La Ricerca Educativa: Paradigmi e Strategie Quantitative e Qualitative

Documento da Goodnotes su La Ricerca Educativa. Il Pdf, di Psicologia a livello universitario, esplora i paradigmi della ricerca sociale ed educativa, le strategie quantitative e qualitative, e le fasi della ricerca, come la costruzione del quadro teorico.

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32 pagine

LA RICERCA EDUCATIVA
RICERCA SISTEMATICA DI SOLUZIONI AI PROBLEMI RIGUARDANTI I CONTESTI
EDUCATIVI.
Ha come finalità l’assunzione di decisioni educative con probabilità di efficacia.
Prendere una decisione equivale a fare una scelta tra più alternative valutando pro e contro
delle soluzioni ipotizzate.
Ad occuparsi di quest’ambito è la pedagogia sperimentale , per ogni decisione presa è
fondamentale mostrare oltre che al prodotto finale il percorso risolutivo messo in atto, il
procedimento che ha permesso di arrivare alla soluzione, è fondamentale quindi la
replicabilità della ricerca.
PROSPETTIVE ATTRAVERSO CUI SI STUDIANO I FATTI EDUCATIVI:
PIANO TEORETICO: riflette e argomenta
PIANO STORICO: indaga i modelli educativi in determinati contesti
PIANO COMPARATIVO: rileva punti in comune e varianti delle varie realtà educative
PIANO DESCRITTIVO: rileva dati empirici e li analizza
PIANO SPERIMENTALE: individua nessi causali, controlla i processi d’indagine e
introduce elementi di verifica e cambiamenti.
Distinguiamo…
Le RICERCHE SPERIMENTALI in cui il ricercatore manipola la variabile indipendente per
poter studiare gli effetti che ha sulla variabile dipendente
Le RICERCHE DESCRITTIVE in cui avviene una raccolta dati a soli fini descrittivi, non
avviene la verifica delle ipotesi
LE 5 QUESTIONI DELLA RICERCA
EDUCATIVA
1. ONTOLOGICA, CHE COSA? La realtà che stiamo studiando esiste o è una costruzione?
2. EPISTEMOLOGICA, RAPPORTO TRA CHI E COSA? Rapporto tra realtà studiata e
studioso, lo studioso fa parte di questa realtà?
3. METODOLOGICA, COME? In che modo possiamo conoscere l’oggetto d’indagine?
4. TECNICO-OPERATIVA, CON CHE COSA? Con quale mezzo possiamo condurre lo
studio?
5. ASSIOLOGICA, COME DOVREBBERO ESSERE LE COSE? In che modo sarebbe
giusto intervenire?
I PARADIGMI DELLA RICERCA SOCIALE
ED EDUCATIVA
SONO MODELLI MEDIANTE CUI GLI SCIENZIATI GUARDANO IL MONDO, SI FONDA
SULLE ACQUISIZIONI PRECEDENTI DELLA DISCIPLINA IN QUESTIONE, INDIRIZZA LA
RICERCA NELLE IPOTESI,TECNICHE E FATTI DA STUDIARE.
POSITIVISMO, nell’800, Comte e Spencer ne erano i maggiori esponenti ed erano
dell’idea che le scienze sociali e le scienze naturali fossero uguali, descrivono una realtà
esterna all’uomo che si possa cogliere nella sua essenze, condividono quindi aspetti del
realismo, la finalità delle ricerche che si rifanno a questo modello (solitamente ricerche
sociali) è quella di formulare leggi generali basate sui nessi di causa-effetto, il
ragionamento è di tipo induttivo , la tecnica che si mette in atto è quella dell’esperimento.
Nel 900 avviene un cambiamento, Durkheim inizia a studiare i fatti sociali come cose,
avviene quindi una revisione nel positivismo dove un ruolo importante veniva dato al
realismo ontologico e all’osservazione empirica, inoltre si inizia a riconoscere lo studioso
come parte integrante della realtà che studia, il ragionamento diventa di tipo deduttivo e
si attiva il meccanismo di falsificazione delle ipotesi ( in quanto ora dell’idea che la realtà
possa essere conosciuta solo in maniera approssimativa e non del tutto).
INTERPRETATIVISMO, si ha l’idea che il mondo esterno sia costruttivista e relativista, il
mondo che conosciamo si realizza delle idee che le persone hanno su quest’ultimo (e
varia in base alle diverse culture), non esiste quindi una realtà sociale universale, per
questo viene definita come ‘scienza interpretativa’ , Dilthey affermava che gli esseri
umani agiscono liberamente per questo sarebbe impossibile predire le azioni di
quest’ultimi, la conoscenza poteva avvenire solo comprendendo la realtà per questo la
divisione tra studioso e realtà studiata non esisteva, le tecniche di ricerca sono di tipo
qualitative e soggettive, e si utilizza il metodo di induzione
Nella ricerca sociale dopo aver analizzato i paradigmi si passa alla scelta dell’approccio
migliore da utilizzare in base al tipo di caso.

