Documento dall'Università su Teorie dell'apprendimento e Riabilitazione Psichiatrica. Il Pdf di Psicologia esplora gli obiettivi e gli stadi della riabilitazione psichiatrica, il modello stress-vulnerability-coping-competence e la terapia cognitivo-comportamentale, inclusi i principi del condizionamento classico di Pavlov.
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Gli obiettivi della riabilitazione psichiatrica sono quelli di garantire che una persona con disabilità psichica possa utilizzare le abilità fisiche, emotive, sociali e intellettive necessarie per vivere, apprendere e lavorare nella comunità, con il minimo sostegno possibile da parte dei professionisti del settore. Per consentire al paziente di vivere nella comunità, il percorso di riabilitazione si articola in quattro fasi.
I quattro stati della riabilitazione psichiatrica sono la patologia, la menomazione, la disabilità e l'handicap. La patologia, in senso medico, si definisce come una lesione o un'anomalia del sistema nervoso centrale, causata da agenti o processi responsabili dell'eziologia e del mantenimento del disturbo biocomportamentale. Ad esempio, disturbi psichiatrici possono essere legati a tumori cerebrali o infezioni che causano sintomi psicotici. L'intervento consiste in esami strumentali e di laboratorio per indagare l'origine della patologia. La menomazione, invece, si riferisce a qualsiasi perdita o anomalia di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche, che derivano da una patologia sottostante. Questi sono i sintomi della patologia, come ad esempio i sintomi positivi o negativi della schizofrenia (deliri o anedonia). L'intervento per la menomazione include una diagnosi descrittiva, terapia farmacologica e, se necessario, ospedalizzazione. La differenza tra sintomo e segno è che il primo è ciò che il paziente esprime soggettivamente, mentre il secondo è ciò che si osserva dall'esterno. Le diagnosi in psichiatria si basano su sintomi e segni che persistono per un determinato periodo di tempo, con compromissione del funzionamento a causa di questi. La disabilità è la limitazione o la carenza risultante da una menomazione che impedisce l'abilità di svolgere attività con modalità o limiti considerati normali per l'essere umano. Ad esempio, la carenza di abilità sociali, come la difficoltà nell'instaurare relazioni o nel comunicare, è una disabilità. L'intervento in questo caso prevede un assessment funzionale, skills training e sostegno sociale. Il terapeuta deve insegnare come utilizzare metodologie per far imparare al paziente nuove abilità, come l'apprendimento per imitazione di modelli o attraverso premi e ricompense, che incentivano l'acquisizione di nuove competenze. Infine, l'handicap è uno svantaggio che deriva da una menomazione o disabilità, limitando o impedendo l'assunzione di un ruolo normale nella società, a causa di fattori come età, sesso o contesto culturale e sociale. Ad esempio, una persona disoccupata o che vive in condizioni di vagabondaggio può essere un esempio di handicap. Gli interventi per l'handicap si concentrano sul sostegno nella riabilitazione al lavoro e su programmi di sostegno nella comunità. La disabilità porta all'handicap, e a sua volta, gli interventi di sostegno o protesici mirano a supportare il paziente nel reintegro nel lavoro o nella società.
Esempi di disabilità causate da menomazioni sintomatiche e cognitive che comportano un handicap significativo in soggetti con patologia schizofrenica includono difficoltà nel tollerare un lavoro, nella resistenza alle pressioni, nel seguire le istruzioni, nel cooperare con i colleghi e i superiori, nel problem solving, nel mantenere la concentrazione, nell'accettare le critiche e nel chiedere aiuto. Per esempio, una persona con schizofrenia potrebbe avere difficoltà a tollerare un lavoro o a seguire le istruzioni in modo preciso. Potrebbero sorgere difficoltà nell'interagire o nel cooperare con gli altri dipendenti in un ambiente di lavoro, e la gestione delle critiche potrebbe risultare complicata. Ogni tipo di sintomo della patologia schizofrenica determinerà in mododiverso le disabilità, in quanto i sintomi stessi variano da individuo a individuo e possono influire su differenti aree del funzionamento quotidiano.
Tutto ciò che viene fatto con il singolo paziente per fargli apprendere o perfezionare nuove abilità costituisce la riabilitazione clinica, che ha l'obiettivo di rimediare alle disabilità. Al contrario, la riabilitazione sociale, che mira a compensare gli handicap, coinvolge la società e l'ambiente in cui il paziente vive. In questo contesto, è fondamentale identificare le modificazioni necessarie nell'ambiente affinché il paziente possa adattarsi e vivere in modo funzionale, tenendo conto del suo handicap. L'obiettivo è fare in modo che il paziente possa interagire con l'ambiente circostante in modo più integrato e supportato, riducendo l'impatto delle sue difficoltà quotidiane.
Vulnerabilità psicobiologica Fattori stressanti socio-ambientali Fattori protettivi Sostegno sociale Costruzione di abilità Impiego temporaneo e programmi di collocamento residenziale Farmaci psicotropi Case management Menomazione Disabilità Handicap
Il modello Stress-Vulnerability-Coping-Competence si basa sull'interazione tra fattori stressanti e vulnerabilità da un lato, e fattori protettivi dall'altro. Questo modello suggerisce che lo stress e le vulnerabilità individuali possano essere compensati o mitigati da fattori protettivi, che possono includere abilità di coping efficaci e risorse ambientali favorevoli. Nel contesto della riabilitazione psichiatrica, lo sviluppo delle abilità del paziente, tramite un processo di skills training, gioca un ruolo fondamentale. Questo processo non solo implica l'insegnamento di nuove competenze, ma anche l'osservazione e il rafforzamento delle risorse ambientali che supportano il paziente nel suo percorso di recupero. L'ambiente in cui il paziente vive può infatti avere un impatto significativo sul suo benessere e sulla sua capacità di fronteggiare le difficoltà. L'integrazione di risorse protettive, sia interne che esterne, facilita il miglioramento della competenza del paziente nel gestire lo stress e le difficoltà, promuovendo così un migliore adattamento alla vita quotidiana.
