Documento di Università su Storia contemporanea 7/03. Il Pdf analizza le conseguenze della Grande Depressione e l'imperialismo, con un focus sull'intervento statale nell'economia e le dinamiche coloniali in Asia e Africa, utile per studenti universitari.
See more10 Pages
Unlock the full PDF for free
Sign up to get full access to the document and start transforming it with AI.
Tra gli effetti della grande depressione, non c'è solo il rialzo dei dazi doganali, ma c'è anche come risposta a a questo nuovo equilibrio che si viene a creare tra agricoltura e industria, tra concorrenza dei paesi che si stanno sviluppando e paesi europei, c'è anche una nuova forma di interventismo economico, da parte delle amministrazioni statali. Già Alzare i dazi doganali era una forma di interventismo perché lo Stato interviene per proteggere i settori in difficoltà dalla concorrenza internazionale e alza le tasse, si paga la dogana per le merci orientali. Questa non è l'unica forma di interventismo economico da parte degli Stati, ci sono altri che cominciano a crearsi in questo periodo perché per esempio gli Stati per accelerare specialmentegli Stati che sono indietro rispetto alle punte dello sviluppo economico di allora, ovvero Inghilterra e la Francia, gli Stati sono anche quelli che cercano di aiutare le industrie nascenti sempre proteggendo queste ultime dalla concorrenza internazionale e aiutandole con commesse statali, cioè lo Stato appalta la produzione di certi prodotti o attrezzature che servono ad imprese private nazionali, per cui per esempio l'Italia, non è l'unica a farlo, lo fanno anche la Germania, in parte la Francia, la Russia a partire dagli anni 90 dell'ottocento.
Lo Stato per esempio è disposto a rinnovare il suo arsenale bellico a partire dagli anni 80 dell'ottocento e lo fa indirizzandosi, cioè comprando armi e attrezzature belliche da imprese che sono italiane al 100% o che vengono fondate appositamente per quello. L'esempio più grande, più importante che viene citato in tutti i manuali, sono proprio le acciaierie di Terni, che nascono nel 1884 come società privata che però nasce perché sa che lo Stato comprerà subito subito le piastre di acciaio corazzato per le nave che l'acciaieria è progettata per fare, addirittura si prendono già prima che producano queste piastre, cioè la società si prende le commesse statali prima ancora di produrre queste piastre, perché quei soldi gli servono per impiantare l'acciaieria. Poi l'acciaieria produrrà anche rotaie ad esempio, ma così succederà anche per altre imprese come la Breda che venderà lo Stato le attrezzature ferroviarie e poi anche ai privati, succederà per l'Ansaldo che nasce in questi anni su iniziativa dello Stato, tramite le commesse, tramite riduzioni fiscale, sconti fiscali per le nuove imprese o imprese produttive considerate strategiche per lo sviluppo italiano verranno alleggerite dal carico fiscale, gli si concederanno dei privilegi per acquistare terreni a basso prezzo per espandere gli impianti produttivi.
Tutte cose di questo genere, cioè un intervento indiretto, non proprio di acquisizione di proprietà delle imprese, ma è un finanziamento più o meno occulto, più o meno indiretto, che sostiene la nascita o il rafforzamento di imprese industriali, questo avviene in Italia, in Germania, in Russia, in tutti quei paesi cosiddetti late countries, ovvero che sono arrivati tardi allo sviluppo industriale e vogliono colmare il ritardo rispetto alla Gran Bretagna e quindi mettono delle risorse pubbliche, raccolte con una fiscalità generale per in qualche modo sostenere queste industrie che sono normalmente le industrie strategiche dell'epoca quindi quelle siderurgiche, meccaniche, cantieristiche, le navi, lo Stato italiano comprerà navi solo se sono prodotte da società italiane.
Il nuovo aspetto che il nazionalismo assume alla fine degli anni 70 dell'ottocento, a questa nuova recrudescenza del nazionalismo, che assume un'angolazione più aggressiva, più come forza di tipo aggressivo rispetto a coloro che vengono identificati come diversi, come non appartenenti alla propria comunità nazionale, c'è anche collegato a questo naturalmente il fenomeno dell'imperialismo.
L'imperialismo che è un fenomeno allo stesso tempo simile, ma diverso dal vecchio colonialismo, perché il vecchio colonialismo quello che conosciamo già parte già dal 400-500 in poi, in cui alcune nazioni europee principalmente Spagna e Portogallo, ma non solo, si erano costruiti nel corso dei secoli dell'età moderna, degli imperi coloniali, quindi avevano conquistato specialmente nelle Americhe territori molto vaste che amministravano direttamente. Questo trova un nuovo re revival nell'ottocento specialmente nel continente africano, ma a questo ci si aggancia anche una forma a tipica dell'ottocento che è l'imperialismo. Cioè o si conquistano territori assoggettandoli a colonie in maniera più o meno formale, oppure anche lo si fa per motivi in parte economici, in parte politici e strategici quindi militari e di potenza, oppure si cerca non di conquistare direttamente un territorio, ma di influenzarlo indirettamente, cioè di porre un'egemoniaeconomica e politica su un territorio che rimane comunque indipendente cioè non viene fagocitato, assorbito dalle potenze europee, ma ne subisce fortemente l'influenza dell'egemonia, diventa una specie di satellite, di succube dal punto di vista economico e politico.
