I percorsi di continuità assistenziale e le dimissioni protette

Slide da Unimore Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia sui percorsi di continuità assistenziale e le dimissioni protette. Il Pdf esplora l'impatto del DM70/2015 e DM77/22 sulla riduzione delle ospedalizzazioni e la definizione degli standard qualitativi per l'assistenza territoriale, con dati sulla percezione dell'integrazione del sistema sanitario.

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35 páginas

I PERCORSI DI CONTINUITA
ASSISTENZIALE
E LE DIMISSIONI PROTETTE
DOCENTE
DOTT.SSA VAGNINI MATILDE
2024/2025
La politica sanitaria attuata negli
ultimi anni, anche in conseguenza
del Dm.70/2015 (gli standard
generali di qualità per l’assistenza
ospedaliera), ha portato a una
progressiva riduzione della
percentuale di ospedalizzazione e
conseguente diminuzione dei posti
letto per acuti.

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UNIVERSITAS STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA

UNIVERSITAS STED
MAS ET REGIENSE
UNIMORE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI
MODENA E REGGIO EMILIA
Dipartimento di Scienze Biomediche,
Metaboliche e Neuroscienze -
Corso di Laurea in Infermieristica di
Modena
Via Giuseppe Campi 287, 41125 Modena
www.infermierimo.unimore.it

I PERCORSI DI CONTINUITA' ASSISTENZIALE

7
ANDIS
SISN
E LE DIMISSIONI PROTETTE
II75
DOCENTE
DOTT.SSA VAGNINI MATILDE
2024/2025D

La politica sanitaria e la riduzione dei posti letto

VoraALS SV
La politica sanitaria attuata negli
ultimi anni, anche in conseguenza
del Dm.70/2015 (gli standard
generali di qualità per l'assistenza
ospedaliera), ha portato a una
progressiva riduzione della
percentuale di ospedalizzazione e
conseguente diminuzione dei posti
letto per acuti.

75AS STUDIO
OVS
In Italia si sono tagliati molti posti letto
negli ospedali, tanto è vero che con 3,6
pl ogni 1.000 abitanti siamo ben al di
sotto della media Ue di 5 pl ogni 1.000.
La riduzione pl non aveva lo scopo di
ridurre le risposte necessarie in termini di
cura agli assistiti ma di spostare risorse
verso medicina e servizi territoriali.

Criticità organizzative e necessità di potenziamento

5S STUDIO
OSPEDALE
TERRITORIO
-
Questo non è avvenuto, e sono emerse tutte
le note criticità organizzative di sistema.
In particolare ha reso più che mai evidente la
necessità di potenziare continuità
assistenziale e dimissioni protette per
rispondere adeguatamente ai bisogni degli
assistiti e famiglie, e per ridurre il fenomeno
ricorrente dei ricoveri ripetuti e degli accessi
al pronto soccorso.

Organizzazione dell'assistenza territoriale

II75Consultori
Casa della
Comunità
Specialisti
Infermieri
MMG e PLS
Servizi socio-sanitari
Ospedale
per Acuti
Farmacie dei Servizi
118
DISTRETTO
COT
ADI
Strutture intermedie
Ospedale
di Comunità
Dipartimento
di Prevenzione
Centri Territoriali per il contrasto
alla povertà sanitaria
Motorhome

La sfida del sistema sanitario e il DM77/22

Questa è tuttora la sfida
aperta per l'intero< />sistema sanitario che solo
ora con il DM77/22 ha
definito gli standard
II
5
qualitativi, strutturali,
tecnologici per
l'assistenza territoriale
da nord a sud, nei piccoli
centri come nelle grandi
città.
STUDIOCAS STUDI

La casa come primo luogo di cura

14 dicembre 2021
LA CASA COME PRIMO LUOGO
DI CURA DEL CITTADINO
Il territorio risponde ad esigenze vere e reali che
viviamo tutti i giorni quando i problemi da
gestire sono tanti e tutti insieme, come accade
per i numerosi anziani affetti da più cronicità.
La stessa Oms individua la continuità
assistenziale come indicatore del buon
funzionamento di un Servizio Sanitario.