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LA RICERCA EDUCATIVA

RICERCA SISTEMATICA DI SOLUZIONI AI PROBLEMI RIGUARDANTI I CONTESTI EDUCATIVI. Ha come finalità l'assunzione di decisioni educative con probabilità di efficacia. Prendere una decisione equivale a fare una scelta tra più alternative valutando pro e contro delle soluzioni ipotizzate. Ad occuparsi di quest'ambito è la pedagogia sperimentale , per ogni decisione presa è fondamentale mostrare oltre che al prodotto finale il percorso risolutivo messo in atto, il procedimento che ha permesso di arrivare alla soluzione, è fondamentale quindi la replicabilità della ricerca.

PROSPETTIVE ATTRAVERSO CUI SI STUDIANO I FATTI EDUCATIVI

  • PIANO TEORETICO: riflette e argomenta
  • PIANO STORICO: indaga i modelli educativi in determinati contesti
  • PIANO COMPARATIVO: rileva punti in comune e varianti delle varie realtà educative
  • PIANO DESCRITTIVO: rileva dati empirici e li analizza
  • PIANO SPERIMENTALE: individua nessi causali, controlla i processi d'indagine e introduce elementi di verifica e cambiamenti.

Distinguiamo ... Le RICERCHE SPERIMENTALI in cui il ricercatore manipola la variabile indipendente per poter studiare gli effetti che ha sulla variabile dipendente Le RICERCHE DESCRITTIVE in cui avviene una raccolta dati a soli fini descrittivi, non avviene la verifica delle ipotesi

LE 5 QUESTIONI DELLA RICERCA EDUCATIVA

  1. ONTOLOGICA, CHE COSA? La realtà che stiamo studiando esiste o è una costruzione?
  2. EPISTEMOLOGICA, RAPPORTO TRA CHI E COSA? Rapporto tra realtà studiata e studioso, lo studioso fa parte di questa realtà?
  3. METODOLOGICA, COME? In che modo possiamo conoscere l'oggetto d'indagine?
  4. TECNICO-OPERATIVA, CON CHE COSA? Con quale mezzo possiamo condurre lo studio?
  5. ASSIOLOGICA, COME DOVREBBERO ESSERE LE COSE? In che modo sarebbe giusto intervenire?

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I PARADIGMI DELLA RICERCA SOCIALE ED EDUCATIVA

SONO MODELLI MEDIANTE CUI GLI SCIENZIATI GUARDANO IL MONDO, SI FONDA SULLE ACQUISIZIONI PRECEDENTI DELLA DISCIPLINA IN QUESTIONE, INDIRIZZA LA RICERCA NELLE IPOTESI, TECNICHE E FATTI DA STUDIARE. . POSITIVISMO, nell'800, Comte e Spencer ne erano i maggiori esponenti ed erano dell'idea che le scienze sociali e le scienze naturali fossero uguali, descrivono una realtà esterna all'uomo che si possa cogliere nella sua essenze, condividono quindi aspetti del realismo, la finalità delle ricerche che si rifanno a questo modello (solitamente ricerche sociali) è quella di formulare leggi generali basate sui nessi di causa-effetto, il ragionamento è di tipo induttivo , la tecnica che si mette in atto è quella dell'esperimento. Nel 900 avviene un cambiamento, Durkheim inizia a studiare i fatti sociali come cose, avviene quindi una revisione nel positivismo dove un ruolo importante veniva dato al realismo ontologico e all'osservazione empirica, inoltre si inizia a riconoscere lo studioso come parte integrante della realtà che studia, il ragionamento diventa di tipo deduttivo e si attiva il meccanismo di falsificazione delle ipotesi ( in quanto ora dell'idea che la realtà possa essere conosciuta solo in maniera approssimativa e non del tutto). · INTERPRETATIVISMO, si ha l'idea che il mondo esterno sia costruttivista e relativista, il mondo che conosciamo si realizza delle idee che le persone hanno su quest'ultimo (e varia in base alle diverse culture), non esiste quindi una realtà sociale universale, per questo viene definita come 'scienza interpretativa', Dilthey affermava che gli esseri umani agiscono liberamente per questo sarebbe impossibile predire le azioni di quest'ultimi, la conoscenza poteva avvenire solo comprendendo la realtà per questo la divisione tra studioso e realtà studiata non esisteva, le tecniche di ricerca sono di tipo qualitative e soggettive, e si utilizza il metodo di induzione Nella ricerca sociale dopo aver analizzato i paradigmi si passa alla scelta dell'approccio migliore da utilizzare in base al tipo di caso. Made with Goodnotes

