Nido inclusivo e bambini con disabilità: diritti e opportunità

Documento dall'Università degli Studi di Bergamo su nido inclusivo e bambini con disabilità. Il Pdf esplora l'inclusione dei bambini con disabilità nel nido, con focus sulla pedagogia speciale e la comunicazione nei bambini con disturbo dello spettro autistico, utile per studenti universitari di Psicologia.

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45 pagine

Nido inclusivo e bambini con disabilità
Pedagogia Speciale (Università degli Studi di Bergamo)
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Nido inclusivo e bambini con disabilità
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NIDO INCLUSIVO E BAMBINI CON DISABILITÀ
Prefazione
L’inclusione è un traguardo che le società contemporanee si sono impegnate a raggiungere ormai da mol
anni. A livello mondiale questo traguardo è ben lontano dall’essere raggiunto. Inclusione =
Creare dei modelli di convivenza civile che siano aper all’incontro con l’altro per quanto distante e diverso
possa apparire, ulizzino modalità solidali e collaborave di dialogo e siano vol ad assicurare una totale
equità nelle opportunità oerte, nelle scelte disponibili.
L’Italia è impegnata avamente nella realizzazione di una scuola inclusiva per i giovani con disabilità che
ha visto nel tempo susseguirsi provvedimen legislavi ed iniziave di supporto. Ad essi ha sempre fao
eco la risposta di una scuola riceva, disposta ad accogliere, a rieere e a cambiare. Il percorso inclusivo
della scuola è stato avviato parzialmente nell’allora chiamata “scuola dell’obbligo” e ha in seguito coinvolto
l’intero processo educavo, dal nido all’Università.
Introduzione
Questo libro risponde a un bisogno reale sia nella ricerca che nella formazione degli educatori. Nella prima
parte del libro si espone la scelta di porre la quesone dell’inclusione prima di ogni altro aspeo per poi
traare di un tema parcolarmente delicato ed importante riguardante la cura/aenzione dovuta alle
relazioni e alle comunicazioni con i famigliari. Tuo questo ponendo un focus specico sui bambini con
disabilità e sugli strumen che possono supportare l’autovalutazione dell’inclusione da parte del personale
educavo. La seconda parte illustra la temaca del dirio al gioco per il piacere del gioco nei bambini con
disabilità. La terza parte si concentra sullo sviluppo comunicavo e linguisco pico e apico. Il testo
conene materiali documentali ed esemplicavi oltre a interviste di tesmoni importan. Questo testo
viene pubblicato a ridosso dell’approvazione della legge 2443/2017 (legge Iori) riguardante il percorso
universitario previsto per gli operatori dei nidi.
PARTE PRIMA – L’inclusione dei bambini con disabilità al nido.
→Capitolo 1 – I bambini con disabilità al nido: diri ed opportunità
Disabilità, inclusione e educabilità
La denizione di salute e disabilità è riportata nella Classicazione Internazionale del
funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF, OMS, 2002b), presente anche nella sua versione
per bambini ed adolescen (ICF-CY, OMS, 2007), aualmente adoata da più di 190 sta membri
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Le “condizioni di
salute” sono un
termine che rimanda
a malae, sindromi,
ferite o traumi, stress,
anomalie congenite o
predisposizioni
geneche; nell’ICF
sono classica il
funzionamento della
persona
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Anteprima

Nido Inclusivo e Bambini con Disabilità

Pedagogia Speciale (Università degli Studi di Bergamo) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Marta Marulli (m.marulli@campus.unimib.it)NIDO INCLUSIVO E BAMBINI CON DISABILITÀ

Prefazione

L'inclusione è un traguardo che le società contemporanee si sono impegnate a raggiungere ormai da molti anni. A livello mondiale questo traguardo è ben lontano dall'essere raggiunto.

Inclusione = Creare dei modelli di convivenza civile che siano aperti all'incontro con l'altro per quanto distante e diverso possa apparire, utilizzino modalità solidali e collaborative di dialogo e siano volti ad assicurare una totale equità nelle opportunità offerte, nelle scelte disponibili.

L'Italia è impegnata attivamente nella realizzazione di una scuola inclusiva per i giovani con disabilità che ha visto nel tempo susseguirsi provvedimenti legislativi ed iniziative di supporto. Ad essi ha sempre fatto eco la risposta di una scuola ricettiva, disposta ad accogliere, a riflettere e a cambiare. Il percorso inclusivo della scuola è stato avviato parzialmente nell'allora chiamata "scuola dell'obbligo" e ha in seguito coinvolto l'intero processo educativo, dal nido all'Università.