L'importanza dell'integrazione nel sistema sanitario

TI7I professionisti ritengono
molto importante che il
sistema sanitario sia integrato
% Molto / abbastanza importante
88%
Media su
19 paesi
96%
Italia
7 Sono soprattutto i professionisti a percepire
dall'interno che il sistema sanitario sia ancora
lontano dai livelli di integrazione auspicati.
Il sistema
non è integrato
Professionisti
sanitari
65%
Cittadini
51%
2%
7%
11%
10%
13%
24%
30%
41%
58%
E recentemente, i ministri della salute dei
paesi più industrializzati hanno ribadito che
la continuità assistenziale, programmata e
integrata tra i diversi professionisti e luoghi
di cura, è una risposta ineludibile in una
società che invecchia sotto il peso delle
malattie croniche.
TAS STUDIO

La continuità assistenziale ospedale-territorio

II75UNIVERSITAS STUDIO
LA CONTINUITÀ
ASSISTENZIALE
ospedale-territorio
La parola continuità assistenziale
spesso è molto abusata: in
particolare si parla sempre di
continuità ospedale-territorio ma
poco nell'altro verso di continuità
territorio-ospedale.
Dal punto di vista pratico, si è
fatto poco in tutti e due i sensi.

Obiettivo: gruppi di cura tra ospedale e territorio

II75S STUDIO
L'obiettivo comune deve essere quello di
giungere progressivamente a
"gruppi di cura" tra ospedale e territorio.
Gruppi multidisciplinari e
multiprofessionali che si confrontano e
integrano, rendendo meno rigida la
distinzione tra ospedale e territorio.
75STUDI

L'ospedale flessibile e la continuità delle cure

quotidianosanità.it
45
L'OSPEDALE FLESSIBILE:
QUALE ORGANIZZAZIONE E
QUALI MODELLI PER IL FUTURO
Qse
Nel concetto di continuità assistenziale, i vari professionisti
devono avere la possibilità di seguire le persone assistite
dalla fase acuta in ospedale alla fase di monitoraggio e
cura sul territorio.
II75
Questo tipo di strutturazione dell'assistenza deve portare
al superamento dell'ospedale per intensità
di cure in un ospedale per percorsi e processi, che
non si svolgono solo in ospedale ma si estendono senza
soluzioni di continuità anche nel territorio.S STU

Processi di ricovero e dimissione

Ricovero e assistenza

Dimissione
Ricovero
Reparto ospedaliero per acuti,
Reparto di Diagnosi e Cura (Paziente psichiatrico)
Procedure
Ricovero autonomo
Assistenza farmaceutica,
integrativa e protesica
Assistenza Domiciliare
(ADP, ADI, SADI, SAD)

Collaborazione e interconnessione

Per rendere attiva la collaborazione
tra specialisti ospedalieri e territoriali
di riferimento sono essenziali
sistemi di collegamento informatici e
digitali, che funzionino.
IT
5
La dimissione dai reparti ospedalieri
non comporta quasi mai la guarigione
ma il passaggio a un altro tipo di
cura, e quindi la interconnessione tra
i diversi soggetti deve essere semplice
e pratica.SITAS STUDIO

La dimissione protetta

Definizione e finalità

La dimissione protetta
Ospedale
Territorio
H
E' una dimissione da un contesto sanitario che prevede
una continuità di assistenza e cure attraverso un
programma concordato tra il medico curante, i servizi
sociali territoriali dell'Asl di appartenenza e dell'Ente
locale.
II75
Il paziente può così tornare a casa o essere ricoverato in
strutture qualificate pur restando in carico al Servizio
Sanitario Nazionale e "seguito" da un'adeguata
assistenza sanitaria per un periodo di tempo e, ove
necessario, poi preso in carico dai servizi sociali.AS STUD

Strumento per la continuità delle cure

0000
0
Le dimissioni protette sono uno
strumento indispensabile per garantire
la continuità delle cure ai pazienti
"fragili", affetti da malattie croniche e
degenerative, e rientrano in un piano
più generale che favorisce il modello
della presa in carico del paziente
nell'ambito di un'assistenza integrata e
continuativa.
C
AINO

