Documento dall'Università degli Studi di Bergamo su nido inclusivo e bambini con disabilità. Il Pdf esplora l'inclusione dei bambini con disabilità nel nido, con focus sulla pedagogia speciale e la comunicazione nei bambini con disturbo dello spettro autistico, utile per studenti universitari di Psicologia.
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Pedagogia Speciale (Università degli Studi di Bergamo) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Marta Marulli (m.marulli@campus.unimib.it)NIDO INCLUSIVO E BAMBINI CON DISABILITÀ
L'inclusione è un traguardo che le società contemporanee si sono impegnate a raggiungere ormai da molti anni. A livello mondiale questo traguardo è ben lontano dall'essere raggiunto.
Inclusione = Creare dei modelli di convivenza civile che siano aperti all'incontro con l'altro per quanto distante e diverso possa apparire, utilizzino modalità solidali e collaborative di dialogo e siano volti ad assicurare una totale equità nelle opportunità offerte, nelle scelte disponibili.
L'Italia è impegnata attivamente nella realizzazione di una scuola inclusiva per i giovani con disabilità che ha visto nel tempo susseguirsi provvedimenti legislativi ed iniziative di supporto. Ad essi ha sempre fatto eco la risposta di una scuola ricettiva, disposta ad accogliere, a riflettere e a cambiare. Il percorso inclusivo della scuola è stato avviato parzialmente nell'allora chiamata "scuola dell'obbligo" e ha in seguito coinvolto l'intero processo educativo, dal nido all'Università.
Questo libro risponde a un bisogno reale sia nella ricerca che nella formazione degli educatori. Nella prima parte del libro si espone la scelta di porre la questione dell'inclusione prima di ogni altro aspetto per poi trattare di un tema particolarmente delicato ed importante riguardante la cura/attenzione dovuta alle relazioni e alle comunicazioni con i famigliari. Tutto questo ponendo un focus specifico sui bambini con disabilità e sugli strumenti che possono supportare l'autovalutazione dell'inclusione da parte del personale educativo. La seconda parte illustra la tematica del diritto al gioco per il piacere del gioco nei bambini con disabilità. La terza parte si concentra sullo sviluppo comunicativo e linguistico tipico e atipico. Il testo contiene materiali documentali ed esemplificativi oltre a interviste di testimoni importanti. Questo testo viene pubblicato a ridosso dell'approvazione della legge 2443/2017 (legge Iori) riguardante il percorso universitario previsto per gli operatori dei nidi.
La definizione di salute e disabilità è riportata nella Classificazione Internazionale del funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF, OMS, 2002b), presente anche nella sua versione per bambini ed adolescenti (ICF-CY, OMS, 2007), attualmente adottata da più di 190 stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Condizione di salute (disturbo o malattia) Funzioni e strutture corporee Attività Partecipazione Fattori ambientali Fattori personali Le "condizioni di salute" sono un termine che rimanda a malattie, sindromi, ferite o traumi, stress, anomalie congenite o predisposizioni genetiche; nell'ICF sono classificati il funzionamento della persona Fattori contestuali This document is available on studocu Scaricato da Marta Marulli (m.marulli@campus.unimib.it)comprendente le funzioni corporee, le attività e la partecipazione, e la disabilità associata alle condizioni di salute.
Nella figura sono riportate le relazioni tra le condizioni di salute e i fattori contestuali nel configurare le attività e la partecipazione delle persone.
Le funzioni corporee -> sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (incluse le funzioni psicologiche). Le strutture corporee -> sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti. # Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative. L'attività -> è l'esecuzione di un compito o di un'azione da parte di un individuo. Le limitazioni dell'attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nell'eseguire delle attività. La partecipazione -> è il coinvolgimento in una situazione di vita. Le restrizioni della partecipazione sono i problemi che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita. I fattori contestuali -> sono i fattori che nell'insieme costituiscono l'intero contesto della vita di un individuo, e in particolare il background in cui nell'ICF sono classificati gli stati di salute. Ci sono due componenti dei fattori contestuali: i Fattori Ambientali e i Fattori Personali. I fattori ambientali ->si riferiscono a tutti gli aspetti del mondo esterno ed estrinseco che formano il contesto della vita di un individuo e, come tali, hanno un impatto sul funzionamento della persona. I fattori ambientali includono l'ambiente fisico e le sue caratteristiche, il mondo fisico creato dall'uomo, altre persone in diverse relazioni e ruoli, atteggiamenti e valori, sistemi sociali e servizi, e politiche, regole e leggi. I fattori personali -> sono fattori contestuali correlati all'individuo quali l'età, il sesso, la classe sociale, le esperienze di vita e così via, che non sono attualmente classificati nell'ICF, ma che gli utilizzatori possono inserire nelle loro applicazioni della classificazione.
