Psicologia dei Legami Familiari, Appunti universitari

Documento sulla psicologia dei legami familiari, analizzando le dinamiche interne e il contesto sociale. Il Pdf, di livello universitario e materia Psicologia, esplora le trasformazioni della famiglia, l'impatto della pandemia e la trasmissione dei valori, anche in ambito sportivo.

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42 pagine

PSICOLOGIA DEI LEGAMI FAMILIARI
La psicologia dei legami familiari si occupa dello studio e dello sviluppo dei legami familiari alla luce delle trasformazioni
sociali.
Non considera solo le dinamiche interne ma guarda anche il contesto sociale di appartenenza.
Guarderemo alla famiglia come un corpo sociale che è in continua trasformazione e che interagisce in modo dinamico
con la comunità di appartenenza da cui è influenzata Processo di influenza reciproca.
Diversi sono i sottosistemi che compongono le famiglie:
Quali sono i legami interni alla famiglia? legame tra genitori e figli, tra nonni e nipoti (intergenerazionale), legame tra la
stirpe materna e paterna, legame fraterno (legame paritetico), legami gerarchici (responsabilità degli adulti nei confronti
delle giovani generazioni).
Quali sono i legami della famiglia con la comunità di appartenenza? legame con le agenzie educative, legame con le
altre istituzioni e legami con le reti di amici.
Ø La famiglia come soggetto sociale ha dei bisogni che non può soddisfare solo al proprio interno per questo è
necessaria la presenza del contesto sociale, al tempo stesso il contesto sociale non può non fare riferimento alla
famiglia (influenza reciproca).
La famiglia è stata definita come un piccolo gruppo sociale con una peculiarità.
Peculiarità della famiglia = è un piccolo gruppo con una storia, la famiglia ha una storia condivisa del passato e crea
continuamente una storia, non può essere privata delle sue radici e prospettive di sviluppo futuro.
La famiglia è guardata da un pdv psicosociale (sguardo ampio e non chiuso all’interno dei confini familiari) ma anche da
un pdv intergenerazionale (legami familiari in una prospettiva lunga, storica).
ALLA RICERCA DEL FAMIGLIARE
Parole chiave:
1. Identità familiare= unione e coesione, unità, diversità di ciascun componente, relazione dei legami familiari
(differenza tra legame profondo e superficiale).
La famiglia ha un’identità relazionale, è un soggetto fatto di legami e che crea legami connettendo le persone ma
al tempo stesso si prende cura di questi legami.
Cura intesa come prendersi reciprocamente cura, di sé, dell’altro, del legame (rappresenta un’identità terza).
Cura è intesa anche come una qualità delle relazioni.
La cura avviene lungo tutto il ciclo di vita, lungo tutte le transizioni.
Es. Cura responsabile da parte dei genitori verso i giovani e verso le nuove generazioni.
Due qualità basilari fondative dei legami familiari:
- Qualità affettive (prendersi cura, comunicazione e fiducia come chiave fondamentale dei legami)
- etico normative valoriali (regole, responsabilità, impegno verso l’altro e verso il legame, perdono e
legittimazione dell’altro come partner, come genitore).
2. Relazioni = la famiglia è un’organizzazione di relazioni che ha dei sottosistemi (es. sistema coniugale vista come
coppia di partner ma anche come coppia di genitori, cogenitorialità= alleanza genitoriale). Esistono anche
relazioni intergenerazionali, il legame con i nonni, legame della prima generazione con la seconda (tema della
storia familiare, la famiglia ha una storia e crea una storia).
Sguardo psicosociale = riguarda il legame esterno, il legame che la famiglia ha con l’esterno, con la comunità di
appartenenza.
Quali sono gli attori di questo contesto sociale? Gli amici e i servizi, si deve avere un atteggiamento di ascolto e
curiosità verso quello che l’altro ci può dare.
3. Cambiamento = trasformazioni a cui è andata incontro la famiglia nel tempo (famiglia allargata, nucleare, ruolo
dei componenti all’interno della famiglia). Il cambiamento viene visto come una trasformazione nel tempo ma
anche come i cambiamenti che la famiglia affronta lungo il suo ciclo di vita.
Es. quando incontriamo un membro di una famiglia dobbiamo tenere a mente che il suo campo relazionale è
più ampio e popolato di quello che vediamo , in quel momento. Secondo alcuni studiosi della famiglia, questo
sguardo intergenerazionale dicono debba essere almeno trigenerazionale ovvero dobbiamo avere in mente
