Modulo 1 Politica Economica, obiettivi e fallimenti di mercato

Slide dall'Università Telematica degli Studi su Modulo 1- Politica Economica. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Economia, esplora i concetti fondamentali della politica economica, analizzando gli obiettivi micro e macroeconomici, i fallimenti del mercato e il teorema del second-best.

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Modulo 1 Politica Economica
GLI OBIETTIVI MICRO E MACRO ECONOMICI
Prof. Andrea TOTO
Fallimento microeconomico del mercato
Le "precondizioni" per la validità del TFE B (ogni allocazione di equilibrio
generale è efficiente nel senso di Pa reto) sono:
assenza di potere di m ercato,
assenza di esternalità (e di interdipendenza strategica)
Diritti di proprietà ben definiti
Completezza dei mercati
Completezza e simm et ria dell'informazione
Quando accade che anche soltanto una di queste c inque condizioni non sia
soddisfatta (cioè, nel mo ndo reale, sempre) si ha un fallimento microeconomico
del m ercato.
In altre parole, il
mercato, lasciato a stante, produce esiti rispetto ai quali tutti
potrebbero
stare m eglio.

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Obiettivi Micro e Macro Economici

Modulo 1- Politica Economica
GLI OBIETTIVI MICRO E MACRO ECONOMICI
IUL
UNIVERSITÀ TELEMATICA DEGLI STUDI
Prof. Andrea TOTO
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Fallimento Microeconomico del Mercato

JUL Fallimento microeconomico del mercato
Le "precondizioni" per la validità del 1ºTFEB (ogni allocazione di equilibrio
generale è efficiente nel senso di Pareto) sono:

  • assenza di potere di mercato,
  • assenza di esternalità (e di interdipendenza strategica)
  • Diritti di proprietà ben definiti
  • Completezza dei mercati
  • Completezza e simmetria dell'informazione

Quando accade che anche soltanto una di queste cinque condizioni non sia
soddisfatta (cioè, nel mondo reale, sempre) si ha un fallimento microeconomico
del mercato.
In altre parole, il mercato, lasciato a se stante, produce esiti rispetto ai quali tutti
potrebbero stare meglio.
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Intervento della Politica Economica

L'Intervento della Politica Economica
Quando non sono soddisfatti tutti i postulati alla base del modello teorico di
perfetta concorrenza, i singoli individui, lasciati liberi di agire secondo il principio
della propria massima utilità, mettono in atto comportamenti tali che di norma
generano allocazioni inefficienti.
In questo caso, è richiesto un intervento esterno al mercato, per garantire il
realizzarsi di un'allocazione efficiente.
La misura dell'efficienza su un mercato singolo
Sul mercato di ogni bene sono presenti due categorie di soggetti:
Demanders e Suppliers
Una valutazione sociale del benessere su tale mercato richiede di valutare il
benessere di entrambe le categorie di operatori coinvolti.
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Il Surplus

Benessere dei Consumatori

Il Benessere dei consumatori
. L'indicatore quantificabile di più largo utilizzo è il surplus netto dei
consumatori.
· Esso ci esprime una misura monetaria dell'utilità che i consumatori traggono
per il fatto che pagano un bene ad un prezzo che risulta inferiore a quello a cui
sarebbero stati disposti a pagarlo.

Benessere dei Produttori

Il Benessere dei produttori

  1. Un primo indicatore è dato ovviamente dal profitto d'impresa (o,
    nell'aggregato, dalla somma dei profitti conseguiti dalle imprese):
    T = RIC - CT
  2. Se ci troviamo in un contesto di perfetta concorrenza, nel quale è perciò
    definita la curva di offerta di mercato, può essere utilizzato il surplus dei
    produttori quale misura monetaria dell'utilità di essi.