PRIMA dell'ICF la disabilità era vista come una caratteristica "difettosa" dell'individuo che andava in qualche modo "sistemata" attraverso un intervento riabilitativo e la società non era chiamata in causa. OGGI la disabilità è vista come un prodotto principalmente collettivo e richiede un intervento a livello politico e sociale. L'ICF promuove un modello bio-psico-sociale in cui la salute e la disabilità sono definite come un'interazione tra le condizioni di salute dell'individuo e l'ambiente = la persona con le disabilità è un individuo con certe peculiarità che interagiscono con un contesto che porta a sua volta caratteristiche specifiche. La disabilità si ha dove l'incontro tra individuo e ambiente sia infruttuoso. PERCIÒ bisogna, attraverso azioni educative e riabilitative, lavorare sulle funzioni corporee al fine di migliorare la partecipazione della persona alle attività quotidiane ma anche intervenire sull'ambiente in modo tale che esso non sia una barriera alla partecipazione ma piuttosto un facilitatore.
Qui risulta necessario fare una precisazione. Il livello di capacità di una persona è quello che essa può fare, in una specifica condizione di salute, in un ambiente standard. Il livello di performance è quello che la persona fa nel suo ambiente quotidiano, reale, attuale. Quando l'ambiente è un facilitatore la performance della persona supera la sua capacità. (es: persona paraplegica che si muove autonomamente nell'ambiente grazie alla carrozzina motorizzata). Al contrario, quando l'ambiente è una barriera la performance è inferiore alla capacità. (es: un bambino che è in grado di gattonare ma si trova difronte a una struttura con gradini troppo alti).
Il concetto di partecipazione riguarda il tema dell'essere presenti - del frequentare e il tema del coinvolgimento nell'attività. Altri tre concetti che sono legati alla partecipazione sono la preferenza (attività scelte o necessarie), la competenza nelle attività (esercitare la capacità in seguito alla partecipazione) e il senso di fiducia di sé (che si acquisisce grazie alla partecipazione). Quando questi 3 vengono meno i livelli di partecipazione sono più bassi.
Canevaro parla del percorso dell'inclusione distinguendo tre concetti: a) Inserimento = entrata di una persona in un contesto ordinario e l'instaurarsi di interazioni con persone che appartengono già al contesto. Esso segna l'uscita da una condizione di esclusione. b) Integrazione = quando la persona e il contesto ospitante entrano in una dinamica di adattamento reciproco. c) Inclusione -> tutti entrano nel contesto con pari dignità e diritti. È un processo sempre in divenire insieme all'evolversi delle persone e delle culture.
Educabilità = capacità di essere educati, possibilità di realizzare le proprie inclinazioni, predisposizioni e potenzialità nel miglior modo possibile grazie all'incontro partecipativo tra un educante e un educato attivo e un coinvolto nel processo che porta all'autonomia.
Il diritto all'educazione e all'inclusione per tutti i bambini è oggetto di diversi documenti internazionali e nazionali. Una piena educazione può realizzarsi solo in contesti inclusivi perciò queste dimensioni coesistono nei medesimi documenti.
Il diritto all'inclusione è sancito dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (ONU, 1989), ratificata in Italia il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176. La Convenzione è orientata a quattro principi generali:
= il bambino è un cittadino attivo che va ascoltato e tutelato.
L'articolo 28 esplicita che gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione.
1992 Italia: Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate n. 104 (qui si dichiara che si garantisce ai bambini handicappati l'inserimento negli asili nido).
A livello internazionali nel 2006 viene pubblicata la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata dall'assemblea generale delle Nazioni unite ed entrata in vigore in Italia nel 2008. Il suo scopo principale è sostenere il processo di inclusione delle persone con disabilità. I principi della Convenzione sono elencati nell'articolo 3 e sono:
Motto: Nothing about us without us = al centro la persona disabile e la sua possibilità di scelta.
La risoluzione del Parlamento europeo sull'apprendimento durante la prima infanzia nell'Unione europea ribadisce che i servizi per la cura e l'educazione della prima infanzia dovrebbero essere universali e promuovere un'istruzione inclusiva. This document is available on studocu Scaricato da Marta Marulli (m.marulli@campus.unimib.it)