Documento di Appunti sulla Medicina dello Sport. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Biologia, descrive gli aggiustamenti cardiocircolatori durante l'esercizio fisico e gli adattamenti all'allenamento, con un focus sulle risposte cardiovascolari.
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MEDICINA DELLO SPORT -> Branca autonoma della medicina che si interessa di giovani sani che esercitano attività ginnico-sportive e per questo è una medicina preventiva e sociale.
La medicina dello sport si divide in due aspetti distinti:
La medicina dello sport è l'applicazione della scienza medica, dal punto di vista preventivo e terapeutico, alla pratica dello sport e delle attività fisiche al fine di sfruttare le possibilità che offre lo sport di mantenimento o di miglioramento dello stato di salute ed evitare eventuali danni.
La medicina dello sport oggi è in grado, attraverso esami attitudinali e valutazioni clinico- strumentali periodiche, di garantire nelle varie età e per i diversi tipi di esercizio fisico, una idonea selezione ed un obiettivo riscontro delle possibilità di ognuno di sopportare senza danno una giusta dose di attività fisica.
La prevenzione si rivolge alla selezione iniziale, al controllo periodico, allo studio patogenetico delle lesioni da sport e alla riabilitazione dell'infortunio sportivo.
La visita medico sportiva, può essere eseguita solo da un medico specialista in medicina dello sport abilitato all'esercizio della professione, in un ambulatorio di medicina dello sport pubblico o privato, accreditato o convenzionato a seconda delle locali leggi regionali. Le visite effettuate in contesti differenti ( spogliatoi, palestre, ambulatori non autorizzati ) non possono essere considerate valide ed il certificato quindi risulta nullo a tutti gli effetti medico legali ed assicurativi.
Gli sport vengono suddivisi in due tipologie, a seconda dell'impegno necessario:
Si evidenzia : colore delle urine, il ph, il peso specifico, la presenza di glucosio, di proteine, di sangue, di corpi chetonici, dell'urobilinogeno e della bilirubina, l'eventuale presenza di batteri e si analizza il sedimento. Non è possibile valutare se una persona fa uso di doping o di sostanze stupefacenti. L'esame completo delle urine da utili indicazioni di funzionalità epatica, renale e metabolismo glicidico. Si fa uso di strisce di cartine tornasole.
Rimane ancora oggi l'esame di primo livello più economico e di facile esecuzione al fine di una valutazione iniziale della popolazione sportiva. Esso registra l'attività elettrica delle cellule miocardiche ed è solo in parte influenzato dalle modificazioni anatomiche, fisiologiche ( come nel cuore d'atleta ) o patologiche, che l'organo subisce. Nell'ambito della valutazione cardiologica ai fini dell'idoneità sportiva solo un ECG normale, associato ad anamnesi ed esame obiettivoprivi di elementi di patologia, possono con ragionevole certezza indicare una condizione di cuore sano. Si possono distinguere le seguenti componenti:
NB : Se non c'è l'onda P si avrà un ritmo di tipo giunzionale ( in quanto mancando la fase di sistole atriale per saturazione del NSA, il NAV starà svolgendo sicuramente il lavoro di genesi elettrica al posto del nodo senoatriale ).
Le alterazioni elettrocardiogramo ritrovarsi negli atleti sono state studiate e classificate in 3 gruppi:
La presenza di alterazioni ECGgrafiche riferibili al 2° o 3º gruppo impone l'esecuzione di esami di secondo livello: in primis un ecocardiogramma per valutare la presenza di anomalie strutturali, un ECG dinamico secondo Holter nelle 24 ore a riposo, un ECG dinamico secondo Holter con normale seduta di allenamento e un test da sforzo massimale. Ricorrere eventualmente ad esami ulteriori altamente specialistici RMN, test d'alternanza dell'onda T quando i primi non siano stati sufficienti a chiarire la natura benigna o patologica delle alterazioni riscontrate
E' la principale metodica che consente lo studio morfologico e funzionale del cuore. Ha rivoluzionato la cardiologia e la medicina dello sport, consentendo di definire:
Attualmente l'ecocardiografia è considerata un esame di secondo livello a cui indirizzare solo i soggetti con anamnesi familiare positiva per morte improvvisa cardiaca giovanile o coloro che presentino segni clinici ( soffi, click ecc .. ) e /o elettrocardiogramme, alterazioni della ripolarizzazione ) suggestivi di patologia. E' pertanto auspicabile un impiego sempre maggiore di tale metodica nella visita medico sportiva, di routine diremmo, al fine di evitare che molte anomalie cardiace asintomatiche possano passare inosservate.
L'elettrocardiogrammamica secondo Holter si è diffusa negli anni 70 rivoluzionando la cardiologia sportiva , dove rappresenta un esame di grandissima utilità, spesso risolutiva nella formulazione del giudizio di idoneità all'attività agonistica. L'ECG secondo Holter trova nell'aritmologia il suo principale campo di applicazione consentendo di identificare l'aritmia ( ipo o ipercinetica ), di caratterizzarne gli aspetti qualitativi e quantitativi, di stabilirne i rapporti con l'attività fisica.ECG dopo test da sforzo
L'ECG da sforzo utilizzata normalmente è di tipo sottomassimale ( cioè non spinta fino all'esaurimento muscolare ), effettuata mediante salita e discesa per 3 minuti da un gradino ( step test ), di altezza variabile da 30 a 50 cm. Negli ultimi anni i medici dello sport preferiscono, soprattutto negli atleti di età > ai 40 anni, eseguire una prova da sforzo massimale al cicloergometro o al tapis roulant. L'ECG da sforzo , offre maggiori informazioni sullo stato di salute del cuore perchè ne aumenta il lavoro , evidenziando eventuali patologie non riscontrabili a riposo. Ciò perchè con questo test viene estrapolato il VO2 max , ovvero il massimo consumo di ossigeno, che è il parametro più importante nella fisiologia dell'esercizio. In crementi progressivi di carico applicati servono a valutare la risposta cardiovascolare progressiva, nell'ambito della natura del test ( circa 20 min mediamente ). Il test viene immediatamente interrotto in caso di positività ( cioè se patologico ), allorchè metta in evidenza segni elettrocardiogra ischemia ( che si manifestano principalmente con un sottoslivellamento del tratto ST ). Se invece durante lo sforzo il paziente accusa dei disturbi ( dolore toracico, mancanza di respiro ) in assenza alterazioni ECG, il test ergometrico viene considerato "non diagnostico" e può essere indicato un approfondimento diagnostico con altri test ( es. scintigrafia miocardia ).
Rappresenta il primo livello nella diagnostica funzionale respiratoria, semplicemente è la misura dell'aria che entra ed esce dai polmoni durante l'attività respiratoria, in particolar modo durante un'espirazione forzata. E' un esame semplice, non invasivo, ripetibile e di basso costo. L'esame viene eseguito con uno spirometro, che consiste in uno strumento che misura il flusso chiuso ( spirometro a campana ) oppure a circuito aperto ( spirometro a turbina ). La maggior fonte di variabilità dell' esame risiede nella collaborazione del paziente e nell'incitamento da parte dell'operatore. E' indispensabile una stretta collaborazione tra i due per ottenere dei risultati interpretabili. Per eseguire un'adeguata spirometria sono importanti alcuni requisiti :
Con la spirometria possiamo valutare parametri: