1914: Iniziano le Operazioni Militari, Prima Guerra Mondiale e Rivoluzione Russa

Documento sulla Prima Guerra Mondiale e la Rivoluzione Russa. Il Pdf, utile per la scuola superiore, esplora gli eventi chiave dal 1914 al 1917, l'entrata in guerra dell'Italia, la Rivoluzione Russa con figure come Lenin e Stalin, e le politiche economiche.

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1914: INIZIANO LE OPERAZIONI MILITARI
La Prima Guerra Mondiale ebbe inizio nel 1914 con l‘assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando
d’Austria a Sarajevo da parte di un gruppo di nazionalisti serbi. L'assassinio dell’arciduca era un modo per
eliminare una volta per tutte la minaccia serba ai confini dell’impero. Benché gli attentatori non fossero armati
direttamente dalla Serbia, l’impero austro-ungarico inviò un ultimatum a Belgrado, nel quale Vienna esigeva
una dichiarazione di condanna per l’accaduto e l’impegno di procedere con rigore nei confronti dei
responsabili. L'ultimatum fu respinto e il 28 luglio 1914, l’impero austro-ungarico dichiarò guerra alla
Serbia. Fu un vero effetto domino: la Russia provvide a difendere la Serbia dichiarando guerra all’Austria-
Ungheria, scatenando però la reazione della Germania che dichiarò guerra non solo allo zar, ma anche alla
Francia, sua alleata. Seguì a ruota l’impero turco, che si schierò a fianco dell’alleanza soprattutto per
contrastare la Russia.
Il primo grande colpo lo batté la Germania. L'alto comando tedesco penso che per concludere più
rapidamente il conflitto si dovesse mettere subito al sicuro il fronte occidentale, poiché la Russia, che invece
stava nella frontiera orientale era ancora lenta e impreparata ad un'offensiva efficace.
Per questo, le truppe tedesche aggirarono le difese francesi schierate al confine e invasero il Belgio, che però
si era dichiarato neutrale. Tale mossa diede un sorprendente vantaggio iniziale alla Germania, ma d'altra parte
indignò l'opinione pubblica internazionale e convinse l'Inghilterra a dichiarare guerra agli imperi centrali il 4
agosto del 1914. Nonostante ciò l'avanzata tedesca pareva inarrestabile: il 5 settembre 1914 però le armate
francesi, supportate da truppe inglesi, fermarono i tedeschi nei pressi del fiume Marna, scatenando una
controffensiva che fece arretrare l’armata germanica fino al fiume Aisne. Con la battaglia di Marna era fallito il
piano di una guerra “lampo e iniziava la guerra di logoramento e di trincea: era una guerra di posizione, non di
movimento come quelle combattute nell’ottocento. Dal momento che le nuove armi erano molto potenti, fu
necessario fornire un riparo ai combattenti: vennero così allestite delle trincee scavate nel terreno e
all’esterno circondate da reticolo di filo spinato. Qui i soldati trascorrevano lunghi mesi in condizioni di
estremo disagio, in condizioni igieniche assenti. Tuttavia la guerra di posizione non significò un risparmio di vite
umane, perché quando uscivano dalle trincee, i soldati cadevano sotto il fuoco dei cannoni e delle
mitragliatrici.
Nello stesso anno, la Turchia (che non era un paese democratico e moderno come Francia e Inghilterra) si
schiera con la Triplice Alleanza (e quindi con gli imperi centrali- perché rappresentavano le forze più
conservatrici) in funzione anti-russa, per espandere il suo dominio nella penisola balcanica.
1915: L’ITALIA ENTRA IN GUERRA
La guerra continuava, ma c’era un'altra questione importante da risolvere: quello dei paesi neutrali. Di qui lo
sforzo di tirare questi paesi alla propria parte o almeno di mantenerli fuori dal conflitto. Tra i paesi neutrali, un
caso a parte era rappresentato dall’Italia: dopo la dichiarazione di neutralità, il nostro governo entrò in
trattative segrete sia con Austria, sia con i paesi dell’Intesa. Le trattative con i paesi dell’intesa procedettero
speditamente e si conclusero per opera del ministro degli esteri Sidney Sonnino, con il patto di Londra (26
aprile 1915). Con questo, il governo italiano entrava in guerra contro Austria e Germania. I termini del patto,
rimasti segreti fino al 1917, si presentavano vantaggiosi per l'Italia:
