Slide da Sapienza Università di Roma sulla svolta culturale: dall'opposizione tra culturalismo e strutturalismo al post-strutturalismo. Il Pdf, parte di un corso universitario di Sociologia dei Processi Culturali, esamina le critiche allo strutturalismo e il contributo di Louis Althusser sulla teoria dell'ideologia.
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VIII. LA SVOLTA CULTURALE: DALL'OPPOSIZIONE TRA CULTURALISMO E STRUTTURALISMO AL POST-STRUTTURALISMO ..
FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA-UNIVERSITA' DI ROMA, A.A. 2024-2025
A partire dagli anni Settanta si afferma la disciplina della Sociologia dei Processi Culturali che si concentra specificatamente sul rapporto tra cultura e società, facendo leva su una tradizione di studi indirizzati a evidenziare il ruolo centrale della cultura come fattore esplicativo dei fenomeni sociali.
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Nel corso del Novecento una serie di correnti di pensiero filosofico e scientifico (ma anche gli studi letterari) legate al positivismo e alla visione moderna (e modernista) del mondo prima si affermano e poi vanno in crisi.
La crisi diviene palese negli anni Settanta, ma in realtà i suoi prodromi si hanno già agli inizi del Novecento con l'affermazione della filosofia analitica, attenta al linguaggio e al suo ruolo costitutivo della realtà. La filosofia analitica è influenzata dal pensiero di tanti e diversi studiosi da Wittgenstein (1889-1951) ad Heidegger (1889-1976), allievo di Husserl, che parla di linguaggio come casa dell'Essere.
Si parla di svolta linguistica (linguistic turn, termine coniato dal filosofo Rorty nel 1967): consapevolezza che il linguaggio non è solo un mezzo di comunicazione, perché non riflette la realtà, non la veicola semplicemente, ma la costruisce
Svolta culturale (cultural turn) è precedente a quella linguistica, ma assume la forma attuale in seguito a questa = la dimensione culturale come autonoma rispetto ai fattori politici ed economici (abbiamo già potuto apprezzare l'approccio di Weber e la tradizione della scuola tedesca in cui si inserisce Weber) = v. definizione di cultura di Geertz (1973) che, riprendendo Weber, parla di cultura come reti di significati (v. slides 1).
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A) Il culturalismo: dai teorici della scuola tedesca (es. Dilthey) - entro la quale possiamo annoverare anche la fenomenologia (Husserl, etc.)- agli studiosi marxisti più attenti alle opere giovanili di Marx (tra questi anche l'esistenzialismo marxista di Sartre), a tutti gli autori orientati da una prospettiva analitica anti-positivista, all'interazionismo simbolico (v. Scuola di Chicago):
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Struttura fenomeni
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In Corso di linguistica generale (1916, opera postuma che raccoglie gli appunti degli studenti di Saussure) troviamo la differenza tra langue (sistema sociale, oggettivo) e parole (evento individuale)
Noi siamo parlanti che ricorrono a un sistema linguistico (Langue, fatta di lessico e sintassi, ossia costituita da una grammatica) che vincola, struttura e origina gli eventi linguistici (le parole/frasi pronunciate, la Parole)
Il linguaggio si basa su segni che uniscono un significante (suono/espressione scritta) a un significato (il concetto attraverso il quale mi riferisco a qualcos'altro)
Se proferisco la parola «guerra» essa sarà diversa ogni volta che la pronuncio, si tratta di un evento irripetibile; e analogo discorso vale per il suo significato (che cambia a seconda del contesto). Ma se conoscerò la lingua italiana (ossia l'insieme di regole grammaticali di questa lingua, appunto la langue) allora saprò comprendere questa parola e usarla in maniera adeguata
Language K Langue Parole Significato Significante (Referente)
Es. la parola "pane" significa qualcosa di diverso da "cane", per via della mera opposizione derivante dalla differenza tra p e c, ossia dalle iniziali. Non c'è nulla di intrinseco alle due parole che rimandi oggettivamente a pane o cane.
Il significato dunque deriva non da un legame diretto tra referenti (oggetti/entità a cui ci riferiamo con una parola) e linguaggio, ma è interno al linguaggio come sistema di segni in opposizione: per capire meglio questa cosa pensiamo alla funzione del «cavallo» nel gioco degli scacchi, essa deriva dalla sua relazione/opposizione ai pedoni, alla regina, al re, all'alfiere, alla torre.
La teoria di Saussure ha influenzato uno dei maggiori antropologi del Novecento, Levi-Strauss (che molto deve anche a Durkheim): quest'ultimo studia la società come un'organizzazione rispondente a una cultura intesa come una struttura profonda della mente fondata su un sistema di relazioni simboliche che classificano/organizzano la realtà (Le strutture elementari della parentela, 1949; Antropologia strutturale, 1951). L'antropologia deve ricostruire/individuare le strutture universali (es. Tutte le società ricorrono alle fiabe, diverse tra loro, ma tutte rispondenti a una struttura universale: c'è un eroe, un antagonista, un pericolo etc.) = Levi-Strauss prova a identificare leggi sociali proprio come Durkheim, che ad esempio parlò di legge della contrazione progressive a proposito del rapporto inverso tra l'espansione territoriale della società (dal piccolo villaggio allo Stato-nazione .. ) e la riduzione dei componenti della famiglia (dal clan di un villaggio alla famiglia estesa fino alla famiglia nucleare .. )