I processi decisionali nelle politiche pubbliche
POLIMI
GRADUATE
SCHOOL OF
MANAGEMENT
y
POLITECNICO DI MILANO
POLITECNICO
MILANO 1863
I
I processi decisionali nelle politiche pubbliche
Giancarlo Vecchi (Emmp etc)Il problema
Come avvengono le decisioni pubbliche
e come è possibile analizzarle
NB: queste slides sono elaborate anche sulla base di manuali e presentazioni di B. Dente e L. Bobbio
Giancarlo Vecchi
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La teoria pluralista
Secondo la teoria pluralista in ogni singola circostanza
prevarrà la posizione di quel soggetto o di quella
coalizione di soggetti che dispone della maggiore
quantità di risorse
- Il sistema politico resta pluralista perché:
- nessun soggetto può cumulare tutte le
risorse a disposizione
- qualsiasi questione può essere inserita
nell'agenda politica
Giancarlo Vecchi
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nota bene:
- Nella versione pluralista chi governa equivale a chi
decide. Il potere è essenzialmente potere decisionale
- La teoria pluralista è implicita nella teoria delle analisi
delle politiche pubbliche, in particolare per spiegare i
processi decisionali in contesti micro (locali)
Giancarlo Vecchi
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Decidere significa... le alternative
Soluzione A
Soluzione B
Problema
Soluzione C
Soluzione D
Decidere (da latino de-caedere) significa "tagliare via"
È impossibile osservare il momento in cui si decide,
ossia si "taglia via"
La decisione è un processo di progressiva
eliminazione di alternative
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I modelli decisionali
I modelli decisionali servono a descrivere come vengono
prese le decisioni e a prescrivere come dovrebbero essere
prese.
In particolare:
- quali caratteristiche ha/deve avere il decisore
- quali sono/devono essere i suoi attributi cognitivi
- come avviene/dovrebbe avvenire la ricerca e la
valutazione delle soluzioni
- come viene/dovrebbe essere effettuata le scelta
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Vi sono quattro modelli principali:
- il modello razionale sinottico
- il modello a razionalità limitata
- il modello incrementale
- il modello "bidone della spazzatura
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1. Il modello razional-sinottico
Secondo questo modello una decisione si può descrivere come
una situazione nella quale un soggetto:
- conosce tutti i suoi obiettivi
- è in grado di costruire un ordine di priorità
- conosce tutte le alternative disponibili
- è in grado di misurare costi e benefici di ogni alternativa
- sceglie l'alternativa che massimizza i benefici e minimizza i costi
E' il modello tipico dell'economia
Ha un forte contenuto prescrittivo
Giancarlo Vecchi
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Cinque fasi
- Fissare gli obiettivi
(il problema deve essere compiutamente definito
prima dell'inizio del processo)
- Definire un ordine di priorità
- Esplorare tutte le alternative
- Valutare le conseguenze di ciascuna
alternativa
(valutazione ex ante)
- Scegliere (calcolo - massimizzazione)
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Obiettivi e
priorità
alternative
valutazione
scelta
Soluzione A
134
Soluzione B
21
Soluzione C
34
Problema
Soluzione D
76
Soluzione E
145
Soluzione F
124
Soluzione G
98
Soluzione H
66
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I presupposti per l'applicazione del modello razionale
- Problema ben strutturato
- Decisore unico (individuale o collettivo)
- Obiettivi non contraddittori
- Possibilità di fissare i fini prima e
indipendentemente dai mezzi
- Disponibilità di teorie mezzi-fini
- Disponibilità di tempo
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2. Il modello a razionalità limitata
Herbert Simon ha osservato che molto spesso nella vita reale le
decisioni sono prese da individui che incontrano limiti
- nelle loro conoscenze
- nella loro capacità di attenzione
- nella loro memoria
- nella disponibilità di tempo
- a causa delle loro abitudini e delle loro routines
- a causa del contesto organizzativo in cui operano
- ecc.
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Modello a razionalità limitata: caratteristiche
- Secondo questo modello il decisore è normalmente costituito da
una coalizione che, se riesce a costruire un ordine transitivo di
preferenze, usa come criterio decisionale non la massimizzazione
del rapporto costi benefici ma un criterio di soddisfazione.
- Ciò è basato sul presupposto che la scelta delle alternative sia
sequenziale (e non parallelo): in altre parole, si analizzano le
possibili soluzioni una dopo l'altra. Il tratto caratteristico è che
processo di ricerca della soluzione si arresta non appena si è
trovata la prima alternativa soddisfacente (soddisfa tutti i decisori, i
quali non perseguono necessariamente l'ottimo, ma un esito che
soddisfi le aspettative)
Giancarlo Vecchi
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La razionalità limitata
Video: Daniel Ariely: Are we in control of our own
decisions ?
