Realismo e Verismo nella letteratura italiana, contesto storico e opere

Documento da Università sul Realismo. Il Pdf, di Letteratura, esplora il Realismo e il Verismo, il contesto storico-culturale, il Positivismo e il Darwinismo Sociale, con un focus sulle opere di Verga come i Malavoglia.

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REALISMO
DAL “TIPO” AL “PATOLOGICO” ALLA DISGREGAZIONE DELL’IO
ROMANZO REALISTA → La definizione di tipo come personaggio che si contrappone a l'eccezionalità dell’eroe
romantico, condensando sè le caratteristiche essenziali di un ceto, di un carattere, di un modo di comportarsi.
Tale aspetto è centrale nella poetica del romanzo realista, che verrà poi ripreso anche da quello naturalista e
verista.
CONTESTO STORICO CULTURALE
Negli anni ‘30 del ‘800, nella letteratura europea si affermò la corrente del realismo, affermazione dovuta a fattori
come:
IL POSITIVISMO → corrente di pensiero, nata in Francia. Il termine fu coniato nel 1820 da Henri de
Saint-Simon, per indicare un metodo di conoscenza della realtà, modellato sulle scienze positive e basato
sull’ osservazione dei fenomeni reali, e sulla verifica della teoria con la prova dei fatti.
La cultura positivista considerava l’arte come una RINNOVATA FONTE DI REALISMO, nella quale l'intellettuale
non era più poeta “vate” o portatore di valori sentimentali, religiosi o patriottici. L'intellettuale positivista al
contrario nutriva una illimitata fiducia nella scienza e nel progresso. → La fiducia nella ragione portò all’
applicazione del metodo scientifico, alla conoscenza della società e degli individui e alla nascita delle
scienze sociali come la sociologia (osservare e analizzare i fenomeni sociali e scoprirne le cause), la statistica
e la psicologia poi.
AUGUSTE COMTE → il sociologo francese Comte usò il termine “positivo” per designare una fase evolutiva
della storia dell’umanità. Per Comte l’umanità aveva superato lo studio teologico e metafisico (si attribuivano i
fenomeni della natura a cause soprannaturali o a forze occulte), ed era approdata alla fase scientifico, “positivo”
(grazie a pensatori come Galileo o Cartesio) → Questo stadio positivo dell’umanità era destinato a realizzarsi
completamente, secondo Comte, non appena il metodo sperimentale e scientifico si fosse esteso a tutti i
campi del sapere. → COMPITO DELLA FILOSOFIA POSITIVISTA = unificare tutti i risultati delle scienze
particolari in una scienza della società, la sociologia.
HIPPOLYTE TAINE → considerato il teorico del naturalismo. Influenzato dal pensiero filosofico del
determinismo (secondo quale tutti i fenomeni sono prodotti da cause precise), Taine affermava che i
comportamenti e le scelte individuali sono il frutto di 3 FATTORI FONDAMENTALI: RAZZA (ereditarietà),
l’ambiente (contesto socio-culturale), il MOMENTO STORICO.
EMILE DURKHEIM → I fatti sociali orientano l’individuo nella comprensione delle proprie scelte. Nel contesto
sociale, infatti, possiamo distinguere la coscienza individuale e quella collettiva. La coscienza collettiva è data
dall’insieme delle credenze e dei sentimenti comuni condivisi dai membri di una società. Maggiore è la coscienza
collettiva e maggiore è la coesione sociale. La coscienza individuale è inferiore a quella collettiva e la coesione
sociale aumenta quando la coscienza individuale diminuisce. L’uomo, vivendo all’interno del contesto sociale e
interagendo con i consociati, pone in essere fatti sociali e diventa uomo morale in quanto la coscienza collettiva
regola la coscienza individuale.
CHARLES DARWIN → teoria dell’ evoluzione, influenzò tutti i campi del sapere, in particolare le nuove scienze
sociali. L’origine delle specie (1859) e L’origine dell’uomo (1871). Darwin giunse ad affermare che le specie
tendono a modificarsi per variazioni casuali che si producono negli individui. Secondo la sua teoria gli individui
più adatti, caratterizzati da variazioni + vantaggiose in quel particolare ambiente. Quelli che sopravvivono
trasmettono le loro caratteristiche ai discendenti (SELEZIONE NATURALE). Anche la specie umana è il risultato
di una selezione naturale → questa teoria fece molto scalpore e suscitò scandalo nell’ opinione pubblica, in
quanto metteva in dubbio la creazione divina.
DARWINISMO SOCIALE → alcuni pensatori estesero le nozioni di lotta per l’esistenza e di sopravvivenza del
più adatto al campo delle relazioni fra le classi sociali e fra i popoli, giungendo a teorizzare, come necessario e
legittimo, il trionfo dei forti sui deboli, delle aristocrazie sulle masse, dell’ Occidente sui selvaggi → il darwinismo
sociale che fu all’origine di movimenti antidemocratici, colonialisti e razzisti.
→ Uno dei fattori che contribuì maggiormente alla nascita della letteratura realista, fu il nuovo scenario
socio-economico dell’Europa ottocentesca. In Paesi come l’Inghilterra e la Francia, l'industrializzazione era
andata di pari passo con lo sviluppo delle città, provocato dall’ urbanizzazione. → Questo offriva ai narratori
realisti di descrivere nuove figure sociali, lavoratori dell’industria o i rappresentanti della borghesia.
Il REALISMO è una corrente letteraria che si proponeva di rappresentare in modo realistico e oggettivo la realtà.
- osservazione diretta dei fenomeni
- applicazione del metodo scientifico
- dare voce ai problemi, per contribuire a risolverli
- prosa lineare
- oggettività
- narratore esterno.
IL ROMANZO diventa il genere più adatto a esprimere situazioni psicologiche e condizioni di vita di una società
in continua evoluzione.