APPROCCIO QUANTITATIVO

Tende a risalire all"oggettività dei fatti sociali scomponendo la realtà e poi formulando leggi generali, per questo c'è bisogno di un approccio sperimentale e matematico ( l'unico modo per avere una visione oggettiva ) , l'obbiettivo è cogliere la varianza (correlazione) tra variabili dipendenti e indipendenti , avviene la raccolta di dati quantitativi e poi si utilizza una logica di tipo probabilistico che risponde all'esigenza di spiegare come la legge formulata risponda al criterio di validità esterna ( per poi attivare la replicabilità della ricerca ), questo approccio si basa su tecniche di campionamento in modo tale da assicurare la rappresentatività rispetto alla popolazione di riferimento. I rischi di questo approccio riguardano la possibile incapacità di cogliere i meccanismi reali che agiscono nella realtà studiata e quindi di rimanere legati alle sole variabili, quindi difficoltà di cogliere il cambiamento.

APPROCCIO QUALITATIVO

Studio dei fatti educativi che non ha la finalità di realizzare leggi universali , si basa su un approccio ermeneutico/interpretativo per comprendere la particolarità e l'irripetibilità del caso. Per rilevare i dati si estrapola ciò che emerge dalla ricerca in itinere e non li si manipola ( maniera olistica ) , gli strumenti per la rivelazione dati non sono strutturati (osservazione, tecniche narrative, intervista non direttiva) , questo prevede il coinvolgimento attivo del ricercatore che deve interpretare i significati che le persone danno agli eventi.

MIXED METHODS

Combinazione di metodi, tecniche e strumenti sia qualitativi che quantitativi, si rifà al pluralismo ontologico e all'eclettismo per andare a studiare i vari aspetti della realtà educativa. Ci sono 4 tipologie di ricerche miste:

Convergente parallelo, sequenziale esplicativo, sequenziale esplorativo e integrato Goodnotes Made with

Mixed methods

  1. CONVERGENTE PARALLELO: l'integrazione dei due approcci avviene all'analisi e all'interpretazione dei dati della ricerca , questo ammette la possibilità di avere una comprensione completa del problema d'indagine , la parte negativa invece potrebbe verificarsi quando convergono le rilevazioni tratte dalle parallele procedure risultano inutili.
  2. SEQUENZIALE ESPLICATIVO: durante la prima fase si da priorità al metodo quantitativo , il metodo qualitativo viene usato per rilevare i dati, il problema di questo disegno arriva quando si devono scegliere i partecipanti (in quanto avviene con metodologie qualitative)
  3. SEQUENZIALE ESPLORATIVO: ha due fasi consecutive , parte da un approccio qualitativo esploratorio e poi quantitativo, questo modello risulta difficile conoscere o misurare le variabili.
  4. INTEGRATO: prevede l'integrazione dei dati qualitativi/quantitativi ai dati che si hanno già in possesso per rafforzare e dare risposte esaustive.

