Fondamenti di Psicofarmacologia: farmaci, tipologie e meccanismi d'azione

Documento di Università su Fondamenti di Psicofarmacologia. Il Pdf esplora i concetti chiave della psicofarmacologia, inclusi i meccanismi d'azione dei farmaci e il loro assorbimento nell'organismo, utile per lo studio della Psicologia.

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42 pagine

GENETICA E PSICOFARMACOLOGIA
FONDAMENTI DI PSICOFARMACOLOGIA (1 modulo3cfu)
11 ottobre
Che cos’è un farmaco?
Per farmaco si intende una qualsiasi sostanza o prodotto usato o che si intende usare per modificare
o esplorare sistemi fisiologici o patologici con beneficio di chi lo riceve (definizione delll’OMS).
Alcuni farmaci vengono utilizzati a scopo diagnostico e proprio per questo devono essere esplorati.
Un farmaco deve:
essere efficace;
apportare un effettivo beneficio al paziente;
possedere un giusto rapporto costo-beneficio
Un farmaco può essere:
sintomatico: agiscono sui sintomi della malattia (antinfluenzali)
Causali o eziologici: agiscono sulla causa della malattia (antibiotici);
Patogenetici: agiscono controllando i meccanismi che sono alterati nella malattia
(antipertensivi)
Sostitutivi: ripristinano funzioni dell’organismo alterate dalla malattia (insulina nel diabete)
Un farmaco può agire in modo:
Locale: quando si manifesta unicamente sulla zona di applicazione del farmaco (anestetici
locali);
Regionale: quando si manifesta su una intera regione, in connessione nervosa o vascolare
con la zona di applicazione del farmaco (antisettici vie urinarie o i colliri);
Generale/sistemica: quella che si manifesta su tutto o sulla più gran parte dell’organismo in
seguito al passaggio del farmaco nel circolo sistemico (antiipertensivi).
CHE COS’EUNA PREPARAZIONE FARMACEUTICA (O SPECIALITAMEDICINALE)?
Una preparazione nella quale il principio attivo è associato con altri componenti (eccipienti) in
modo da renderlo maneggevole ed assumibile dal paziente. (es. tachipirina il suo principio attivo
è il paracetamolo)
La forma farmaceutica non modifica le proprietà farmacologiche del principio attivo, ma può
modificare la sua farmacocinetica.
I farmaci sono caratterizzati da due componenti:
principio attivo: è la componente principale di un farmaco; è la sostanza responsabile del
suo effetto terapeutico;
eccipienti: sostanze inattive che vengono aggiunte alla formulazione del prodotto con la
funzione di facilitare l’assunzione del principio attivo da parte del paziente.
La scelta degli eccipienti è particolarmente accurata, tali hanno la funzione di:
Proteggere il principio attivo dagli agenti esterni che potrebbero danneggiarlo (caldo,freddo,
unidità o sostanze chimiche);
Aumentare il volume per consentire la preparazione di compresse o qualsiasi altra forma
farmaceutica di dimensioni accettabili;
Rendere stabili soluzioni o sospensioni evitando la sedimentazione del principio attivo sul
fondo dei contenitori;
Facilitare l’assorbimento del principio attivo nell’organismo;
Di rendere il sapore dei medicinali più gradevole ect.
IDENTIFICAZIONE FARMACEUTICA
Identificazione farmaceutica può essere identificata in:
Nome chimico;
Nome generico comune (identifica il farmaco a livello internazionale)
Nome della specialità medicinale.
Un esempio che li ha tutti è l’aspirina.
LO SVILUPPO DI UN FARMACO: DALL’IDEA AL PRODOTTO
Sono presenti alcuni fattori da valutare prima di iniziare la ricerca di un nuovo farmaco:
Bisogno terapeutico: sviluppare un farmaco per una determinata patologia perché non c’è o
quelli che ci sono non sono efficaci;
Il numero dei pazienti o popolazione: bisogna chiedersi quante persone possono beneficare
del farmaco che si vuole sviluppare;
valutazione economica: devo essere consapevole dell’impiego economico che viene
richiesto;
probabilità di successo: è facilmente realizzabile? ;
stato delle conoscenze scientifiche: devo tenere conto di ciò che si sa in letteratura rispetto a
ciò che voglio sviluppare;
capacità tecnico scientifiche disponibili: devo tenere conto di ciò che ho dal punto di vista
tecnico per poterlo sviluppare;
competizione internazionale: diminuisce la probabilità di successo;
il fattore umano: devo tener conto di quanto dal punto di vista umano beneficio ci possa
essere dallo sviluppo di questo farmaco.
Come si inizia a sviluppare un farmaco?
Il caso: serendipity
La vita classica: Dall’individuazione, da parte dei medici e dei ricercatori, di un’ipotesi di
bersaglio farmacologico, ossia un meccanismo o un processo biologico su cui intervenire
per modificare il decorso di una malattia.
A partire da questa ipotesi, si scelgono i cosiddetti composti guida (lead compounds), che
sono i precursori del futuro principio attivo: cioè una serie di sostanze chimiche
presumibilmente in grado di influenzare tale meccanismo e di ottenere un effetto
terapeutico;
La modellistica molecolare: “computer aided drug design”. La progettazione farmacologica
assistita da computer comprende metodi e risorse computazionali utilizzati per facilitare la
progettazione e la scoperta di nuove soluzioni terapeutiche.
Gli studi iniziarono a partire attraverso gli animali, permettendo così di verificare la tossici
cronica, effetti sulla riproduzione, teratogenicità. Tali studi venivano effettuati sia con una
tempistica a breve termine (1-3 anni) sia a lungo termine (2-10 anni).
SVILUPPO DI UN FARMACO
Per sviluppare un farmaco bisogna che ci sia una ricerca e sviluppo preclinico caratterizzato da
tre fasi:
Fase 1: volontari sani sicurezza, effetti biologici, metabolismo, farmacocinetica (vedo
come nell’uomo agisce il farmaco e avrò le prime indicazioni inerenti a effetti tossici);
Fase 2: campione di pazienti i pazienti hanno la malattia che voglio curare e raccolgo dati
riguardanti l’efficacia del farmaco ottenendo i primi risultati. È possibile farlo su un numero
limitato di pazienti;
Fase 3: campione più ampio di pazienti selezionati: si conferma l’efficacia, la tossicità e la
farmacocinetica

