La demenza: cause, fasi e valutazione con il Mini Mental State Examination

Documento di Università sulla demenza. Il Pdf, un documento di Psicologia, fornisce una panoramica completa sulla demenza, esplorando l'invecchiamento cerebrale, l'epidemiologia e le fasi della malattia, con un focus sul Mini Mental State Examination (MMSE) e le tecniche riabilitative.

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La demenza
La demenza è una malattia neurodegenerativa dell’encefalo progressiva, che
insorge in età avanzata, determinando un declino delle facoltà mentali di una
persona.Con l’età, il cervello va incontro a una diminuzione di volume, alla perdita di
neuroni, ad alterazioni biochimiche.Tali cambiamenti non si traducono sempre e
necessariamente in un evidente declino dell’intelligenza questo si manifesta,
invece, in caso di sindromi neurodegenerative.
DEMENZA: Deterioramento acquisito, globale, progressivo ed irreversibile delle
facoltà intellettive:
–Deficit della memoria
–Deficit del pensiero astratto e della capacità di giudizio
–Modificazione delle capacità intellettive precedentemente acquisite di grado tale da
impedire l’inserimento sociale e occupazionale e il compimento delle normali attività
quotidiane.
Il paziente affetto da demenza ha una situazione molto complessa che richiede un
intervento complesso, articolato e individualizzato con attività atte a recuperare,
almeno inizialmente, il suo vissuto, al fine di ri-orientarlo.
Si parla di sindromi neurodegenerative riferendosi al decadimento evidente di alcune
strutture nervose a causa della morte di un eccessivo numero di neuroni e alla
conseguente riduzione di neurotrasmettitori responsabili della comunicazione fra le
cellule nervose (es: acetilcolina, dopamina).
Fra queste sindromi vi sono le demenze.
Le demenze comportano un deterioramento globale e progressivo dell’intera attività
psichica, con alterazioni di diverse funzioni sia cognitive (memoria, ragionamento,
linguaggio, orientamento), sia comportamentali (insonnia, apatia, tendenza ad
atteggiamenti ripetitivi, riduzione dell’appetito e della libido).
Le demenze rappresentano la prima causa di grave disabilità per i pazienti anziani.
Invecchiamento cerebrale
Le funzioni cerebrali si deteriorano con l’età a causa di 2 principali meccanismi:
–Impoverimento neurologico con diminuzione dei neuroni
–Riduzione dell’attività dei neurotrasmettitori, sostanze attraverso cui le cellule
nervose si trasmettono informazioni: serotonina, acetilcolina, noradrenalina,
dopamina…
Meno importanza riveste la naturale riduzione di irrorazione sanguigna e di apporto
di ossigeno e glucosio al tessuto nervoso dovuta all’aterosclerosi propria dell’età.
Arteriosclerosi → indurimento delle pareti dei vasi
Aterosclerosi degenerazione delle pareti dei vasi sanguigni, per esempio dovuti
alla formazione di un ateroma che si forma nelle pareti dei vasi un accumulo di
colesterolo che porta all’occlusione del vaso)
Le funzioni coinvolte sono diverse: deficit può essere la principale componente
cognitivo-comportamentale o a prevalente interessamento motorio.
I diversi deficit neurotrasmettoriali spiegano la variabilità dei quadri clinici e la diversa
risposta ai farmaci.
Epidemiologia
In Italia:
5,3% degli uomini >65 anni
7,2% delle donne > 65 anni
18 milioni nel mondo che potrebbero divenire 34 milioni entro il 2025.

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La demenza

La demenza -> è una malattia neurodegenerativa dell'encefalo progressiva, che insorge in età avanzata, determinando un declino delle facoltà mentali di una persona.Con l'età, il cervello va incontro a una diminuzione di volume, alla perdita di neuroni, ad alterazioni biochimiche. Tali cambiamenti non si traducono sempre e necessariamente in un evidente declino dell'intelligenza -> questo si manifesta, invece, in caso di sindromi neurodegenerative.

DEMENZA: Deterioramento acquisito, globale, progressivo ed irreversibile delle facoltà intellettive:

  • Deficit della memoria
  • Deficit del pensiero astratto e della capacità di giudizio
  • Modificazione delle capacità intellettive precedentemente acquisite di grado tale da impedire l'inserimento sociale e occupazionale e il compimento delle normali attività quotidiane.

Il paziente affetto da demenza ha una situazione molto complessa che richiede un intervento complesso, articolato e individualizzato con attività atte a recuperare, almeno inizialmente, il suo vissuto, al fine di ri-orientarlo.

