La Seconda Guerra Mondiale: cause, eventi e fine del conflitto

Documento sulla Seconda Guerra Mondiale. Il Pdf di Storia, adatto per l'Università, analizza l'espansionismo tedesco, lo scoppio del conflitto e la sua fine, come descritto nell'abstract e nell'outline.

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12 pagine

LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Espansionismo tedesco negli anni Trenta
Nel 1933, Hitler portò la Germania fuori dalla Società delle Nazioni: si tratta di una decisione di chiara
e notevole portata ideologica e simbolica. Hitler conduce un’importante opera di destabilizzazione di quello
che era l’equilibrio internazionale, e che prosegue negli anni successivi attraverso delle tappe che scandiscono
un’audacia sempre più chiara da parte di Hitler.
Nel 1935, Hitler viola esplicitamente i patti di Versailles (che imponevano alla Germania una drastica
limitazione degli armamenti con la dismissione totale della flotta aerea e della flotta marina), e inizia quindi nel
1935 la rimilitarizzazione della Germania. Sempre nel 1935 Hitler inizia a maturare quei progetti di
espansionismo tedesco che come primo obiettivo hanno la germanofona Austria, ed è sempre questo l'anno in
cui Mussolini convoca la Conferenza internazionale di Stresa.
Il 1936, dal punto di vista della destabilizzazione degli equilibri politici e militari europei, è un anno
decisivo. È l'anno in cui Hitler, continuando nella violazione delle clausole imposte dai patti di Versailles, occupa
la Renania (che era quel corridoio demilitarizzato di 50 Km tra la Germania e la Francia) e stringe sempre nello
stesso anno con la Gran Bretagna un patto privato per cominciare ad allestire una flotta marina da guerra.
Inoltre, nel 1936, Hitler con una mossa tanto acuta quanto spregiudicata stringe un accordo con Mussolini
dopo l'invasione italiana dell’Etiopia, l'asse Roma-Berlino.
Infine sempre nel 1936, Germania e Giappone coinvolgono l'Italia nel cosiddetto Patto Anticomintern, cioè il
patto che doveva opporsi al comunismo internazionale.
Riallestita la potenza militare tedesca e preparato il campo internazionale, Hitler si concentra su quello
che è stato anche il suo primo obiettivo espansionistico, cioè l'annessione dell'Austria.
In tedesco “anschluss”, ossia “annessione”, descrive l’annessione a tutti gli effetti dell'Austria da parte della
Germania avvenuta nel marzo del 1938.
Questa annessione fu una vera e propria “passeggiata militare”: l'esercito tedesco fu accolto trionfalmente a
Vienna, e l'annessione fu addirittura ufficializzata attraverso un plebiscito. La popolazione austriaca in massa
individuò in questa annessione alla Germania una sorta di riscatto storico, dopo la sconfitta subita nella Prima
guerra mondiale.
Hitler annette l'Austria con l'appoggio pieno e incondizionato da parte dell'Italia (storicamente questo
atteggiamento di Mussolini deve essere interpretato come un segno di chiara sottomissione, di chiara ed
esplicita subalternità rispetto ad Hitler). Hitler poi prosegue con la sua politica di espansione verso la
Cecoslovacchia, alla quale chiese ufficialmente la cessione (per via diplomatica) del territorio dei Sudeti. I
Sudeti sono un popolo della Cecoslovacchia occidentale, prevalentemente germanofono, per cui Hitler
legittima in questo modo il suo espansionismo, ossia con la volontà di riunire tutti i popoli di lingua e cultura
tedesca entro i confini della Germania (e per fare ciò li vuole annettere).
L'annessione dei Sudeti viene ratificata, non dalla Cecoslovacchia (la quale non viene coinvolta), ma da una
Conferenza Internazionale dei grandi stati europei a cui partecipano oltre all’Italia anche la Francia e la Gran
Bretagna, la conferenza internazionale di Monaco che si tenne appunto nella città tedesca di Monaco di Baviera
nel settembre del 1938. Francia e Inghilterra acconsentirono a questa annessione, però a patto che fosse
l'ultima da parte della Germania (quindi l'accordo prevedeva che la Germania annettesse i Sudeti, dopo aver
annesso anche l'Austria, ma a una condizione: che l'espansionismo tedesco si interrompesse immediatamente).
Francia e Gran Bretagna sono totalmente destabilizzate dall'intraprendenza e dalla potenza della Germania, e
quindi tentano di tenere un profilo piuttosto dimesso per evitare un confronto diretto, che poi però, vista la
sfrontatezza e l’audacia di Hitler, diventa inevitabile.
Hitler rompe le promesse formulate durante la Conferenza di Monaco e nel marzo del 1939 l'esercito
tedesco invade la Boemia e la Moravia (parte ceca della Cecoslovacchia) annettendole direttamente al territorio
tedesco. La Slovacchia (restante parte slava della Cecoslovacchia) viene trasformata in un protettorato tedesco,
quindi viene posta sotto lo stretto controllo nazista. Si tratta a tutti gli effetti di un’acquisizione integrale della
