Sviluppo e apprendimento motorio tra gli 11 e i 18 anni

Slide da Ed.fisica per Tutti la Prof.di Ginnastica su Sviluppo e apprendimento motorio 11-18 anni. Il Pdf esplora lo sviluppo e l'apprendimento motorio nella fascia d'età 11-18 anni, analizzando i cambiamenti psicologici e motori e le differenze di genere nelle prestazioni fisiche, utile per concorsi pubblici di Educazione fisica.

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Cosa s’intende per sviluppo motorio?
Con “sviluppo motorio” si intendono i cambiamenti, qualitativi e quantitativi, nelle capacità motorie del
bambino in funzione all’età.

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Sviluppo e apprendimento motorio 11-18 anni

PREPARAZIONE AL CONCORSO A049-A048
Ed.fisica per tutti
La prof.di ginnasticaCosa s'intende per sviluppo motorio?
Con "sviluppo motorio" si intendono i cambiamenti, qualitativi e quantitativi, nelle capacità motorie del
bambino in funzione all'età.

Approcci teorici allo sviluppo motorio

3 macro-approcci teorici
1) MATURATIVO
2) COGNITIVO
3) ECOLOGICO

Età metaforiche dello studio dello sviluppo motorio (Thelen, 2000)

  1. Età dell'oro > periodo fecondo e ricco di studi
  2. Età dormiente -> riduzione d'interesse da parte
    degli psicologi dello sviluppo
  3. Età della rinascita -> rinnovato interesse

Teorie sviluppo motorio: Teoria dei sistemi dinamici

La visione contemporanea è stata proposta da Thelen(2000), e si chiama teoria dei sistemi dinamici: lo sviluppo motorio
deriva dall'interazione di questi tre sistemi dinamici, cioè corpo con le sue caratteristiche biomeccaniche, sistema nervoso e
fattori ambientali.

fattori ambientali
sviluppo
motorio
fattori
intrinseci al Snc
caratteristiche
biomeccaniche

Approccio Multifattoriale

Influenza delle capacità motorie sullo sviluppo delle funzioni esecutive

benefici dello svolgimento regolare di attività motorie o sportive sulle prestazioni in compiti di
memoria di lavoro, controllo inibitorio, pianificazione, shifting dell'attenzione ecc.

Componente fisiologica

  • favoriscono l'aumento del volume e della velocità del flusso sanguigno cerebrale con relativa
    ossigenazione delle aree cerebrali prefrontali; - aumentano il rilascio di norepinefrina e
    noradrenalina, neurotrasmettitori cerebrali, che agiscono a livello della corteccia prefrontale e sono
    rilevanti per le funzioni esecutive.

Componente Sociale

  • azione positiva sulla dimensione emotivo-motivazionale ;- opportunità di confrontarsi con i coetanei; -
    percezione della propria competenza fisica/corporea (costruzione del valore di sé, autostima, autoefficacia) ;-
    scambi sociali e cooperazione (sport di squadra).

Sviluppo delle diverse componenti del movimento

evoluzione progressiva e
cumulativa nel corso dell'intero ciclo di
vita, finalizzata
ad acquisire
la
padronanza
di
movimenti
abili,
caratterizzati
sia
da
efficienza
fisiologica/biomeccanica/psicologica,
sia da
adattabilità
(capacità
di
modificarsi al variare delle condizioni
ambientali).

6 periodi dello sviluppo motorio (Clark e Metcalfe, 2000)

compen
sazione
movimenti abili
(da 11-13anni)
Uso strategie per
ridurre lo sforzo
movimenti contesto-specifici
(fino alla pubertà)
Individualizzazione prestazioni
motorie
schemi di base
(fino a 7 anni)
adattamento flessibile ai contesti
movimenti preadattati
(fino a 9-12 mesi)
comparsa dei movimenti volontari - autonomia
riflessi
(3º mese gestazione-2 settimane nascita)
Movimenti semplici - dialogo con il mondo