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REALISMO

DAL "TIPO" AL "PATOLOGICO" ALLA DISGREGAZIONE DELL'IO

ROMANZO REALISTA -> La definizione di tipo come personaggio che si contrappone a l'eccezionalità dell'eroe romantico, condensando sè le caratteristiche essenziali di un ceto, di un carattere, di un modo di comportarsi. Tale aspetto è centrale nella poetica del romanzo realista, che verrà poi ripreso anche da quello naturalista e verista.

CONTESTO STORICO CULTURALE

Negli anni '30 del '800, nella letteratura europea si affermò la corrente del realismo, affermazione dovuta a fattori come:

  • IL POSITIVISMO -> corrente di pensiero, nata in Francia. Il termine fu coniato nel 1820 da Henri de Saint-Simon, per indicare un metodo di conoscenza della realtà, modellato sulle scienze positive e basato sull' osservazione dei fenomeni reali, e sulla verifica della teoria con la prova dei fatti. La cultura positivista considerava l'arte come una RINNOVATA FONTE DI REALISMO, nella quale l'intellettuale non era più poeta "vate" o portatore di valori sentimentali, religiosi o patriottici. L'intellettuale positivista al contrario nutriva una illimitata fiducia nella scienza e nel progresso. - > La fiducia nella ragione portò all' applicazione del metodo scientifico, alla conoscenza della società e degli individui e alla nascita delle scienze sociali come la sociologia (osservare e analizzare i fenomeni sociali e scoprirne le cause), la statistica e la psicologia poi.

AUGUSTE COMTE

il sociologo francese Comte usò il termine "positivo" per designare una fase evolutiva della storia dell'umanità. Per Comte l'umanità aveva superato lo studio teologico e metafisico (si attribuivano i fenomeni della natura a cause soprannaturali o a forze occulte), ed era approdata alla fase scientifico, "positivo" (grazie a pensatori come Galileo o Cartesio) -> Questo stadio positivo dell'umanità era destinato a realizzarsi completamente, secondo Comte, non appena il metodo sperimentale e scientifico si fosse esteso a tutti i campi del sapere. - > COMPITO DELLA FILOSOFIA POSITIVISTA = unificare tutti i risultati delle scienze particolari in una scienza della società, la sociologia.

