Vitamina D e memoria: ciclo, funzioni e disturbi, Umg

Documento da Umg sulla Vitamina D e la memoria. Il Pdf, un appunto di Biologia di livello universitario, esplora il ciclo e le funzioni della vitamina D, analizzando anche i tipi di memoria, i loro disturbi e i metodi di valutazione.

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50 pagine

VITAMINA D
Sentiamo spesso parlare di supplementazione di vitamina D, in realtà parliamo di supplementazione, anche se,
teoricamente, la vitamina D viene poi considerata come un vero e proprio farmaco.
Dobbiamo però ribadire il concetto di supplementazione, perché non è il farmaco per l’osteoporosi; la vitamina
D è il farmaco per chi ha unipovitaminosi D, quindi una diminuzione dello status di vitamina D. Solitamente è
molto utile nei soggetti osteopenici, quindi quella fetta di pazienti che non sono ancora osteoporotici, ma che
potrebbero diventarlo, che quindi, con vitamina D, calcio e altri micronutrienti, con l'esercizio terapeutico,
dobbiamo provare a risolvere.
Esiste un'altra nota ministeriale, ancora più complessa, la Nota 96 per la vitamina D; perché per anni si è un
po’ abusato dell'utilizzo di vitamina D, soprattutto da vari colleghi specialisti e non. È la nota per la rimborsabilità
della vitamina D, che fondamentalmente va a chiedere una determinazione, quindi un esame della vitamina D
stessa. Hanno messo dei cut-off che sono completamente diversi da quelli delle linee guida. L'hanno fatta non
basandosi su quelli che sono i reali parametri. Teoricamente in un soggetto normale, normo-vitaminosico D, ci
dovrebbero essere i valori di 30 nanogrammi/millilitro almeno (30-100ng/ml); ma secondo alcune linee guida il
cut off di risulta essere 20ng/ml. Quindi la nuova nota si basa sui 20, però se il soggetto è anziano, osteopenico,
se ha una patologia di natura endocrinologica, è comunque preferibile tenerlo sopra i 30. Se siamo al di sotto,
parliamo di ipovitaminosi D, se abbiamo una diminuzione ancora maggiore, cioè tra i 20 e i 30 parliamo di
insufficienza, tra i 10 e i 20 di carenza, al di sotto dei 10 nanogrammi di grave carenza.
Non bisogna trascurarla, ma nemmeno abusarne, perché anche se non si può parlare di vera e propria tossicità
della vitamina D, comunque non bisogna arrivare sopra i 60-70 ng/ml.
CICLO DELLA VITAMINA D
Il ciclo della vitamina D parte dall'esposizione solare, se non c'è un'adeguata esposizione solare, non si può
attivare tutto il ciclo. Nel nostro organismo abbiamo una molecola, il 7-deidrocolesterolo, che grazie ai raggi
ultravioletti, in particolar modo gli UVB, diventa Pre Vitamina D3, per poi diventare vitamina D3 o anche detta
Colecalciferolo (D3). Il colecalciferolo va in circolo, arriva a livello epatico, e qui farà la sua prima idrossilazione
e diventa 25-idrossicolecalciferolo (anche detta calcidiolo o calciferolo), quindi è un ormone, una vitamina D
che ha un’idrossilazione, che poi è quello che viene misurato dagli esami del sangue (25-OH-vitamina D).
Cè poi una seconda idrossilazione, a livello del rene, dove diventerà a questo punto la forma attiva, ovvero, sarà
1,25-diidrossicolecalciferolo, quindi idrossilato sul punto 1 e sul punto 25, anche detta calcitriolo, che sarebbe
la vitamina D attiva.
RENE