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Benessere Sociale

Il Benessere Sociale
Deve simultaneamente considerare
SW= CS +Σπ;
il benessere di consumatori e
produttori:
SW2= CS + FS
· Definiamo efficiente in senso allocativo, la configurazione di mercato che
rende massimo il benessere sociale. L'efficienza allocativa rappresenta
sicuramente un obiettivo della politica economica.
· L'allocazione che rende massimo il benessere sociale su un dato mercato è
quella in corrispondenza della quale il prezzo del bene eguaglia il suo costo
marginale di produzione; nel caso di un mercato di perfetta concorrenza
questa condizione equivale all'eguaglianza tra prezzo di domanda e prezzo
d'offerta, ossia al punto di equilibrio del mercato. In altri termini:
La medesima condizione che garantisce la massimizzazione del profitto
dell'impresa in concorrenza perfetta, P = C'(Q), garantisce anche la
massimizzazione del benessere sociale
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Il Surplus e la Concorrenza

Il Surplus
Offerta concorrenziale
Surplus
del
consumatore
f
€/Unità
Pc
C Surplus del
produttore
h
PG
e
g
Domanda
Qc OG
Quantità
Figura 2.5 La concorrenza massimizza il surplus totale. Al prezzo concorrenziale Pc e all'output Qc, i
consumatori beneficiano di un surplus pari al triangolo abc, mentre i produttori beneficiano di un surplus pari al
triangolo cbd. È questo il massimo. Una produzione inferiore farebbe perdere la parte del surplus totale data dal trian-
golo abd. Sovvenzionare la produzione al livello di output Q., farebbe ridurre il prezzo a PG. La sovvenzione richie-
sta è gfh. I consumatori ottengono il surplus supplementare cbge. Tuttavia, questo ammontare rappresenta un tra-
sferimento di surplus dai produttori ai consumatori e, pertanto, non è un guadagno netto in surplus totale. Anche i
consumatori guadagnano il triangolo gbh, ma tale guadagno è annullato dai fondi richiesti per la necessaria sovven-
zione. La parte restante della sovvenzione pari al triangolo bfh rappresenta una perdita secca in quanto risorse alle
quali viene attribuito un valore più elevato in impieghi alternativi sono trasferite all'industria in questione là dove
il valore marginale dell'output è soltanto PG.
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Perdita Secca di Monopolio

Il Surplus
Offerta concorrenziale
-
Surplus del
Consumatore
PM
€/Unità
Surplus del
W
Pc
h produttore,
Z
%
R
Domanda
Q
Qc
Quantità
Figura 2.6 La perdita secca di monopolio. Il monopolista produce Qu unità al prezzo Py. Un'industria con-
correnziale produce Q- unità e le vende ciascuna a un prezzo Pc. La perdita secca di monopolio causata dallo spo-
stamento dalla concorrenza al monopolio è il triangolo xyz.
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Teorema del Second-Best di Lipsey-Lancaster

Il teorema del second-best di Lipsey-Lancaster
· Teorema del Secondo Ottimo: si consideri il caso in cui il
sistema economico non è in condizioni di Pareto-efficienza
poiché non vale su tutti i mercati l'uguaglianza tra prezzo del
bene e suo costo marginale di produzione; in questa situazione,
non è necessariamente vero che il benessere sociale è una
funzione crescente del numero dei mercati sui quali è
soddisfatta l'eguaglianza tra prezzo e costo marginale.
In altre parole, quando l'efficienza Paretiana non è garantita, il numero dei
mercati che comunque mostrano efficienza allocativa non è un buon
indicatore del benessere sociale complessivo.
Non è vero che una situazione nella quale il prezzo diverge dal costo
marginale in un solo mercato sia preferibile a una situazione in cui tale
divergenza ha luogo in un numero maggiore di mercati
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Correzione dell'Esito di Mercato

Correzione dell'esito di mercato
L'intervento pubblico si può giustificare, nella realtà, anche
quando nel mercato si giunge ad un esito che, pur essendo
efficiente in senso allocativo, è "insoddisfacente" sulla base di
valutazioni aprioristiche (ideologia esterna)
Vi è in tal caso un conflitto tra valutazioni di efficienza
economica e valutazioni di opportunità sociale e politica.
Obiettivo del policy-maker: determinare un prezzo di equilibrio
maggiore
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Come Determinare un Prezzo di Equilibrio Maggiore