Questo avviene specialmente in Asia da parte di grandi civiltà che sono comunque strutturate, articolate da secoli come quella cinese, oppure la civiltà persiana, ma lo stesso impero ottomano, quello che ne rimane nel corso dell'ottocento. Mentre invece il caso indiano diventerà una colonia anche quella. Però questi due aspetti, l'aspetto colonialissimo tradizionale e quello imperialistico, si fondano insieme a partire dalla seconda metà dell'ottocento specialmente nell'ultimo quarto dell'ottocento e assumono una caratteristica tipica di questo periodo periodo, cioè il mix di spinte dall'espansione economica dettata dallo sviluppo capitalistico industriale e commerciale e spinte nazionalistiche cioè di dominio nazionalistico da parte delle potenze europee nei confronti delle civiltà extra europee, che assumono connotati di vario tipo perché le motivazioni che spingono le potenze europee ad espandersi sono non solo di tipo economico, ma anche di tipo politico e militare, di prestigio, di status, ma anche culturale.
Come avevamo già detto a tutto questo si mescola il fatto che un po' per la distorsione delle teorie Darwiniane le civiltà europee in particolare, si fanno carico da sole di una missione civilizzatrice che ha l'obiettivo di civilizzare e quindi di rendere praticamente omogenea la cultura europea anche le altre civiltà extra europee, un esempio banale è quello che succede in India proprio a cavallo del passaggio di consegne tra la compagnia delle Indie orientali che gestiva il territorio indiano che tra fine del settecento e metà ottocento, si era lentamente conquistato e invece il controllo diretto del governo britannico sulla colonia. Gli inglesi non erano andati in India solo per motivi commerciali, ma anche per cercare di instaurare un governo che trasmettesse i valori culturali inglesi a quelle popolazioni, un esempio tipico erano i funerali delle vedove, secondo una buona parte delle località e delle regioni indiane dove prevaleva la religione indù, solitamente quando moriva un uomo e lasciava una vedova, il cadavere veniva bruciato e nella pila con il fuoco si buttava poi anche la vedova. Era una tradizione secolare, però gli inglesi quando lo vedono rimangono scioccati, Difatti lo resero proibito, però per molte fasce di popolazione indiana questa cosa era sentita come un sopruso, come un'invasione, come una forma di egemonia culturale che l'Occidente porta nella loro civiltà e questa è una delle tante cose, delle differenze culturali che stridono nella dominazione inglese, che si accumulano nel tempo, fino a che nel 1857 scoppia una rivolta gigantesca, gli inglesi la ricordano come l'ammutinamento. Si ammutinano le truppe coloniali, i sepoy, cioè Una tribù indiana che era stata arruolata dalla compagnia delle Indie orientali come suo esercito privato, questi ultimi si ribellano con un pretesto dicendo che scoprono che il grasso con cui facevano scorrere i meccanismi del fucile da loro utilizzato derivava dal grasso delle mucche delle vacche, animale sacro per la religione induista. Per questo scoppia una rivolta, ma quella è semplicemente la goccia che fa traboccare il vaso, cioè l'esempio di come gli inglesi non rispettino le tradizioni, le consuetudini, i costumi plurisecolari della civiltà indiana. Scoppia una mega rivolta che dura circa un anno tra il 1857 e il 1858, la compagnia delle Indie orientali non riesce a sedarla, la Gran Bretagna manda navi e soldati per reprimerla con la forza, ma a questo punto vista la situazione la compagnia delle Indie orientali viene sciolta e dalla fine del 1858 in poi viene imposto un viceré, espressione del governo britannico, che controllerà l'India e diventerà di fatto una colonia inglese, poi ci saranno degli accordi fatti con i vari potentati locali, Perché gli inglesi non avevano un tipo di colonizzazione massiccia prendendo grandi estensioni di terreno, ma ci arrivavano tramite accordi con i potentati locali, i principati locali a cui lasciano dei privilegi o o delle libertà di azione, però comunque di fatto sarà una colonia inglese da allora in poi .
Nel 1876 sull'onda dell'azione nazionalistica, la Gran Bretagna dichiara la regina Vittoria che era all'epoca sul trono inglese, imperatrice dell'India, costituendo così l'impero britannico. L'India che in questo caso diventa un caso molto particolare, cioè un'eccezione che conferma la regola, è l'unico caso vero in cui c'è un fortissimo interesse economico da parte della potenza europea, ovvero l'Inghilterra, nel mantenere una colonia così grande e così complessa come quella indiana, quindi domina sulla civiltà che ha una tradizione, una storia e una cultura quasi millenaria. Perché l'India diventa il polmone fondamentale per l'economia dell'impero, alla fine dell'ottocento quasi quasi un quinto di tutte le esportazioni di prodotti inglesi, andavano verso l'India e una buona parte delle esportazioni indiane andavano verso l'Inghilterra. L'India diventa innanzitutto una fornitrice di materie prime fondamentale, anche per l'Inghilterra, basti pensare al cotone come altri tessuti che vengono proprio dall'India.