almeno tre generazioni.
Ci possono essere transizioni innescate da eventi critici normativi (eventi prevedibili, nascita, morte di un anziano) ed
eventi non normativi (separazione, adozione).
Ogni transizione è caratterizzata da uno specifico obbiettivo, una meta di sviluppo verso cui la famiglia può tendere
attraverso l’assorbimento di specifici compiti di sviluppo.
IDENTIE CAMBIAMENTO FAMILIARE cap. 1
Principali teorizzazioni che si sono occupate di rendere conto a due aspetti chiave, identità e cambiamento.
La famiglia è un soggetto affascinante, centrale del nostro essere ma è anche un oggetto complesso, in continua
trasformazione.
Il soggetto è in continua trasformazione, sono diverse le forme familiari sviluppate nel tempo (es. adozione, l’Italia è il
secondo paese dopo gli USA ad avere il primato a livello europeo per il numero maggiore di adozioni internazionali).
Il ciclo di vita della famiglia in conseguenza ai principali cambiamenti/mutamenti sociali, culturali e demografici che hanno
caratterizzato il nostro contesto.
LA FAMIGLIA E LE SUE TRASFORMAZIONI:
1. Fase iniziale = è presente una contrazione delle fasi inziali, fase iniziale per quanto riguarda la formazione della
coppia, la transizione alla genitorialità quindi di accudimento dei figli piccoli in virtù del fatto che è presente un
calo della natalità, allungamento dell’età e quindi una contrazione delle fasi iniziali.
2. Fase centrale = estensione della fase centrale, la famiglia è alle prese con la cura (dall’età scolare dei figli in
avanti).
3. Fase di coppia anziana allungata = in relazione all’allungamento della vita, nuova stagione della vita di coppia,
ritorno alle origini (la coppia ha investito molto sulla genitorialità e si ritrova a investire nuovamente sulla coppia,
si ritrovano di nuovo in due, opportunità di investire anche nel sociale, processo che porta dei rischi, delle fatiche,
la donna ha più difficoltà perché è colei che ha investito sulla cura dei figli maggiormente, presente in questa fase
la generativi indiretta = cura dei nipoti da parte dei genitori diventati nonni).
Ci si trova di fonte oggi ad una famiglia caratterizzata prevalentemente dalle relazioni adulte, famiglia
multigenerazionale (in cui sono presenti più generazioni, 3 o 4 insieme in cui 2 o 3 sono adulte). Questo fa si che si
venga a determinare un sovraccarico tra i diversi compiti di sviluppo.
Es. generazioni “sandwich” = generazione che rimane un po' schiacciata tra quelli che sono i compiti, gli impegni, legati
all’essere genitori. Adulti che si prendono cura delle nuove generazioni e devono portarli alla vita adulta ma al tempo
stesso sono alle prese con il processo di invecchiamento della prima generazione, ci si prepara alla morte della prima
generazione.
Gli studi della famiglia sono stati caratterizzati da due domande che hanno accompagnato e segnato il percorso
storico/teorico seguito dagli studi sulla famiglia.
Due domande fondamentali:
Le prime teorizzazioni si sono concentrate sul distinguere le due domande, nonostante siano due domande legate tra
loro, più avanti si è sentita l’esigenza di trovare dei modelli e poi delle teorizzazioni che trovassero delle
concettualizzazioni che potessero tenere conto degli aspetti di identità e degli aspetti di mutamento della famiglia.
Questa è stata la sfida da cui è partito il modello relazionale simbolico.
1. CHE COSA È LA FAMIGLIA? = l’interesse degli studiosi è stato quello di riuscire a descrivere e definire le
peculiarità del soggetto.
La famiglia viene definita come: “PICCOLO GRUPPO”, “SISTEMA” e “ORGANIZAZIONE”.
è Famiglia come PICCOLO GRUPPO = le scienze sociali e psicosociali si sono sempre occupate di famiglia ma di
famiglia vista in maniera indiretta, attenzione posta sul bambino, la famiglia non veniva studiata direttamente.
A partire dagli anni 50/60 la famiglia è diventata un oggetto di studio (si è cominciato a parlare di psicologia della
famiglia/psicologia sociale della famiglia).
Gli studi si sono ritrovati però privi di categorie concettuali che potessero rendere conto della dimensione di unità della
famiglia.
Agli studiosi della famiglia è sembrato allora che la teoria dei gruppi e in particolare la definizione di Levin, potesse offrire
una buona base concettuale che potesse dare un apporto teorico alla comprensione della famiglia (sia aspetti strutturali e
sai aspetti di funzionamento).

