Lesioni delle forcazioni
Le forcazioni da un punto di vista anatomico sono biforcazioni nell'arcata
inferiore e triforcazioni nell'arcata superiore.
Per valutare le lesioni delle forcazioni ci ha balliamo di una sonda curva, la
sonda di Nabers.
Didatticamente dividiamo tali lesioni tre classi:
- I classe: la sonda si inserisce fino ad 1/3 della profondità della forcazione;
- Il classe: la sonda si inserisce per oltre 1/3 della profondità della forcazione,
ma non è passante
- III classe: la forcazione viene completamente penetrata dalla sonda che
passa quindi da un versante all'altro.
- Oltre all'utilizzo della sonda sono necessarie le indagini radiografiche:
quanto maggiore è la radio trasparenza maggiore l'interessamento delle
forcazioni
Lesione delle forcazioni e recessioni
Una recessione gengivale e la migrazione in senso
apicale del margine gengivale con scopertura della
superficie radicolare.
Se per cause infiammatorie o traumatiche abbiamo una
migrazione apicale del margine gengivale ci troviamo di fronte
ad una recessione.
Tale processo che generalmente avviene di più sul versante
vestibolare, porterà l'esposizione di una porzione più o meno
ampia della superficie radicolare.
Le recessioni palatali sono soprattutto di origine infiammatoria
ed insorgono quando la radice palatale dei sesti superiori e
molto vicina la corticale ossea
Fattori che determinano una recessione
I fattori che possono determinare una recessione sono:
- Fattori irritativi locali: ovvero la placca muco batterica;
- Spazzolamento scorretto: il trauma da spazzolamento e quella cui si fa
riferimento quando si parla di recessione di tipo traumatico.
Fattori predisponenti le recessioni
Fattori predisponenti:
- Fattori gli iatrogeni: costituiti ad esempio da margini protesici incongrui
oppure da trattamenti ortodontici
- biotipo sottile;
- Malposizione vestibolare: la quantità di gengiva vestibolare è infatti
inferiore nei denti vestiboloposti rispetto a quella presente in
corrispondenza degli elementi in lingua versione, quindi sono più
suscettibili a stimoli infiammatorie traumatici;
- Inserzione frenulare alta: oltre alla difficoltà di mantenere l'igiene (di
inserzione frenulare rappresenta un ostacolo all'inserimento dello
spazzolino) viene effettuata anche una maggiore trazione a livello dei
tessuti gengivale a seguito dell'attività muscolare
Biotipo sottile
Frenuli corti
Protesi incongrue
Recessione da malposizione dentaria
Classificazioni delle recessioni
Negli anni sono state redatte varie classificazioni delle recessioni, attualmente
utilizziamo quella approvata nel 2018 che prevede tre tipi di recessioni (RT-
recession type):
- RT1: recessioni con attacco interprossimali intatto;
- RT2: recessioni con perdita di attacco interprossimali
minore della misura della recessione;
- RT3: recessioni con perdita di attacco interprossimali
maggiore o allo stesso livello di quello causato dalla
recessione buccale (vestibolare)
Classificazione di Miller
Miller ha distinto 4 classi di recessione gengivale:
- In base all'altezza del difetto rispetto alla giunzione
mucogengivale
- In base alla conservazione picchi ossei
1)Recessioni che non si estendono fino alla linea
mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di
tessuti molli a livello interdentale
2)Recessioni che
raggiungono o superano la
giunzione mucogengivale;
non vi è perdita di osso e di
tessuti molli a livello
interdentale
3) Recessione che supera
linea mucogengivale con
perdita di osseo o tessuto
molle a livello interdentale,
apicalmente alla giunzione
amelocementizia ma
coronale rispetto
all'estremità apicale della
recessione
2.
3:
4)Recessione che supera
linea mucogengivale e
perdita di picco osseo che
supera il limite apicale
della recessione.
4.
Le terze e le quarte classi di Miller non hanno alta predicibilità
di trattamento e pertanto è meglio non eseguire terapia
mucogengivale perché si andrà incontro a fallimento.
Terapia delle recessioni
La terapia consiste:
- Utilizzo di gel desensibilizzati
- Correzione della tecnica di spazzolamento
Se persistono sensibilità e disagio psicologico si procede
con la chirurgia mucogengivale che comprende varie tecniche:
- Il lembo a scorrimento coronale
- Il lembo a scorrimento laterale;
- || lembo bipapillare
- L'innesto gengivale libero marginale;
- L'innesto bilaminare
- Se un paziente presenta una prima o seconda classe di Miller,
chirurgicamente dobbiamo essere in grado di ottenere il 100% della
ricopertura radicolare;
- Se abbiamo una recessione di terza classe il risultato massimo che
possiamo ottenere e la ricopertura radicolare che raggiunga la
lesione interdentale, quindi la radice rimarrà un po' scoperta
- Nella quarta classe di Miller è inutile tentare una terapia chirurgica
in quanto andrà sicuramente incontro ad un insuccesso
Class i
Class II
Indicazioni alla terapia chirurgica delle recessioni
Ad oggi la chirurgia mucogengivale viene effettuata solo nei seguenti casi:
- Necessità di aumentare la quantità di tessuto
cheratinizzato in corrispondenza di siti implantari;
- Recessione evolutiva: se dopo terapia non chirurgica ed
istruzione del paziente notiamo che le dimensioni della
recessione sono aumentate;
- Cario-recettività: su cemento è più facile l'insorgenza di
lesioni cariose;
- Ipersensibilità dentinale: quando refrattaria ad altro
trattamento;
- Problemi estetici.
