Un approfondimento su costruttivismo, reti d'azioni e sistemi socio-tecnici

Slide dall'Università della Valle D'aosta su costruttivismo, reti d'azioni e sistemi socio-tecnici. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Economia, esplora il costruttivismo come approccio epistemologico e il suo ruolo nella costruzione della conoscenza, analizzando modelli organizzativi e schemi concettuali.

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22 pagine

Corso di Marketing e comportamento organizzativo modulo Organizzazione
Corso di Laurea in Economia e Management
Dipartimento di Scienze economiche e politiche
Lezione 9
Un approfondimento su costruttivismo,
reti d’azioni e sistemi socio-tecnici
l.fattori@univda.it
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Il costruttivismo è un approccio epistemologico che considera la
rappresentazione della realtà, e quindi il mondo in cui viviamo, come il
risultato dell'attività costruttrice delle nostre strutture cognitive.
La costruzione della conoscenza avviene all’interno del contesto socioculturale
in cui esiste l’individuo; interazioni e linguaggi svolgono una funzione
fondamentale in un processo di apprendimento.
Testo cardine è «La realtà come costruzione sociale» di Berger e Luckmann
(1969).
Il costruttivismo (in questo caso, spesso aggettivato come «sociale»), considera
l’apprendimento come un processo di costruzione di significati negoziati
assieme agli altri, e non come l’acquisizione di conoscenze che esistono
esternamente.
l.fattori@univda.it
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Teorie costruttiviste dell’organizzazione

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UNIVERSITÀ DELLA VALLE D'AOSTA

UNIVERSITÉ DE LA VALLÉE D'AOSTE

Lezione 9 Un approfondimento su costruttivismo, reti d'azioni e sistemi socio-tecnici Corso di Marketing e comportamento organizzativo - modulo Organizzazione Corso di Laurea in Economia e Management Dipartimento di Scienze economiche e politiche l.fattori@univda.it

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Teorie costruttiviste dell'organizzazione

costruttivismo e un approccio epistemologico che £ considera la rappresentazione della realtà, e quindi il mondo in cui viviamo, come il risultato dell'attività costruttrice delle nostre strutture cognitive. La costruzione della conoscenza avviene all'interno del contesto socioculturale in cui esiste l'individuo; interazioni e linguaggi svolgono una funzione fondamentale in un processo di apprendimento. Testo cardine è «La realtà come costruzione sociale» di Berger e Luckmann (1969). Il costruttivismo (in questo caso, spesso aggettivato come «sociale»), considera l'apprendimento come un processo di costruzione di significati negoziati assieme agli altri, e non come l'acquisizione di conoscenze che esistono esternamente. l.fattori@univda.it

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Costruttivismo: definizioni

Le due interpretazioni più affermate del lemma «sociale» sono le seguenti: seguendo la derivazione dal latino socius, sociale significa "non individuale". Tale concezione viene comunque associata all'esistenza di un costruttivismo individuale secondo cui i bambini costruiscono una propria immagine del mondo, che poi si sviluppa con l'esperienza. Gli psicologi sociali, invece, ritengono che l'immagine del mondo si costruisca a partire dalle relazioni; altra interpretazione tende a considerare il lemma sociale, con il significato di "costruito dall'uomo". l.fattori@univda.it

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Vari tipi di costruttivismo

Costruttivismo realista: il mondo esiste a prescindere dalla conoscenza che l'uomo ha di esso. Costruttivismo idealista: esistenza e conoscenza umana di un fenomeno coincidono. Critiche al costruttivismo: se i fenomeni vengono analizzati per come sono stati costruiti, allora bisogna accettare ed elogiare tutto? Le cose possono essere costruite a piacimento di uno o di un gruppo? l.fattori@univda.it

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Il costruttivismo nella teoria dell'organizzazione

Proviamo ad analizzare le seguenti frasi: • Il mondo è stato costruito dagli esseri umani; • La realtà è una costruzione sociale; • Gli esseri umani costruiscono il loro mondo; • Gli esseri umani costruiscono le istituzioni; • La conoscenza è costruita socialmente. Il mondo, possiamo dirlo con una buona dose di sicurezza, non è stato costruito dagli esseri umani. La realtà, intesa come ciò che non si può cambiare a piacimento, viene costruita e decostruita dagli esseri umani in quanto sociali (molti hanno idee diverse su di essa). È condivisibile pensare che gli esseri umani costruiscono le istituzioni e che la conoscenza è costruita socialmente. l.fattori@univda.it

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Il costruttivismo nella teoria dell'organizzazione

Ciascuno diventa esperto del proprio modo di vedere e ciò spiega l'utilità di analizzare perché le versioni di "come vedo il mondo" differiscono così tanto. In altri termini il costruttivismo è promettente come presupposto che guida un'epistemologia, un modo cioè per studiare le fonti della conoscenza che orientano la lettura di un fenomeno, e tale fenomeno, nel nostro caso, è l'organizzazione. In una prospettiva costruttivista, lo studioso aziendalista-organizzativo, piuttosto che dare risposte su come il fenomeno dovrebbe essere, può parlare di come il fenomeno è e spiegare quali processi ci sono alla base di esso. l.fattori@univda.it

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Modelli nella teoria dell'organizzazione

Che differenze emergono dai due schemi? Temperatura Ghiaccio Acqua Vapore Qualità della leadership Efficienza dell'azienda Qualità del prodotto Vantaggio competitivo dell'azienda l.fattori@univda.it

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Modelli nella teoria dell'organizzazione