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Anteprima

Psicologia dei Legami Familiari

La psicologia dei legami familiari si occupa dello studio e dello sviluppo dei legami familiari alla luce delle trasformazioni
sociali.
Non considera solo le dinamiche interne ma guarda anche il contesto sociale di appartenenza.
Guarderemo alla famiglia come un corpo sociale che è in continua trasformazione e che interagisce in modo dinamico
con la comunità di appartenenza da cui è influenzata -> Processo di influenza reciproca.
Diversi sono i sottosistemi che compongono le famiglie:
Quali sono i legami interni alla famiglia? legame tra genitori e figli, tra nonni e nipoti (intergenerazionale), legame tra la
stirpe materna e paterna, legame fraterno (legame paritetico), legami gerarchici (responsabilità degli adulti nei confronti
delle giovani generazioni).
Quali sono i legami della famiglia con la comunità di appartenenza? legame con le agenzie educative, legame con le
altre istituzioni e legami con le reti di amici.
> La famiglia come soggetto sociale ha dei bisogni che non può soddisfare solo al proprio interno per questo è
necessaria la presenza del contesto sociale, al tempo stesso il contesto sociale non può non fare riferimento alla
famiglia (influenza reciproca).
La famiglia è stata definita come un piccolo gruppo sociale con una peculiarità.
Peculiarità della famiglia = è un piccolo gruppo con una storia, la famiglia ha una storia condivisa del passato e crea
continuamente una storia, non può essere privata delle sue radici e prospettive di sviluppo futuro.
La famiglia è guardata da un pdv psicosociale (sguardo ampio e non chiuso all'interno dei confini familiari) ma anche da
un pdv intergenerazionale (legami familiari in una prospettiva lunga, storica).
Es. quando incontriamo un membro di una famiglia dobbiamo tenere a mente che il suo campo relazionale è
più ampio e popolato di quello che vediamo lì, in quel momento. Secondo alcuni studiosi della famiglia, questo
sguardo intergenerazionale dicono debba essere almeno trigenerazionale ovvero dobbiamo avere in mente
almeno tre generazioni.

Alla Ricerca del Familiare

Parole chiave

  1. Identità familiare= unione e coesione, unità, diversità di ciascun componente, relazione dei legami familiari
    (differenza tra legame profondo e superficiale).
    La famiglia ha un'identità relazionale, è un soggetto fatto di legami e che crea legami connettendo le persone ma
    al tempo stesso si prende cura di questi legami.
    Cura intesa come prendersi reciprocamente cura, di sé, dell'altro, del legame (rappresenta un'identità terza).
    Cura è intesa anche come una qualità delle relazioni.
    La cura avviene lungo tutto il ciclo di vita, lungo tutte le transizioni.
    Es. Cura responsabile da parte dei genitori verso i giovani e verso le nuove generazioni.

Qualità basilari fondative dei legami familiari

  • Qualità affettive (prendersi cura, comunicazione e fiducia come chiave fondamentale dei legami)
  • etico normative valoriali (regole, responsabilità, impegno verso l'altro e verso il legame, perdono e
    legittimazione dell'altro come partner, come genitore).
  1. Relazioni = la famiglia è un'organizzazione di relazioni che ha dei sottosistemi (es. sistema coniugale vista come
    coppia di partner ma anche come coppia di genitori, cogenitorialità= alleanza genitoriale). Esistono anche
    relazioni intergenerazionali, il legame con i nonni, legame della prima generazione con la seconda (tema della
    storia familiare, la famiglia ha una storia e crea una storia).
    -> Sguardo psicosociale = riguarda il legame esterno, il legame che la famiglia ha con l'esterno, con la comunità di
    appartenenza.

Attori del contesto sociale

  • Quali sono gli attori di questo contesto sociale? Gli amici e i servizi, si deve avere un atteggiamento di ascolto e
    curiosità verso quello che l'altro ci può dare.
  1. Cambiamento = trasformazioni a cui è andata incontro la famiglia nel tempo (famiglia allargata, nucleare, ruolo
    dei componenti all'interno della famiglia). Il cambiamento viene visto come una trasformazione nel tempo ma
    anche come i cambiamenti che la famiglia affronta lungo il suo ciclo di vita.Ci possono essere transizioni innescate da eventi critici normativi (eventi prevedibili, nascita, morte di un anziano) ed
    eventi non normativi (separazione, adozione).
    Ogni transizione è caratterizzata da uno specifico obbiettivo, una meta di sviluppo verso cui la famiglia può tendere
    attraverso l'assorbimento di specifici compiti di sviluppo.

