Pdf dalla Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) sulla comunicazione nello spettro autistico. Il Materiale esplora le caratteristiche comunicative e le strategie, inclusa la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), per l'inclusione scolastica, ed è utile per studenti universitari di Psicologia.
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TESI TFA SOSTEGNO: LA COMUNICAZIONE NELLO SPETTRO AUTISTICO TFA Sostegno Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) 34 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/Introduzione.
3 Capitolo 1 La comunicazione nella sindrome dello spettro autistico. 4
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7 Capitolo 2 L'uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa. 11
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24 Capitolo 3 La Comunicazione Aumentativa e Alternativa per l'inclusione. 27
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.29 Conclusioni. .31 Bibliografia .32 Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/.33 Sitografia. Introduzione La presente tesi si propone di esaminare i processi comunicativi che nei Disturbi dello Spettro Autistico. L'intento di questo elaborato è quello di presentare le caratteristiche e i deficit specifici nel campo della comunicazione, i quali si presentano con disturbi qualitativi dell'interazione, con compresenza di un repertorio di interessi ristretti. L'uso di strumenti di Comunicazione Aumentativa e Alternativa, con Picture Communication Symbols e supportata da software oggi a disposizione, per esempio Symwriter, rappresenta un'opportunità di gestione dei fattori esogeni e i connessi rischi di shock idiosincratico, attraverso interventi inclusivi. La scelta di studiare tale tematica è dovuta ad un forte interesse personale maturato grazie all'esperienza lavorativa. La prima parte dell'elaborato consiste in un'introduzione alle caratteristiche comunicative riscontrabili nel disturbo dello spettro autistico, passando in rassegna le possibili strategie comunicative che possono fungere da facilitatori nei processi comunicativi. Nella seconda parte del presente lavoro, invece, si valuta l'efficacia della Comunicazione Aumentativa e Alternativa per l'aumento delle competenze comunicative nei soggetti con Disturbi dello Spettro Autistico, dimostrando quanto l'adozione di strumenti e sistemi di comunicazione alternativa possano favorire un clima ecologico inclusivo, favorendo il potenziamento di forme comunicative atte ad avviare interazioni, collaborazioni, cooperazioni, attraverso azioni ed attività didattiche programmatiche. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/1. La comunicazione nella sindrome dello spettro autistico 1.1 Le principali caratteristiche comunicative nel disturbo dello spettro autistico A sessant'anni dalla sua scoperta, ad opera di Bleuler (2015), il disturbo dello spettro autistico è ancora avvolto da dubbi e incertezze poiché costituisce uno dei disturbi più complessi per la vasta gamma di sintomi e deficit con i quali si manifesta; Temple Grandin lo definisce un "Continuum di caratteristiche". Quello che andremo ad analizzare con cura nel presente capitolo è il deficit della comunicazione nello spettro autistico. Alcuni studi sul disturbo dello spettro autistico descrivono lo sviluppo della comunicazione nei bambini con autismo come un processo che avviene secondo tempi e modalità differenti. Secondo Dahlgren e Gillberg, infatti, la comunicazione dei bambini con autismo già all'età di 2 anni risulta diversa rispetto a quella dei bambini a sviluppo tipico. Per quanto concerne la comunicazione, spesso si verifica un ritardo o una mancanza di sviluppo del linguaggio verbale e quando è presente, invece, si manifesta una difficoltà nel sostenere una conversazione o addirittura iniziarla e un linguaggio ristretto, ripetitivo e stereotipato. Pertanto la comunicazione può presentarsi qualitativamente danneggiata in modalità diverse: inversioni pronominali e stereotipie verbali, deficit di ricezione verbale e di produzione verbale con ecolalie1. I deficit possono manifestarsi, come in parte accennato, anche nella comunicazione non verbale: difficoltà nella comprensione e nell'uso dei gesti, mancanza di gestualità e di espressività facciale. 1 Disturbo del linguaggio consistente nella ripetizione meccanica dell'ultima parola o sillaba o parte di frase udita. Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/Tra le caratteristiche del linguaggio prenderemo in considerazione alcuni aspetti: articolazione, uso delle parole, ecolalia, sintassi e morfologia, comprensione del linguaggio, pragmatica. L'articolazione nei soggetti con disturbo dello spettro autistico, secondo alcuni studi, non risulta compromessa, ma si manifesta in alcuni casi un po' rallentata. Relativamente all'uso delle parole, diverse evidenze scientifiche confermano il fatto che i soggetti con autismo abbiano un linguaggio di tipo concreto. A tale proposito il test di vocabolario Peabody (Peabody Picture Vocabulary Test) dimostra che i soggetti con autismo presentano maggiori difficoltà nel riconoscimento delle parole che indicano alle emozioni. Per esempio, Tager-Flusberg (1992) dimostrò che i bambini con autismo che parteciparono a uno studio longitudinale del linguaggio, quasi non utilizzavano termini sugli stati mentali (conoscere, pensare, ricordare). L'ecolalia, immediata o differita, è un fattore predittivo dell'autismo (Kanner, 1946) che consiste nella ripetizione di parole o frasi che qualcun altro ha detto, riproducendo anche la stessa intonazione. In persone con autismo generalmente l'ecolalia si manifesta quando il linguaggio espressivo è minimo (McEvoy, Loveland, y