problema, ma il membro che esprime un disagio collettivo, fungendo da catalizzatore delle difficoltà familiari.

La cibernetica, altro fondamento della terapia sistemica, ha portato l'attenzione sulla comunicazione: cosa viene detto, come viene detto, e cosa viene taciuto. Il linguaggio è il principale mezzo attraverso cui si costruiscono e si mantengono le relazioni, ed è quindi un'area centrale di intervento.

Inoltre, nella visione sistemica:

  • La causalità è circolare, non lineare: non si cerca una "causa" unica del problema, ma si osservano i feedback reciproci tra i membri del sistema.
  • I sistemi sono dinamici, in continuo cambiamento. Modificare anche solo un elemento del sistema può generare cambiamenti significativi in tutto il sistema.
  • Il disagio psicologico è interpretato come un'espressione di difficoltà relazionali, non come deficit interno alla persona.

Anche se si da grande rilevanza alle relazioni, la dimensione intrapersonale non viene esclusa. Come sottolineava Minuchin, il terapeuta sistemico può usare un "obiettivo zoom": avvicinandosi per comprendere il mondo interno dell'individuo, oppure allontanandosi per osservare l'intero sistema familiare. Tuttavia, il focus principale resta sulle interazioni, e non sull'esplorazione dei vissuti interni come accade in altri approcci terapeutici.Elementi cardine

Descrizione degli Elementi Cardine

Famiglia come sistema transazionale La famiglia è concepita come un insieme di relazioni interdipendenti, non come una somma di individui. Impatto degli eventi stressanti Le difficoltà di un singolo influenzano l'equilibrio dell'intero sistema familiare. Adattamento relazionale La modalità con cui la famiglia risponde agli eventi determina esiti positivi o disfunzionali, sul piano individuale e relazionale. Contesto familiare come chiave di lettura I problemi individuali vengono sempre analizzati nel contesto delle dinamiche familiari. Coinvolgimento dei membri I problemi relazionali si affrontano direttamente con tutti i soggetti coinvolti nel sistema.

L'Orientamento Biopsicosociale

La terapia familiare si fonda su una prospettiva biopsicosociale, che considera il funzionamento dell'individuo all'interno dell'interazione tra fattori biologici, psicologici, familiari e sociali. Supera la visione lineare e intrapsichica della teoria psicoanalitica, per abbracciare un modello ecologico e sistemico, che tiene conto non solo delle dinamiche familiari interne, ma anche delle influenze culturali, economiche e sociali. Viene riconosciuto, ad esempio, il ruolo del razzismo, della povertà e della discriminazione nei processi di sofferenza psicologica, in particolare nelle famiglie marginalizzate.

L'obiettivo non è semplicemente comprendere un disagio individuale, ma inserirlo nel contesto relazionale e ambientale in cui la persona vive. In questa ottica, le dinamiche familiari e le condizioni sociali sono elementi fondamentali per l'analisi e il trattamento.

Prospettiva Multigenerazionale e Ciclo di Vita Familiare

Nel modello sistemico dello sviluppo umano, l'individuo non si sviluppa in modo isolato, ma in parallelo con la famiglia, in un processo che si estende nel tempo e attraverso le generazioni. Le relazioni familiari cambiano: si formano, si trasformano e talvolta si interrompono; i ruoli si ridefiniscono; si verificano ingressi (come nuove nascite o matrimoni) e perdite (come lutti o separazioni), che richiedono costanti adattamenti.

Ogni fase del ciclo di vita familiare (es. nascita del primo figlio, adolescenza, uscita di casa dei figli adulti, invecchiamento dei genitori) porta con sé delle sfide emotive e organizzative. Questi passaggi possono generare crisi, ma sono anche momenti di trasformazione e crescita. È importante considerare anche l'impatto delle generazioni precedenti, perché ciò che è accaduto nel passato familiare può continuare a influenzare il presente.

Le famiglie devono far fronte sia a eventi prevedibili (come il matrimonio o la pensione), sia a eventi imprevisti e destabilizzanti (come malattie, disabilità o separazioni). Questo richiede un approccio flessibile e non rigido, capace di adattarsi alla diversità delle forme familiari e dei percorsi di vita.

Infine, l'approccio sistemico si basa su una visione circolare della causalità: ogni componente del sistema (cioè ogni persona) influenza ed è influenzata dagli altri. Il cambiamento in un singolo membro ha effetti sull'intero sistema e viceversa.