Lesioni del cavo orale
Lesioni potenzialmente cancerose
- Le lesioni potenzialmente cancerosa sono lezioni che hanno una
maggiore possibilità di trasformarsi in carcinomi orali.
- Un soggetto che presenta una lezione potenzialmente cancerosa avrà
la possibilità di sviluppare una lesione maligna fino a 100 volte più
rispetto ad un soggetto che non presenta lesioni.
- La trasformazione maligna dipende sempre dal tipo di lesione da cui
si parte, ad esempio un lichen planus ha un basso rischio di
trasformazione, mentre una leucoplachia in un soggetto giovane e
senza fattori di rischio ha un'alta probabilità di trasformazione
maligna
£
- Le lesioni possono avere un aspetto endofitico quando si presentano
come ulcere, mentre parliamo di aspetto esofitico quando la lesione
è vegetante.
- La lesione potenzialmente cancerosa, esempio leucoplachia, in un
paziente che presenta fattori di rischio come il fumo e più facilmente
controllabile nel tempo in quanto è visibile,
- mentre lesioni che nascono senza precursori come macchie
generalmente rosse e asintomatiche sono di difficile controllo è
spesso decorso di trasformazione e più veloce
Lesioni potenzialmente cancerose di maggior interesse
Lesioni potenzialmente cancerose maggior interesse sono:
- L'eritroplachia
- la leucoplachia,
- Il lichen planus
Le ultime due partono come lesioni cheratosiche, ma mentre la
leucoplachia ha un aspetto placca ed è dovuta ad una variazione ed
è caratterizzata da modificazione cellulare,se inizia a presentare
eritema e flogosi bisogna indirizzarsi verso una diagnosi di
trasformazione maligna.
il lichen ha un aspetto più striato ed è una malattia su base
autoimmune in cui sono presenti linfociti T citotossici, pertanto in
la malattia determina una mucosite infiammatoria immuno-
mediata.
Ulcera da decubito
Lesioni cheratosiche
Si intendono tutte quelle lesioni reattive e da frizione
- Lesioni cheratosiche dovute alla presenza di protesi incongrue( che
possono determinare anche la formazione di ulcere da decubito,) o a
presenza di elementi dentari appuntiti che determinano le stesse
lesioni.
- desquamazioni da clorexidina ad alta concentrazione
- Lesioni della mucosa geniena di colorito grigiastro nel paziente
fumatore
- Lesione da morsicatio
- Aumento di cheratina a livello del palato del paziente
fumatore(non è una leucoplachia, non ci sono aree ben definite di
cheratinizzazione, ma solo un aumento della cheratina, si riscontra
nel forte fumatore)
L 'Anamnesi è importante
Infezioni che determinano cheratinizzazione
Le infezioni che possono determinare una cheratinizzazione sono:
- Infezione da Epstein- Barr virus
- Candidosi cronica iperplastica (la candida, in generale, si è scoperto
essere un cofattore della trasformazione maligna, inoltre in una
diagnosi bioptica può modificare la lettura in quanto può aumentare
il grado di displasia realmente presente, pertanto la biopsia deve
essere effettuata sempre dopo la terapia sistemica)
- Sifilide secondaria
Lesioni da EBV
BCandidosi cronica iperplastica
Sifilide secondaria
Diagnosi e controllo delle lesioni
Affinché non ci siano trasformazioni di tipo canceroso bisogna
repentinamente diagnosticare la causa che le ha determinate,
- nel caso di denti acuminati si procede all'estrazione o
all'eliminazione dei margini che hanno causato la lesione.
- nei casi di protesi incongrue si procede ad eliminare la la
parte del manufatto protesico che ha causato la lesione.
Di grande importanza è il controllo a distanza di una
settimana per valutare la scomparsa della lesione o quanto
meno la sua diminuzione.
Eritroplachia
- E' spesso asintomatica e talvolta di difficile riscontro
clinico;
- se viene osservata una macchia rossa della mucosa
orale persistente oltre 14 giorni e necessaria la
biopsia diagnostica.
- La terapia consiste nell'asportazione completa della
lesione e la biopsia.
- Poiché tale lesione può essere ricorrente è
necessario il follow-up
eritroplachia
eritroplachia
Leucoplachia
Leucoplachia.
Lesione tipica del cavo orale che interessa soprattutto la
superficie della lingua e le mucose interne delle labbra e
delle guance.
- caratterizzata dalla comparsa di placche di colore bianco
a livello delle mucose come cavo orale, la laringe i genitali.
- si ritiene che l'insorgenza sia strettamente correlata al
tabagismo,
- l'abuso di alcolici,
- traumi localizzati cronici,
- esposizione a radiazioni di vario tipo.
Diagnosi e terapia della leucoplachia
Il medico può effettuare la diagnosi di leucoplachia in base a:
- Esame delle lesioni presenti nel cavo orale;
- Analisi della storia clinica del paziente e della presenza di
eventuali fattori di rischio;
- Tentativo di rimuovere le placche che nel caso della
leucoplachia è inutile (se non chirurgicamente);
- Esclusione di altre cause
- La terapia è di tipo chirurgico, l'escissione deve essere
effettuata in tessuto sano. All'esame istologico si individua
ipercheratosi(ispessimento dello strato corneo) e in taluni
casi anche displasia (la displasia delinea una composizione
cellulare anormale)