Cecoslovacchia. Anche questa annessione avviene, nonostante gli accordi presi a Monaco, nell’assenza di
reazioni da parte della Francia e della Gran Bretagna.
La goccia che fece traboccare il vaso e poi fece esplodere il conflitto mondiale fu l'ultimatum che Hitler
lanciò al governo polacco, al quale chiedeva l'annessione del cosiddetto “corridoio di Danzica”, cioè una fascia
territoriale (appartenente alla Polonia) che separava la Germania dalla Prussia orientale (una exclave della
Germania).
In seguito a questa ennesima conquista territoriale tedesca, Francia e Gran Bretagna prendono provvedimenti e
firmano un patto di assistenza militare alla Polonia in caso di attacco tedesco, quindi lanciano un messaggio
molto chiaro e si preparano alla mobilitazione. La Germania, come risposta all'alleanza tra Francia e Gran
Bretagna, firma con l'Italia un'alleanza militare di assistenza e di difesa reciproca che è nota come il Patto di
acciaio.
Sia Mussolini che Hitler sapevano benissimo che l'Italia in realtà non era pronta allo scontro, non era pronta dal
punto di vista delle capacità militari e degli armamenti. Hitler però agì anche in questo caso con molta astuzia,
perché convinse Mussolini del fatto che la guerra non sarebbe stata imminente, in realtà mentendo
spudoratamente perché nel 1939 Hitler firma con la Russia il patto Molotov-Ribbentrop, in modo da preparare
il campo per un'azione militare che egli immaginava come imminente. Hitler aveva g deciso di attaccare la
Polonia e di scatenare così un altro conflitto internazionale.
Lo scoppio della Seconda guerra mondiale
La situazione comincia a degenerare nel momento in cui Hitler lancia l’ultimatum alla Polonia per
l’annessione del “corridoio di Danzica”, una stretta fascia di terra che collegava la Germania alla Prussia
orientale, e che però avrebbe appunto consentito alla Germania di collegare queste due regioni del territorio
tedesco.
A quel punto Gran Bretagna e Francia siglano un patto di difesa e assistenza militare della Polonia in caso di
aggressione tedesca, e consequenzialmente Italia e Germania firmano il “Patto d’acciaio”.
Il 1939 è l’anno in cui Germania e l’URSS siglano il patto Molotov-Ribbentrop, un patto di mutua
assistenza, di non belligeranza e di spartizione della Polonia: la Germania si sarebbe impadronita della Polonia
occidentale, e la Russia invece della parte orientale della Polonia.
Il primo settembre del 1939 comincia la Seconda guerra mondiale. L’esercito tedesco invade la Polonia
secondo una modalità di guerra che Hitler stesso definì “Blitzkrieg” (guerra-lampo). Il blitzkrieg consisteva nel
mettere in atto una serie gben pianificata di azioni militari fulminee nell’esecuzione e poderose dell’impiego
di mezzi militari, cioè di massima potenza e massima rapidità d’azione. Inizialmente questa strategia funzionò, e
per altri 8 mesi ancora Hitler poté portare avanti la propria politica aggressiva.
La reazione di Francia e Inghilterra arriva il 3 settembre del 1939 con la dichiarazione di guerra alla Germania.
Nonostante la dichiarazione di guerra, il conflitto tra Francia e Gran Bretagna da una parte e Germania
dall’altra non iniziò se non 8 mesi più tardi. Francia e Gran Bretagna attendono una mossa da parte di Hitler e
ovviamente Hitler approfitta dell’indecisione e della confusione dei suoi avversari. La guerra di fatto inizia
soltanto il 10 maggio 1940, e inizia nel momento in cui Hitler invade la Francia. In Francia, Sartre parlava di
“drôle de guerre” (guerra buffa/strana), e ne parlava come critica in relazione al fatto che si trattava di una
guerra in cui ci si dichiara guerra però non si combatte per mesi.
Dopo la Germania, anche la Russia occupò la Polonia occidentale, come stipulato. Dopodiché sia la Germania
che la Russia si dedicano alla conquista dei territori dell’Europa scandinava: la Russia occupa una regione della
Finlandia, la Karelia, che viene annessa all’Unione sovietica, mentre la Germania conquista la Danimarca e la
Norvegia.
Il 10 maggio del 1940 Hitler invade la Francia. Immaginando un’azione militare di questo tipo, la
Francia aveva predisposto sul confine orientale un sistema di difesa imponente, cioè una linea di fortificazione
lunga quanto il confine tra Francia e Germania. Si tratta della cosiddetta “linea Maginot”, un sistema di fossati,
trincee e muraglie che aveva appunto l’obbiettivo di bloccare l’ingresso dell’esercito tedesco dal confine
franco-tedesco. Ma questo sistema di difesa fu vano, perc Hitler non invase la Francia dal confine, ma la
invase passando dal Belgio, che aveva dichiarato la propria neutralità. In questo modo Hitler viola il diritto
internazionale, invadendo uno stato neutrale, e invade la Francia da nord-est, giungendo a Parigi in poco
tempo.

