Documento sul trauma della colonna vertebrale. Il Pdf esamina l'anatomia della colonna e del midollo spinale, classificando le lesioni in base al livello e fornendo indicatori per sospettare una lesione, utile per lo studio universitario di Biologia.
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Il trauma spinale è una lesione traumatica della colonna vertebrale che può causare danni parziali, disabilità permanenti o, in alcuni casi, morte al momento del trauma o in breve tempo. Può essere isolato o essere componente di un politrauma.Tronco encefalico Posteriore Midollo spinale Vertebra Nervi spinali Disco Vertebra Midollo spinale Anteriore Via nervosa sensoriale Radice sensoriale (posteriore) Cauda equina Nervo spinale Via nervosa motoria Radice motoria (anteriore) Struttura del midollo spinale
La colonna vertebrale è divisa in 3 segmenti:
Ciascuna vertebra ha un corpo vertebrale e un arco vertebrale, con delle appendici (processi trasversi e spinosi), ed è articolata con le altre vertebre mediante un disco fibro-cartilagineo (disco intervertebrale) per consentire un certo grado di mobilità e flessibilità al rachide.
Il canale formato dagli archi vertebrali ospita il midollo spinale. Questo ha una parte grigia centrale, composta di neuroni, e una esterna bianca fatta di fibre nervose. Dal midollo emergono le radici dei nervi spinali divise in una radice posteriore, che contiene fibre nervose sensitive, ed una anteriore che contiene fibre nervose motorie.Tronco encefalico Posteriore Midollo spinale Nervi spinali Disco Vertebra Vertebra Midollo spinale Anteriore Via nervosa sensoriale Radice sensoriale (posteriore) Cauda equina Nervo spinale Via nervosa motoria Radice motoria (anteriore) Struttura del midollo spinale
Le due radici si riuniscono in un unico nervo spinale che provvede al controllo motorio e alla raccolta dei segnali sensoriali del corpo (esclusa la testa). Il midollo spinale si estende più o meno fino a L1, al di sotto di questo livello si trova solo una fascio di nervi spinali noto come cauda equina.
A seconda della zona di lesione le conseguenze cliniche possono essere più o meno gravi.Tipologie di lesione della colonna vertebrale
Nelle fratture il punto chiave è la lesione della parete posteriore del corpo vertebrale (o muro posteriore) che può determinare la lesione del midollo spinale. Fratture senza lesione del midollo si definiscono «amieliche», quelle con lesione si definiscono «mieliche».Poiché il midollo spinale trasporta messaggi avanti e indietro tra il cervello e il resto del corpo, è una struttura molto delicata il cui danno può produrre conseguenze anche gravissime.
I segnali provenienti dal cervello, attraverso i nervi spinali consentono al corpo di muoversi. Mentre i segnali diretti al cervello trasportano le informazioni sensoriali dal corpo, ad esempio cosa si sta toccando o dove si avverte dolore, informazioni necessarie perché il corpo reagisca ai cambiamenti nel tempo e nello spazio.
Pertanto le lesioni del midollo spinale possono determinare paresi (indebolimento muscolare) o paralisi di vari muscoli - inizialmente flaccida e poi nel tempo spastica - e/o una riduzione della sensibilità in vari distretti corporei, nonché una alterazione o perdita della funzione sessuale e del controllo degli sfinteri vescicale e anale.La perdita di forza muscolare o di sensibilità può essere temporanea o permanente, parziale o totale, a seconda della gravità della lesione. Una lesione che recide il midollo spinale o distrugge le vie nervose al suo interno provoca una paralisi permanente, mentre una lesione da impatto che provoca una contusione del midollo spinale può provocare una debolezza temporanea della durata di giorni, settimane o mesi.
Sinteticamente
Una lesione a livello di Può provocare C2 - C5 Paralisi dei muscoli respiratori e tetraplegia - spesso mortale C6 - C8 -T1 Tetraplegia/paresi (tronco, arti sup e inf) T2 -T4 Paraplegia/paresi (tronco, arti inf) con perdita di sensibilità dalla linea dei capezzoli T5 -T8 Paraplegia/paresi (tronco inferiore e arti inf) con perdita di sensibilità sotto il torace T9 -T11 Paraplegia/paresi (arti inf) con perdita di sensibilità sotto l'ombelico T11 - L1 Paraplegia/paresi (arti inf) con perdita di sensibilità anche e gambe L2 - S2 Vari tipi di paresi e intorpidimento arti inf S3 - S5 Turbe sensitive a livello perinealeSospettare una lesione al rachide
Dato che una lesione al rachide non è sempre visibile immediatamente, si devono prendere in considerazione degli indicatori di sospetto. Va precisato che l'assenza di segni o sintomi non esclude la lesione e nemmeno un traumatizzato che cammina.
Si deve sospettare una lesione al rachide in caso di:
I sintomi più comuni e significativi che devono far sospettare danni alla colonna sono:
L'obiettivo del trattamento della colonna in ambito extra-ospedaliero è quello di stabilizzare le lesioni già esistenti o presunte e di prevenire il danno midollare.
Il primo approccio al traumatizzato con potenziale lesione alla colonna consiste sempre nel valutare A-B-C-D-E.
Dal momento che non si può avere la certezza della sede della possibile lesione della colonna, questa andrà immobilizzata totalmente, secondo il principio per cui, per immobilizzare correttamente un segmento osseo fratturato, deve essere immobilizzata l'articolazione precedente e quella successiva alla possibile lesione. Poiché la colonna si articola anche con la testa e il bacino, anche questi devono essere immobilizzati. Per immobilizzare correttamente il bacino devono essere immobilizzati gli arti inferiori. Anche gli arti superiori devono essere immobilizzati per evitare movimenti della colonna.
In definitiva: per immobilizzare la colonna deve essere immobilizzato in toto il paziente, dalla testa ai piedi.Il collo deve essere immobilizzato dapprima manualmente in posizione neutra e poi tramite un collare cervicale.
Il collo deve essere immobilizzato dapprima manualmente in posizione neutra e poi tramite un collare cervicale.
Il collo non deve essere esteso, flesso, inclinato e nemmeno ruotato; per ottenere la posizione neutra si considera un'ipotetica linea lungo l'asse della colonna che incroci ad angolo retto la linea ipotetica dello sguardo del traumatizzato. Se cercando la posizione neutra compaiono sintomi (parestesie, paresi) si interrompe la procedura.
Il collare cervicale deve essere rigido (monovalva o bivalva), per limitare il più possibile i movimenti della colonna cervicale.
Per immobilizzare il rachide in toto devono essere impiegati sistemi completi di immobilizzazione e trasporto quali la tavola spinale con fermacapo e cintura "ragno" o il materassino a depressione.