Operazioni concettuali della ricerca

DESCRIVERE la realtà", i soggetti ei fatti educativi INTERPRETARE & COMPRENDERE di ciò che si ha descritto. PREVEDERE SPIEGARE i copporti e le combi bacioni COMPARARE Fattori comuni, difference fra le realtà Made with

STRATEGIE DI RICERCA: quantitativa

  • MATRICE DATI: L'obbiettivo è descrittivo e correlazioniale (individua se al crescere di una variabile cresce anche l'altra), i dati sono gli stessi per tutti i soggetti e le tecniche per la raccolta sono altamente strutturate ciò favorisce la quantificazione di quest'ultimi, vengono sistemati su una matrice dati e sulle righe vanno posizionati i casi mentre sulle colonne le variabili (risposte date da un soggetto) all'incrocio tra righe e colonne troviamo un dato che stabilisce il valore assunto dalla variabile per il caso.

VARIABILI Genere Età .. ... ... ... ... Caso A 1 21 ... ... ... ... ... Caso B 2 19 ... ... ... ... ... valore

  • PER ESPERIMENTO: L'obiettivo è individuare relazioni causali tra le variabili, la manipolazione della variabile indipendente prende il nome di fattore sperimentale. Avviene in ambienti controllati (come aule) in quanto si vuole avere il massimo controllo sull'effetto dei fattori per poter escludere i fattori disturbo,è importante la verifica sul campo.

COME AVVIENE L'ESPERIMENTO

definita l'ipotesi e le variabili si definisce anche il gruppo sperimentale che sarà sottoposto a un pre e post test x verificare la funzionalità dello stimolo sperimentale. Ciò non garantisce affidabilità in quanto tra il pre/post test gli allievi potrebbero essere migliorati x via dello studio, della motivazione oppure perchè ormai avevano memorizzato l'argomento dei test. Nasce così un secondo gruppo, definito di controllo, quest'ultimo non verrà sottoposto al fattore sperimentale e attraverso il pre test sarà possibile rilevare la comparabilità tra i due gruppi. Ma anche in questo caso non si garantisce affidabilità in quanto il risultato potrebbe emergere dalla consapevolezza degli allievi. Si passa quindi a 4 gruppi, ai due aggiuntivi : ad uno viene applicato il fattore sperimentale e ad un altro il fattore ordinario senza pre test, l'organizzazione di 4 gruppi è però difficile, la soluzione ideale è usare un campione ciclico istituzionale ricorrente (ad es. 5 elementare dell' anno 2010, 5 elementare dell'anno 2011) Il fattore ordinario va applicato alla classe ricorrente, il fattore sperimentale alla classe dell'anno successivo Io

  • PIANO QUASI SPERIMENTALE: non c'è il pieno controllo dei fattori , le tecniche sono statistiche con dati strutturati , si usa l'analisi della varianza per individuare differenze Made with Goodnotes

STRATEGIE DI RICERCA: qualitative

  • INTERPRETATIVA: L'obiettivo è comprendere i fatti umani attraverso tecniche empatiche e intuitive che guardano l'effetto globale, sono tecniche di raccolta dati a bassa strutturazione ( intervista libera, colloquio) , si usano questo tipo di tecniche in quanto vengono interpretate le rappresentazioni che l'uomo ha sulla visione del mondo , l'interpretazioni che vengono date influenzano gli altri hanno quindi valore educativo, offrono inoltre indicazioni operative come atteggiamenti da mantenere e come deve muoversi il ricercatore.
  • AZIONE: l'obiettivo è delineare le linee d'azione per risolvere un problema in un determinato contesto, non si tratta solo di raccogliere dati ma di andare a migliorare determinate situazioni, è fondamentale che il ricercatore sia integrato nella realtà che sta studiando (x conoscere valori,rapporti della realtà oggetto di studio)
  • STUDI DI CASO: L'obiettivo è studiare unità di analisi ristrette, ovvero i casi, gli studi avvengono in tempi lunghi, si rifanno ad approcci di tipo olistico (dell'idea che il caso è quindi unico ed irripetibile) il quadro di partenza può modificarsi e adattarsi ai dati che emergono man mano.

DISTINGUIAMO:

1 caso singolo: descrivere e comprendere le relazioni che caratterizzano il caso 2 caso multiplo: studio del fenomeno più in generale attraverso l'uso di sotto unità Io

METODI:

  1. PATTERN MATCHING, comparazione del modello emerso con quello predetto.
  2. EXPLANATION BUILDING, costruisce una teoria esplicativa che viene rifinita sullo studio di più casi attraverso un processo di revisione.
  3. ANALISI SERIE TEMPORALI, vengono costruiti modelli di evoluzione temporale dei fattori sotto esame e si confrontano con i dati empirici raccolti.

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