Lente Sistemica

La terapia sistemico-familiare non si limita a vedere tutti i membri della famiglia insieme in seduta, ma si distingue per il modo di osservare le relazioni: ciò che conta è l'attenzione alle dinamiche tra i membri, indipendentemente da chi sia presente fisicamente in terapia.

Il focus del trattamento non è sulla psicopatologia individuale, ma sul disagio che nasce da modalità comunicative e relazionali disfunzionali all'interno del sistema familiare.

I terapeuti sistemici osservano come i familiari contribuiscono e sono influenzati dai problemi, e coinvolgono chi può essere utile al cambiamento.

La terapia può quindi:

  • lavorare su relazioni specifiche (es. la coppia),

· alternare sedute individuali e familiari, · intervenire sui modelli interattivi per promuovere un nuovo equilibrio.

>Il ruolo del terapeuta è favorire un adattamento più funzionale al contesto, aiutando la famiglia a superare blocchi e rigidità nelle sue modalità di risposta e a ritrovare il proprio equilibrio.

Influenze Reciproche

I membri di una famiglia sono interdipendenti, si influenzano reciprocamente in una catena circolare di interazioni. Le influenze possono avere un fondamento biologico, come la depressione, e influenzare le dinamiche familiari. Cambiamenti nelle interazioni possono migliorare il funzionamento individuale e familiare.

Un'osservazione circolare delle influenze biologiche e relazionali guida gli interventi terapeutici.

Mappatura del Sistema Familiare

Nella terapia sistemica non si cerca una diagnosi individuale, ma si analizzano le dinamiche familiari. Il sintomo del singolo è considerato l'espressione di un disagio dell'intero sistema. La mappatura serve a comprendere le relazioni, i modelli comunicativi e le risorse familiari, con l'obiettivo di favorire nuove modalità di adattamento e di rafforzare l'equilibrio e la resilienza del nucleo familiare.

  1. Famiglia in senso ampio: La terapia sistemica richiede una visione estesa del concetto di famiglia, includendo varie strutture relazionali e tenendo conto delle diversità culturali.
  2. Superare stereotipi e idealizzazioni: Il terapeuta deve essere consapevole dei propri pregiudizi culturali o professionali, evitando di aderire al mito della "famiglia ideale". I bambini possono crescere serenamente anche in configurazioni familiari non convenzionali.
  3. Inclusività: È fondamentale includere tutti i membri significativi del sistema familiare, comprese le relazioni non ufficiali, la rete allargata e i caregiver, per avere una lettura completa del funzionamento del sistema.
  4. Strumenti di mappatura: Il genogramma e la linea del tempo sono strumenti chiave per analizzare la struttura familiare, i ruoli e le tappe evolutive, facilitando la pianificazione dell'intervento terapeutico.
  5. Orientamento alle risorse: La valutazione non si limita all'identificazione dei problemi, ma esplora anche le risorse, i punti di forza e le storie positive, per sostenere le capacità adattive e la resilienza della famiglia.
  6. Genogramma: Creato da Murray Bowen, è una rappresentazione grafica della famiglia su tre generazioni, con eventi significativi (nascite, lutti, matrimoni, divorzi, malattie ecc.) e le dinamiche emotive associate.
  7. Linea del tempo: Permette di visualizzare le fasi generazionali e i passaggi critici, evidenziando le gerarchie e i cambiamenti strutturali all'interno del sistema familiare.
  8. Legame tra eventi e sintomi: Spesso i sintomi individuali emergono in concomitanza con transizioni di vita o eventi stressanti. Riconoscere queste connessioni è fondamentale per comprendere il disagio.
  9. Storia familiare e stress: Le crisi attuali possono riattivare conflitti e ferite irrisolte del passato. Le perdite traumatiche, in particolare, possono contribuire a problematiche come depressione, abuso di sostanze e comportamenti autodistruttivi.

Le Componenti del Sistema Familiare

Negli ultimi decenni, la ricerca ha individuato tre ambiti chiave nel funzionamento familiare, utili per la valutazione clinica e l'intervento terapeutico (Walsh, 2003):

  1. Sistemi di credenze familiari Le famiglie si organizzano attorno a credenze condivise, esplicite o implicite, che definiscono ruoli, comportamenti, aspettative e significati. Questi sistemi si formano attraverso processi culturali e transgenerazionali. È compito del terapeuta esplorarli, soprattutto in relazione ai problemi attuali, per individuare credenze limitanti e valorizzare quelle utili al cambiamento.

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