Fasi dei riflessi

Riflesso di Moro: al manifestarsi di un rumore improvviso o appoggiando in modo brusco o rapido il neonato
su una superficie in posizione supina o abbassando la mano che gli sostiene il capo, il neonato fa un sobbalzo
con abduzione delle braccia e apertura delle mani e riavvicinamento delle braccia, come in un abbraccio.
Riflesso di rooting: (o riflesso dei punti cardinali) sfiorando la guancia del neonato, il neonato ruota la testa
prima verso il lato stimolato e poi verso l'altro.
Riflesso di suzione: al contatto della bocca con qualcosa, es. ciuccio o dito, il neonato avvia suzione non
finalizzata alla nutrizione.
Riflesso di grasping: (o presa) se si tocca il palmo della mano, il neonato stringe le dita. Riflesso di marcia: se
tenuto in posizione eretta con i piedi su una superficie rigida, il neonato compie movimenti simili alla
deambulazione.
Riflesso di Babinsky: se si accarezza la pianta del piede, il neonato stende e poi ritira le dita.

Sviluppo abilità grosso motorio

Williams (1983) definisce lo sviluppo grosso-motorio come "l'uso progressivamente sempre più abile
della totalità del corpo in un'attività che coinvolge ampi gruppi muscolari e che richiede la coordinazione
spaziale e temporale del movimento simultaneo di vari segmenti corporei"
la conquista della padronanza delle abilità grosso-motorie incide profondamente non solo sulla
percezione e sulla rappresentazione del sé, ma anche sul controllo intenzionale delle abilità sociali
(Gallahue, 1982; Williams, 1983).

Sviluppo delle abilità grosso-motorie (Ulrich, 1985)

progrediscono in vari
stadi in modo differente
e dipendono sia da fattori
ambientali che biologici
4º stadio
Abilità di gioco, sportive, di danza
individuali e di gruppo
Finc all'età
adulta
Prime attività di gioco
3° stadio
Secondo ciclo
elementare
2° stadio
Principali schemi e abilità
grosso-motorie
Età prescolare e
primo ciclo elementare
1º stadio
Riflessi e
reazioni di base
Periodo
neonatale

Sviluppo motorio

-Questo sviluppo è sempre associato alla maturazione nervosa (mielinizzazione
progressiva delle fibre nervose) e diretto dalle due seguenti leggi psico-fisiologiche,
valide prima e dopo la nascita.

Legge cefalo caudale

Lo sviluppo della persona di estende a tutto il corpo dalla testa ai piedi: la testa e il
tronco sono più sviluppati nei piccoli anche fisicamente e lo sviluppo delle funzioni
motorie si comporta analogamente ( testa- collo-occhi-mani-piedi)

Legge prossimo distale

Lo sviluppo procede dalla parte più vicina alla parte più lontana a partire dall'asse
centrale del corpo (es. prima il bambino possiede progressivamente l'uso globale del
braccio poi della mano e delle dita.)

Sviluppo schema corporeo Le Boulch

  • CORPO SUBITO (0-3 mesi) Ha riflessi arcaici e automatismi
  • CORPO VISSUTO (3 mesi - 3 anni) Il bambino utilizza il corpo a livello intuitivo e
    attua una motricità volontaria, percepisce il corpo come oggetto totale del
    meccanismo di relazione. Ha il bisogno di esplorare
  • CORPO PERCEPITO (3 - 6 anni) Il bambino inizia ad avere coscienza del proprio
    corpo, a muoversi nello spazio, la motricità è prevalentemente globale,
    progressivamente migliora la postura e la motricità fine e struttura le proprie
    percezioni
    . - CORPO RAPPRESENTATO (6 - 12 anni) Il bambino è più consapevole del Sé
    corporeo, ne ha un'immagine sintetica, è capace progressivamente di
    rappresentazioni mentali.