Identità e Cambiamento Familiare - Capitolo 1

Principali teorizzazioni che si sono occupate di rendere conto a due aspetti chiave, identità e cambiamento.
La famiglia è un soggetto affascinante, centrale del nostro essere ma è anche un oggetto complesso, in continua
trasformazione.
Il soggetto è in continua trasformazione, sono diverse le forme familiari sviluppate nel tempo (es. adozione, l'Italia è il
secondo paese dopo gli USA ad avere il primato a livello europeo per il numero maggiore di adozioni internazionali).
Il ciclo di vita della famiglia in conseguenza ai principali cambiamenti/mutamenti sociali, culturali e demografici che hanno
caratterizzato il nostro contesto.

La Famiglia e le Sue Trasformazioni

  1. Fase iniziale = è presente una contrazione delle fasi inziali, fase iniziale per quanto riguarda la formazione della
    coppia, la transizione alla genitorialità quindi di accudimento dei figli piccoli in virtù del fatto che è presente un
    calo della natalità, allungamento dell'età e quindi una contrazione delle fasi iniziali.
  2. Fase centrale = estensione della fase centrale, la famiglia è alle prese con la cura (dall'età scolare dei figli in
    avanti).
  3. Fase di coppia anziana allungata = in relazione all'allungamento della vita, nuova stagione della vita di coppia,
    ritorno alle origini (la coppia ha investito molto sulla genitorialità e si ritrova a investire nuovamente sulla coppia,
    si ritrovano di nuovo in due, opportunità di investire anche nel sociale, processo che porta dei rischi, delle fatiche,
    la donna ha più difficoltà perché è colei che ha investito sulla cura dei figli maggiormente, presente in questa fase
    la generatività indiretta = cura dei nipoti da parte dei genitori diventati nonni).
    Ci si trova di fonte oggi ad una famiglia caratterizzata prevalentemente dalle relazioni adulte, famiglia
    multigenerazionale (in cui sono presenti più generazioni, 3 o 4 insieme in cui 2 o 3 sono adulte). Questo fa si che si
    venga a determinare un sovraccarico tra i diversi compiti di sviluppo.
    Es. generazioni "sandwich" = generazione che rimane un po' schiacciata tra quelli che sono i compiti, gli impegni, legati
    all'essere genitori. Adulti che si prendono cura delle nuove generazioni e devono portarli alla vita adulta ma al tempo
    stesso sono alle prese con il processo di invecchiamento della prima generazione, ci si prepara alla morte della prima
    generazione.
    Gli studi della famiglia sono stati caratterizzati da due domande che hanno accompagnato e segnato il percorso
    storico/teorico seguito dagli studi sulla famiglia.
    Due domande fondamentali:
    Le prime teorizzazioni si sono concentrate sul distinguere le due domande, nonostante siano due domande legate tra
    loro, più avanti si è sentita l'esigenza di trovare dei modelli e poi delle teorizzazioni che trovassero delle
    concettualizzazioni che potessero tenere conto degli aspetti di identità e degli aspetti di mutamento della famiglia.
    Questa è stata la sfida da cui è partito il modello relazionale simbolico.
  4. CHE COSA È LA FAMIGLIA? = l'interesse degli studiosi è stato quello di riuscire a descrivere e definire le
    peculiarità del soggetto.
    La famiglia viene definita come: "PICCOLO GRUPPO", "SISTEMA" e "ORGANIZAZIONE".
    >> Famiglia come PICCOLO GRUPPO = le scienze sociali e psicosociali si sono sempre occupate di famiglia ma di
    famiglia vista in maniera indiretta, attenzione posta sul bambino, la famiglia non veniva studiata direttamente.
    A partire dagli anni 50/60 la famiglia è diventata un oggetto di studio (si è cominciato a parlare di psicologia della
    famiglia/psicologia sociale della famiglia).
    Gli studi si sono ritrovati però privi di categorie concettuali che potessero rendere conto della dimensione di unità della
    famiglia.
    Agli studiosi della famiglia è sembrato allora che la teoria dei gruppi e in particolare la definizione di Levin, potesse offrire
    una buona base concettuale che potesse dare un apporto teorico alla comprensione della famiglia (sia aspetti strutturali e
    sai aspetti di funzionamento).