Si parla di sindromi neurodegenerative riferendosi al decadimento evidente di alcune strutture nervose a causa della morte di un eccessivo numero di neuroni e alla conseguente riduzione di neurotrasmettitori responsabili della comunicazione fra le cellule nervose (es: acetilcolina, dopamina).

Fra queste sindromi vi sono le demenze.

Le demenze comportano un deterioramento globale e progressivo dell'intera attività psichica, con alterazioni di diverse funzioni sia cognitive (memoria, ragionamento, linguaggio, orientamento), sia comportamentali (insonnia, apatia, tendenza ad atteggiamenti ripetitivi, riduzione dell'appetito e della libido).

Le demenze rappresentano la prima causa di grave disabilità per i pazienti anziani.Invecchiamento cerebrale

Invecchiamento cerebrale

Le funzioni cerebrali si deteriorano con l'età a causa di 2 principali meccanismi:

  • Impoverimento neurologico con diminuzione dei neuroni
  • Riduzione dell'attività dei neurotrasmettitori, sostanze attraverso cui le cellule nervose si trasmettono informazioni: serotonina, acetilcolina, noradrenalina, dopamina ...

Meno importanza riveste la naturale riduzione di irrorazione sanguigna e di apporto di ossigeno e glucosio al tessuto nervoso dovuta all'aterosclerosi propria dell'età.

Arteriosclerosi -> indurimento delle pareti dei vasi

Aterosclerosi -> degenerazione delle pareti dei vasi sanguigni, per esempio dovuti alla formazione di un ateroma che si forma nelle pareti dei vasi (è un accumulo di colesterolo che porta all'occlusione del vaso)

Le funzioni coinvolte sono diverse: deficit può essere la principale componente cognitivo-comportamentale o a prevalente interessamento motorio.

I diversi deficit neurotrasmettoriali spiegano la variabilità dei quadri clinici e la diversa risposta ai farmaci.

Epidemiologia

In Italia:

5,3% degli uomini >65 anni 7,2% delle donne > 65 anni 18 milioni nel mondo che potrebbero divenire 34 milioni entro il 2025.Classificazione:

Classificazione delle demenze

Degenerative primarie: Secondarie a: Pseudodemenze:

Morbo di Alzheimer Turbe vascolari (10-20%) 50-60% legate a depressione e psicosi Demenza a corpi di Lewy Infezioni (AIDS, Encefaliti, Sifilide) Morbo di Pick Parkinson Post traumatiche Parkinsonismi atipici Post anossiche Turbe endocrine (ipertiroidismo) Tossiche (alcol) e da farmaci (antidepressivi)

Classificazione delle demenze primarie e secondarie

Le demenze primarie -> (Morbo di Alzheimer) hanno un'origine multifattoriale, ma la predisposizione genetica è importante. Sono causate da lesioni degenerative a carico di numerosi neuroni presenti in diverse aree cerebrali, principalmente i neurotrasmettitori.

Le demenze secondarie-> derivano spesso da altre patologie, di tipo sia infettivo sia vascolare, o altre patologie neurodegenerative come il Morbo di Parkinson; quindi possono essere prevenute attraverso comportamenti appropriati o uso di farmaci specifici.Le Pseudodemenze:

Le Pseudodemenze

In base al decorso, le demenze possono essere classificate in:

  • Demenze lievi -> il soggetto manifesta:
    • Lieve e progressiva perdita di memoria
    • Mantiene l'autonomia pur avendo compromesse le proprie capacità lavorative e sociali
    • irritabilità
  • Demenze moderate -> il soggetto:
    • É affetto da disorientamento spazio-temporale
    • Ha una compromissione dell'autonomia
    • La sua vita indipendente diventa rischiosa
  • Demenze gravi -> il soggetto richiede un'assistenza continua, in quanto la sua vita quotidiana è fortemente compromessa

Diagnosi

Per diagnosticare correttamente una demenza, occorre seguire un preciso iter, che prevede:

  • L'anamnesi -> raccolta dei dati che costituiscono la storia clinica del paziente, svolta dal medico di base insieme a un famigliare
  • L'esame obiettivo -> esame fisico e neurologico attraverso una visita specialistica
  • La valutazione delle funzioni cognitive -> attraverso diversi test, tra i quali il più indicato è il:

Mini mental state examination

Test cognitivo volto a valutare la presenza o meno di deficit cognitivi, e se la diagnosi è positiva valuta la gravità; test basato su semplici domande strutturate e sulla richiesta di eseguire ordini, scrivere una frase, fare un disegno che permette di stabilire le capacità cognitive del paziente. Viene assegnato un punteggio che varia fra 0 e 30. Vengono valutati:

  • Orientamento
  • Memoria a breve termine
  • Attenzione e calcolo
  • Memoria di fissazione
  • Linguaggio

Un punteggio compreso fra 24 e 30 indica un livello di cognitivo normale.

