Ricerca educativa e valutazione scolastica: progettazione della ricerca empirica

Documento sulla ricerca educativa e valutazione scolastica. Il Pdf esplora la ricerca empirica in educazione, le sue tipologie e metodologie, fornendo esempi pratici. È adatto per studenti universitari e professionisti del settore educativo.

Mostra di più

9 pagine

Ricerca educativa e valutazione scolastica
Progettare la ricerca empirica in educazione. Riassunto capitolo 1.
Premessa
Tra le competenze richieste oggi agli individui dei diversi ordini e gradi di scuola, compare anche il
"saper fare ricerca", inteso come capacità di risolvere, in maniera attiva, i problemi che si presentano
di volta in volta nell’ambito educativo, costruendo conoscenze affidabili e trasferibili ad altri contesti.
Si tratta quindi della capacità di sviluppare una riflessione sistematica sui risultati conseguiti e
sull'efficacia delle metodologie adottate. Anche il Consiglio d'Europa (Conferenza di Barcellona 15-16
marzo 2002) definisce, tra le dimensioni professionali irrinunciabili nella formazione dei docenti,
“l'attitudine alla riflessione e alla ricerca, alla soluzione di problemi", competenza essenziale per
migliorare i sistemi educativi comunitari. La riflessione attraverso cui si costruisce l'esperienza e il
ragionamento formalizzato che guida la ricerca sono, dunque, dimensioni imprescindibili
dell’educare e dell’insegnare.
Educare significa guidare la crescita,
Insegnare vuol dire "guidare la formazione culturale, intellettuale e personale degli
studenti", controllando l'adeguatezza e cercando la perfettibilità dell'iter intrapreso.
L'azione di guida, in quanto tale, esige:
la definizione di mete, di un quadro di obiettivi da raggiungere
una pianificazione degli interventi coerente con gli obiettivi scelti;
la conoscenza dei fattori che possono influire sullo sviluppo;
un sapere teorico-operativo su come si attuano gli interventi per conseguire i fini appropriati;
una metodologia di ricerca che consente di stabilire sistematicamente quale connessione
esiste tra gli interventi o i mezzi e i risultati.
Si delinea, dunque; per l'educatore, per l'insegnante, la necessità di acquisire un metodo di ricerca,
almeno per i seguenti motivi:
1. non si possono stabilire una volta per tutte le regole degli interventi, bisogna rinnovarle,
adeguandole continuamente all'evoluzione delle conoscenze e dei contesti in cui ci si trova a
operare;
2. educare è un fatto osservabile, sperimentabile, anche tecnico, e suscettibile quindi di
controllo empirico.
La ricerca consente di costruire conoscenze sui modi più efficaci di intervenire, di verificare
l'adeguatezza delle decisioni assunte e l'eventuale influenza di fattori che possono ostacolare o
favorire migliori pratiche. Acquisire capacità di ricerca in educazione è un obiettivo a lungo termine,
sia per la complessità del campo al quale ci si indirizza, sia per la necessità di formarsi un "habitus" di
ragionamento, sia per la difficoltà di consolidare numerose strategie di acquisizione di conoscenze e
svariate tecniche di rilevazione, di analisi e di interpretazione dei dati. Le competenze nell'ambito
della ricerca educativa vanno, dunque, strutturate in maniera graduata. Possiamo delineare un
possibile "iter" di apprendimento delle stesse, che affianca lo studio dei manuali e l'acquisizione di
pratiche, sia attraverso esercizi e simulazioni di laboratorio sia attraverso la diretta conduzione di
studi sul campo.