Progetto Dimissioni Protette in Lombardia

II7un progetto di
promosso da
Regione
Lombardia
Conferenza
Genial Sindaci
Regione
Lombardia
DIMISSIONI PROTETTE
DACCI
una mano:
PARTECIPA!
Rilevazione civica
*
La dimissione protetta è l'accompagnamento del paziente non autosufficiente, in particolare anziano o disabile, nel delicato passaggio dal ricovero
ospedaliero al rientro a domicilio, o altro contesto di cura. L'obiettivo è garantire continuità nella presa in carico del paziente e della sua famiglia.
Il progetto di Rilevazione civica sulle dimissioni protette
ha l'obiettivo di migliorare la qualità del servizio
di dimissioni protette con la partecipazione dei cittadini.
Attraverso un questionario somministrato da operatori di Cittadinanzattiva
si intende, infatti, raccogliere e valorizzare il punto di vista del paziente /
familiare in un'ottica di partecipazione alla valutazione del servizio
di dimissioni protette.
Per partecipare non occorrono particolari competenze ma senso civico
e voglia di contribuire a migliorare le cose.
Il progetto si svolgerà nel corso del 2016 - 2017.
I requisiti di partecipazione sono:
· Essere stato dimesso in regime di dimissione protetta da un ospedale
del territorio afferente all'ATS Brianza
(province di Lecco e Monza Brianza)
· Essere residenti o domiciliati nel territorio dell'ATS Brianza
· Avere la maggiore età
Per informazioni potete rivolgervi alla segreteria regionale
di Cittadinanzattiva, telefonando ai numeri: 02.70009318 - 02.36532636
Se rientri nel requisiti, aderisci all'iniziativa dando la tua disponibilità:
· telefonicamente ai numeri: 02.70009318 - 02.36532636
. via e-mail a: info@cittadinanzattivalombardia.com
· via fax al numero: 02.70108423
con la partecipazione
Seero Soce Sondare
Regione
Lombardia
Regione
Lombardia
ASST Lecco
ASST Monza
*
Regione
Lombardia
ASST Vimercate
la Nostra Famiglia
GVM
CLENTE
Poseltico fi Wonca
e della rete delle strutture sociosanitarie del territorio

Passaggio programmato e coordinato

Le dimissioni ospedaliere protette
rappresentano il passaggio programmato e
concordato di un paziente dal ricovero in
ospedale ad un altro setting assistenziale.
AINO
IT
TAS STU
Si applica in accordo con il paziente e
prevede un coordinamento tra il medico
curante e i servizi sanitari del territorio di
appartenenza.
Bitteno locio Sortare
stena Sose Sontorg
ATS Brianza
Sistema Socio Sanitario

Obiettivi delle dimissioni protette

Promozione dell'assistenza e riduzione dei ricoveri

Obbiettivo
SITAS STUDIO
·Promuovere l'assistenza delle persone fragili e con
perdita progressiva di autonomia, attraverso
l'intercettazione precoce del bisogno e della iniziale
fragilità garantendone la presa in carico sociosanitaria;
5
· contribuire a ridurre il numero dei ricoveri reiterati
presso i presidi ospedalieri;
·aumentare il grado di appropriatezza e
personalizzazione delle prestazioni sanitarie e
sociosanitarie;
·assicurare la continuità dell'assistenziale tutelare;

Modello organizzativo e autonomia residua

SITAS STUDIO
Obbiettivo
·garantire un modello organizzativo gestionale
omogeneo, unitario e continuativo nei diversi
ambiti territoriali per la gestione integrata e
coordinata degli interventi a favore delle persone
non autonome che permetta la permanenza più a
lungo possibile presso il proprio domicilio;
75
·sostenere l'autonomia residua e il miglioramento
dei livelli di qualità di vita, incrementando la
consapevolezza e la responsabilità delle figure di
riferimento della persona fragile, superando la logica
assistenziale;
CTAS STUDIO

Decongestione dei Pronto Soccorso e inclusione sociale

Obbiettivo
·favorire il decongestionamento dei Pronto Soccorso;
uniformare i criteri di valutazione e accesso agli
interventi/opportunità a favore delle persone fragili,
creando anche nuove sinergie tra il pubblico, il Terzo
75
Settore e il privato sociale volte a sviluppare strategie
innovative;
·rafforzare la coesione e l'inclusione sociale delle
persone fragili e anziane nella vita della comunità di
appartenenza.2

Destinatari delle dimissioni protette

ERSITAS STUDI
I destinatari
IIIª GIORNATA MONDIALE DEI NONNI E DEGLI ANZIANI
NONNO, MI RACCONTI
UNA STORIA.
..
LA TUA STORIA!
Il target di riferimento è rappresentato da persone
anziane non autosufficienti e/o in condizioni di
fragilità, residenti sul territorio nazionale, non
supportate da una rete formale o informale
adeguata, costante e continuata, per i quali gli
interventi sono volti a sostenere il rientro e la
permanenza a domicilio a seguito di ricovero
ospedaliero o dimissione da una struttura riabilitativa
o servizio accreditato.
II75
C

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