La demenza è: lieve da 18 a 24, moderata da 10 a 18, severa per punteggi minori di 10.

Un punteggio compreso tra 23 e 26 indica borderline.

Un'altra considerazione che si deve fare, quando si esegue questo test, è il livello di educazione dei soggetti, in quanto, per individui altamente istruiti, le domande potrebbero risultare troppo facili, viceversa, per individui poco istruiti (es. diplomati o laureati), le domande potrebbero essere molto complicate (es. Licenza delle elementari).MINI MENTAL STATE EXAMINATION (MMSE)

MINI MENTAL STATE EXAMINATION (MMSE)

Nome e cognome Età Data dell'esame 1 1 Valutazione Sesso M/F Punteggio Totale

ORIENTAMENTO

1. In quale anno, stagione, mese, giorno del mese, giorno, siamo? (Punteggio massimo 5) 2. Dove siamo? Stato, regione, città, ospedale, piano. (Punteggio massimo 5)

MEMORIA A BREVE TERMINE

3. Dire il nome di 3 oggetti: casa, pane, gatto (1 sec. ciascuno). Ripeterli fino a 6 volte. (Punteggio massimo 3)

ATTENZIONE E CALCOLO

4. Contare all'indietro per 7 (cessare dopo 5 risposte). Oppure fare dire "VERBO" al contrario (Punteggio massimo 5)

MEMORIA DI FISSAZIONE

5. Chiedere il nome dei 3 oggetti nominati in precedenza (Punteggio massimo 3).

LINGUAGGIO

6a. Dire il nome dell'oggetto x e dell'oggetto y (penna e orologio) (Punteggio massimo 2) 6b. Ripetere la frase "non se, e o ma" (Punteggio massimo 1) 6c. Eseguire "Prendi un foglio con la mano destra, piegalo a metà, e buttalo in terra" (Punteggio massimo 3) 6d. Leggere ed eseguire l'ordine "CHIUDI GLI OCCHI" (Punteggio massimo 1) 6e. Scrivere una frase (Punteggio massimo 1) 6f. Copiare un disegno (Punteggio massimo 1) PUNTEGGIO TOTALE .... /30

Le indagini strumentali mirate -> quali la TAC e la RMN, utili per l'individuazione delle lesioni vascolari/cerebrali.

Fasi delle demenze

La progressione della malattia può essere suddivisa in fasi:

  • La fase iniziale -> è lenta e subdola e spesso i segnali possono essere scambiati con i classici disturbi della vecchiaia. L'esordio è caratterizzato da:
    • Una perdita progressiva della memoria e da una generale mancanza di interesse verso persone e attività, sia intellettive sia manuali.
    • Si assiste poi alla perdita di orientamento spazio-temporale, a cui si associano sintomi di depressione e irritabilità.
  • La fase intermedia -> è quella in cui il malato manifesta problemi nella quotidianità. Chi vive con soggetti affetti da demenza nota cambiamenti significativi, che portano verso una totale perdita di autonomia:
    • Il malato non è più in grado di provvedere alla cura della propria persona e alla propria igiene personale
    • È incapace di ricordare persone e cose
    • Dimentica eventi recenti e presenta sempre maggiori difficoltà nell'elaborazione di discorsi completi
    • Manifesta una completa mancanza di orientamento sia nello spazio sia nel tempo - talvolta ha allucinazioni e profonde alterazioni dell'umore
  • La fase terminale -> si parla di stato vegetativo, in quanto il pz non riesce più:
    • Ad alimentarsi, a lavarsi e vestirsi
    • Presenta incontinenza fecale e urinaria
    • Non riconosce più né i famigliari né le persone che ha frequentato per anni.

In questa fase il soggetto dipende dagli altri. L'evoluzione della patologia si conclude con la morte.

Piano di intervento

Al fine di limitare le conseguenze e di rallentare la progressione della malattia, è possibile ricorrere a interventi riabilitativi che permettono di mantenere l'autonomia.

Le tecniche riabilitative sono:

  • Terapia di riorientamento nella realtà (ROT: Reality orientation therapy) ->si avvale di molteplici stimolazioni (verbali, visive, scritte, .. ) per potenziare e mantenere, per quanto possibile, le capacità cognitive e mnemoniche del paziente.
  • Terapia di stimolazione della memoria
  • Impiego di ausili esterni -> es. diari; visione film "Le pagine della nostra vita" ... "tutte le volte che leggerai queste pagine, io tornerò da te".

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