Correzione dell'esito di mercato
Come determinare un prezzo di equilibrio maggiore

  1. paviment
    al
    prezzo
    (una
    norma
    amministrativa
    che
    fissa un livello minimo per il prezzo);
  2. interventi diretti sulle quantità, quali ad esempio l'imposizione di un limite
    massimo alla quantità offerta (con la corrispondente individuazione di
    quote di produzione per ciascuna delle imprese presenti sul mercato)
    oppure l'imposizione di un limite minimo alla quantità da consumare;
  3. interventi indiretti sulle quantità, come ad esempio un sostegno della
    domanda tramite campagne pubblicitarie;
  4. interventi indiretti sulle quantità domandate o offerte, tramite la revisione
    delle imposte (in concreto, un abbassamento dell'imposta o la concessione
    di un sussidio, da prevedere a favore dei produttori o dei consumatori).

Tutti questi interventi di politica economica però comportano un costo.
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Valutazione Costo-Beneficio degli Interventi

Correzione dell'esito di mercato
Bisogna pertanto valutare se il costo comportato è maggiore o
minore del beneficio apportato (ovviamente il beneficio può
essere misurato dall'indicatore SW).
La scelta tra uno strumento di politica economica di intervento
diretto (sulle quantità) e uno strumento di intervento indiretto
(come la correzione dei prezzi che induce gli agenti a modificare le
loro decisioni sulle quantità) deve valutare l'efficacia (cioè la
possibilità di raggiungere il risultato) e anche l'efficienza (cioè il
rapporto tra il beneficio conseguito e il costo comportato).
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Teorema di Poole e Weitzman

Teorema di Poole e Weitzman
In condizioni di certezza, l'intervento diretto tramite un
vincolo sulle quantità conduce allo stesso risultato
dell'intervento indiretto tramite un'imposizione sui
prezzi.
Circa l'efficienza, invece, non è possibile stabilire una
volta per tutte quale tipo di intervento sia maggiormente
conveniente.
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Redistribuzione delle Risorse

Legami tra Efficienza ed Equità

La redistribuzione delle risorse
Legami tra efficienza ed equità
Vi è chi sostiene che vi sia un conflitto (trade-off negativo) tra efficienza ed
equità: le allocazioni eque non potrebbero essere efficienti, poiché:
· la redistribuzione necessaria per raggiungerle è costosa e quindi sottrae
risorse disponibili; ed inoltre,
· la redistribuzione penalizza proprio chi è maggiormente capace di
generare nuove ricchezze e quindi, la società nel suo complesso sarebbe
più povera dopo avere messo in atto politiche di ridistribuzione, rispetto
a come sarebbe senza la ridistribuzione.
Al contrario vi è chi ritiene che efficienza ed equità siano complementari:
non vi può essere speranza, nei fatti, di raggiungere una configurazione
efficiente se non è garantito un minimo di equità, ossia se non si evitano
situazioni inaccettabilmente inique.
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Distribuzione del Reddito

Prospettive di Valutazione

La distribuzione del reddito
Prospettive di valutazione
· distribuzione personale del reddito (come il reddito è
distribuito tra i componenti la comunità)
· distribuzione funzionale del reddito (come la produzione è
ripartita tra i fattori produttivi o le classi sociali)
· geografica (o regionale) del reddito (come il reddito è
suddiviso tra le aree geografiche componenti la comunità)
· distribuzione settoriale del reddito (come il reddito è ripartito
tra i settori che compongono l'economia)
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Obiettivi Macroeconomici

Gli Obiettivi Macroeconomici

  1. Perseguire il reddito di pieno impiego
  2. Perseguire una situazione in cui l'aumento dei prezzi è pari a
    zero, o almeno limitato (inflazione nulla o limitata)
  3. Perseguire l'equilibrio nei conti con l'estero; in termini più
    precisi, avere una bilancia dei pagamenti in pareggio
  4. Perseguire una crescita economica col massimo tasso
    possibile, compatibilmente col fatto che la crescita stessa sia
    sostenibile nel tempo
  5. La stabilizzazione dei debiti (debito pubblico e debito estero)

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