Slide sulla storia della panificazione. Il Pdf, pensato per la scuola superiore, esplora le origini della panificazione, le cinque fasi dell'impasto e i componenti della farina, come proteine e amidi, per una comprensione chiara e strutturata.
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1700
Entrò nell'uso quotidiano verso la fine del periodo della repubblica, la sua cottura fu introdotta nel 168 a.C. ad opera di schiavi catturati in Macedonia. Sorsero le prime botteghe e si svilupparono le professione dei mugnai e dei fornai
rinvenute tracce di grano su braceri carbonizzati vecchi 8000 anni
attribuirono al pane significati religiosi e ogni città aveva un forno
Intorno al 6000 a.C. prepararono il pane azzimo cotto su pietre o piatti di terracotta roventi. Intorno al 3000- 2000 a.C, in modo spontaneo, si scopre la fermentazione
il concetto del pane era legato alla fecondità della terra associato al culto di Demetra. Furono i primo fornai, possedevano mulini a braccia e forni per il pane
la panificazione subì una battuta d'arresto. Mulini e forni divennero proprietà dei signori e solo nei conventi si continua a sfornare pane e si perpetuano le tradizioni
si cominciano a produrre farine raffinate e il mestiere del panettiere viene liberalizzato , di conseguenza aumenta il costo del pane. Nel 1760 compare la prima impastatrice. Compaiono i primi forni moderni e i mulini a cilindri meccanici
Francesca Doria - Impasti diretti e semidiretti - teoria professionale, anno I
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Quando si parla genericamente di farina si intende quella di frumento (grano tenero)
Tegumento o crusca: fatto di più strati, è ricco di vitamine (soprattutto del gruppo B), di sali minerali e fibre. Costituisce il 10- 15% del peso totale. Strato aleuronico: ricco in sali minerali e proteine, di solito viene via con la crusca. Endosperma: fatto per l'82% circa da amido e per l'11% circa da proteine, costituisce l'80-85% del peso totale. Germe o embrione: costituisce il 2-4% del peso; ricco di grassi e vitamine, di solito viene eliminato per evitare l'irrancidimento.
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Nella farina sono presenti vari tipi di proteine che prendono il nome di albumine, globuline, gliadine e glutenine
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ACQUA FARINA ENERGIA
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GLUTINE Glutenine + Gliadine Frumento Il glutine si forma dall'unione di gliadine e glutenine in presenza di acqua e di energia. Acqua Glutine + Legami disolfuro Gliadina azione meccanica (impastamento) + Glutenina (aggregazione di gliadina e glutenina)
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PROTEINE FUNZIONALITA'
Glutenine Capacità di deformarsi, tornando alla dimensione originale ( il prodotto si deforma ma poi ritorna allo stato iniziale)
Glutenine Capacità di opporsi all'esercizio di una forza senza rompersi ( il prodotto resiste allo strappo))
Gliadine Capacità di deformarsi e mantenere la deformazione (il prodotto si deforma e mantiene la deformazione)
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Nell'esame con l'alveografo la farina ottenuta viene impastata con acqua salata, successivamente si for- mano 5 dischetti (in modo che ne rimangano almeno 3 per la validità della prova, nel caso alcuni doves- sero rompersi durante l'estrazione) e, dopo un breve tempo di riposo, vengono sottoposti al rigonfiamento con aria, formando una palla che si gonfia progressi- vamente fino alla sua rottura. Durante l'esame viene misurato il raggio della bolla ottenuta in funzione della pressione dell'aria. Si ottiene così un grafico, in cui vengono tracciate cinque curve (rispettivamente per i cinque dischetti di pasta) e viene evidenziata una curva media, sulla quale si fanno le misurazioni (pag. 34) : la superficie (indice W) e il rapporto fra l'altezza e lunghezza del grafico (l'indice P/L).
Dal grafico si possono ottenere i seguenti dati: P = altezza massima della curva. La pressione P è in relazione con la resistenza dell'impasto. L = la lunghezza della curva è in relazione con l'estensibilità dell'impasto. W = è l'area dell'alveogramma ed è in relazione con la forza della farina.
PRESSIONE P W RAGGIO DELLA BOLLA L Con l'alveografo si cerca di riprodurre ciò che un impasto subisce durante la lievitazione, insufflando aria in un impasto di farina e acqua con un valore fisso di idratazione. Si arriva fino al punto di rottura e si ottiene un grafico da cui si rilevano P,L e W
parola con cui si intende un insieme di due capacità
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assorbimento: 50% del suo peso in acqua biscotti, cialde, dolci friabili, pand i spagna, bignè leggeri fino a W170
assorbimento: dal 55% al 65% del suo peso in acqua pane francese,panini all'olio, pizza, pasta tra W170 e W260
assorbimento: 65% al 75% del suo peso in acqua pane classico, pizza, pasta all'uovo, pasticceria a lunga lievitazione (babà, brioche) tra W280 e W350
assorbimento: fino al 90% del suo peso in acqua · rinforzo di farine più deboli · prodotti particolari (lievitati da ricorrenza) oltre W350
€ la forza delle farine 00 generiche si aggira sul w150, quella delle 00 specifiche per prodotti non lievitati da w80 a w150 la forza delle farine 0 e 00 per pizza va dal w200 al w280 la forza delle farine 00 per dolci lievitati si aggira tra W300 e W350 le farine vendute come manitoba (0 o 00) si aggirano tra wW260 e W420
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