- Assegnazione del Trentino, dell’Alto Adige fino al Brennero, di Trieste, dell’Istria, della Dalmazia
settentrionale (esclusa Fiume)
- Diritto al mantenimento delle isole del Dodecaneso, non ancora restituite alla Turchia dopo la guerra di
Libia.
- All'Italia sarebbe stato riconosciuto il protettorato sull’Albania
Il 23 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria e il giorno successivo le prime truppe
(composte da 5 milioni di italiani) partirono alla volta del fronte; le ostilità contro la Germania sarebbero state
aperte soltanto alla fine dell’agosto 1916. L’esercito italiano si contraddistinse per l’arretratezza
dell’armamento, l’inadeguatezza delle truppe e la scarsa copertura dell’artiglieria.
Fino alla Disfatta di Caporetto, l'Italia sarà guidata dal generale Luigi Cadorna, convinto che si dovesse
stancare il nemico con attacchi incessanti.
Sempre nello stesso anno la Bulgaria entra in guerra accanto agli imperi centrali (Triplice Alleanza). Questa
scelta derivava dal timore di cadere sotto il dominio della Russia.
Inoltre, si verificò la guerra sottomarina condotta dall’ammiraglio tedesco, che portò all’affondamento del
transatlantico inglese “Lusitania”, che portava a bordo 1200 passeggeri, in gran parte americani, suscitò
pesanti proteste da parte degli USA (visto come un affronto all’America).
1916
Le truppe italiane furono schierate su due fronti: in Trentino e in Venezia Giulia. Approfittando del prolungato
impegno bellico italiano in area friulana, nella primavera del 1916 gli austriaci attraccarono il Trentino, tra il
lago di Garda e il fiume Brenta. Nel maggio 1916, l’Austria lancia una un’offensiva all’Italia (strafexpedition-
“spedizione punitiva” in riferimento al tradimento che Vienna imputava alla sua ex alleata, l’Italia) che si
concluse con lo sfondamento per 20 km delle linee italiane. Nonostante le ingenti perdite, il nostro esercito
riuscì con grande difficoltà ad arrestare l’avanzata austriaca. L'esercito italiano riuscì a lanciare anche una
potente controffensiva sul fronte dell’Isonzo. Le perdite umane consistenti, portarono a recriminazioni ed
accuse contro il governo. Attaccato da tutti i senatori della Camera, Salandra dovette dimettersi. Al suo posto
fu chiamato Boselli.
Dopo più di un anno, l’Italia, che aveva combattuto solo contro gli austriaci, dichiarò guerra anche alla
Germania (com’era previsto dal Patto di Londra e come invece non era accaduto) con ritardo perché era
impreparata per dichiarare guerra.
Sul fronte marittimo si combatté l’unica grande battaglia navale di tutta la guerra, la battaglia dello Jutland: la
flotta tedesca inferse a quella inglese una severa sconfitta.
Il 1916 fu un anno terribile, ma già dalla fine del 1915 si era tenuta a Zimmerwald (Svizzera), per iniziativa del
PSI, una conferenza che si era conclusa con un Manifesto (nel quale i socialisti e i proletari d’Europa si
impegnavano a lottare per far cessare la guerra “criminosa” e raggiungere la pace “senza annessioni e senza
indennità”. A Zimmerwald erano anche presenti i rappresentanti del Partito socialdemocratico Russo, che
alleati con i governi borghesi, per opera di Lenin si batterono affinché la guerra imperialistica si trasformasse in
guerra civile, per la vittoria del socialismo.
Un appello pacifista proveniva anche dal presidente degli Stati uniti, Wilson che sollecitava i belligeranti
(coloro che partecipavano alla guerra) a definire pubblicamente i loro veri scopi di guerra. Un altro appello
(nota di pace) fu fatto da Papa benedetto XV, mosso oltre che da ragioni umanitarie, dal timore della
catastrofe verso la quale sembrava precipitare l’impero degli Asburgo. Tutti questi appelli furono vani, anzi si
rafforzò il proposito di continuare la guerra fino al totale annientamento del nemico.
1917: ANNO DELLA SVOLTA
Il 1917 fu l’anno della svolta per tre eventi:
1) La Russia, dilaniata da una rivoluzione interna, esce dalla guerra:
2) Gli Stati Uniti si schierarono a fianco dell’Intesa
3) L'Italia conduce se stessa verso la disfatta di Caporetto
1) cause della rivoluzione:

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1914: Inizio delle Operazioni Militari

La Prima Guerra Mondiale ebbe inizio nel 1914 con l'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria a Sarajevo da parte di un gruppo di nazionalisti serbi. L'assassinio dell'arciduca era un modo per eliminare una volta per tutte la minaccia serba ai confini dell'impero. Benché gli attentatori non fossero armati direttamente dalla Serbia, l'impero austro-ungarico inviò un ultimatum a Belgrado, nel quale Vienna esigeva una dichiarazione di condanna per l'accaduto e l'impegno di procedere con rigore nei confronti dei responsabili. L'ultimatum fu respinto e il 28 luglio 1914, l'impero austro-ungarico dichiarò guerra alla Serbia. Fu un vero effetto domino: la Russia provvide a difendere la Serbia dichiarando guerra all'Austria- Ungheria, scatenando però la reazione della Germania che dichiarò guerra non solo allo zar, ma anche alla Francia, sua alleata. Seguì a ruota l'impero turco, che si schierò a fianco dell'alleanza soprattutto per contrastare la Russia.

Il primo grande colpo lo batté la Germania. L'alto comando tedesco penso che per concludere più rapidamente il conflitto si dovesse mettere subito al sicuro il fronte occidentale, poiché la Russia, che invece stava nella frontiera orientale era ancora lenta e impreparata ad un'offensiva efficace.

Per questo, le truppe tedesche aggirarono le difese francesi schierate al confine e invasero il Belgio, che però si era dichiarato neutrale. Tale mossa diede un sorprendente vantaggio iniziale alla Germania, ma d'altra parte indignò l'opinione pubblica internazionale e convinse l'Inghilterra a dichiarare guerra agli imperi centrali il 4 agosto del 1914. Nonostante ciò l'avanzata tedesca pareva inarrestabile: il 5 settembre 1914 però le armate francesi, supportate da truppe inglesi, fermarono i tedeschi nei pressi del fiume Marna, scatenando una controffensiva che fece arretrare l'armata germanica fino al fiume Aisne. Con la battaglia di Marna era fallito il piano di una guerra "lampo" e iniziava la guerra di logoramento e di trincea: era una guerra di posizione, non di movimento come quelle combattute nell'ottocento. Dal momento che le nuove armi erano molto potenti, fu necessario fornire un riparo ai combattenti: vennero così allestite delle trincee scavate nel terreno e all'esterno circondate da reticolo di filo spinato. Qui i soldati trascorrevano lunghi mesi in condizioni di estremo disagio, in condizioni igieniche assenti. Tuttavia la guerra di posizione non significò un risparmio di vite umane, perché quando uscivano dalle trincee, i soldati cadevano sotto il fuoco dei cannoni e delle mitragliatrici.

Nello stesso anno, la Turchia (che non era un paese democratico e moderno come Francia e Inghilterra) si schiera con la Triplice Alleanza (e quindi con gli imperi centrali- perché rappresentavano le forze più conservatrici) in funzione anti-russa, per espandere il suo dominio nella penisola balcanica.

1915: Ingresso dell'Italia in Guerra

La guerra continuava, ma c'era un'altra questione importante da risolvere: quello dei paesi neutrali. Di qui lo sforzo di tirare questi paesi alla propria parte o almeno di mantenerli fuori dal conflitto. Tra i paesi neutrali, un caso a parte era rappresentato dall'Italia: dopo la dichiarazione di neutralità, il nostro governo entrò in trattative segrete sia con Austria, sia con i paesi dell'Intesa. Le trattative con i paesi dell'intesa procedettero speditamente e si conclusero per opera del ministro degli esteri Sidney Sonnino, con il patto di Londra (26 aprile 1915). Con questo, il governo italiano entrava in guerra contro Austria e Germania. I termini del patto, rimasti segreti fino al 1917, si presentavano vantaggiosi per l'Italia:

  • Assegnazione del Trentino, dell'Alto Adige fino al Brennero, di Trieste, dell'Istria, della Dalmazia settentrionale (esclusa Fiume)
  • Diritto al mantenimento delle isole del Dodecaneso, non ancora restituite alla Turchia dopo la guerra di Libia.
  • All'Italia sarebbe stato riconosciuto il protettorato sull'Albania

Il 23 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria e il giorno successivo le prime truppe (composte da 5 milioni di italiani) partirono alla volta del fronte; le ostilità contro la Germania sarebbero stateaperte soltanto alla fine dell'agosto 1916. L'esercito italiano si contraddistinse per l'arretratezza dell'armamento, l'inadeguatezza delle truppe e la scarsa copertura dell'artiglieria.

Fino alla Disfatta di Caporetto, l'Italia sarà guidata dal generale Luigi Cadorna, convinto che si dovesse stancare il nemico con attacchi incessanti.

Sempre nello stesso anno la Bulgaria entra in guerra accanto agli imperi centrali (Triplice Alleanza). Questa scelta derivava dal timore di cadere sotto il dominio della Russia.

Inoltre, si verificò la guerra sottomarina condotta dall'ammiraglio tedesco, che portò all'affondamento del transatlantico inglese "Lusitania", che portava a bordo 1200 passeggeri, in gran parte americani, suscitò pesanti proteste da parte degli USA (visto come un affronto all'America).

1916: Sviluppi del Conflitto

Le truppe italiane furono schierate su due fronti: in Trentino e in Venezia Giulia. Approfittando del prolungato impegno bellico italiano in area friulana, nella primavera del 1916 gli austriaci attraccarono il Trentino, tra il lago di Garda e il fiume Brenta. Nel maggio 1916, l'Austria lancia una un'offensiva all'Italia (strafexpedition- "spedizione punitiva" in riferimento al tradimento che Vienna imputava alla sua ex alleata, l'Italia) che si concluse con lo sfondamento per 20 km delle linee italiane. Nonostante le ingenti perdite, il nostro esercito riuscì con grande difficoltà ad arrestare l'avanzata austriaca. L'esercito italiano riuscì a lanciare anche una potente controffensiva sul fronte dell'Isonzo. Le perdite umane consistenti, portarono a recriminazioni ed accuse contro il governo. Attaccato da tutti i senatori della Camera, Salandra dovette dimettersi. Al suo posto fu chiamato Boselli.

Dopo più di un anno, l'Italia, che aveva combattuto solo contro gli austriaci, dichiarò guerra anche alla Germania (com'era previsto dal Patto di Londra e come invece non era accaduto) con ritardo perché era impreparata per dichiarare guerra.

Sul fronte marittimo si combatte l'unica grande battaglia navale di tutta la guerra, la battaglia dello Jutland: la flotta tedesca inferse a quella inglese una severa sconfitta.

Il 1916 fu un anno terribile, ma già dalla fine del 1915 si era tenuta a Zimmerwald (Svizzera), per iniziativa del PSI, una conferenza che si era conclusa con un Manifesto (nel quale i socialisti e i proletari d'Europa si impegnavano a lottare per far cessare la guerra "criminosa" e raggiungere la pace "senza annessioni e senza indennità". A Zimmerwald erano anche presenti i rappresentanti del Partito socialdemocratico Russo, che alleati con i governi borghesi, per opera di Lenin si batterono affinché la guerra imperialistica si trasformasse in guerra civile, per la vittoria del socialismo.

Un appello pacifista proveniva anche dal presidente degli Stati uniti, Wilson che sollecitava i belligeranti (coloro che partecipavano alla guerra) a definire pubblicamente i loro veri scopi di guerra. Un altro appello (nota di pace) fu fatto da Papa benedetto XV, mosso oltre che da ragioni umanitarie, dal timore della catastrofe verso la quale sembrava precipitare l'impero degli Asburgo. Tutti questi appelli furono vani, anzi si rafforzò il proposito di continuare la guerra fino al totale annientamento del nemico.