Sviluppo cognitivo: secondo Piaget

EtàFasiDescrizione
0-2SensomotorioIl bambino comprende il mondo dal punto di
vista dei suoi sensi e delle sue azioni motorie. Il
gioco appeso sopra la sua culla è come lo sente
al tatto quando lo afferra, come appare quan-
do lo guarda, è il gusto che ha quando lo mette
in bocca.
2-6PreoperatorioA 18-24 mesi, il bambino è in grado di utiliz-
zare i simboli per rappresentarsi mentalmente
gli oggetti e inizia ad accettare la prospettiva
altrui, a classificare gli oggetti, e a usare una
logica semplice.
7-12Operatorio
concreto
La logica fa un grande balzo in avanti con lo
sviluppo delle nuove potenti operazioni mentali,
come le addizioni, le sottrazioni e le inclusioni
di classi. Il bambino è ancora legato a espe-
rienze specifiche, ma è in grado di fare mani-
polazioni sia reali che immaginarie.
12 e oltreOperatorio
formale
Il bambino diventa capace di manipolare sia le
idee che gli eventi o gli oggetti. Può immagina-
re e pensare cose che non ha mai visto o che
non sono ancora accadute, può organizzare
idee o oggetti in modo sistematico e pensare in
modo deduttivo.

Fasi di vita

  1. PERIODO NEONATALE
  2. PRIMA INFANZIA
  3. SECONDA INFANZIA O
    FANCIULLEZZA
  4. TERZA INFANZIA
  5. PUBERTÀ
  6. ADOLESCENZA

Classificazione dell'età evolutiva (da De Toni, Lo sport nell'età evolutiva)

  1. (dal 1º al 15º giorno di vita)
  2. (dal 16° giorno al 2º anno di vita)
  3. (dai 2 ai 6 anni)
  4. (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12
    anni)
  5. (dai 10-12 anni ai 15-17 anni)
  6. (fino al termine dell'accrescimento
    somatico: 21 anni per la femmina e
    25 per il maschio)

in
Luccherini, Cervini T., Cervini C. (Eds.), Medicina dello Sport, cap. XXX, Roma, Ed.
SEU, 1960

Sviluppo motorio 8-11 anni

Dagli 8 agli 11 anni i bambini si presentano con caratteristiche sufficientemente
definite e con strutture cognitive, fisiologiche e psicologiche favorevoli anche per lo
sviluppo motorio. Essi possiedono, infatti, una buona coscienza di sé favorita dalla
strutturazione, quasi completa, dell'immagine corporea, hanno una coordinazione
neuro-motoria più affinata che porta a realizzare i movimenti in modo più preciso e
disinvolto. Di conseguenza aumenta la varietà di schemi motori che possono essere
combinati in sequenze più lunghe e complesse. È da sottolineare che questa viene
considerata l'età d'oro dell'apprendimento e dello sviluppo delle abilità. Questo
perché vi è una maggiore propensione a reagire agli stimoli esterni con effetti
evolutivi migliori rispetto ad altri periodi

Sviluppo motorio 13-14 anni

Le proporzioni del corpo più equilibrate, una capacità intellettiva più evoluta
(pensiero ipotetico-deduttivo) e una migliore capacità di osservazione si riflettono
positivamente sull'apprendimento motorio. Si possono intraprendere allenamenti
più lunghi e intensi grazie ad una maggiore capacità di sopportare carichi elevati
(resistenza allo sforzo). In questa fase di sviluppo si perfezionano le azioni specifiche
dei singoli sport, arrivando, solo in alcune specialità, alla massima prestazione.
Recenti studi epidemiologici hanno rilevato che la piena maturità del processo
motorio avviene intorno ai 12 anni e che nel periodo che va da 0 a 12 anni si
raggiungono importanti apprendimenti motori da assecondare, consolidare e
arricchire per poter diventare, nel futuro, condotte di movimento più specifiche. In
questa fase diventa importante il tipo di attività che viene proposta, il come e il
carico di lavoro.

Sviluppo e carico di lavoro

A tal proposito può essere utile riportare alcune indicazioni relative al carico di
lavoro per l'infanzia e l'età giovanile formulate da E. Hann:

  • la preparazione sportiva multilaterale favorisce la maturazione nervosa e lo
    sviluppo muscolare completo: ciò dà le basi per affrontare con sicurezza sia la vita
    quotidiana, sia la preparazione sportiva a lungo termine;
  • generalmente, solo a compimento della pubertà e inizio adolescenza si presentano
    le condizioni favorevoli per affrontare sollecitazioni meccaniche;
  • nell'infanzia il sistema vegetativo e circolatorio prevedono un tipo di carico
    motorio diverso rispetto all'adolescenza e alla maturità

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