Occorre inizialmente partire dalla lettura delle ricerche realizzate da altri. Questo promuove lo
sviluppo della capacità di comprendere e analizzare gli studi già svolti. È possibile, in seguito,
imparare a collaborare ad una ricerca, per esempio raccogliendo osservazioni, somministrando
prove, tenendo la documentazione degli interventi attuati. Si può quindi cominciare a svolgere piccole
ricerche esplorative sui problemi che emergono nell'esercizio della propria professione. Alcuni
insegnanti, in particolare, hanno la possibilità di progettate autonomamente ricerche, conducendo
verifiche più o meno formalizzate; altri si specializzano, così da diventare docenti distaccati in istituti
di ricerca come l'INDIRE, l'INVALSI, l'IRRE ecc. La competenza formale e specializzata non è richiesta
a tutti, ma alcuni gradi di questa fanno parte del profilo professionale di ogni docente, come si è detto,
specie per quanto concerne la capacità di documentarsi a proposito di un problema riscontrato nella
propria pratica educativa, di attuare interventi migliorativi e di verificarne gli effetti.
I motivi che inducono a dare rilevanza ai passaggi formativi sopra individuati.
La ricerca empirica in educazione fornisce indicazioni indispensabili per la pratica educativa e
didattica: è importante che insegnanti ed educatori apprendano a leggere in modo critico le
ricerche già condotte, al fine di fruire efficacemente dei dati rilevati per avviarne in proprio.
Poter accedere all'ampio patrimonio di conoscenze costruite dalla ricerca internazionale su
un problema è un’importante premessa per aggiornare e migliorare le proprie pratiche. Il
passaggio alla conduzione autonoma di ricerca esige uno sforzo ulteriore
il saper attuare una ricerca è, però, una competenza complessa. Per formare l’abilità di
ricerca non è sufficiente lo studio di una serie di concetti e regole, ma diventa necessario
anche poter disporre di esercizi che consentano di mettere in atto le strategie di ricerca in
modo simulato.
La pedagogia sperimentale è, infatti, essenzialmente una disciplina applicativa, che ha come essenza
l’acquisizione dei metodi, delle tecniche e degli strumenti del fare ricerca.
Cap 1. La ricerca in educazione
La ricerca è una forma di costruzione del sapere, realizzata attraverso un metodo scientifico.
Attraverso la trasparenza delle procedure attivate e la possibilità di controllo, essa consente di
giungere a risultati validi e affidabili, con processi replicabili. La ricerca deve essere condotta secondo
una pianificazione razionale e rigorosa, che formalizza i passaggi di costruzione delle conoscenze.
La ricerca in educazione può essere condotta con metodi diversi
ricerca teoretico-argomentativa finalizzata a sviluppare le teorie e i modelli educativi
ricerca storica preoccupata di studiare l'evoluzione nel tempo dei modelli e delle pratiche
pedagogiche
ricerca empirica (descrittive-sperimentale o interpretativa) fonda la costruzione di
conoscenze sulla rilevazione sistematica di dati in un contesto concreto.
La ricerca empirica in educazione si può porre obiettivi diversi:
descrivere i fenomeni educativi;
verificare l'efficacia di nuovi interventi;
identificare le cause di un fenomeno;
valutare prodotti o sistemi complessi;
risolvere i problemi in un contesto e strutturare azioni di cambiamento;
studiare soggetti nel loro ambiente;
cogliere il punto di vista e la rete dei significati di gruppi che si caratterizzano per culture o
subculture interessanti da approfondire.

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

Premessa sulla Ricerca Educativa

Tra le competenze richieste oggi agli individui dei diversi ordini e gradi di scuola, compare anche il "saper fare ricerca", inteso come capacità di risolvere, in maniera attiva, i problemi che si presentano di volta in volta nell'ambito educativo, costruendo conoscenze affidabili e trasferibili ad altri contesti. Si tratta quindi della capacità di sviluppare una riflessione sistematica sui risultati conseguiti e sull'efficacia delle metodologie adottate. Anche il Consiglio d'Europa (Conferenza di Barcellona 15-16 marzo 2002) definisce, tra le dimensioni professionali irrinunciabili nella formazione dei docenti, "l'attitudine alla riflessione e alla ricerca, alla soluzione di problemi", competenza essenziale per migliorare i sistemi educativi comunitari. La riflessione attraverso cui si costruisce l'esperienza e il ragionamento formalizzato che guida la ricerca sono, dunque, dimensioni imprescindibili dell'educare e dell'insegnare.

  • Educare > significa guidare la crescita,
  • Insegnare > vuol dire "guidare la formazione culturale, intellettuale e personale degli studenti", controllando l'adeguatezza e cercando la perfettibilità dell'iter intrapreso.

L'azione di guida, in quanto tale, esige:

  • la definizione di mete, di un quadro di obiettivi da raggiungere
  • una pianificazione degli interventi coerente con gli obiettivi scelti;
  • la conoscenza dei fattori che possono influire sullo sviluppo;
  • un sapere teorico-operativo su come si attuano gli interventi per conseguire i fini appropriati;
  • una metodologia di ricerca che consente di stabilire sistematicamente quale connessione esiste tra gli interventi o i mezzi e i risultati.

Si delinea, dunque; per l'educatore, per l'insegnante, la necessità di acquisire un metodo di ricerca, almeno per i seguenti motivi:

  1. non si possono stabilire una volta per tutte le regole degli interventi, bisogna rinnovarle, adeguandole continuamente all'evoluzione delle conoscenze e dei contesti in cui ci si trova a operare;
  2. educare è un fatto osservabile, sperimentabile, anche tecnico, e suscettibile quindi di controllo empirico.

La ricerca consente di costruire conoscenze sui modi più efficaci di intervenire, di verificare l'adeguatezza delle decisioni assunte e l'eventuale influenza di fattori che possono ostacolare o favorire migliori pratiche. Acquisire capacità di ricerca in educazione è un obiettivo a lungo termine, sia per la complessità del campo al quale ci si indirizza, sia per la necessità di formarsi un "habitus" di ragionamento, sia per la difficoltà di consolidare numerose strategie di acquisizione di conoscenze e svariate tecniche di rilevazione, di analisi e di interpretazione dei dati. Le competenze nell'ambito della ricerca educativa vanno, dunque, strutturate in maniera graduata. Possiamo delineare un possibile "iter" di apprendimento delle stesse, che affianca lo studio dei manuali e l'acquisizione di pratiche, sia attraverso esercizi e simulazioni di laboratorio sia attraverso la diretta conduzione di studi sul campo.

Occorre inizialmente partire dalla lettura delle ricerche realizzate da altri. Questo promuove lo sviluppo della capacità di comprendere e analizzare gli studi già svolti. È possibile, in seguito, imparare a collaborare ad una ricerca, per esempio raccogliendo osservazioni, somministrandoprove, tenendo la documentazione degli interventi attuati. Si può quindi cominciare a svolgere piccole ricerche esplorative sui problemi che emergono nell'esercizio della propria professione. Alcuni insegnanti, in particolare, hanno la possibilità di progettate autonomamente ricerche, conducendo verifiche più o meno formalizzate; altri si specializzano, così da diventare docenti distaccati in istituti di ricerca come l'INDIRE, l'INVALSI, l'IRRE ecc. La competenza formale e specializzata non è richiesta a tutti, ma alcuni gradi di questa fanno parte del profilo professionale di ogni docente, come si è detto, specie per quanto concerne la capacità di documentarsi a proposito di un problema riscontrato nella propria pratica educativa, di attuare interventi migliorativi e di verificarne gli effetti.

Rilevanza dei Passaggi Formativi

I motivi che inducono a dare rilevanza ai passaggi formativi sopra individuati.

  • La ricerca empirica in educazione fornisce indicazioni indispensabili per la pratica educativa e didattica: è importante che insegnanti ed educatori apprendano a leggere in modo critico le ricerche già condotte, al fine di fruire efficacemente dei dati rilevati per avviarne in proprio. Poter accedere all'ampio patrimonio di conoscenze costruite dalla ricerca internazionale su un problema è un'importante premessa per aggiornare e migliorare le proprie pratiche. Il passaggio alla conduzione autonoma di ricerca esige uno sforzo ulteriore
  • il saper attuare una ricerca è, però, una competenza complessa. Per formare l'abilità di ricerca non è sufficiente lo studio di una serie di concetti e regole, ma diventa necessario anche poter disporre di esercizi che consentano di mettere in atto le strategie di ricerca in modo simulato.

La pedagogia sperimentale è, infatti, essenzialmente una disciplina applicativa, che ha come essenza l'acquisizione dei metodi, delle tecniche e degli strumenti del fare ricerca.