È importante conoscere queste fasi, perché noi abbiamo diverse tipologie di supplementazione:
Colecalciferolo: più utilizzata è il (si fa a gocce oppure a flaconcini, da assumere sempre su una
mollica di pane, perché la vitamina D non può essere bevuta, non può essere messa
assolutamente nell'acqua).
Calciferolo: (gocce o capsule), quindi si è già fatto il primo passaggio, e si usa per esempio, con
pazienti che hanno problemi epatici o nei pazienti nei quali vogliamo recuperare il prima
possibile i dosaggi di vitamina.
Calcitriolo: la forma totalmente attiva con doppia idrossilazione, che è in commercio solo per
i pazienti con insufficienza renale, perché ovviamente non potrebbero fare il passaggio.
Alfacalcidiolo , si usa pochissimo giusto per il rachitismo
La forma ideale da somministrare rimane il colecalciferolo, perché siamo in alto nel ciclo e permette di fare i
passaggi in maniera naturale.
FUNZIONI VITAMINA D
La vitamina D si dice che è ubiquitaria, o meglio il suo recettore (VDR) è ubiquitario, è posto in vari tessuti (a
livello muscolare, a livello dell'osso, a livello del tessuto adiposo cutaneo, intestino, rene, paratiroide). Infatti le
azioni della vitamina D sono molteplici, perché se il recettore è su vari tessuti, di conseguenza possiamo agire in
vari punti.
Omeostasi minerale ossea, quindi la densità minerale ossea
Azione a livello del muscolo, sia in termini di massa e di funzione (forza e performance). Infatti
i criteri per stabilire la Sarcopenia sono tre: 1. riduzione della massa muscolare, perché dal greco
sarcopenia: carenza di carne; 2. riduzione della forza; 3. riduzione della performance, che si va
a valutare con vari outcome.
La massa si va a valutare con la DEXA o MOC, o con la bio-impedenziometria; la forza con l'hand
grip strenght test e l'SPPB per valutare la performance muscolare, che è una batteria di test in
tre sub-item, probabilmente la utilizzate, soprattutto di natura geriatrica, perchè comunque la
sarcopenia nasce proprio concettualmente dalla geriatria.
Sintesi proteica,
Risposta infiammatoria,
Funzione antinfettiva, considerate che all'inizio, quando c'era il Covid, durante la prima ondata,
si somministravano alti dosaggi di vitamina D, ma talvolta anche per influenza e via dicendo.
Perché il sistema immunitario è fondamentale e la vitamina D può agire anche a quel livello.
C'è una stretta CORRELAZIONE OSSOMUSCOLO, si parla di cross-talk osso-muscolo: spesso il paziente
osteopenico o osteoporotico è un paziente anche sarcopenico e viceversa; considerate che, tendenzialmente,
la vitamina D è considerata un ormone piuttosto che una vera e propria vitamina, cioè il termine vitamina,
teoricamente è improprio.
A livello muscolare la Vitamina D può agire in due modi:
1. Risposta rapida, agisce sulla contrazione muscolare;
2. Risposta a lungo termine, agisce su trofismo, forza e performance muscolare, quindi comunque
sul concetto di sarcopenia.
L’ipovitaminosi D comunque è in grande aumento, e come dicevamo, noi possiamo fare a recuperare la vitamina
D in tre modi: con l'alimentazione corretta, con un'adeguata esposizione solare (abbiamo visto che è molto
importante, perché è il primum movens di tutto) o, laddove non ci si riesce, con la supplementazione.