1917: Anno della Svolta

Il 1917 fu l'anno della svolta per tre eventi:

  1. La Russia, dilaniata da una rivoluzione interna, esce dalla guerra:
  2. Gli Stati Uniti si schierarono a fianco dell'Intesa
  3. L'Italia conduce se stessa verso la disfatta di Caporetto

Cause della Rivoluzione Russa

  1. cause della rivoluzione:- la guerra aveva comportato gravi sacrifici per le masse contadine, 4 milioni tra morti, feriti, prigionieri. Tantissimi uomini erano stati strappati al lavoro e arruolati all'esercito, costretti a vivere in condizioni inadeguate. Nel paese dovettero essere chiuse molte fabbriche ed anche la produzione agricola diminuì per mancanza di qualcuno che coltivasse i campi. A Mosca si diffuse un manifesto che recitava "abbasso la guerra! Evviva la pace! Evviva la rivoluzione per fare la pace".

  2. i rivoluzionari russi chiedevano oltre all'uscita dal conflitto, la distribuzione delle terre ai contadini, la dissoluzione del sistema zarista e la fine della dinastia dei Romanov (governo autocratico)

Ingresso degli Stati Uniti nel Conflitto

2) Perché gli stati uniti si schierano con l'Intesa?

  1. per le affinità politiche con Francia e Inghilterra, espressione di governi democratici. La Triplice alleanza aveva invece al suo interno i paesi più conservatori e autoritari.
  2. ragioni economiche: troppe forniture e troppi prestiti erano stati elargiti ai paesi dell'intesa
  3. la guerra sottomarina era una guerra contro tutte le nazioni. Inoltre l'affondamento del transatlantico inglese "Lusitana" aveva suscitato tra gli inglesi, un'ondata d'odio contro i tedeschi.

Nell'aprile del 1917, gli Stati Uniti entrano in guerra accanto all'Intesa, come associati e non come alleati. Wilson a seguito dell'intervento americano si propose di: istaurare un nuovo ordine e un nuovo equilibrio internazionale, rispettando i diritti e la libertà delle piccole nazioni. Anche nei confronti del popolo tedesco, Wilson volle apparire piuttosto che un nemico, un liberatore. Per chiarire le sue intenzioni formulò i Quattordici punti che si riassumono nel diritto di autodecisione dei popoli e nel principio di nazionalità. (L'idea di Wilson era di trasformare la guerra in una crociata per la democrazia e per un nuovo ordine internazionale).

Conseguenze dell'Abbandono Russo per l'Italia

3) La Russia abbandonò la guerra, e questo fatto comportò una conseguenza rovinosa per l'Italia: consentì al comando austriaco di far affluire nuove forze e di impegnarle sul nostro fronte. Questa pagina fu la più nera e drammatica della guerra. L'Italia si riprese stringendosi attorno al nuovo governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando; mentre il comando dell'esercito passò al generale Armando Diaz.

1918: Le Ultime Battute di Guerra

L'Italia poté scrivere la sua pagina felice con la Battaglia del Piave, durante la quale l'esercito italiano si batte valorosamente, sostenuti da reparti francesi e inglesi. Il generale Diaz diede inizio a un a controffensiva che abbatte le linee avversarie a Vittorio Veneto, costringendo gli austriaci a ritirarsi. Vennero liberate Trento e Trieste e Diaz annunciò la vittoria. L'11 novembre 1918 la guerra era finita e un bilancio decreto 10 milioni di morti in totale.

La Pace

Nel gennaio 1919 si apriva a Parigi la conferenza di pace, con la quale i rappresentanti degli stati vincitori davano all'Europa sconvolta un nuovo assetto politico e territoriale. I quattro grandi protagonisti della conferenza furono:

  • Il presidente Wilson, per gli Stati Uniti
  • Il presidente Clemenceau, per la Francia
  • Il primo ministro Lloyd George, per l'Inghilterra
  • Il presidente Vittorio Emanuele Orlando, per l'Italia

Nella conferenza si scontrarono due concezioni opposte:

  1. Francia, Italia e Inghilterra volevano punire la Germania

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