La Ricerca in Educazione

Cap 1. La ricerca in educazione La ricerca è una forma di costruzione del sapere, realizzata attraverso un metodo scientifico. Attraverso la trasparenza delle procedure attivate e la possibilità di controllo, essa consente di giungere a risultati validi e affidabili, con processi replicabili. La ricerca deve essere condotta secondo una pianificazione razionale e rigorosa, che formalizza i passaggi di costruzione delle conoscenze.

Metodi di Ricerca in Educazione

La ricerca in educazione può essere condotta con metodi diversi

  • ricerca teoretico-argomentativa-> finalizzata a sviluppare le teorie e i modelli educativi
  • ricerca storica > preoccupata di studiare l'evoluzione nel tempo dei modelli e delle pratiche pedagogiche
  • ricerca empirica (descrittive-sperimentale o interpretativa) > fonda la costruzione di conoscenze sulla rilevazione sistematica di dati in un contesto concreto.

Obiettivi della Ricerca Empirica in Educazione

La ricerca empirica in educazione si può porre obiettivi diversi:

  • descrivere i fenomeni educativi;
  • verificare l'efficacia di nuovi interventi;
  • identificare le cause di un fenomeno;
  • valutare prodotti o sistemi complessi;
  • risolvere i problemi in un contesto e strutturare azioni di cambiamento;
  • studiare soggetti nel loro ambiente;
  • cogliere il punto di vista e la rete dei significati di gruppi che si caratterizzano per culture o subculture interessanti da approfondire.

La ricerca empirica in educazione viene spesso confusa con l'attuazione di innovazioni o di buone esperienze. La ricerca si distingue da queste ultime, però, proprio per il rigore con cui vengono svolti i passaggi di costruzione delle conoscenze. Essi prevedono:

  • un'attenta pianificazione preliminare
  • formulazione di ipotesi appropriate
  • l'elaborazione di un piano di verifica
  • la rilevazione e l'analisi dei dati
  • la socializzazione dei risultati.

La pianificazione da un duplice vantaggio: fa risparmiare tempo e spesa, in quanto focalizza i problemi e i punti cruciali da osservare, limitando la raccolta dei dati ai soli elementi effettivamente utili in vista della verifica delle attese del ricercatore (le ipotesi) o comunque in connessione agli scopi della ricerca.

Rientrano invece nella vasta categoria delle esperienze quelle soluzioni dei problemi educativi che vengono verificate sul campo, ma sono basate su documentazioni raccolte in modo poco sistematico e con dati organizzati senza riferimento controllato a scopi ben individuati.

Classificazione delle Strategie di Ricerca Empirica

Le strategie di ricerca empirica possono essere classificate in diversi modi. Due criteri di classificazione generali. Distingueremo:

  • la ricerca osservativa dalla ricerca con intervento> approccio del ricercatore alla realtà studiata, finalizzato a osservarla senza trasformazioni o a studiare gli effetti dell'introduzione di un intervento.
  • la ricerca qualitativa da quella quantitativa > attese e scelte di fondo del ricercatore rispetto ai seguenti aspetti: alla possibilità o no di conoscere la realtà, alle strategie e agli strumenti da adottare e alla natura dei dati da rilevare di tipo numerico-quantitativo o ermeneutico- qualitativo.

Ricerche Osservative e Ricerche con Intervento

Ricerche Osservative

Scopo >la ricerca osservative è utile soprattutto quando si vogliono studiare le condotte e le condizioni che le suscitano, senza perturbarne lo svolgimento naturale. La ricerca osservativa è inoltre adottata quando si intendono indagare fenomeni che sarebbe impossibile o immorale riprodurre.

Si attiva, per esempio, quando si vogliono studiare gli esiti della violenza sullo sviluppo della personalità dei bambini, gli effetti della deprivazione culturale o affettiva, della malnutrizione e così via. In questi casi, infatti, si possono soltanto osservare sistematicamente i fenomeni che si sono verificati nelle situazioni purtroppo già esistenti. Possono essere oggetto di ricerche osservative, per esempio: il clima relazionale di una classe, le condizioni socio-culturali delle famiglie, i risultati nel profitto in una scuola.