Il problema non risiede nei sostantivi posti nei quadratini alla slide precedente, ma nei verbi che li collegano. In altre parole: una buona leadership (buona per chi?) porta ad una maggiore efficienza (in che modo?). La causalità è solo dedotta e si considerano gli stadi piuttosto che i processi. Con questa impostazione, si parla di costruzione (costruttivismo) come prodotto o come processo? l.fattori@univda.it

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Modelli nella teoria dell'organizzazione

La risposta è "come processo". I due schemi riportati alla slide precedente mostrano come il linguaggio delle scienze naturali non può essere efficacemente mutuato dalle scienze sociali: nel primo caso (quello delle trasformazioni da solido a liquido), l'interesse è legato ai passaggi di stato, nel secondo (che riguarda la leadership), ci importa analizzare il come gli elementi si influenzano. Nelle scienze sociali bisogna usare termini e linguaggi adeguati ad esprimere la nostra conoscenza (di noi animali umani) e concentrare l'attenzione sui processi (come) piuttosto che sui prodotti (cosa). l.fattori@univda.it

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Studiamo le organizzazioni o l'organizzare?

Rispondiamo a questa domanda in un'ottica costruttivista ... Se studiamo l'organizzare ammettiamo implicitamente che indugiamo (nel senso che riflettiamo) prima di affermare che qualcosa è già organizzato: si cerca cioè di analizzare il processo continuo che di volta in volta costruisce gli elementi della realtà. Se al contrario studiamo le organizzazioni corriamo il rischio di ignorare che il nostro oggetto non esiste da sempre e attiviamo una forma di "presunzione dei posteri", con la quale ci arroghiamo il diritto di analizzare solo il risultato (stadio ultimo) di un processo. l.fattori@univda.it

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Studiamo le organizzazioni o l'organizzare?

Nella prospettiva costruttivista nulla è organizzato una volta per tutte. Allo stesso tempo, tuttavia, l'organizzazione c'è, esiste e può essere fotografata da varie categorie. Quali elementi studia la ricerca organizzativa in merito alle organizzazioni?

  • Le proprietà (com'è? Quali caratteristiche istituzionali ha?);
  • Posizione (dove si trova? Geograficamente, posizionamento strategico, contesto istituzionale etc.);
  • Persone (gli attori chiamati ad interagire nei processi di organizing);
  • Problemi (questioni da affrontare per esempio in termini di efficienza ed efficacia dell'economicità);
  • Eventi (cosa accade, anche a prescindere da ciò che si può pianificare ex ante).
Ciascuno di questi elementi presenta domande peculiari che possono essere adeguatamente comprese in un'ottica costruttivista. l.fattori@univda.it

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Teorie costruttiviste dell'organizzare: etnometodologia

L'approccio etnometodologico è imperniato sul lavoro di Harold Garfinkel (Studi etnometodologici, 1967). Per Garfinkel, gli oggetti dell'esperienza non sono indipendenti dai metodi con cui vengono osservati e compresi. Si evidenzia l'impossibilità di conoscere una regola indipendentemente dalle pratiche considerate come la sua applicazione. Questo approccio fa emergere come l'ordine sociale si regga sull'interazione, mettendosi dal punto di vista dei soggetti ed esaminando le circostanze, i comportamenti, i discorsi, i rituali, le dinamiche ed i contesti quotidiani in cui le regole vengono percepite e trasmesse, anche con i «breaching experiments». Si evidenzia che i significati attribuiti ai fenomeni sono oggetto di frequenti incomprensioni, scontri e negoziazioni, tanto tra le istituzioni che tra gli individui, con evidenti differenziazioni nell'attribuzione di significato a vari aspetti della realtà e di senso al proprio agire sociale. Metafora: l'organizzazione come costruzione sociale (vedi Berger e Luckmann). l.fattori@univda.it

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Teorie costruttiviste dell'organizzare: il cognitivismo

L'autore di riferimento per questa prospettiva teorica è Karl Weick, che la sviluppa a partire dagli anni '80. Qui è centrale la riflessione sui processi cognitivi attraverso i quali i soggetti danno senso ai loro flussi di esperienza. La realtà fenomenica non ha un suo senso intrinseco, ma ha sempre e soltanto il senso che le attribuiscono le persone. In questa prospettiva, è centrale ricostruire gli schemi ed i processi cognitivi con cui viene dato senso alla realtà ed all'agire sociale nelle organizzazioni, e quindi con cui la realtà sociale viene costruita e condivisa. Il governo delle organizzazioni si attua non con ordini, regole o strutture, ma attraverso il presidio delle "mappe cognitive", gli schemi mentali con cui le persone reagiscono ai fenomeni e attribuiscono significato alla realtà e all'esperienza e danno un senso al proprio agire sociale. Metafora: organizzazione come "creazione di senso". Coincidenza tra organizing e sensemaking. l.fattori@univda.it

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Teorie costruttiviste dell'organizzare: le reti d'azioni

In ogni contesto di delinea un ordine istituzionale, ovvero un insieme di istituzioni (nell'accezione ampia del termine si fa riferimento a consuetudini, norme formali e informali, modi di comportarsi ... ) che vengono riconosciute come prevalenti qui ed ora. In questi ordini, dunque, si iscrivono alcune azioni che vengono considerate legittime, altre, invece, non lo sono, mentre altre ancora non lo sono in questo momento (ma lo saranno). Le connessioni tra queste azioni rappresentano l'organizzare e danno luogo alle reti d'azioni. Definizione Le reti d'azioni vengono definite come le connessioni (interazioni) tra le azioni accettate in un determinato ordine istituzionale. l.fattori@univda.it

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