Introduzione

Questo libro risponde a un bisogno reale sia nella ricerca che nella formazione degli educatori. Nella prima parte del libro si espone la scelta di porre la questione dell'inclusione prima di ogni altro aspetto per poi trattare di un tema particolarmente delicato ed importante riguardante la cura/attenzione dovuta alle relazioni e alle comunicazioni con i famigliari. Tutto questo ponendo un focus specifico sui bambini con disabilità e sugli strumenti che possono supportare l'autovalutazione dell'inclusione da parte del personale educativo. La seconda parte illustra la tematica del diritto al gioco per il piacere del gioco nei bambini con disabilità. La terza parte si concentra sullo sviluppo comunicativo e linguistico tipico e atipico. Il testo contiene materiali documentali ed esemplificativi oltre a interviste di testimoni importanti. Questo testo viene pubblicato a ridosso dell'approvazione della legge 2443/2017 (legge Iori) riguardante il percorso universitario previsto per gli operatori dei nidi.

L'Inclusione dei Bambini con Disabilità al Nido

I Bambini con Disabilità al Nido: Diritti e Opportunità

Disabilità, Inclusione ed Educabilità

La definizione di salute e disabilità è riportata nella Classificazione Internazionale del funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF, OMS, 2002b), presente anche nella sua versione per bambini ed adolescenti (ICF-CY, OMS, 2007), attualmente adottata da più di 190 stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Condizione di salute (disturbo o malattia) Funzioni e strutture corporee Attività Partecipazione Fattori ambientali Fattori personali Le "condizioni di salute" sono un termine che rimanda a malattie, sindromi, ferite o traumi, stress, anomalie congenite o predisposizioni genetiche; nell'ICF sono classificati il funzionamento della persona Fattori contestuali This document is available on studocu Scaricato da Marta Marulli (m.marulli@campus.unimib.it)comprendente le funzioni corporee, le attività e la partecipazione, e la disabilità associata alle condizioni di salute.

Nella figura sono riportate le relazioni tra le condizioni di salute e i fattori contestuali nel configurare le attività e la partecipazione delle persone.

Le funzioni corporee -> sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (incluse le funzioni psicologiche). Le strutture corporee -> sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti. # Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative. L'attività -> è l'esecuzione di un compito o di un'azione da parte di un individuo. Le limitazioni dell'attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nell'eseguire delle attività. La partecipazione -> è il coinvolgimento in una situazione di vita. Le restrizioni della partecipazione sono i problemi che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita. I fattori contestuali -> sono i fattori che nell'insieme costituiscono l'intero contesto della vita di un individuo, e in particolare il background in cui nell'ICF sono classificati gli stati di salute. Ci sono due componenti dei fattori contestuali: i Fattori Ambientali e i Fattori Personali. I fattori ambientali ->si riferiscono a tutti gli aspetti del mondo esterno ed estrinseco che formano il contesto della vita di un individuo e, come tali, hanno un impatto sul funzionamento della persona. I fattori ambientali includono l'ambiente fisico e le sue caratteristiche, il mondo fisico creato dall'uomo, altre persone in diverse relazioni e ruoli, atteggiamenti e valori, sistemi sociali e servizi, e politiche, regole e leggi. I fattori personali -> sono fattori contestuali correlati all'individuo quali l'età, il sesso, la classe sociale, le esperienze di vita e così via, che non sono attualmente classificati nell'ICF, ma che gli utilizzatori possono inserire nelle loro applicazioni della classificazione.

PRIMA dell'ICF la disabilità era vista come una caratteristica "difettosa" dell'individuo che andava in qualche modo "sistemata" attraverso un intervento riabilitativo e la società non era chiamata in causa. OGGI la disabilità è vista come un prodotto principalmente collettivo e richiede un intervento a livello politico e sociale. L'ICF promuove un modello bio-psico-sociale in cui la salute e la disabilità sono definite come un'interazione tra le condizioni di salute dell'individuo e l'ambiente = la persona con le disabilità è un individuo con certe peculiarità che interagiscono con un contesto che porta a sua volta caratteristiche specifiche. La disabilità si ha dove l'incontro tra individuo e ambiente sia infruttuoso. PERCIÒ bisogna, attraverso azioni educative e riabilitative, lavorare sulle funzioni corporee al fine di migliorare la partecipazione della persona alle attività quotidiane ma anche intervenire sull'ambiente in modo tale che esso non sia una barriera alla partecipazione ma piuttosto un facilitatore.