Definizione di gruppo di Levin

il gruppo è qualcosa di diverso dalla somma delle sue parti (dimensione di eccedenza), ha una sua struttura, ha dei fini
peculiari e intrattiene relazioni particolari con gli altri gruppi. Il gruppo è una totalità dinamica ovvero è presente una
interdipendenza (il cambiamento di una parte influisce e si riflette anche sulle altre parti).
-> Eccedenza e interdipendenza (l'entrata o l'uscita di uno del gruppo, influenza il resto del gruppo.
Es. la nascita di un bambino porta dei cambiamenti all'interno della famiglia).
La famiglia ha iniziato ad essere considerata e proposta come un esempio di piccolo gruppo a partire dagli anni '50.

Punti in comune tra famiglia e piccolo gruppo

  • eccedenza rispetto alle persone che lo compongono (non solo "somma delle sue parti").
  • interdipendenza tra i membri.
  • interazioni frequenti orientate ad uno scopo comune.
  • senso di appartenenza, sentimento del noi.
  • struttura organizzativa orizzontale (divisione dei ruoli e assegnazione dei compiti).
  • struttura gerarchica verticale (potere, responsabilità in relazione alla posizione che ciascuno occupa nella catena
    generazionale),
  • struttura normativa (obbiettivi, ideologia e cultura).

Differenze tra famiglia e piccolo gruppo

  • setting = tipo di gruppo (setting della famiglia è naturale, quello dei piccoli gruppi è artificiale).
  • manipolazione del ricercatore (massima nei piccoli gruppi e minima nella famiglia).
  • scopi (piccoli gruppi= tende all'efficienza, produttività. famiglia= obbiettivo generale è lo sviluppo dei singoli
    membri, assolvimento dei compiti intergenerazionali).
  • gestione potere = (esercitata da un leader nel caso di un gruppo e all'interno della famiglia è legata alla posizione
    occupata).
  • dimensione temporale = (non significativa nei gruppi ad hoc, nella famiglia diventa fondamentale, importanza
    della storia passata, presente e futura).
    > Famiglia come SISTEMA = concezione sistemica della famiglia, ha una dimensione di eccedenza (è un
    qualcosa di più rispetto alla somma delle parti), sono presenti interazioni reciproche tra le parti (singoli individui o
    anche i sottosistemi) e anche interazioni tra le dimensioni sociali e culturali della famiglia.
    -> La famiglia viene descritta come un sistema aperto che funziona in relazione al suo contesto socioculturale e
    si evolve durante il suo ciclo di vita.

Punto di forza

  • aver riconosciuto la centralità dei nessi logici delle interazioni tra le varie parti, sottoinsiemi.

Punto critico

  • non riescono a rendere pienamente conto di quella che è la specificità della famiglia. Gli studiosi si fermavano alla
    dimensione più interattiva non riuscendo a cogliere la dimensione relazionale più sottintesa.
    > Famiglia come ORGANIZZAZIONE = concezione della famiglia come organizzazione, sottolinea l'aspetto
    organizzativo, è una totalità organizzata. La famiglia organizza, lega, tiene insieme delle relazioni di parentela,
    consente in questo modo di andare oltre a quella che è la famiglia nucleare.
    -> La famiglia è un sistema organizzato, con una sua struttura interna e una sua gerarchia e che interagisce in
    modo non casuale con gli altri gruppi.

Organizzare significa

  • trasformare le diversità in unità, dare origine a qualcosa di unico senza annullare le diversità (nella famiglia
    ciascuno si sente riconosciuto per quello che è).
  • garantire una continuità, stabilire una direzione e permettere un cambiamento, è il cambiamento che consente il
    raggiungimento delle mete di sviluppo.
  • garantire un'identità, permettendo la molteplicità.
  1. COME EVOLVE LA FAMIGLIA? LA FAMIGLIA?
    Alla fine degli anni '40 si sono sviluppate due teorie sulla famiglia, periodo storico molto particolare, caratterizzato da
    grandi sconvolgimenti a livello sociale, economico e politico. C'era la necessità di tornare alla realtà, questo bisogno lo si
    vede nelle prime proposte del ciclo della famiglia, che hanno proposto una visione lineare della famiglia (intesa come una
    realtà sociale capace di evolversi lungo una sequenza precisa, definita).
    Due le teorizzazioni che si sono occupate di cercare di comprendere il cambiamento familiare:

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