HIPPOLYTE TAINE

considerato il teorico del naturalismo. Influenzato dal pensiero filosofico del determinismo (secondo quale tutti i fenomeni sono prodotti da cause precise), Taine affermava che i comportamenti e le scelte individuali sono il frutto di 3 FATTORI FONDAMENTALI: RAZZA (ereditarietà), l'ambiente (contesto socio-culturale), il MOMENTO STORICO.

EMILE DURKHEIM

I fatti sociali orientano l'individuo nella comprensione delle proprie scelte. Nel contesto sociale, infatti, possiamo distinguere la coscienza individuale e quella collettiva. La coscienza collettiva è data dall'insieme delle credenze e dei sentimenti comuni condivisi dai membri di una società. Maggiore è la coscienza collettiva e maggiore è la coesione sociale. La coscienza individuale è inferiore a quella collettiva e la coesione sociale aumenta quando la coscienza individuale diminuisce. L'uomo, vivendo all'interno del contesto sociale e interagendo con i consociati, pone in essere fatti sociali e diventa uomo morale in quanto la coscienza collettiva regola la coscienza individuale.

CHARLES DARWIN

teoria dell' evoluzione, influenzò tutti i campi del sapere, in particolare le nuove scienze sociali. L'origine delle specie (1859) e L'origine dell'uomo (1871). Darwin giunse ad affermare che le specie tendono a modificarsi per variazioni casuali che si producono negli individui. Secondo la sua teoria gli individui più adatti, caratterizzati da variazioni + vantaggiose in quel particolare ambiente. Quelli che sopravvivono trasmettono le loro caratteristiche ai discendenti (SELEZIONE NATURALE). Anche la specie umana è il risultato di una selezione naturale -> questa teoria fece molto scalpore e suscitò scandalo nell' opinione pubblica, in quanto metteva in dubbio la creazione divina.

DARWINISMO SOCIALE

alcuni pensatori estesero le nozioni di lotta per l'esistenza e di sopravvivenza del più adatto al campo delle relazioni fra le classi sociali e fra i popoli, giungendo a teorizzare, come necessario e legittimo, il trionfo dei forti sui deboli, delle aristocrazie sulle masse, dell' Occidente sui selvaggi -> il darwinismo sociale che fu all'origine di movimenti antidemocratici, colonialisti e razzisti.

-> Uno dei fattori che contribuì maggiormente alla nascita della letteratura realista, fu il nuovo scenario socio-economico dell'Europa ottocentesca. In Paesi come l'Inghilterra e la Francia, l'industrializzazione era andata di pari passo con lo sviluppo delle città, provocato dall' urbanizzazione. - > Questo offriva ai narratori realisti di descrivere nuove figure sociali, lavoratori dell'industria o i rappresentanti della borghesia.

Il REALISMO è una corrente letteraria che si proponeva di rappresentare in modo realistico e oggettivo la realtà.

  • osservazione diretta dei fenomeni
  • applicazione del metodo scientifico
  • dare voce ai problemi, per contribuire a risolverli
  • prosa lineare
  • oggettività
  • narratore esterno.

IL ROMANZO diventa il genere più adatto a esprimere situazioni psicologiche e condizioni di vita di una società in continua evoluzione.Il romanzo come moderna epopea borghese -> definizione data da Hegel, il quale lui stesso scelse il romanzo come forma letteraria della sua opera + famosa LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO 1807 (descrizione del percorso che ogni individuo deve compiere, partendo dalla sua coscienza comune per salire alla coscienza filosofica (in questo senso viene intesa come un romanzo di formazione filosofico).

Romanzo come espressione della nuova realtà urbana e industriale (Londra e Parigi)

Teorico del realismo fu Balzac, con la Commedia Umana, afferma che il romanziere deve narrare i fatti della vita contemporanea, studiando le azione dell' uomo nell'ambito delle condizioni economiche e ambientali della società in cui vive.

Caratteristiche del romanzo realista

  1. Il romanzo deve basarsi sulla realtà, escludendo tutto ciò che proviene dall' immaginazione
  2. i contenuti devono riguardare il mondo contemporaneo
  3. descrizioni minuziose e precise - i personaggi devono corrispondere alla loro posizione sociale e all'ambiente in cui vivono.