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Anteprima

Vitamina D: Supplementazione e Farmaco

Sentiamo spesso parlare di supplementazione di vitamina D, in realtà parliamo di supplementazione, anche se, teoricamente, la vitamina D viene poi considerata come un vero e proprio farmaco. Dobbiamo però ribadire il concetto di supplementazione, perché non è il farmaco per l'osteoporosi; la vitamina D è il farmaco per chi ha un'ipovitaminosi D, quindi una diminuzione dello status di vitamina D. Solitamente è molto utile nei soggetti osteopenici, quindi quella fetta di pazienti che non sono ancora osteoporotici, ma che potrebbero diventarlo, che quindi, con vitamina D, calcio e altri micronutrienti, con l'esercizio terapeutico, dobbiamo provare a risolvere.

Nota Ministeriale 96 sulla Vitamina D

Esiste un'altra nota ministeriale, ancora più complessa, la Nota 96 per la vitamina D; perché per anni si è un po' abusato dell'utilizzo di vitamina D, soprattutto da vari colleghi specialisti e non. È la nota per la rimborsabilità della vitamina D, che fondamentalmente va a chiedere una determinazione, quindi un esame della vitamina D stessa. Hanno messo dei cut-off che sono completamente diversi da quelli delle linee guida. L'hanno fatta non basandosi su quelli che sono i reali parametri. Teoricamente in un soggetto normale, normo-vitaminosico D, ci dovrebbero essere i valori di 30 nanogrammi/millilitro almeno (30-100ng/ml); ma secondo alcune linee guida il cut off di risulta essere 20ng/ml. Quindi la nuova nota si basa sui 20, però se il soggetto è anziano, osteopenico, se ha una patologia di natura endocrinologica, è comunque preferibile tenerlo sopra i 30. Se siamo al di sotto, parliamo di ipovitaminosi D, se abbiamo una diminuzione ancora maggiore, cioè tra i 20 e i 30 parliamo di insufficienza, tra i 10 e i 20 di carenza, al di sotto dei 10 nanogrammi di grave carenza. Non bisogna trascurarla, ma nemmeno abusarne, perché anche se non si può parlare di vera e propria tossicità della vitamina D, comunque non bisogna arrivare sopra i 60-70 ng/ml.

Ciclo della Vitamina D

CICLO DELLA VITAMINA D rene Osso intestino 7-deidrocolesterolo UVB (290 e 315 nm) pancreas Pre vitamina D3 TESSUTI TARGET Colecalciferolo (D3) paratiroidi sistema immunitario Circolazione DA DBP cheratinociti 24,25-(OH)2 D3 (pro-ormone inattivo) 1,24,25-(OH)2 D3 (ormone inattivo) CYP24 idrossilasi CYP24 idrossilasi 25-idrossilasi RENE CYP27B1 1a-idrossilasi 1.25 diidrossicolecalciferolo (calcitriolo, forma attiva) 25-idrossicolecalciferolo (calcidiolo o calciferolo) Il ciclo della vitamina D parte dall'esposizione solare, se non c'è un'adeguata esposizione solare, non si può attivare tutto il ciclo. Nel nostro organismo abbiamo una molecola, il 7-deidrocolesterolo, che grazie ai raggi ultravioletti, in particolar modo gli UVB, diventa Pre Vitamina D3, per poi diventare vitamina D3 o anche detta Colecalciferolo (D3). Il colecalciferolo va in circolo, arriva a livello epatico, e qui farà la sua prima idrossilazione e diventa 25-idrossicolecalciferolo (anche detta calcidiolo o calciferolo), quindi è un ormone, una vitamina D che ha un'idrossilazione, che poi è quello che viene misurato dagli esami del sangue (25-OH-vitamina D). C'è poi una seconda idrossilazione, a livello del rene, dove diventerà a questo punto la forma attiva, ovvero, sarà 1,25-diidrossicolecalciferolo, quindi idrossilato sul punto 1 e sul punto 25, anche detta calcitriolo, che sarebbe la vitamina D attiva.È importante conoscere queste fasi, perché noi abbiamo diverse tipologie di supplementazione:

  • Colecalciferolo: più utilizzata è il (si fa a gocce oppure a flaconcini, da assumere sempre su una mollica di pane, perché la vitamina D non può essere bevuta, non può essere messa assolutamente nell'acqua).
  • Calciferolo: (gocce o capsule), quindi si è già fatto il primo passaggio, e si usa per esempio, con pazienti che hanno problemi epatici o nei pazienti nei quali vogliamo recuperare il prima possibile i dosaggi di vitamina.
  • Calcitriolo: la forma totalmente attiva con doppia idrossilazione, che è in commercio solo per i pazienti con insufficienza renale, perché ovviamente non potrebbero fare il passaggio.
  • Alfacalcidiolo, si usa pochissimo giusto per il rachitismo

La forma ideale da somministrare rimane il colecalciferolo, perché siamo in alto nel ciclo e permette di fare i passaggi in maniera naturale.

