Disturbi cardiovascolari: insufficienza venosa cronica e trattamenti

Documento sui disturbi cardiovascolari, in particolare l'insufficienza venosa cronica. Il Pdf, utile per studenti universitari di Biologia, descrive alterazioni fisiopatologiche, meccanismi molecolari e trattamenti, con schemi e illustrazioni per facilitare la comprensione dei concetti.

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Disturbi Cardiovascolari e Insufficienza Venosa Cronica

DISTURBI CARDIOVASCOLARI (INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA) ARTO CON VENE VARICOSE ARTO SANO PARETI DEBOLI FLUSSO SANGUIGNO VALVOLE MAL CHIUSE VALVOLE BEN CHIUSE INFIAMMAZIONE

Nell'arto sano abbiamo una efficiente chiusura delle valvole, quando le valvole non svolgono correttamente la funzione può esserci un ritorno di sangue oppure un accumulo periferico di sangue che porta allo sviluppo di un processo infiammatorio. L'infiammazione provoca il rilascio di fattori infiammatori che danneggiano il tessuto e quindi favoriscono il danno del tessuto e favorisce la fuoriuscita di trasudato con formazione dell'edema (gonfiore periferico correlato a questi disturbi della circolazione venosa).

La struttura della vena è una struttura che si adatta maggiormente a quelli che sono gli stimoli che vengono dall'arteria, quindi riesce ad essere più schiacciata ed è più flessibile. Questa particolarità è legata alla composizione del tessuto venoso, che presenta una tonaca intima, media e avventizia. La avventizia contiene le fibrocellule muscolari e il collagene, la tonaca intima è la porzione endoteliale.

Arterie: In base al calibro del vaso cambia la composizione. Abbiamo delle cellule endoteliali che sono il rivestimento, poi abbiamo la porzione elastica data dall'elastina, poi la componente muscolare e poi le fibre di collagene che strutturano il vaso. Man mano che si riduce il calibro dell'arteria aumenta la muscolatura e la componente elastica si riduce, questo è legato alla funzione che deve svolgere l'arteria.

Per quanto riguarda le vene, il capillare ha un calibro molto piccolo, ma anche una resistenza minore perché il capillare deve essere molto permeabile e deve garantire il trasferimento del sangue nei tessuti. Le componenti muscolari, elastica e il collagene aumentano all'aumentare del calibro della vena per favorire il contenimento del sangue.

Struttura dei Vasi Sanguigni

STRUTTURA DEI VASI SANGUIGNI End: cellule endoteliali di rivestimento Ela: fibre elastiche Mus: cellule muscolari lisce Fib: fibre collagene

Vaso Aorta Diametro del lume Spessore della parete+ 2 mm ৳ 2.5 cm Arteria di medio calibro 0.4 cm 1 mm Arteria di piccolo calibro Arteriola 30 um 20 μm Sfintere precapil- lare, anastomosi arteriovenosa 35 um 30 μm Capillare vero 8μm 1um Venula 20 μm 2um Vena 0,5 cm 0,5 mm Vena cava 3 cm 1.5 mm End @ Ela V End Ela >200um Mus Fib = Mus Fib >45µ.m

Il capillare quindi è una struttura molto più fragile e più soggetto a stress o ad una disfunzione.(fragilità capillare).Per il mantenimento dell'omeostasi venosa svolge un ruolo fondamentale l'endotelio, oltre alle funzioni di contenimento, di movimento e di trasporto del sangue, l'endotelio ha la capacità di attivare il sistema immunitario e le piastrine, favorendone l'adesione e la funzione in funzione delle necessità. L'endotelio vascolare rilascia dei mediatori che sono in grado di attivare i leucociti e di bloccare l'adesione delle piastrine quando è necessario che il flusso del sangue proceda regolarmente.

Meccanismi Endoteliali in Condizioni Normali

IN CONDIZIONI NORMALI 24 Una superficie endoteliale non trombogena è mantenuta attraverso questi meccanismi:

  1. Espressione endoteliale di eparansolfato e der- matansolfato, che accelerano l'attività dell'antitrom- bina e del cofattore eparinico 24
  2. Produzione endoteliale di trombomodulina (TM) e conseguente attivazione della proteina C 24
  3. Produzione locale di attivatore tissutale del pla- sminogeno (tPA) e dell'attivatore del plasminogeno tipo urokinasi (uPA)
  4. Elaborazione di prostaciclina, ossido di azoto e interleuchina 10, che inducono vasodilatazione e ini- biscono l'adesione e l'attivazione dei leucociti 24

4 "L'endotelio sostiene fisiologicamente una condizione vasodilatante e fibrinolitica locale e media l'adesione e l'attivazione delle piastrine, nonché l'infiammazione e l'attivazione dei leucociti" 24

Meccanismi Endoteliali in Condizioni di Disturbo

IN CONDIZIONI DI DISTURBO FISICO O FUNZIONALE 24 La superficie endoteliale determina uno stato protrombolitico e proinfiammatorio 24.

  1. La liberazione di fattore di attivazione piastrinica ed endotelina-1 promuove la vasocostrizione 24
  2. L'adesione e l'attivazione dei leucociti amplificano l'infiammazione 24
  3. La produzione di fattore von Willebrand, fattore tis- sutale, inibitore dell'attivatore del plasminogeno e fattore V aumenta la trombosi

"La conoscenza dei meccanismi molecolari della trombosi venosa e della sua risoluzione consente lo sviluppo di terapie mirate" 24

Quando si verifica una alterazione del processo del flusso sanguigno o un danno a livello vasale, l'endotelio risponde al danno attivando dei processi di riparazione, questi sono conseguenti alle fasi protrombolitiche e proinfiammatorie. Viene promossa la vasocostrizione per boccare il flusso del sangue e limitarne la perdita e la fuoriuscita, viene promossa l'adesione e l'attivazione dei leucociti che in situ stimolano ulteriormente il processo infiammatorio. Vengono attivati alcuni fattori testuali che favoriscono la riparazione del tessuto.

Stadi dell'Insufficienza Venosa Cronica

Insufficienza venosa cronica IVC: processo e disturbo complesso, coinvolge il sangue, le cellule dell'endotelio e il sistema immunitario. Abbiamo diversi stadi di questa patologia:

  • Stadio I: stadio base definito come asintomatico, o con sintomi reversibili, edemi e formazione di vene varicose (vene prolassate che perdono il tono e non sono in grado di svolgere la loro funzione di contenimento e di ritorno del sangue venoso). Lo stadio 1 è associato a dolore quando si è in posizione eretta, perché l'accumulo di sangue a livello periferico porta a dolore locale.
  • Stadio 2: sintomi cutanei, ma non abbiamo la presenza di ulcere, abbiamo edemi, zone atrofiche di colore diverso e formazione di porzioni fibrotiche (lipodermatosclerosi)
  • Stadio 3: quello più problematico, comporta la formazione di ulcere venose che richiedono l'intervento chirurgico.

Fattori predisponenti: familiarità, obesità, gravidanza, età, suol di contraccettivi orali.

Emorroidi: Stadi e Trattamenti

Emorroidi: si ha il prolasso del plesso vascolare emorroidario. Abbiamo diversi stadi.

EMORROIDI emorroide interna Emorroidi Stadio 1 Stadio 2 Stadio 3 Stadio 4 emorroide esterna

Trattamento Medico delle Emorroidi

Trattamento medico: - regolarizzazione del transito - flebotonico/analgesico - topici locali

Se insuccesso Trattamento strumentale

Se insuccesso Chirurgia: Nomal Rectum Anal Canal Hemorrhoids Stage 1 Hemorrhoids Stage 2 Hemorrhoids Stage 3 Hemorrhoids Stage 4 - emorroidectomia - emorroidopessi se stadio 2 o 3t - chirurgia localizzata

Si può arrivare ad uno stadio 4, che richiede l'intervento chirurgico. L'emorroide può essere interna o esterna, il disturbo può andare dal sintomo semplice come prurito o fastidio durante il processo di defecazione fino al dolore in posizione eretta. In base allo stadio si valuta l'intervento e l'approccio.