https://www.youtube.com/watch?v=9X68dm92HVI
TED PARTNERSERIES
Presents
eg
C
EG 2008 CONFERENCE
Giancarlo Vecchi
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INTERMEZZO: IL PARADOSSO DI ARROW/CONDORCET
Le difficoltà decisionali
NELLE SCELTE COLLETTIVE CI SI PUÒ TROVARE IN UNA
SITUAZIONE DI INTRANSITIVITÀ DELLE PREFERENZE
UN ORDINE DI PREFERENZE È TRANSITIVO
QUANDO,
SE SI PREFERISCE LA SCELTA X ALLA SCELTA Y, E LA
SCELTA Y ALLA SCELTA Z, ALLORA SI PREFERIRÀ LA
SCELTA X ALLA SCELTA Z
Giancarlo Vecchi
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ESEMPIO: la scelta in materia energetica
- ROSSI: ECONOMISTA, MASSIMIZZA L' ECONOMICITÀ'
- VERDI: AMBIENTALISTA, MASSIMIZZA LA
SOSTENIBILITA'
- BIANCHI: INGEGNERE, MASSIMIZZA IL CONTENUTO
TECNOLOGICO
Giancarlo Vecchi
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ESEMPIO: la scelta in materia energetica
ROSSI
VERDI
BIANCHI
PRIMA
SCELTA
meglio il carbone
del nucleare
meglio il solare
del carbone
meglio il
nucleare del
solare
SECONDA
SCELTA
meglio il
nucleare del
solare
meglio il carbone
del nucleare
meglio il solare
del carbone
quindi ...
meglio il carbone
del solare
meglio il solare
del nucleare
meglio il
nucleare del
carbone
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3. Il modello incrementale
- Secondo questo modello (Charles Lindblom) la
situazione decisionale normale in un contesto politico
pluralista è quella della interdipendenza partigiana:
- in essa vi sono almeno due partecipanti che si trovano
in una situazione di conflitto strutturale (ad esempio
maggioranza/ opposizione, ma anche politica/
burocrazia) e che devono decidere su una serie ampia di
questioni; sono soggetti relativamente autonomi ma
tuttavia per decidere hanno bisogno l'uno dell'altro (o
perlomeno devono evitare che l'altro sia in grado di
bloccare la decisione
Giancarlo Vecchi
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Incrementalismo
- Il criterio decisionale diviene, allora, quello
del mutuo aggiustamento, vale a dire che
si effettuerà la scelta sulla quale vi è un
consenso prevalente sugli oppositori
- Tale scelta sarà probabilmente
incrementale, nel senso che tenderà a
discostarsi il meno possibile dalla
situazione originaria.
Giancarlo Vecchi
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nota bene:
- Nel modello incrementale la tipica situazione decisionale
non è quella in cui tutti gli attori cercano una soluzione
ad un problema, né è necessario che il problema sia
percepito come tale da tutti i partecipanti.
- Al contrario è frequente che qualcuno cerchi di risolvere
un problema, che altri cerchino di imporre la loro
"soluzione" indipendentemente dal problema, che altri
ancora cerchino di affermare il loro ruolo nel processo
decisionale o cerchino di bloccare altri attori.
- È molto importante comprendere che nei sistemi
democratici e pluralisti questa
"confusione "è
connaturata alla democrazia
Giancarlo Vecchi
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- Quindi, secondo il modello incrementale i fini non
vengono stabiliti una volta per tutte ma i mezzi a
disposizione concorrono a determinare i fini di una
policy: i decisori aspirano a ciò che è concretamente
possibile. Inoltre non esiste un solo decisore ma una
pluralità di attori che influiscono e intervengono nel
processo.
Giancarlo Vecchi
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- Il processo è incrementale perché procede per piccoli
aggiustamenti successivi influenzati da molteplici attori,
ognuno dei quali cerca di realizzare i propri interessi.
- Secondo Lindblom questo aspetto non è negativo perché
solo persone interessate ad ottenere un vantaggio
saranno disposte a mettersi in discussione e trovare una
soluzione di compromesso che garantisca una certa
stabilità.
- Inoltre solo grazie a questa interazione emergeranno
realmente tutti i problemi e gli interessi relativi ad una
decisione.
Giancarlo Vecchi
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4. Il modello "bidone della spazzatura" ("Garbage Can") da Cohen, March e Olsen e poi Kingdon
- Secondo questo modello molti processi decisionali
hanno la caratteristica di durare un tempo più o meno
lungo.
- Ciò determina un notevole grado di mutevolezza dei
decisori sia nel senso che intervengono nuovi attori sia
nel senso che gli attori presenti tendono a cambiare i
loro obiettivi, poiché apprendono lungo il percorso quali
obiettivi perseguire in base ai loro interessi e ai
mutamenti di coalizione
- Poiché è pressoché impossibile prevedere se e quando
viene raggiunta una decisione - provvisoria o finale - ne
consegue che il criterio di scelta delle alternative è
sostanzialmente dominato da contingenza e casualità.
Giancarlo Vecchi
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- La possibilità di decidere dipende strettamente dalle
coincidenze temporali (finestre di opportunità: quando
un tema entra nell'agenda decisionale) e dalla presenza
di attori interessati nei diversi luoghi decisionali (gli
'imprenditori di policy', interessati ad arrivare ad una
decisione); e quindi in ultima istanza gli elementi di
casualità giocano un ruolo rilevante.
- Di fronte a più soluzioni per un problema verrà adottata
quella che emergerà nel momento propizio sulla base di
un accoppiamento con il problema da trattare, e
viceversa.
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Il modello "bidone della spazzatura": Le variabili
- Gli attori (A)
- Policy entrepreneur (PE)
- I problemi (P)
- Le soluzioni (S)
- Le occasioni di scelta (O)
- Le O sono bidoni della spazzatura in cui A buttano alla rinfusa P e
S. La decisione dipende dall'incontro casuale di P e S.
L'accoppiamento di P e S dipende dall'azione di imprenditori di
policy.
- Il fattore tempo: la presenza o meno di occasioni decisionali, la
possibile simultaneità di occasioni e luoghi decisionali
Giancarlo Vecchi
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