Appunti di epistemologia: generale, scienze umane e intelligenze artificiali

Documento da Università su Epistemologia: generale, scienze umane e intelligenze artificiali. Il Pdf, di Filosofia e livello universitario, esplora concetti chiave come la natura delle teorie scientifiche e le interpretazioni della probabilità, includendo autori come Popper e Reichenbach.

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62 pagine

Epistemologia:
appunti completi di
generale,
scienze umane e
approfondimento
intelligenze artificiali
Epistemologia generale
Concetto di teoria
Cosa sono le teorie scientifiche? Peter Kosso
Cosa le teorie NON sono (definizione in negativo):
1. Un termine peggiorativo (come inteso nel senso comune), poiché parlano di
qualcosa di non verificato o di natura prevalentemente speculativa.
*I risultati della scienza sono sempre teoria.
La teoria è la base di sviluppo ed elemento fondante della scienza -> “Quando non si
parla più di teorie non si parla più di scienza, poiché ci manca lo strumento
principale per farlo”.
*Le teorie hanno spesso anche un impatto pratico, anche se non necessariamente.
2. Un elemento sempre positivo.
*Il teorico non sempre è vero.
Nell’800 esistono contemporaneamente due teorie riguardo il calore. La prima è la
teoria del calorico, la seconda del cinetico: le due si contrappongono e pur partendo
dallo stesso fenomeno le teorie ottenute sono opposte le une alle altre, dunque
contraddittorie. Questo però non rende una delle due teorie meno “teoria” dell’altra.
*Il teorico non sempre è verificato
Sempre riguardando l’esempio riguardo le teorie del calore, la probabilità di
correttezza delle due teorie non è in alcun modo influenzata da quanto la teoria
stessa sia ‘teorica’. Dall’essere teorico non possiamo derivare né la veridicità né
l’incorrettezza di una teoria.
Una teoria può essere ‘ben dimostrata’ (teoria speciale della relatività) o ‘nuova e
ipotetica’ (teoria delle super stringe), ma nessuna delle due è meno “teoria”
nell’altra.
*Teorico è diverso dall’essere generale, può esserlo, ma può anche essere specifico.
Probabilità di essere vera, generalità o specificità, non delineano che cosa è
una teoria. Affermare che una teoria sia positiva o negativa è errato. Una
teoria non deve essere ‘buona/positiva’ o ‘cattiva’, anche se sicuramente ne
esistono, ma non sono da questo differenziate. Una teoria è definibile buona e
positiva se vi sono rinvenute sufficienti prove empiriche, ma in sé stessa una
teoria esiste nella sua individualità a prescindere dalla sua veridicità.
In scienza, però, si cercano naturalmente buone teorie, poiché si ricercano
fatti empirici.
Struttura generale delle teorie
T=L+U
T -> teoria, ovvero il linguaggio che parla di un universo oggettuale
La definizione dipende dalla concezione del linguaggio dell’800, in quanto questo
veniva considerato la parte fondamentale, molto più importante del contenuto.
(Importa più il mezzo per esprimerlo che il contenuto stesso)

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Epistemologia generale

Concetto di teoria Cosa sono le teorie scientifiche? Peter Kosso Cosa le teorie NON sono (definizione in negativo):

  1. Un termine peggiorativo (come inteso nel senso comune), poiché parlano di qualcosa di non verificato o di natura prevalentemente speculativa. *I risultati della scienza sono sempre teoria. La teoria è la base di sviluppo ed elemento fondante della scienza -> "Quando non si parla più di teorie non si parla più di scienza, poiché ci manca lo strumento principale per farlo". *Le teorie hanno spesso anche un impatto pratico, anche se non necessariamente.
  2. Un elemento sempre positivo. *Il teorico non sempre è vero. Nell'800 esistono contemporaneamente due teorie riguardo il calore. La prima è la teoria del calorico, la seconda del cinetico: le due si contrappongono e pur partendo dallo stesso fenomeno le teorie ottenute sono opposte le une alle altre, dunque contraddittorie. Questo però non rende una delle due teorie meno "teoria" dell'altra. *Il teorico non sempre è verificato Sempre riguardando l'esempio riguardo le teorie del calore, la probabilità di correttezza delle due teorie non è in alcun modo influenzata da quanto la teoria stessa sia 'teorica'. Dall'essere teorico non possiamo derivare né la veridicità né l'incorrettezza di una teoria. Una teoria può essere 'ben dimostrata' (teoria speciale della relatività) o 'nuova e ipotetica' (teoria delle super stringe), ma nessuna delle due è meno "teoria" nell'altra. *Teorico è diverso dall'essere generale, può esserlo, ma può anche essere specifico. >> Probabilità di essere vera, generalità o specificità, non delineano che cosa è una teoria. Affermare che una teoria sia positiva o negativa è errato. Una teoria non deve essere 'buona/positiva' o 'cattiva', anche se sicuramente ne esistono, ma non sono da questo differenziate. Una teoria è definibile buona e positiva se vi sono rinvenute sufficienti prove empiriche, ma in sé stessa una teoria esiste nella sua individualità a prescindere dalla sua veridicità. In scienza, però, si cercano naturalmente buone teorie, poiché si ricercano fatti empirici.

Struttura generale delle teorie

T=L+U T -> teoria, ovvero il linguaggio che parla di un universo oggettuale La definizione dipende dalla concezione del linguaggio dell'800, in quanto questo veniva considerato la parte fondamentale, molto più importante del contenuto. (Importa più il mezzo per esprimerlo che il contenuto stesso)U -> Universo o ambito oggettuale o dominio di realtà. Insieme di oggetti provvisti di proprietà e relazioni, accumunati da un tema/argomento (universo oggettuale della psicologia è diverso dall'universo oggettuale della fisica delle stringhe) L -> linguaggio, ovvero le varie frasi che mettono in relazione gli oggetti dell'universo oggettuale.

> La teoria è dunque il linguaggio che parla degli oggetti dell'universo oggettuale e dei collegamenti reciproci tra di loro.

Teorie come sistemi organizzati di enunciati

Esistono enunciati fondamentali (assiomi) da cui derivano enunciati secondari (teoremi). Questa derivazione avviene tramite un nesso di conseguenza logica (II-): se gli assiomi sono veri allora sono veri anche i teoremi. Esiste quindi una gerarchia in una teoria.

Due aspetti riguardo il nesso di conseguenza logica

  1. Momento esplicativo. Spiegazione: riguarda un evento, ovvero un accadere o un sussistere di un fatto. Riguarda un fatto fisico ed empirico.
  2. Momento giustificativo. Giustificazione: riguarda una credenza/convinzione. Riguarda un concetto epistemologico/filosofico

I due aspetti sono però legati: dopo aver trovato una causa bisogna trovare una ragione per cui la causa stessa è vera. Es: Spiegare il fatto che pioverà ->trovo la causa-> è un atto di abbassamento della temperatura e il cielo è nuvoloso (fatto concreto) Giustificare la credenza che pioverà ->trovo la ragione per va ritenuta vera tale credenza ->ricondurre la credenza che pioverà all'abbassamento della colonna di mercurio (fatto astratto). intuz.essenze= capacità della mente umana di cogliere le caratteristiche essenziali di un oggetto o di una situazione

Sillogismi

I sillogismi permettono di identificare la differenza tra scienza aristotelica e scienza galileiana. Mentre la scienza aristotelica propone una simmetria tra spiegazione e giustificazione, nella scienza galileiana è presente un'asimmetria.

