Documento da Università su 25 Domande per la Lemma. Il Pdf esplora il concetto di salute umana in relazione all'equilibrio dinamico del sistema ecologico e alle transizioni demografiche ed epidemiologiche, utile per Scienze a livello universitario.
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1 - Discutere il concetto di salute umana come prodotto dell'equilibrio dinamico del sistema ecologico a cui la nostra specie appartiene
L'antropocene è un termine diffuso negli anni '80, indica l'era in cui l'ambiente terrestre, inteso come l'insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche in cui si evolve la vita, è fortemente condizionato, sia su scala locale che globale, dagli effetti dell'azione umana.
Dalla metà del XX secolo emergono le prime alterazioni degli equilibri naturali (scomparsa delle foreste tropicali, riduzione della biodiversità, sovra sfruttamento delle acque dolci e delle risorse ittiche, immissione in atmosfera di ingenti quantità di gas serra). Fenomeno della sovrappopolazione: crescita, avvenuta a dispetto di carestie, epidemie, guerre, modificarsi dei tassi di fertilità, con impatto ecologico (nel 1800 la popolazione era costituita da circa 813 milioni di persone -> stima di 7 miliardi nel 2011 -> 8.5 mld nel 2030 -> 9mld+ nel 2050) Deficit ecologico = circa dagli anni '80 viene utilizzato più di quello che il pianeta è in grado di fornire, gap incrementato rapidamente con la degradazione di molti materiali (vedi combustibili fossili) -> salute del genere umano erosa dal modello del consumismo, con le conseguenti scelte tecnologiche ad alto consumo energetico, metodi di produzione e comportamenti di coltivazione Esempio: l'energia basata sul consumo di combustibili fossili (sorgente dominante e principale fonte degli inquinanti) è richiesta per soddisfare bisogni considerati come primari (luce, h2o calda, comunicazioni, trasporto .. ), per far funzionare i dispositivi utilizzati per ridurre il lavoro (trasporto, produzione industriale meccanizzata .. ), ecc: i dispositivi che riducono lo sforzo fisico, il trasporto privato e l'incremento del consumo di diete ad alto contenuto di zuccheri e grassi sono i maggiori contributori all'incremento dell'obesità -> i cambiamenti climatici e l'obesità sono fra loro collegati, entrambi sono i risultati dell'over consumo di risorse Aspettativa di vita: trend in lento e costante aumento negli ultimi mille anni (nonostante guerre, pandemie e carestie), grazie alle sempre migliori condizioni di vita. Negli ultimi trent'anni è stato rilevato un rallentamento nell'incremento dell'aspettativa di vita alla nascita: per la prima volta nella storia dell'umanità, la prossima generazione potrebbe avere un'aspettativa di vita inferiore a quella dei genitori (cause: obesità, abitudine al fumo di sigaretta, inquinamento, incremento dello stress) Concetto di progresso di una specie inteso come la conseguenza dell'emergere di una sua variante che ha nei fatti dimostrato maggiori probabilità di sopravvivere all'interno del più generale equilibrio tra specie diverse e tra queste e il loro ambiente di vita: fattori fondamentali risultano essere la capacità di adattamento, quella di cooperazione, di apprendimento e di mutazione -> l'obiettivo della sopravvivenza può essere raggiunto solo collettivamente Salute umana è quindi vista come il prodotto, in continua ridefinizione, dell'equilibrio dinamico del sistema ecologico a cui la nostra specie appartiene, un sistema che si sposta nel tempo ed in cui le diverse specie presenti sono anch'esse in continua evoluzione (esempio Darwin: teoria dell'evoluzionismo prevede la necessaria coesistenza di animali, piante, suolo, energia .. )
Quattro dimensioni caratterizzano l'esistenza della vita sul pianeta
Le transizioni (strettamente legate tra loro, che sono avvenute e avvengono sovrapponendosi pur iniziando anche in momenti differenti) influenzano la salute umana. Esempi di transizione: epidemiologica, demografica, urbana, nutrizionale, energetica, ecologica, culturale (diversi pensieri economici)
(cap 1.1) Nel XX secolo la cultura medica era di tipo socio ecologico, ossia centrato sulla definizione di salute come assenza di malattia e quindi alla sua cura. Alla fine del secolo questo concetto va in crisi, poiché il nuovo modello di "promozione della salute" prende forma: M. Lalonde associa il concetto di salute all'influenza di quattro fattori che portano alla persistenza della salute o all'insorgere di una malattia (Margherita di Lalonde): l'influenza ambientale, quella genetica, lo stile di vita e I servizi sanitari.
2 - Discutere il ruolo svolto dalla medicina nel miglioramento dei livelli di salute osservati nell'ultimo secolo (transizione epidemiologica e demografica)
Il XX secolo è stato caratterizzato da un grande sviluppo delle conoscenze scientifiche nell'area medica, con conseguente crescita di credibilità e potere dei suoi professionisti.
Nell'ambito del paradigma bio-medico la salute era vista come l'assenza di evidenti patologie, accompagnata da un normale funzionamento del corpo; la malattia era considerata invece come una cosa che aggrediva dall'esterno il corpo umano, danneggiandolo e modificando negativamente il suo funzionamento. La medicina, che nella ricerca delle cause della malattia privilegiava quelle biologiche (! riduzionismo biologico), aveva come attività centrale il solo trattamento. Le strutture e i servizi sanitari si andavano dunque costruendo intorno alla centralità del medico e della funzione curativa.
E' soprattutto a partire dalla seconda guerra mondiale che la medicina comincia a dar prova delle sue enormi capacità e a far crescere la sua egemonia e le sue ambizioni, fino ad innescare una sorta di delirio di onnipotenza che alimenta il sogno di poter sconfiggere tutte le malattie e, addirittura, la morte.
È con la fine degli anni Sessanta che quest'aura inizia ad offuscarsi: cresce il peso delle malattie croniche, per le quali sembrano non ripetersi gli enormi successi che la medicina aveva ottenuto con la cura delle malattie infettive. Iniziano a farsi sentire altre voci che cercano di dimostrare come le migliorate condizioni igienico -- ambientali, il miglioramento nell'alimentazione e il cambiamento dell'assetto urbanistico abbiano avuto fondamentale importanza nella riduzione della mortalità nel corso del secolo.
Nel 1974 viene redatto il Rapporto Lalonde, documento in cui il ministro della Salute canadese sottolinea come, a fronte di un incremento dei fondi forniti ai servizi sanitari, non si fossero rilevati nel Paese sostanziali incrementi nei livelli di salute della popolazione. Compare per la prima volta l'espressione "promozione della salute", termine con il quale si intende il processo che rende 1le persone capaci di aumentare il controllo sulla loro salute e migliorarla, estendendo il raggio di azione al complesso dei fattori che influenzano la malattia. Viene inoltre introdotto il concetto di "campi della salute", graficamente rappresentato attraverso la "margherita di Lalonde", i cui petali rappresentano i quattro campi dalla cui reciproca influenza dipendono il persistere della salute o l'insorgere della malattia: i fattori biologici, le influenze ambientali, gli stili di vita individuali e la presenza, e la capacità di risposta, dei servizi sanitari.
Il ruolo giocato dalla medicina clinica nel miglioramento dei livelli di salute viene, inoltre delineato da Mckeown (1976) nel testo "Il ruolo della medicina: sogno, miraggio o Nemesi?" in cui si descrive il forte declino che si era osservato nella mortalità nel corso di quegli anni e alcune caratteristiche di questo andamento. Mckeown arriva anche a sostenere che circa il 40% della riduzione della mortalità sia da attribuire al migliore stato nutrizionale della popolazione, un altro 40% alle migliorate condizioni igienico -- sanitarie e, infine, solo il 20% sarebbe attribuibile ai trattamenti terapeutici. Il libro si chiude mettendo l'accento sull'importanza di una medicina dell'assistenza rispetto a quella dell'urgenza e del miracolo (logica del Welfare: idea sociale della sanità).
Il ruolo della medicina subisce così un forte ridimensionamento
Transizione demografica: modificarsi nel tempo del numero di persone presenti in una determinata area e il mutare del rapporto tra le diverse fasce di età e delle diverse etnie presenti in un territorio.
La speranza di vita alla nascita passa da: poco più di 50 anni negli anni '20, ai 75 anni per i maschi e 80 anni per le femmine negli anni '90.
In quale fascia di età si osserva maggiormente il vantaggio della riduzione della mortalità?
Nella classe dei giovani adulti si osserva una differenza tra maschi e femmine: la caduta della mortalità nei maschi si blocca (ultimi dieci anni), mentre nelle donne continua ad aumentare. Le cause sono attribuibili a fenomeni legati alla tossicodipendenza e agli incidenti stradali, più frequenti nei maschi.
Una popolazione anziana, mantenuta in vita anche grazie ai migliorati presidi terapeutici, avrà però sempre più bisogno di assistenza, che dovrà però essere umanamente significativa (ricondurre gli atti sanitari alla funzione dell'assistenza). Necessità di passaggio dal paradigma biomedico a quello socio -- ecologico: concetto di promozione della salute della necessità di aggregare professionalità diverse che non debbano essere suddite di quella medica.
Situazione EU: a partire dalla metà del Novecento il ritmo di crescita rallenta (tasso di natalità ridotto), la popolazione invecchia e la struttura per fasce di età si modifica (prima piramide con larga base di giovani, poi rettangolarizzazione, poi inversione)
Transizione epidemiologica: il mutare nel tempo dell'andamento delle cause di malattia e morte della popolazione. Metà 1800 Mckeown scrive "Il ruolo della medicina: sogno, miraggio o nemesi?". Effettua la registrazione e un'analisi sistematica delle cause di morte. Prendendo come esempio la Tubercolosi, scopre che l'andamento decrescente della mortalità per tale malattia è avvenuta molto prima della scoperta della Streptomicina, così come tante altre malattie. Può così confermare che il 40% della diminuzione della mortalità è data dal migliore stato nutrizionale della popolazione, un altro 40% per le migliori condizioni igienico-sanitarie delle città (presenza di acqua potabile, fogne .. ) e l'ultimo 20% grazie agli interventi terapeutici.
Collegamento tra t. epidemiologica e demografica -> principali cause di morte nella popolazione dei paesi industrializzati sono rappresentati da patologie cardiovascolari e tumori (patologie tipiche della fascia d'età più avanzata). Il loro incremento è dovuto al mutamento del quadro demografico: l'invecchiamento della popolazione, una delle principali caratteristiche delle società industrializzate, trova come principali cause le stesse alla base della caduta della mortalità per malattie infettive (miglioramento dello stato nutrizionale e delle condizioni igieniche ambientali). Malattie croniche e degenerative sono infatti la principale causa di morte di una popolazione che invecchia.
Carattere epidemiologico (andamento delle malattie e morte della popolazione) e demografico: le patologie cardiovascolari e tumorali, tipiche negli anziani, sono incrementate. Per trovare la ragione di questo incremento si è partito dal mutamento del quadro demografico: la speranza di vita dopo gli anni 20 era 50, negli anni 90 75. È stato quindi proprio l' invecchiamento della popolazione la causa di tale incremento.
La popolazione anziana avrà quindi sempre più bisogno di assistenza, e la medicina dovrà riconoscerla come suo principale ruolo. Il Rapporto Lalonde si può quindi interpretare come un movimento culturale che desiderava trovare un nuovo modo di ragionare e lavorare, per migliorare i livelli di salute delle comunità.
3 - Descrivere alcune delle grandi transizioni che hanno caratterizzato il novecento: urbana; nutrizionale; energetica ed ecologica; culturale. [231 e seguenti]
Transizione urbana -> transizione demografica ha preso avvio con il trasferimento di grandi masse di popolazione dalle campagne e dai piccoli centri nelle grandi città, si fa riferimento al periodo che parte dalla rivoluzione industriale, in cui un gran numero di persone si trasferiva in vicinanza di giacimenti di materie prime e dei primi complessi industriali, alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita. Dopo una fase iniziale di totale degrado, legato alla concentrazione di persone in ambienti fisici non adatti ad accoglierli, con alti tassi di mortalità per malattie infettive (prime fasce di età), si sviluppano le infrastrutture (approvvigionamento idrico, fogne, organizzazione dei mercati) con il conseguente miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dello stato nutrizionale, legato anche al progredire delle condizioni economiche. Con l'illuminismo si assiste ad un complesso di modifiche avviate in tema di educazione, protezione dei minori e della maternità, assistenza sanitaria.
Modello dell'urbanizzazione: integrazione funzionale di vaste aree che coinvolge più realtà metropolitane. Aree urbane ospitano il 50% della popolazione mondiale, consumando una quota tra il 60 e l'80% dell'energia utilizzata sul pianeta e contribuendo per circa il 70% all'emissione di anidride carbonica in atmosfera. Nel Terzo Mondo la mancata industrializzazione, la decolonizzazione e l'impoverimento delle risorse territoriali spingono strati sempre più ampi di popolazione povera verso le capitali politiche che divengono enormi agglomerati urbani con altissimi livelli di degrado socio-ambientale e conseguenti alti livelli di mortalità.
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