Meccanismi Patogenetici dell'IVC

Meccanismi patogenetici del IVC: possiamo avere un problema nella funzione vascolare come ad esempio un'alterazione funzionale delle valvole venose (incompetenza valvolare), possiamo avere ostruzione venosa (aterosclerosi, per formazione di queste placche), disfunzione della pompa muscolare che assicurano il ritorno del sangue, incontinenza delle vene perforanti, disfunzione della suola plantare, oppure l'associazione di una o più condizioni simili.

Stasi venosa (indipendentemente dalla causa) Alterazione emodinamica Interazione leucocita-endotelio Ipertensione venosa Infiammazione Cronica di pareti e valvole venose Rimodellamento di valvole e vene Circolo vizioso Insufficienza valvolare Reflusso Ipertensione cronica

Nel disturbo vascolare la sintomatologia è legata a processi diversi collegati tra loro: Se consideriamo la difficoltà del ritorno (reflusso) venoso, comporta un accumulo di sangue che può sfociare in uno stato di ipertensione venosa, che può essa stessa comportare un aumento del disturbo perché si verifica un'alterazione del processo emodinamico e del flusso sanguigno.

Possiamo avere stasi venosa che mi provoca l'attivazione leucocitaria e l'adesione dei leucociti a livello endoteliale, l'adesione favorisce l'infiammazione vascolare che contribuisce essa stessa al disturbo. L'ipertensione venosa è anche causa dello sviluppo delle uclere, l'ipertensione porta a lacerazione del vaso e formazione di ulcere. Sono coinvolti diversi mediatori infiammatori, ma i leucociti sono importanti perché vengono attivati in seguito al danno a carico del tessuto vascolare e ne comporta l'innesco del processo infiammatorio con un danno ulteriore.

Processo Modificato dal Danno Vascolare

Processo modificato in seguito al danno vascolare:

A Steady laminar blood flow Antithrombotic agents Shear stress NO Antimigration agents Prostacyclin + Tissue plasminogen activator Prosurvival Thrombomodulin NO Endothelium Tunica intima Growth- inhibiting NO TGF-B agents Tunica media Smooth-muscle cells Tunica externa

Lo shear stress laminare promuove il rilascio di fattori che riducono l'infiammazione e la formazione di ROS

B Flow reversal Prothrombotic agents Low mean shear stress Promotion of migration · MCP-1 VCAM-1 Promotion of apoptosis Growth- promoting agents Angiotensin II Endothelin-1 Vein-wall damage Platelet-derived growth factor

SHEAR STRESS è una condizione di movimento fisiologico che consegue al flusso di sangue. In condizione normale lo scorrimento del sangue porta ad uno shear stress laminare che stimola il rilascio di una serie di fattori che bloccano il processo trombotico, favoriscono la circolazione del sangue, la vasodilatazione, processi che facilitano il flusso sanguigno. Diversa,mente quando abbiamo una alterazione funzionale lo shear stress diventa shear stress turbolento, questa turbolenza attiva il processo infiammatorio e trombotico e porta al rilascio di fattori protrombotici, favorisce l'apoptosi cellulare e promuove la migrazione dei leucociti e l'adesione con l'innesco de processo infiammatorio.

Trattamento dell'Insufficienza Venosa

Trattamento: In funzione dello stadio, se siamo di fronte a ulcera dobbiamo ricorrere al trattamento chirurgico. Bisogna intervenire tempestivamente se vogliamo curare a livello farmacologico, quindi bisogna intervenire in stadi precedenti.

Obbiettivi: si contrasta il processo infiammatorio, l'attivazione leucocitaria è responsabile del danno tissutale, bisogna ripristinare quindi il normale circolo sanguigno e si contrasta lo shear stress turbolento che attiva i leucociti e favorisce l'infiammazione. È importante sostenere i vasi affinché svolgano la propria funzione correttamente.

Tipologie di Trattamenti

Trattamenti:

  • Farmacologici: prodotti di origine vegetali come i flavonoidi, tannini, saponine, terpeni, cumarine.
  • Prodotti di origine animale
  • Prodotti di sintesi
  • Altri trattamento: terapia di compressione (Calze contenitivo), oppure terapia sclerosante, laserterapia o intervento chirurgico.

Lo shear stress turbolento promuove un fenotipo infiammatorio e trombotico

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