Le ricerche osservative possono riguardare gruppi più o meno ampi di soggetti, con una rilevazione di dati più o meno approfondita, che si può avvalere di diversi tipi di strumenti. Le forme principali di ricerca osservative sono:

  • l'inchiesta > consiste nella misura sistematica di una serie di fattori per effettuare comparazioni e individuare probabili agenti differenzianti. Per esempio, si può condurreun'inchiesta sulle preferenze che hanno i bambini di una certa regione nei confronti dei giocattoli, attraverso un questionario o un'intervista ai genitori. In questo caso è possibile distinguere i risultati in base alle differenze di genere o di età e in riferimento agli stili educativi. Di norma si parla di inchiesta quando si fa riferimento a grandi campioni che consentono comparazioni su larga scala.si preferisce usare il termine indagine in maniera più generica o quando il campione è numericamente più circoscritto.
  • la ricerca con osservazione sistematica > quella che prevede la rilevazione diretta delle condotte dei soggetti presi in considerazione, attraverso l'utilizzo di strumenti strutturati di annotazione dei comportamenti. In questa categoria possono rientrare, ad esempio, gli studi sulla comuncazione non verbale madre-bambino nei primi mesi di vita di quest'ultimo; le ricerche sulle condotte infrattive in classe; gli studi sull'autonomia dei bambini in situazione di handicap; le ricerche sullo stile comunicativo dell'insegnante; quelle sullo sviluppo delle competenze linguistiche degli alunni ecc.
  • la ricerca valutativa > è orientata ad osservare e giudicare l'aggetto di ricerca, per poi intervenire e migliorare lo stesso. Si tratta di un insieme eteregeneo di tecniche, procedure e metodi che permettano di valutare prodotti singoli (ad esempio curricoli, libri di testo, ricerche ecc.) o strutture complesse, come, ad esempio le organizzazioni scolastiche, oppure programmi di intervento sociale, con attenzione alla concettualizzazione, alla pianificazione, alla realizzazione e all'utilità dei progetti attuati.
  • la ricerca etnografica > ha lo scopo di delineare le caratteristiche di una cultura, di comprenderne le credenze, le abitudini comunicative, le convenzioni e i significati ad esse attribuiti, interpretando il punto di vista dei soggetti osservati. Prevede per questo lo studio approfondito di un gruppo di persone con particolare attenzione alla loro cultura. Implica che il ricercatore trascorre un periodo di tempo relativamente lungo nel contesto scelto con i soggetti osservati, condividendone i momenti significativi di vita.
  • lo studio di caso > è un indagine empirica, condotta su di un singolo soggetto, un istruzione o un evento (decisioni, programmi, cambiamenti organizzativi ecc.). Esso approfondisce «un evento contemporaneo, all'interno di un contesto di vita reale, dove i confini tra il fenomeno e il contesto non sono nettamente evidenti e nel quale vengono utilizzate molteplici fonti di informazione». Può riferirsi, ad esempio, allo studio dell'integrazione di un bambino in situazione di handicap in un contesto classe o all'analisi di un'innovazione scolastica significativa in un territorio.

Ricerche con Intervento

Ricerche con intervento: le ricerche con intervento si distinguono da quelle osservative, in quanto una volta individuato un problema prevedono introduzione di un cambiamento al fine di verificarne gli effetti per costruire nuova conoscenza (esperimento) o per risolvere, attraverso l'intervento, la situazione problematica (ricerca-azione).

Si possono, dunque, distinguere i seguenti tipi di ricerca con intervento:

  • esperimento, con le sue varianti (quasi-esperimenti ed esperimenti su casi singoli),
  • la ricerca-azione.

Esperimento. Nelle scienze naturali l'esperimento è una riproduzione artificiale, ripetibile, di un fenomeno in una condizione in cui si controllano tutti i parametri. Prevede l'introduzione di variazione sistematiche in almeno un fattore, per studiare gli effetti concomitanti o successivi su di un altro.

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.