Aristotele

->Esistono Assiomi Evidenti, ovvero sempre assolutamente veri, poiché sono risultato dell'intuizione delle essenze. Spiegazione, ovvero parlo della verità->i principi primi spiegano il risultato Giustificazione, ovvero il grado di certezza->i principi primi conferiscono certezza al risultato Su un piano matematico ciò che si ottiene risulta più accettabile-> somma angoli interni di un triangolo è 180º Su un piano empirico risulta ben più assurdo-> i principi primi spiegano dei dati presi per veri e le giustificazioni conferiscono certezza alla conoscenza del dato, già data però per scontata, poiché si riferisce all'essenza delle cose e non può essere messa in discussione. Il principio è assunto come verità, ed è l'ovvio motivo per cui la scienza aristotelica è ritenuta dogmatica.

Galileo

Nelle teorie matematiche -> la giustificazione arriva a priori e si continua a riscontrare una simmetria nel rapporto tra spiegazione e giustificazione. Dunque gli assiomi non solo spiegano la teoria, ma ne giustificano anche la correttezza. Su un piano di scienze empiriche la faccenda è diversa-> Non vi sono più assiomi, ma leggi. Riguardo la spiegazione, sono le leggi a spiegare il dato. Riguardo la giustificazione, poi, sarà il dato verificato empiricamente a dare una giustificazione. a dare una giustificazione alle leggi da cui viene dedotto ->Le leggi sono quindi in verità ipotesi: vanno sottoposte ad un controllo empirico e solo allora potremo affermare che siano corrette. E dopo essere state verificate come corrette non è detto lo siano per sempre, in altra sede o successivamente si potrebbe scoprire altrimenti. Le verità non sono più dogmatiche, ma empiriche.

Le teorie empiriche

Componenti di una teoria empirica:

  1. Base empirica (osservativa)-> insieme delle proposizioni che risultano vere in base all'esperienza = insieme delle proposizioni osservative vere = insieme della proposizioni che descrivono fatti empirici = insieme delle proposizioni sperimentali
  2. Leggi della teoria Esiste una costituzione di tipo gerarchico: partendo dalle leggi deriviamo i dati empirici. Leggi (un tempo assiomi) II- Base empirica (un tempo teorema).

Linguaggio della teoria empirica

L=VO + VT VO: linguaggio/vocabolario osservativo -> termini riguardanti la realtà osservabile riguardo i quali è possibile decidere mediante osservazione se convengono o meno a un oggetto empirico. (Es: termini riguardanti la lettura di strumenti di misurazione) VT: linguaggio/vocabolario teorico -> termini che riguardano i così detti inosservabili (Es: molecole, elettroni, ma anche peso specifico). Il vocabolario teorico è ciò che è davvero rilevante poiché oggetto di studio della teoria stessa -> il compito della teoria è quindi quello di trovare una correlazione tra l'osservabile e l'inosservabile. Teoria = Processo attraverso il quale viene trovata una correlazione tra osservabile e inosservabile.

Tipologie di teoria

  1. Esiste un tipo di teoria che si basa solo di affermazioni sugli inosservabili senza alcuna menzione sul loro impatto sugli osservabili.
  2. Esiste poi un tipo di teoria che possiede un nesso di conseguenza logica che unisce il vocabolario teorico dell'inosservabile con la sua base empirica di dimostrazione. Tali teorie permettono di colmare le lacune tra ciò che sperimentiamo, quindi l'immagine manifesta e osservativa del mondo, e ciò che non possiamo sperimentare ma a cui siamo interessati, ovvero l'immagine scientifica. [La distinzione tra teorico e osservativo non è ovviamente eterna e immutabile, ma può cambiare nel tempo in base all'avanzare del tempo e al cambiamento del contesto scientifico.] > La somma dei due tipi di teoria permette di ricostruire la catena che va dall'oggetto dell'interesse scientifico all'immagine manifesta. Ciò di cui ci si rende conto è la necessità che la scienza ha dell'inosservabile, nonostante questo si scontrasse con l'ostilità di molti. Si riteneva infatti che questo fosse una sorta di metafisica: da qui nasce la sostanziale differenza tra inosservabile e inosservabile scientifico, che a differenza del primo ha una coerenza tramite il nesso di conseguenza logica. - > in un contesto sperimentale possiamo trovare un contatto tra la teoria che viene formulata e il mondo osservabile: questi sono gli inosservabili scientifici.