La vulnerabilità e i fattori stressanti, che possono influire negativamente sulla menomazione, sulla disabilità e sull'handicap, vengono attutiti nel loro impatto dalla presenza e dall'azione di fattori protettivi e potenzianti. Questi fattori protettivi e potenzianti, come la capacità di coping e le competenze, giocano un ruolo cruciale nel ridurre l'effetto di stress e difficoltà, migliorando il benessere del paziente. Tali risorse possono essere esercitate dall'individuo stesso, dalle famiglie, dai sistemi di supporto naturali e dai trattamenti professionali. Il coping e le competenze possono essere attribuiti sia all'individuo che all'ambiente sociale in cui vive. Ad esempio, un individuo può sviluppare strategie di coping per affrontare lo stress, ma anche l'ambiente sociale, come il supporto familiare o comunitario, può contribuire a potenziare queste capacità. Allo stesso modo, le competenze acquisite tramite trattamenti professionali possono rafforzare le risorse interne ed esterne del paziente, aiutandolo a gestire meglio le sfide della vita quotidiana e riducendo gli effetti negativi della vulnerabilità e dello stress.
Gli interventi psicosociali possono sviluppare abilità di coping sia a livello individuale che familiare, nonché competenze interpersonali e lavorative, che agiscono come elementi protettivi nei confronti del disturbo mentale. Nella pratica clinica della riabilitazione psichiatrica, vengono adottate due principali strategie di intervento: lo sviluppo delle abilità del paziente attraverso il skills training, che mira a potenziare le competenze individuali per affrontare le difficoltà quotidiane, e lo sviluppo delle risorse dell'ambiente, mediante interventi supportivo-protesici, che comprendono il rafforzamento delle risorse familiari e sociali, creando un supporto esterno che aiuti il paziente nel suo percorso di recupero. Inoltre, è importante individuare ambienti di vita, di apprendimento e di lavoro che possano accogliere i deficit e i sintomi residui del paziente. Questo approccio aiuta a creare spazi che favoriscano il suo adattamento e il miglioramento delle sue abilità, senza sovraccaricarlo di aspettative irrealistiche. Un altro aspetto fondamentale è il ridimensionamento delle aspettative individuali e familiari, orientandole verso un livello di funzionamento che sia realisticamente raggiungibile, tenendo conto delle condizioni del paziente e del suo percorso di recupero.
La riabilitazione sociale è distinta dalla riabilitazione clinica, poiché il suo obiettivo principale non è solo sviluppare le abilità dei singoli individui con disabilità psichiatrica, ma modificare il sistema in cui queste persone devono operare. In altre parole, mentre la riabilitazione clinica si concentra sullo sviluppo delle competenze individuali e sul supporto dell'ambiente in cui l'individuo vive, la riabilitazione sociale mira a intervenire sul contesto sociale, culturale ed economico che circoscrive la vita del paziente. L'intento è quello di creare un ambiente inclusivo che consenta alle persone con disabilità psichiatrica di funzionare al meglio all'interno della società, superando le barriere che potrebbero ostacolare la loro partecipazione piena e attiva.
La riabilitazione psichiatrica si sviluppa attraverso diverse fasi. La prima fase riguarda l'assessment, che include una valutazione sintomatica, funzionale e delle risorse. In questa fase si esaminano le disabilità del paziente, i sostegni a sua disposizione e la sua situazione complessiva. Si tratta di una valutazione diagnostica che permette di capire quali sono le difficoltà e le risorse, individuando ciò che manca e cosa potrebbe essere utile per il percorso di riabilitazione. La seconda fase è la pianificazione, che si concentra su come la persona o l'ambiente circostante debbano cambiare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Dopo aver definito chiaramente gli obiettivi, si valutano le modifiche necessarie, sia al paziente che all'ambiente in cui è inserito, per ridurre al minimo l'handicap. L'intervento può comportare l'aumento delle abilità dell'individuo e/o la creazione di un ambiente più supportivo. Alla fine di questa fase, è importante valutare il risultato dell'intervento per verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti e se il paziente è in grado di funzionare meglio nella sua vita quotidiana.
La riabilitazione psichiatrica ha come obiettivo il favorire il recupero del funzionamento del paziente in un ruolo sociale e strumentale al massimo livello possibile. Tuttavia, se permangono deficit o sintomi, è necessario adottare due approcci principali. In primo luogo, è importante trovare ambienti di vita, di apprendimento e di lavoro protetti, che permettano al paziente di operare in contesti che accolgano i suoi bisogni e limitazioni. In secondo luogo, occorre adattarsi al livello di funzionamento realisticamente ottenibile, ridimensionando le aspettative e puntando a obiettivi che siano sostenibili in base alle condizioni individuali.
Esempi pratici di riabilitazione psichiatrica comprendono l'insegnamento su come adattarsi ai sintomi, come gestire correttamente i farmaci e come utilizzare le risorse professionali quando necessario. Questo processo include anche imparare a funzionare in situazioni lavorative protette, dove il paziente può esercitarsi in un ambiente sicuro e supportato, e in strutture residenziali, che