Funzioni della Vitamina D

FUNZIONI VITAMINA D La vitamina D si dice che è ubiquitaria, o meglio il suo recettore (VDR) è ubiquitario, è posto in vari tessuti (a livello muscolare, a livello dell'osso, a livello del tessuto adiposo cutaneo, intestino, rene, paratiroide). Infatti le azioni della vitamina D sono molteplici, perché se il recettore è su vari tessuti, di conseguenza possiamo agire in vari punti.

  • Omeostasi minerale ossea, quindi la densità minerale ossea

" Azione a livello del muscolo, sia in termini di massa e di funzione (forza e performance). Infatti i criteri per stabilire la Sarcopenia sono tre: 1. riduzione della massa muscolare, perché dal greco sarcopenia: carenza di carne; 2. riduzione della forza; 3. riduzione della performance, che si va a valutare con vari outcome. La massa si va a valutare con la DEXA o MOC, o con la bio-impedenziometria; la forza con l'hand grip strenght test e l'SPPB per valutare la performance muscolare, che è una batteria di test in tre sub-item, probabilmente la utilizzate, soprattutto di natura geriatrica, perchè comunque la sarcopenia nasce proprio concettualmente dalla geriatria.

  • Sintesi proteica,
  • Risposta infiammatoria,
  • Funzione antinfettiva, considerate che all'inizio, quando c'era il Covid, durante la prima ondata, si somministravano alti dosaggi di vitamina D, ma talvolta anche per influenza e via dicendo. Perché il sistema immunitario è fondamentale e la vitamina D può agire anche a quel livello. C'è una stretta CORRELAZIONE OSSO-MUSCOLO, si parla di cross-talk osso-muscolo: spesso il paziente osteopenico o osteoporotico è un paziente anche sarcopenico e viceversa; considerate che, tendenzialmente, la vitamina D è considerata un ormone piuttosto che una vera e propria vitamina, cioè il termine vitamina, teoricamente è improprio. A livello muscolare la Vitamina D può agire in due modi:
  1. Risposta rapida, agisce sulla contrazione muscolare;
  2. Risposta a lungo termine, agisce su trofismo, forza e performance muscolare, quindi comunque sul concetto di sarcopenia.

L'ipovitaminosi D comunque è in grande aumento, e come dicevamo, noi possiamo fare a recuperare la vitamina D in tre modi: con l'alimentazione corretta, con un'adeguata esposizione solare (abbiamo visto che è molto importante, perché è il primum movens di tutto) o, laddove non ci si riesce, con la supplementazione.Non essendoci il sole è più frequente che l'ipovitaminosi D sia al Nord Italia, per esempio, rispetto al Sud. Pazienti che magari non fanno vitamina D, ma che mangiano acciughe, alici, che qui sono anche più frequenti, hanno una vitamina D anche dall'alimentazione, dal sole, quindi ci sono anche dei modi per evitare la supplementazione, evitare il farmaco.

Alimenti Ricchi di Vitamina D

Per l'alimentazione gli alimenti principali sono: il tonno, la trota, le aringhe, le acciughe/alici, che hanno dei dosaggi di vitamina D altissimi (infatti poi tendenzialmente un tempo si parlava anche del cosiddetto olio di fegato di merluzzo, che era fondamentalmente la vitamina e gli omega 3), poi alcune tipologie di latte, di formaggi più o meno stagionati, funghi. Quindi vi rendete conto di come questi alimenti li potete anche suggerire, consigliare ad un soggetto a rischio, perché è una dose di vitamina D abbastanza importante. Pensate che le aringhe fanno 30 microgrammi di vitamina D su 100 grammi, che è quasi un dosaggio farmacologico, paradossalmente.