Qui risulta necessario fare una precisazione. Il livello di capacità di una persona è quello che essa può fare, in una specifica condizione di salute, in un ambiente standard. Il livello di performance è quello che la persona fa nel suo ambiente quotidiano, reale, attuale. Quando l'ambiente è un facilitatore la performance della persona supera la sua capacità. (es: persona paraplegica che si muove autonomamente nell'ambiente grazie alla carrozzina motorizzata). Al contrario, quando l'ambiente è una barriera la performance è inferiore alla capacità. (es: un bambino che è in grado di gattonare ma si trova difronte a una struttura con gradini troppo alti).

Approfondimento del Termine Partecipazione

Il concetto di partecipazione riguarda il tema dell'essere presenti - del frequentare e il tema del coinvolgimento nell'attività. Altri tre concetti che sono legati alla partecipazione sono la preferenza (attività scelte o necessarie), la competenza nelle attività (esercitare la capacità in seguito alla partecipazione) e il senso di fiducia di sé (che si acquisisce grazie alla partecipazione). Quando questi 3 vengono meno i livelli di partecipazione sono più bassi.

Canevaro parla del percorso dell'inclusione distinguendo tre concetti: a) Inserimento = entrata di una persona in un contesto ordinario e l'instaurarsi di interazioni con persone che appartengono già al contesto. Esso segna l'uscita da una condizione di esclusione. b) Integrazione = quando la persona e il contesto ospitante entrano in una dinamica di adattamento reciproco. c) Inclusione -> tutti entrano nel contesto con pari dignità e diritti. È un processo sempre in divenire insieme all'evolversi delle persone e delle culture.

Educabilità = capacità di essere educati, possibilità di realizzare le proprie inclinazioni, predisposizioni e potenzialità nel miglior modo possibile grazie all'incontro partecipativo tra un educante e un educato attivo e un coinvolto nel processo che porta all'autonomia.

Il Diritto dei Bambini all'Educazione e all'Inclusione

Il diritto all'educazione e all'inclusione per tutti i bambini è oggetto di diversi documenti internazionali e nazionali. Una piena educazione può realizzarsi solo in contesti inclusivi perciò queste dimensioni coesistono nei medesimi documenti.

Il diritto all'inclusione è sancito dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (ONU, 1989), ratificata in Italia il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176. La Convenzione è orientata a quattro principi generali:

  • la non discriminazione (art. 2)
  • la tutela del superiore interesse del bambino (art. 3)
  • il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6)
  • la partecipazione e il rispetto per l'opinione del fanciullo (art. 12)

= il bambino è un cittadino attivo che va ascoltato e tutelato.

L'articolo 28 esplicita che gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione.

1992 Italia: Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate n. 104 (qui si dichiara che si garantisce ai bambini handicappati l'inserimento negli asili nido).

A livello internazionali nel 2006 viene pubblicata la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata dall'assemblea generale delle Nazioni unite ed entrata in vigore in Italia nel 2008. Il suo scopo principale è sostenere il processo di inclusione delle persone con disabilità. I principi della Convenzione sono elencati nell'articolo 3 e sono:

  • Il rispetto per la dignità intrinseca, l'autonomia individuale e l'indipendenza delle persone.
  • la non-discriminazione
  • la piena ed effettiva partecipazione e inclusione all'interno della società
  • il rispetto per la differenza e l'accettazione delle persone con disabilità
  • la parità di opportunità
  • l'accessibilità
  • la parità tra uomini e donne
  • il rispetto per lo sviluppo delle capacità dei bambini con disabilità e il rispetto per il diritto dei bambini con disabilità a preservare la propria identità.

Motto: Nothing about us without us = al centro la persona disabile e la sua possibilità di scelta.

La risoluzione del Parlamento europeo sull'apprendimento durante la prima infanzia nell'Unione europea ribadisce che i servizi per la cura e l'educazione della prima infanzia dovrebbero essere universali e promuovere un'istruzione inclusiva. This document is available on studocu Scaricato da Marta Marulli (m.marulli@campus.unimib.it)

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