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GENETICA E PSICOFARMACOLOGIA

FONDAMENTI DI PSICOFARMACOLOGIA (1 modulo - 3cfu)

11 ottobre

Che cos'è un farmaco?

Per farmaco si intende una qualsiasi sostanza o prodotto usato o che si intende usare per modificare o esplorare sistemi fisiologici o patologici con beneficio di chi lo riceve (definizione delll'OMS). Alcuni farmaci vengono utilizzati a scopo diagnostico e proprio per questo devono essere esplorati.

Un farmaco deve:

  • essere efficace;
  • V apportare un effettivo beneficio al paziente;
  • V possedere un giusto rapporto costo-beneficio

Un farmaco può essere:

  • v sintomatico: agiscono sui sintomi della malattia (antinfluenzali)
  • V Causali o eziologici: agiscono sulla causa della malattia (antibiotici);
  • v Patogenetici: agiscono controllando i meccanismi che sono alterati nella malattia (antipertensivi)
  • V Sostitutivi: ripristinano funzioni dell'organismo alterate dalla malattia (insulina nel diabete)

Un farmaco può agire in modo:

  • v Locale: quando si manifesta unicamente sulla zona di applicazione del farmaco (anestetici locali);
  • v Regionale: quando si manifesta su una intera regione, in connessione nervosa o vascolare con la zona di applicazione del farmaco (antisettici vie urinarie o i colliri);
  • v Generale/sistemica: quella che si manifesta su tutto o sulla più gran parte dell'organismo in seguito al passaggio del farmaco nel circolo sistemico (antiipertensivi).

CHE COS'E' UNA PREPARAZIONE FARMACEUTICA (O SPECIALITA' MEDICINALE)?

Una preparazione nella quale il principio attivo è associato con altri componenti (eccipienti) in modo da renderlo maneggevole ed assumibile dal paziente. (es. tachipirina > il suo principio attivo è il paracetamolo) La forma farmaceutica non modifica le proprietà farmacologiche del principio attivo, ma può modificare la sua farmacocinetica.

I farmaci sono caratterizzati da due componenti:

  • v principio attivo: è la componente principale di un farmaco; è la sostanza responsabile del suo effetto terapeutico;
  • V eccipienti: sostanze inattive che vengono aggiunte alla formulazione del prodotto con la funzione di facilitare l'assunzione del principio attivo da parte del paziente.

La scelta degli eccipienti è particolarmente accurata, tali hanno la funzione di:

  • > Proteggere il principio attivo dagli agenti esterni che potrebbero danneggiarlo (caldo, freddo, unidità o sostanze chimiche);
  • v Aumentare il volume per consentire la preparazione di compresse o qualsiasi altra forma farmaceutica di dimensioni accettabili;
  • v Rendere stabili soluzioni o sospensioni evitando la sedimentazione del principio attivo sul fondo dei contenitori;
  • v Facilitare l'assorbimento del principio attivo nell'organismo;
  • Di rendere il sapore dei medicinali più gradevole ect.IDENTIFICAZIONE FARMACEUTICA

Identificazione farmaceutica può essere identificata in:

  • V Nome chimico;
  • v Nome generico comune (identifica il farmaco a livello internazionale) Nome della specialità medicinale.

Un esempio che li ha tutti è l'aspirina.

LO SVILUPPO DI UN FARMACO: DALL'IDEA AL PRODOTTO

Sono presenti alcuni fattori da valutare prima di iniziare la ricerca di un nuovo farmaco:

  • v Bisogno terapeutico: sviluppare un farmaco per una determinata patologia perché non c'è o quelli che ci sono non sono efficaci;
  • v Il numero dei pazienti o popolazione: bisogna chiedersi quante persone possono beneficare del farmaco che si vuole sviluppare;
  • valutazione economica: devo essere consapevole dell'impiego economico che viene richiesto;
  • probabilità di successo: è facilmente realizzabile? ;
  • stato delle conoscenze scientifiche: devo tenere conto di ciò che si sa in letteratura rispetto a ciò che voglio sviluppare;
  • v capacità tecnico scientifiche disponibili: devo tenere conto di ciò che ho dal punto di vista tecnico per poterlo sviluppare;
  • v competizione internazionale: diminuisce la probabilità di successo;
  • v il fattore umano: devo tener conto di quanto dal punto di vista umano beneficio ci possa essere dallo sviluppo di questo farmaco.

Come si inizia a sviluppare un farmaco?

  • v Il caso: serendipity
  • V La vita classica: Dall'individuazione, da parte dei medici e dei ricercatori, di un'ipotesi di bersaglio farmacologico, ossia un meccanismo o un processo biologico su cui intervenire per modificare il decorso di una malattia. A partire da questa ipotesi, si scelgono i cosiddetti composti guida (lead compounds), che sono i precursori del futuro principio attivo: cioè una serie di sostanze chimiche presumibilmente in grado di influenzare tale meccanismo e di ottenere un effetto terapeutico;
  • V La modellistica molecolare: "computer aided drug design". La progettazione farmacologica assistita da computer comprende metodi e risorse computazionali utilizzati per facilitare la progettazione e la scoperta di nuove soluzioni terapeutiche.

Gli studi iniziarono a partire attraverso gli animali, permettendo così di verificare la tossicità cronica, effetti sulla riproduzione, teratogenicità. Tali studi venivano effettuati sia con una tempistica a breve termine (1-3 anni) sia a lungo termine (2-10 anni).

SVILUPPO DI UN FARMACO

Per sviluppare un farmaco bisogna che ci sia una ricerca e sviluppo preclinico caratterizzato da tre fasi:

  • v Fase 1: volontari sani > sicurezza, effetti biologici, metabolismo, farmacocinetica (vedo come nell'uomo agisce il farmaco e avrò le prime indicazioni inerenti a effetti tossici);
  • v Fase 2: campione di pazienti > i pazienti hanno la malattia che voglio curare e raccolgo dati riguardanti l'efficacia del farmaco ottenendo i primi risultati. È possibile farlo su un numero limitato di pazienti;
  • Fase 3: campione più ampio di pazienti selezionati: si conferma l'efficacia, la tossicità e la farmacocineticaSi raccoglie tutto e preparando un report si chiede l'autorizzazione e l'immissione di commercio del farmaco (EPA e AIFA).
  • v Fase 4: post marketing > prevenzione, segnalazione di relazioni avverse, farmacovigilanza, studi di moralità. ci consente di confermare ciò che è stato già visto ma anche di non confermarlo perché andando su una fetta ampia di popolazione si possono notare effetti collaterali che non sono stati visti prima;

L'autorizzazione alla commercializzazione del farmaco si richiede alla fine della terza fase. Una volta accettata si vende.

In Italia si richiede l'autorizzazione all'immissione in commercio (AIC) mentre in Europa si richiede l'iscrizione del farmaco in un registro comunitario dei medicinali.

La valutazione è effettuata da:

  • v Food and Drug Administration (FDA);
  • European Medicines Agency (EMA).

Il processo di registrazione del farmaco avviene tramite l'analisi dati e l'interazione tra esaminatori, da una parte, ed esperti dell'azienda farmaceutica, dall'altra e può arrivare all'approvazione del farmaco con precise indicazioni terapeutiche e per il trattamento di patologie ben definite. La probabilità che delle molecole testate in preclinica arrivino nelle stesse quantità in clinica è bassa, molte volte si comincia a testare ma spesso non si può continuare ad investire.

FARMACI ORFANI

I farmaci orfano sono destinati alla cura delle malattie rare. Le aziende farmaceutiche sono solitamente restie a sviluppare questi farmaci secondo le normali condizioni di mercato, poiché i capitali investiti per la ricerca e lo sviluppo dei prodotti non vengono recuperati attraverso le vendite a causa della scarsa domanda. Al fine di stimolare la ricerca e lo sviluppo nel settore dei farmaci orfani, le istituzioni pubbliche hanno adottato degli incentivi per la sanità e le industrie biotecnologiche.

