Modulo 2 Emozioni – Lezione 1: Ipotesi del feedback facciale in Psicologia

Slide dall'Università Telematica degli Studi su Modulo 2 Emozioni – Lezione 1. Il Pdf esplora il tema delle emozioni e l'ipotesi del feedback facciale, un argomento di Psicologia a livello universitario, strutturato per facilitare la comprensione e l'apprendimento.

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Modulo 2
Emozioni Lezione 1
Prof.ssa Chiara Mirandola
Emozioni

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Modulo 2 Emozioni - Lezione 1

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Prof.ssa Chiara Mirandola
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Emozioni

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Definizione di Emozioni

Reazione breve e multicomponenziale ad alcuni cambiamenti nel modo
in cui le persone interpretano - o valutano - le circostanze in cui si
trovano.

  1. Valutazione cognitiva - significato personale
  2. Esperienza soggettiva - stato affettivo o tono sentimentale
  3. Tendenze al pensiero e all'azione - urgenza di pensare e agire in certi
    modi
  4. Reazioni corporee - sistema nervoso autonomo
  5. Movimenti muscolari facciali - espressioni facciali
  6. Risposta emozionale - come persone affrontano situazioni che
    hanno suscitato emozioni

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Componenti delle Emozioni

Reazione breve e multicomponenziale ad alcuni cambiamenti nel modo
in cui le persone interpretano - o valutano - le circostanze in cui si
trovano.

  1. Valutazione cognitiva - significato personale
    Componente soggettiva
  2. Tendenze al pensiero e all'azione - urgenza di pensare e agire in certi
    Componente fisiologica
  3. Movimenti muscolari facciali - enreccioni facciali
    Componente comportamentale

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Processo Emozionale

Risaposte emotive:

  1. Esperienza soggettiva
    Relazione
    individuo-
    ambiente
  2. Tendenze al pensiero e all'azione
  3. Risposte alle
    emozioni
    Valutazione
    cognitiva
  4. Modificazioni corporee interne
  5. Espressioni facciali

Figura 11-1 Diagramma schematico del processo emotivo. Le sei componenti dell'emozione sono innescate dalle circostanze
descritte da certe relazioni individuo-ambiente. (Da Lazarus, 1991b; Rosenberg, 1998).
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Emozioni come Sistemi o Processi

Nessuna delle sei componenti è un'emozione di per sé, ma tutte
insieme danno vita ad una
particolare emozione
Considerare le emozioni come «sistemi» o «processi», consente di
distinguerle dagli umori
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Umore (mood)

Stati affettivi di lunga durata senza che la
persona sia consapevole di ciò che li ha
elicitati.
BAD
MOOD
DO
NOT
DISTURB
Differiscono dalle Emozioni =
funzione motivazionale che guida il
comportamento (adattamento rapido
ed efficiente dell'organismo
all'ambiente)
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Differenza Emozione-Umore

Caratteristiche delle Emozioni

  • Causa chiara (sono relative a
    qualcosa o qualcuno, es siete
    arrabbiati con vostra sorella)
  • Brevi - durano secondi o
    minuti
  • Implicano il sistema a
    componenti multiple

Caratteristiche degli Umori

  • Stati affettivi diffusi e
    fluttuanti (per ragioni
    sconosciute, un giorno vi
    sentite irritabili, il giorno
    dopo allegri)
  • Possono durare ore o giorni
  • Possono essere salienti solo
    a livello dell'esperienza
    soggettiva

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Teorie Classiche sull'Emozione

Teoria bifattoriale (Schachter & Singer, 1962)

Stimolo
Attivazione fisiologica
generale
Valutazione cognitiva
dell'attivazione
Esperienza soggettiva
dell'emozione

Teoria di James-Lange (James, 1890/1950)

Stimolo
Attivazione fisiologica
specifica per l'emozione
Esperienza soggettiva dell'emozione

Ipotesi del feedback facciale (Tompkins, 1962)

Stimolo
Espressione facciale
Esperienza soggettiva dell'emozione

Figura 11-2 Teorie classiche sull'emozione. Le prime teorie sull'emozione proponevano differenti relazioni tra le componenti
del processo emotivo.
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Teoria Bi-fattoriale (Schachter & Singer, 1962)

Emozioni come risultato di arousal e valutazione cognitiva

  • Emozioni risultato di:
    Stato iniziale
    inspiegabile di arousal
    +
    Spiegazione (o valutazione)
    cognitiva dell'arousal
    «ho paura»

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Componenti della Teoria Bi-fattoriale

Emozioni determinate da attivazione fisiologica e riconoscimento

  • Emozioni determinate allo stesso tempo da due diverse
    componenti:
  • Attivazione fisiologica (arousal) diffusa e aspecifica
    dell'organismo
  • Seconda componente
    Riconoscimento di tale
    attivazione e sua
    attribuzione
    causale
    Etichettamento sulla
    base di indizi presenti
    nell'ambiente

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L'Esperimento di Schachter e Singer (1962)

La scoperta della valutazione cognitiva

Complice
euforico
Complice
aggressivo
Gruppo
sperimentale
Andrenalina,
informati
no effetti
no effetti
Adrenalina, non
informati
allegria
collera
Gruppo di
controllo
Sostanza inerte
no effetti
no effetti
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Teoria di James-Lange

La sequenza dell'esperienza emotiva

William James (1890):
«Ci sentiamo dispiaciuti perché piangiamo, arrabbiati
perché ci battiamo, spaventati perché tremiamo; non è
che piangiamo, ci battiamo o tremiamo perché siamo
dispiaciuti, arrabbiati o impauriti.»
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Attivazione del SNA nella Teoria di James-Lange

Differenti emozioni e attivazione del SNA

Percezione di attivazione
del SNA
Differenti emozioni
si provano
in modo diverso
Attivazione distinta del SNA
per ogni emozione
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Confronto tra Senso Comune e Teoria di James-Lange

Modelli di risposta emotiva

"Senso comune"
T
FEAR
Stimulus
Feeling
ANS Arousal
Teoria di James-Lange
FEAR
Stimulus
ANS Arousal
Feeling
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Critiche alla Teoria di James-Lange

Limiti della teoria

  • Cambiamenti interni avvengono troppo lentamente per
    costituire la fonte primaria di un'emozione
  • Lo schema di attivazione del SNA non sembra differire molto
    fra uno stato emotivo e l'altro
  • Es. rabbia mi fa accelerare il battito cardiaco, ma anche la
    vista della persona amata

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Confronto James-Lange e Cannon-Bard

Teorie dell'emozione a confronto

FIGURE 18.2
A comparison of the James-Lange
and Cannon-Bard theories of emotion.
In the James-Lange theory (red arrows), the
man perceives the threatening animal and
reacts. As a consequence of his body's re-
sponse to the situation, he becomes afraid.
In the Cannon-Bard theory (blue arrows), the
threatening stimulus first causes the feeling of
fear, and the man's reaction follows.
Emotional
experience (fear)
Cannon-Bard
theory
Sensory< stimulus
Stimulus
perceived
James-Lange
theory
Emotional expression
(somatic, visceral response)
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Teoria di Cannon-Bard

Il ruolo del talamo nella risposta emotiva

  • A seguito dell'esposizione ad uno stimolo elicitante (es
    serpente), le info arrivano dalla corteccia cerebrale al talamo -
    dove ha inizio la risposta emotiva
  • Il talamo -> invia un segnale che attiva il Sistema Nervoso
    Autonomo, producendo attivazione psicofisiologica
  • Al tempo stesso -> talamo invia segnali alla corteccia cerebrale
    >
    produce consapevolezza dell'emozione (ho paura)
    DIENCEFALO
    telencefalo
    talamo
    ipotalamo
    mesencefalo
    ponte
    cervelletto
    bulbo
    midollo spinale

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Movimenti Muscolari Facciali ed Emozioni Primarie

2
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Significato Universale dei Movimenti Facciali

Espressioni facciali e comunicazione emotiva

  • Certi movimenti muscolari facciali -> significato universale
    (interculturale)!
  • Movimenti muscolari facciali delle emozioni
    comunicano
    informazioni importanti: la sola espressione facciale di una
    persona può modificare di per sé il comportamento di un'altra
  • Es. precipizio visivo con «variante» emozionale

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Ipotesi del Feedback Facciale

Intensificazione dell'esperienza emotiva

Proprio come riceviamo un feedback dell'attivazione del
nostro SNA (e la percepiamo) - teoria di James-Lange
così riceviamo un feedback dai nostri muscoli facciali
questo intensifica l'esperienza emotiva
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Esperimento sull'Ipotesi del Feedback Facciale

L'influenza delle espressioni facciali sulla percezione

In un exp. i partecipanti dovevano classificare delle vignette in base
alla loro comicità
Metà partecipanti
teneva una penna tra
i denti (costringe il
viso al sorriso)
Metà partecipanti
teneva una penna tra
le labbra (impedisce
di sorridere)
Vignette giudicate più divertenti dai partecipanti che
tenevano la penna tra i denti rispetto a quelli che la
tenevano tra le labbra
@Tutti i diritti riservatiGrazie per l'attenzione!
IUL
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