Landry,1988). Anche se l'ecolalia può essere un fattore predittivo dello spettro autistico, non sempre si manifesta nei soggetti con autismo. Relativamente alla sintassi e la morfologia, alcune ricerche (Bartolucci, Pierce, y Streiner, 1980. Bartolucci et al.) dimostrano che i bambini con autismo sono più propensi a omettere articoli, verbi ausiliari, terza persona e tempo passato. Le ricerche sulla comprensione del linguaggio dei soggetti con autismo, invece, risultano meno numerose rispetto agli studi sulla produzione del linguaggio. Charman et al. (2003) hanno condotto delle ricerche in merito e hanno rilevato che la comprensione è un processo che avviene più tardi rispetto alla produzione delle parole. La maggior parte dei deficit linguistici che è possibile riscontrare nei soggetti con autismo sono di ordine pragmatico; ovvero difficoltà persistenti nell'uso sociale della comunicazione. A tale proposito Baron-Cohen dichiarava che "I bambini autistici usano il linguaggio strumentalmente, ma non comunicativamente"; i soggetti con autismo generalmente utilizzano il linguaggio per comunicare "strumentalmente", dunque per Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/ottenere effetti tangibili e non per influenzare le intenzioni dell'ascoltatore. Pertanto, si manifesta una difficoltà nel modificare la comunicazione in base al contesto e all'interlocutore: risulta difficile capire le battute, le metafore e tutti quei messaggi che vanno interpretati in relazione al contesto. 1.2 La comunicazione verbale e non verbale La comunicazione è un bisogno umano che consente di mantenere unite le persone garantendo la stabilità sociale. Mediante lo scambio comunicativo con l'altro l' individuo dà avvio alla costruzione del sé, della realtà sociale e del mondo. La comunicazione è uno strumento indispensabile mediante il quale non solo si trasmettono informazioni, ma si attiva un processo di condivisione di idee e di significati. Ogni persona comunica utilizzando il linguaggio verbale e/o quello analogico: il primo presenta un vocabolario di riferimento, trasmette notizie e contenuti ed è fortemente astratto e complesso, caratterizzandosi da un alto livello di astrazione; il secondo, invece, è costituito da un insieme di segni non codificati, relativi all'uso del corpo, per tale motivo si contraddistingue da un basso livello di astrazione. La comunicazione, dunque, centro d'analisi del presente elaborato, risulta l'elemento principale che determina la possibilità dell'individuo e, in questo caso, dei soggetti con autismo di sviluppare relazione con gli altri e partecipare alle attività di vita quotidiana: a casa, a scuola e nella comunità. Per tale ragione, è indispensabile riflettere sui vari deficit comunicativi che posso comprendere diversi aspetti, quali la compromissione della comunicazione sociale, verbale e non verbale. Risulta necessario riflettere sulla natura delle difficoltà comunicative nella sindrome dello spettro autistico, focalizzando l'attenzione sulla comunicazione verbale e non verbale. Per i soggetti che utilizzano un tipo di comunicazione che comunemente definiamo verbale risulta difficile comprendere un linguaggio poco "strumentale". Pertanto, l'apprendimento del linguaggio nel contesto sociale appare particolarmente complesso. Solitamente le persone con autismo presentano difficoltà nell'uso dei pronomi, infatti tendono ad utilizzare il pronome "tu" o "lui/lei" per riferirsi a se stessi; ciò è Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/strettamente connesso alla difficoltà che percepiscono nel dover usare i ruoli in una conversazione. Inoltre, in una conversazione hanno difficoltà a comprendere le intenzioni dell'interlocutore, pertanto per loro sarà complesso fare domande o dare risposte. Utilizzando un linguaggio di tipo strumentale, si servono della parola per ottenere un risultato tangibile, pertanto potrebbero ripetere la stessa domanda fino ad ottenere il risultato sperato. I soggetti con autismo, come è stato anticipato, hanno difficoltà ad interpretare il messaggio e l'intenzione dell'interlocutore, poiché sono inclini a un'interpretazione letterale del messaggio comunicazionale. Pertanto, sarà necessario spiegare loro che esistono diversi modi per comunicare, per esempio attraverso l'uso di le frasi idiomatiche, battute, sarcasmo, ironia, metafore etc. Anche l'uso dell'intonazione può risultare complesso: risulta spesso monotono e slegato dal significato. La comunicazione non verbale fa riferimento a tutto ciò che non ha a che vedere con il parlato, infatti fanno parte di questa: i gesti, le espressioni del volto, l'aspetto fisico, la postura, l'orientamento e le distanze nello spazio, l'abbigliamento, i cinque sensi ecc. Nel caso di soggetti con autismo non verbali sarà necessario stimolare l'intenzionelità comunicativa e aiutarli a comunicare le proprie necessità secondo modalità comprensibili. Per rendere possibile ciò può essere possibile lavorare sull'aumento di abilità che sono in generalmente risultano carenti nei soggetti con autismo come ad esempio: l'uso delle espressioni facciali, dei gesti, dell'orientamento del corpo e altre componenti della comunicazione non verbale. In questi casi, dato le abilità di elaborazione visive presenti in questa popolazione si può usufruire di immagini, tabelle, figure e la parola scritta. Infatti, generalmente i soggetti con autismo sono datiti di quello che Grandin definisce "pensiero visivo"; Grandin riconosce in una buona parte delle persone con autismo l'abilità di pensare per immagini. 1.3Le strategie comunicative Document shared on https://www.docsity.com/it/tesi-tfa-sostegno-la-comunicazione-nello-spettro-autistico/11439294/