FARMACO GENETICO

È il medicinale "il cui principio attivo non è più coperto da brevetto" (definizione OMS). Inoltre, è un medicinale che può essere sostituito con il prodotto innovatore (di marca), avente la stessa composizione quali-quantitativa in termini di principi attivi, stessa forma farmaceutica e stessa via di somministrazione. Il brevetto dura 10 anni, dopo questi anche altre aziende possono produrre farmaci con lo stesso principio attivo ma si deve dimostrare che gli eccipienti saranno un po' diversi ma bioequivalenti, ovvero determinati parametri farmacocinetici che devono combaciare. I medicinali generici sono sottoposti agli stessi controlli e procedure di registrazione e vigilanza che l'Agenzia Italiana del Farmaco riserva a tutte le specialità in commercio. Può essere immesso in commercio dopo la scadenza del brevetto. La scadenza della copertura brevettale permette di risparmiare sul prezzo al pubblico. I medicinali genericisono sottoposti agli stessi controlli e procedure di registrazione e vigilanza che l'Agenzia Italiana del Farmaco riserva a tutte le specialità in commercio. (vedere slide)

FARMACOLOGIA GENERALE

Le parti principali della farmacologia generale sono principalmente due:

  • v Farmacocinetica: ciò che il corpo fa al farmaco (Benet) > come viene modificato il farmaco da quando viene introdotto a quando viene eliminato;v Farmacodinamica: ciò che il farmaco fa al corpo (Benet) > studia tutto ciò che c'è alla base dell'effetto terapeutico ovvero ciò che il farmaco una volta introdotto va a modificare nell'organismo per poter ripristinare le alterazioni della malattia

I PRINCIPI DI FARMACODINAMICA

La farmacodinamica è lo studio di tutti gli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi d'azione > è importante conoscerla perché se non conosco la farmacodinamica non ho le basi per poter utilizzare quel farmaco.Se so come funziona posso usarlo nel migliore dei modi rideucendo il rischio di effetti tossicci e aumentare i vantaggi terapeutici.

  • v Per ogni farmaco si cercherà di identificare la sua azione primaria, le sue interazioni chimiche con la cellula e l'intera sequenza di azioni ed effetti;
  • v Una conoscenza così approfondita dell'azione di un farmaco porta al suo uso terapeutico "razionale" e rappresenta la base fondamentale per la progettazione di nuovi e migliori agenti terapeutici.

MECCANISMO D'AZIONE DEI FARMACI

Gli effetti della maggior parte dei farmaci derivano dalla loro interazione con componenti macromolecolari funzionali dell'organismo chiamati recettori. Tale interazione modifica le funzioni della struttura cellulare interessata, dando, così, l'avvio alla serie di modificazioni biochimiche e fisiologiche che sono caratteristiche della risposta del farmaco.

Possono essere recettori dei farmaci:

  • V Recettori classici di sostanze endogene;
  • Enzimi;
  • V Canali ionici;
  • V Acidi nucleici;
  • V Proteine strutturali.

Non tutti i farmaci necessitano di un recettore per esplicare la loro azione. Non è detto che un farmaco debba sempre agire con il recettore.

Per esempio:

  • v L'acqua ossigenata ha proprietà disinfettanti dovute alla sua azione ossidante;
  • v Il bicarbonato neutralizza l'acidità gastrica grazie alle sue proprietà chimiche;
  • V Alcuni lassativi devono la loro azione alle loro proprietà osmotiche.

In generale, si può affermare che i farmaci che non esplicano il loro effetto attraverso un recettore agiscono a concentrazioni nettamente più alte rispetto a quelli la cui azione è mediata da un recettore specifico.

L'INTERAZIONE FARMACO RECETTORE È GENERALMENTE MEDIATA DA LEGAMI CHIMICI DEBOLI

Nella maggior parte dei casi i legami sono deboli perché nella maggior parte dei casi sono reversibili, ovvero i farmaci si attaccano e si staccano dal recettore perché consente di liberare il recettore e di renderlo responsivo al legame endogeno. I legami ionici si formano tra atomi di carica opposta.

  • v Ponti a idrogeno in cui un atomo di idrogeno legato ad un atomo elettronattratore (es. ossigeno) si lega ad un altro atomo elettronattratore;
  • v Forze di Van der Waals, che si generano tra due atomi qualsiasi, che si trovino a distanza molto ravvicinata, ad opera delle loro cariche elettriche fluttuanti;
  • V Interazioni idrofobiche.

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