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Espansionismo tedesco negli anni Trenta

LA SECONDA GUERRA MONDIALE Espansionismo tedesco negli anni Trenta Nel 1933, Hitler portò la Germania fuori dalla Società delle Nazioni: si tratta di una decisione di chiara e notevole portata ideologica e simbolica. Hitler conduce un'importante opera di destabilizzazione di quello che era l'equilibrio internazionale, e che prosegue negli anni successivi attraverso delle tappe che scandiscono un'audacia sempre più chiara da parte di Hitler. Nel 1935, Hitler viola esplicitamente i patti di Versailles (che imponevano alla Germania una drastica limitazione degli armamenti con la dismissione totale della flotta aerea e della flotta marina), e inizia quindi nel 1935 la rimilitarizzazione della Germania. Sempre nel 1935 Hitler inizia a maturare quei progetti di espansionismo tedesco che come primo obiettivo hanno la germanofona Austria, ed è sempre questo l'anno in cui Mussolini convoca la Conferenza internazionale di Stresa. Il 1936, dal punto di vista della destabilizzazione degli equilibri politici e militari europei, è un anno decisivo. È l'anno in cui Hitler, continuando nella violazione delle clausole imposte dai patti di Versailles, occupa la Renania (che era quel corridoio demilitarizzato di 50 Km tra la Germania e la Francia) e stringe sempre nello stesso anno con la Gran Bretagna un patto privato per cominciare ad allestire una flotta marina da guerra. Inoltre, nel 1936, Hitler con una mossa tanto acuta quanto spregiudicata stringe un accordo con Mussolini dopo l'invasione italiana dell'Etiopia, l'asse Roma-Berlino. Infine sempre nel 1936, Germania e Giappone coinvolgono l'Italia nel cosiddetto Patto Anticomintern, cioè il patto che doveva opporsi al comunismo internazionale.