Esposizione Solare e Vitamina D

Per l'esposizione solare, in teoria, se noi prendessimo il sole 5-15 minuti tra le 10:00 e le 15:00, quindi le ore più calde, basterebbero per stare a posto con la vitamina D dal punto di vista giornaliero. I dermatologi ovviamente sarebbero un po' più scontenti di questo suggerimento, però teoricamente è stato fatto uno studio in cui si è visto questo (Holick, lo studio è vecchio del 2005, è uno dei padri fondatori degli studi sulla vitamina D); in teoria, ovviamente c'è il rischio eventualmente di melanoma e via dicendo, quindi non è da consigliare. Una volta abbiamo fatto uno studio in cui abbiamo visto nell'ambito dello sport, la vitamina D, più o meno come era frequente, e una cosa paradossale è che i surfisti avevano ipovitaminosi D. Perché con la muta praticamente la loro esposizione era limitata parzialmente al volto, ma stando spesso con la testa abbassata fondamentalmente, nonostante lo sport outdoor e non indoor, avevano ipovitaminosi.

Supplementazione del Calcio

SUPPLEMENTAZIONE DEL CALCIO Altra supplementazione importante per l'osteoporosi è sicuramente la supplementazione col calcio, in particolar modo il calcio carbonato, che è migliore rispetto al calcio citrato e soprattutto perché si può somministrare durante i pasti. Il calcio talvolta è un po' più difficoltoso farlo assumere al paziente, è un po' più pesantino tendenzialmente da sopportare, infatti tramite la vitamina D, comunque noi aumentiamo l'assorbimento di calcio. Laddove il paziente lo tolleri, laddove è necessario, va fatto.

Soggetti a Rischio di Deficit di Calcio

  • donne in post-menopausa;
  • donne in allattamento;
  • soggetti con intolleranza al lattosio;
  • vegetariani e vegani.

Sicuramente è fondamentale, quindi, un'adeguata supplementazione con micronutrienti in questi soggetti sarcopenici e/o fratturati e nell'ambito di supplementazione, soprattutto per il concetto di sarcopenia e/o di prevenzione delle cadute, eventualmente la supplementazione proteica, che se fatta a dosaggi adeguati, non da problematiche a livello renale. Questo è efficacie soprattutto se abbinato all'esercizio fisico.

Prevenzione delle Cadute

PREVENZIONE DELLE CADUTE-> Perché se il paziente non cade, ha meno possibilità di fratturarsi. Nell'ambito delle cadute, si è visto un progetto fatto qualche annetto fa, dove avevamo valutato 753 donne in post menopausa a livello nazionale, studio multicentrico. Siamo andati a vedere il loro rischio di caduta, abbinato ai vari outcome e abbiamo utilizzato un test che si chiama Elderly Falls Screening Test (EFST), che fondamentalmente va a stabilire se il paziente è più o meno a rischio di caduta.

Elderly Falls Screening Test (EFST)

Elderly Falls Screening Test (EFST) . Quante volte è caduto nell'ultimo anno? · 0-1 caduta: 0 · >1 caduta: 1 . Si è fatto male in seguito alla caduta? 3 gruppi: · No cadute o infortuni: 0 · Qualsiasi infortunio (escoriazioni, ematomi, fratture): 1 · EFST 0-1: basso rischio di caduta . Quante volte è successo che era sul punto di cadere, ma non è caduto, trovando appoggio e evitando la caduta? · Mai o raramente: 0 · Occasionalmente/ frequentemente: 1 · EFST 4-5: alto rischio di caduta . Tempo impiegato a percorrere 5 metri: · < 10 sec. : 0 . > 10 sec : 1 · Andatura: · Regolare, sicura, alza entrambi i piedi: 0 · Incerta, non stabile, strascicante, a base allargata: 1 test è abbastanza semplice. Sono cinque domande. La terza domanda "quante volte è successo che era sul punto di cadere?" è un aspetto molto importante, cosiddette Near Falls, cioè il paziente che sta per cadere e che non cade, è comunque un bel campanello d'allarme. · EFST 2-3: moderato rischio di caduta le L'abbiamo rapportato a vari test che abbiamo eseguito su questi pazienti (numero di cadute nell'ultimo anno, Unipedal stance test, 4-meter gait speed) e siamo andati a vedere come ci fosse una correlazione forte in tutti i soggetti che erano a rischio di caduta, in quanto avevano una scarsa performance muscolare. Quindi il concetto è che laddove noi miglioriamo la performance, possiamo andare a migliorare eventualmente anche il rischio di cadute e viceversa.

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