Concetto di teoria, ipotesi e legge

Il modello galileiano utilizza un metodo ipotetico-deduttivo. Teoria = ipotetica, ma questo per definizione per il metodo utilizzato. Per quanto una teoria venga controllata non si arriverà mai ad un grado di certezza tale da definirla una sorta di "essenza" aristotelica. Quindi più che definire una teoria un'ipotesi e meglio definirla per la sua "quantità ipotetica". -> una teoria antica e molto ben verificata sarà meno ipotetica rispetto ad una appena nata e poco verificata. Una teoria non smetterà mai, in verità, di essere ipotetica, e questo segnala proprio la fallibilità della teoria scientifica. Non esiste una gerarchia tra teoria, ipotesi e leggi, sono tre concetti differenti tutti e tre utili alla scienza. La teoria è sia legisimile che ipotetica. L'ipoteticità caratterizza sempre teoria e leggi. Una legge è una teoria il cui grado di ipoteticità è molto basso, ma non assente.

Grado di generalità

Più una teoria è generale più tende ad essere interessante. Generalizzare = significa eliminare tutti i fattori non rilevanti per la generalità della teoria stessa. Bisogna individuare i fattori rilevanti per quel particolare comportamento ed escludere gli altri. Es: Nella legge di caduta dei gravi. Rilevante -> la massa, la vicinanza alla superficie terrestre, il fatto che sia senza sostegno Non rilevante -> il colore, il giorno in cui l'oggetto è stato comprato o il momento del giorno in cui viene fatto cadere. Si generalizza meglio quante meno sono le proprietà da prendere in considerazione poiché questo consente di ampliare il campo della generalizzazione stessa. Più una legge è generale maggiore è l'interesse scientifico per questa. Es: passando dalla legge della caduta dei gravi alla legge di gravità o gravitazione universale.

Vere leggi vs generalizzazioni accidentali

Per poter affermare che un enunciato è generale ed è una legge non basta affermare che tutti gli A sono B. Si tratta di una condizione necessaria ma non sufficiente poiché si potrebbe trattare di un enunciato apparentemente generalizzato che non è poi una vera legge di natura.

Es:

  1. "Il rame puro conduce elettricità" È una legge di natura, per cui per ogni elemento di A (ogni pezzo di rame puro) è vero B (che conduce elettricità). Si tratta di una generalizzazione implicita, che mette a contatto il materiale con una sua caratteristica.
  2. "Nessun campione di rame puro supera i cento milioni di chili di massa" È sì generale, ma parla di un attributo accidentale del soggetto, e non esiste nulla in natura che presupponga che non possa superare i cento milioni di massa. >> Una legge di natura descrive una caratteristica innata del soggetto (come nel primo caso), mentre nel secondo caso non esiste nessun collegamento naturale tra il soggetto e la considerazione che ne viene fatta, che è dunque spuria e contingente.

Individuare una legge generale

  1. La legge parla di un genere naturale -> un genere è una proprietà associata al soggetto dello studio, ma è naturale se e solo se ci fornisce caratteristiche sulla funzione del soggetto in natura.
  2. La connessione causale o causazione è una caratteristica fondamentale -> Le cariche elettriche causano una certa forza, ma l'essere in una stanza non causa avere un'età precisa. Una legge deve consentire di trovare un collegamento causale.
  3. E una connessione causale permette anche di effettuare predizioni, cosa che invece le generalizzazioni accidentali non permettono -> Questo deriva proprio dal fatto che una legge fisica abbia un genere naturale. Questo è, inoltre, il fine stesso della scienza.

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