Slide dalla Scuola su Stati che si consolidano, Stati che nascono. Il Pdf, un documento di Storia per la Scuola superiore, esplora il consolidamento e la nascita degli stati nel XIX secolo, trattando l'età vittoriana, l'Impero Austro-Ungarico e le riforme nell'Impero Russo.
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Il lungo regno della regina Vittoria (1837-1901) vede la Gran Bretagna affermarsi come massima potenza mondiale.
Ciò avviene grazie al primato inglese nella produzione di materie prime (ferro e carbone) e al dominio nei commerci in tutto il mondo.
Contribuisce anche la stabilità politica, garantita dal sistema parlamentare bipolare.
Grazie alla guida del liberale Henry Palmerston, il Paese riesce a contenere l'espansione della Russia nel Mediterraneo ripristinando il controllo ottomano sul Mar Nero con la vittoria nella guerra di Crimea (1855-1856), a fianco della Francia e del Piemonte.
Per quanto riguarda la politica interna, vengono approvate importanti riforme sociali, tra cui:
La Prussia, sotto la guida del nuovo re Guglielmo I e del cancelliere Otto von Bismarck, si avvia verso una grande industrializzazione e modernizzazione grazie all'alleanza tra borghesia industriale e aristocrazia Junker.
La potenza prussiana si afferma assicurandosi i ducati Schleswig e Holstein, sconfiggendo la Danimarca (1864) e l'impero asburgico a Sadowa nel 1866.
La pace di Praga sancisce la nascita della Confederazione della Germania del Nord presieduta da Guglielmo I. Dopo la vittoria prussiana nella guerra franco-prussiana, gli Stati tedeschi del Sud decidono di aderire al progetto di unità nazionale: nel 1871 Guglielmo I viene incoronato imperatore tedesco, o "Kaiser", a Versailles.
In Francia, nel 1852 Luigi Napoleone Bonaparte viene incoronato imperatore e viene chiamato Napoleone III. Ha inizio il "bonapartismo".
Napoleone III, sostenuto anche da popolo e clero, cerca di realizzare una modernizzazione del Paese, dalle infrastrutture al progresso tecnico e scientifico. In politica estera è interventista: partecipa alla guerra di Crimea, amplia i territori posseduti in Indocina e sostiene Massimiliano d'Asburgo per il trono messicano (fallendo).
La grande sconfitta dei francesi a Sedan nel 1870 da parte prussiana pone fine all'esperienza del Secondo impero. Nel marzo 1871, quando il trattato di pace non è ancora stato firmato, il popolo parigino insorge dando vita alla Comune di Parigi, un esperimento di democrazia diretta che però viene represso nel sangue dopo pochi mesi.
L'impero asburgico entra in crisi per il costoso apparato burocratico e per le sue numerose imprese belliche. La situazione offre l'occasione ideale per i movimenti autonomisti di riprendere forza.
In Ungheria dopo il fallimento delle Diete istituite nel 1860, si tenta la strada di una "duplice monarchia", ovvero l'impero d'Austria-Ungheria sotto la guida comune di Francesco Giuseppe. Ciascun regno mantiene Costituzione, Parlamento e governo propri.
Nell'impero russo, nonostante il grande espansionismo verso il Mediterraneo e la Siberia, non riesce ad affermarsi un adeguato sviluppo economico e sociale. La sconfitta nella guerra di Crimea mostra la debolezza russa e spinge il nuovo zar Alessandro II a fare delle riforme.
Tra queste, si promuove un decentramento del potere (anche se parziale) e l'abolizione della servitù della gleba che ottiene risultati contrastanti. I contadini entrano in rivolta e lo zar ripiega su un regime poliziesco, ponendo fine alla fase delle riforme.
Dalla seconda metà dell'Ottocento gli Stati Uniti si trovano profondamente divisi tra il Nord industriale e multietnico, e il Sud latifondista che fa ampio ricorso allo sfruttamento della schiavitù.
Nel Nord si sviluppano i primi movimenti abolizionisti della schiavitù. Intanto, il Partito repubblicano adotta misure protezionistiche che favoriscono l'industria ma danneggiano l'agricoltura del Sud.
Sotto la presidenza del repubblicano Abraham Lincoln, nel 1861 gli Stati del Sud si separano dall'Unione e fondano gli Stati Confederati d'America: inizia la guerra civile che vede Nord e Sud contrapposti. Nel 1865 vince il Nord.
In contemporanea alla guerra civile, l'Homestead Act del 1862 rende disponibili ampi territori per l'agricoltura, l'allevamento e l'estrazione mineraria, favorendo la conquista dell'Ovest.
Riprendono dunque le guerre contro gli indiani che tentano, invano, di difendere tenacemente i propri territori e la propria popolazione.
Il Giappone nell'Ottocento conserva ancora una struttura sociale feudale. Lo shogunato dei Tokugawa governa il Paese dal 1603 imponendo un completo isolamento che dura però soltanto fino al 1853.
Una spedizione statunitense del 1853 costringe infatti il Giappone ad aprirsi al commercio, ma i successivi accordi con altri Paesi occidentali (Francia, Russia, Gran Bretagna) sono considerati umilianti e decretano la fine dei Tokugawa. La guerra civile dura qualche anno fino al 1867 quando il potere imperiale viene restaurato.
I grandi cambiamenti del Giappone: FAMIGLIA SHOGUNALE DEI TOKUGAWA 1867 RESTAURAZIONE DEL POTERE IMPERIALE: INIZIA IL PERIODO MEIJI isolamento e immobilismo Riforme · potere a piccola nobiltà e samurai · rafforzamento militare · trasformazione capitalistica delle istituzioni economiche 1853 Gli USA pongono fine all'isolamento, iniziano scambi commerciali tensioni sociali · sostegno alla crescita industriale · occidentalizzazione delle istituzioni
Il nuovo imperatore Mutsuhito inizia grandi riforme economiche e sociali: è il "periodo Meiji". Il Giappone si avvia a diventare una grande potenza industriale.