BALZAC (Papà Goriot), HUGO (Notre-Dame, I Miserabili), DICKENS (Tempi difficili), FLAUBERT

Il romanzo realista

  • descrizione della società industriale
  • rappresentazione oggettiva e concreta della realtà
  • narratore esterno che limita i giudizi sulle azioni

La narrativa di Flaubert

  • descrizione dei costumi della piccola borghesia di provincia
  • maggiore oggettività
  • impersonalità della narrazione - focalizzazione interna dei personaggi

Il romanzo naturalista

  • rappresentazione della classi umili, testimonianza del degrado prodotto dall'industrializzazione
  • metodo scientifico (scrittore scienziato)
  • oggettività e impersonalità

GUSTAVE FLAUBERT

Flaubert nel 1851, ispirato da un fatto di cronaca incominciò a scrivere Madame Bovary, romanzo pubblicato su una rivista a puntate nel 1856 e in volume l'anno successivo.

Il romanzo è diviso in 3 parti:

  • 1 parte: ci fa conoscere Charles il quale sposa prima una vedova e alla sua morte Emma Rouault. La giovane vede in Charles la possibilità di evadere dalla sua vita piatta e grigia, ma dopo il matrimonio rimane delusa sia del marito, che della vita monotona di provincia e Tostes. - > Lo scrittore poi torna indietro nel tempo per raccontare l'educazione ricevuta da Emma in convento. Dove si era plasmato il carattere sognatore della protagonista, a contatto con letture ricche di spunti romantici ed esotici, che la proiettavano in un mondo fantastico .-- > Un fatto però interrompe la monotonia esistenziale della donna, l'invito di un marchese a una festa nel suo castello, dopo il quale Emma trova sempre +triste la vita a Tostes e con l' immaginazione tenta di evadere dalla realtà, sognando Parigi, leggendo riviste femminili e romanzi ambientati nella capitale. - > Charles decide di trasferirsi a Yonville, dopo un inverno di malattia nervosa della moglie.
  • 2 parte : descrive la vita a Yonville, non migliore di quella a Tostes. Solo Leon, il giovane conosciuto al suo arrivo, mostra di capire la signora Bovary, perché anche lui si sente estraneo all' ambiente in cui vive e finisce per invaghirsi. La relazione però non ci concretizza e lui decide di trasferirsi a Parigi, per finire i suoi studi. - > La donna conosce poi un ricco proprietario terriero Rodolphe, incallito e astuto dongiovanni che non esita di giocare con i sentimenti di lei. Diventano amanti e le promette di fuggire insieme, ma al momento decisivo le fa recapitare una lettera per dirle addio. - > Charles deve vegliare la moglie ammalata di nuovo e pena di portarla a teatro a Rouen per distrarla. Proprio lì incontrano Leon .
  • 3 parte: Emma e Léon diventano amanti e la donna, con il pretesto di prendere lezioni di musica, si reca costantemente a Rouen. - > La svolta nella vita di Emma è rappresentata dal sequestro giudiziario di tutti i suoi oggetti, conseguenza dei debiti non pagati, per poter condurre uno stile di vita non appartenente a lei. Perciò una sera si avvelena con dell' arsenico. Charles, ridotto in miseria, solo e malato muore nel ricordo della moglie

CRITICA ALLA SOCIETA' BORGHESE

attraverso le vicende Flaubert intendeva colpire il conformismo, l'ipocrisia e la grettezza della mentalità e della aspirazioni della piccola borghesia dell' epoca. L'opera rifletteva la crisi di una generazione dibattuta tra il rimpianto degli ideali romantici e il grigiore della Francia del secondo impero (1851-1870).

GENERE E ASPETTO SIMBOLICO

è un romanzo realista per la precisione con la quale l'autore descrive la realtà, per l'oggettività della narrazione e per l'aspetto di trattare argomenti quotidiani e di scarso rilievo evitando di intervenire in prima persona con commenti e giudizi. - > Si avverte poi nel realismo flaubertiano, una tendenza simbolica, (Emma nella sua casa a Yonville guarda fuori dalla finestra della sua casa. La finestra

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