Annessione dell'Austria

Riallestita la potenza militare tedesca e preparato il campo internazionale, Hitler si concentra su quello che è stato anche il suo primo obiettivo espansionistico, cioè l'annessione dell'Austria. In tedesco "anschluss", ossia "annessione", descrive l'annessione a tutti gli effetti dell'Austria da parte della Germania avvenuta nel marzo del 1938. Questa annessione fu una vera e propria "passeggiata militare": l'esercito tedesco fu accolto trionfalmente a Vienna, e l'annessione fu addirittura ufficializzata attraverso un plebiscito. La popolazione austriaca in massa individuò in questa annessione alla Germania una sorta di riscatto storico, dopo la sconfitta subita nella Prima guerra mondiale. Hitler annette l'Austria con l'appoggio pieno e incondizionato da parte dell'Italia (storicamente questo atteggiamento di Mussolini deve essere interpretato come un segno di chiara sottomissione, di chiara ed esplicita subalternità rispetto ad Hitler). Hitler poi prosegue con la sua politica di espansione verso la Cecoslovacchia, alla quale chiese ufficialmente la cessione (per via diplomatica) del territorio dei Sudeti. I Sudeti sono un popolo della Cecoslovacchia occidentale, prevalentemente germanofono, per cui Hitler legittima in questo modo il suo espansionismo, ossia con la volontà di riunire tutti i popoli di lingua e cultura tedesca entro i confini della Germania (e per fare ciò li vuole annettere). L'annessione dei Sudeti viene ratificata, non dalla Cecoslovacchia (la quale non viene coinvolta), ma da una Conferenza Internazionale dei grandi stati europei a cui partecipano oltre all'Italia anche la Francia e la Gran Bretagna, la conferenza internazionale di Monaco che si tenne appunto nella città tedesca di Monaco di Baviera nel settembre del 1938. Francia e Inghilterra acconsentirono a questa annessione, però a patto che fosse l'ultima da parte della Germania (quindi l'accordo prevedeva che la Germania annettesse i Sudeti, dopo aver annesso anche l'Austria, ma a una condizione: che l'espansionismo tedesco si interrompesse immediatamente). Francia e Gran Bretagna sono totalmente destabilizzate dall'intraprendenza e dalla potenza della Germania, e quindi tentano di tenere un profilo piuttosto dimesso per evitare un confronto diretto, che poi però, vista la sfrontatezza e l'audacia di Hitler, diventa inevitabile. Hitler rompe le promesse formulate durante la Conferenza di Monaco e nel marzo del 1939 l'esercito tedesco invade la Boemia e la Moravia (parte ceca della Cecoslovacchia) annettendole direttamente al territorio tedesco. La Slovacchia (restante parte slava della Cecoslovacchia) viene trasformata in un protettorato tedesco, quindi viene posta sotto lo stretto controllo nazista. Si tratta a tutti gli effetti di un'acquisizione integrale della Cecoslovacchia. Anche questa annessione avviene, nonostante gli accordi presi a Monaco, nell'assenza di reazioni da parte della Francia e della Gran Bretagna.La goccia che fece traboccare il vaso e poi fece esplodere il conflitto mondiale fu l'ultimatum che Hitler lanciò al governo polacco, al quale chiedeva l'annessione del cosiddetto "corridoio di Danzica", cioè una fascia territoriale (appartenente alla Polonia) che separava la Germania dalla Prussia orientale (una exclave della Germania). In seguito a questa ennesima conquista territoriale tedesca, Francia e Gran Bretagna prendono provvedimenti e firmano un patto di assistenza militare alla Polonia in caso di attacco tedesco, quindi lanciano un messaggio molto chiaro e si preparano alla mobilitazione. La Germania, come risposta all'alleanza tra Francia e Gran Bretagna, firma con l'Italia un'alleanza militare di assistenza e di difesa reciproca che è nota come il Patto di acciaio. Sia Mussolini che Hitler sapevano benissimo che l'Italia in realtà non era pronta allo scontro, non era pronta dal punto di vista delle capacità militari e degli armamenti. Hitler però agì anche in questo caso con molta astuzia, perché convinse Mussolini del fatto che la guerra non sarebbe stata imminente, in realtà mentendo spudoratamente perché nel 1939 Hitler firma con la Russia il patto Molotov-Ribbentrop, in modo da preparare il campo per un'azione militare che egli immaginava come imminente. Hitler aveva già deciso di attaccare la Polonia e di scatenare così un altro conflitto internazionale.

Scoppio della Seconda guerra mondiale

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale La situazione comincia a degenerare nel momento in cui Hitler lancia l'ultimatum alla Polonia per l'annessione del "corridoio di Danzica", una stretta fascia di terra che collegava la Germania alla Prussia orientale, e che però avrebbe appunto consentito alla Germania di collegare queste due regioni del territorio tedesco. A quel punto Gran Bretagna e Francia siglano un patto di difesa e assistenza militare della Polonia in caso di aggressione tedesca, e consequenzialmente Italia e Germania firmano il "Patto d'acciaio". Il 1939 è l'anno in cui Germania e l'URSS siglano il patto Molotov-Ribbentrop, un patto di mutua assistenza, di non belligeranza e di spartizione della Polonia: la Germania si sarebbe impadronita della Polonia occidentale, e la Russia invece della parte orientale della Polonia. Il primo settembre del 1939 comincia la Seconda guerra mondiale. L'esercito tedesco invade la Polonia secondo una modalità di guerra che Hitler stesso definì "Blitzkrieg" (guerra-lampo). Il blitzkrieg consisteva nel mettere in atto una serie già ben pianificata di azioni militari fulminee nell'esecuzione e poderose dell'impiego di mezzi militari, cioè di massima potenza e massima rapidità d'azione. Inizialmente questa strategia funzionò, e per altri 8 mesi ancora Hitler poté portare avanti la propria politica aggressiva. La reazione di Francia e Inghilterra arriva il 3 settembre del 1939 con la dichiarazione di guerra alla Germania. Nonostante la dichiarazione di guerra, il conflitto tra Francia e Gran Bretagna da una parte e Germania dall'altra non iniziò se non 8 mesi più tardi. Francia e Gran Bretagna attendono una mossa da parte di Hitler e ovviamente Hitler approfitta dell'indecisione e della confusione dei suoi avversari. La guerra di fatto inizia soltanto il 10 maggio 1940, e inizia nel momento in cui Hitler invade la Francia. In Francia, Sartre parlava di "drôle de guerre" (guerra buffa/strana), e ne parlava come critica in relazione al fatto che si trattava di una guerra in cui ci si dichiara guerra però non si combatte per mesi. Dopo la Germania, anche la Russia occupò la Polonia occidentale, come stipulato. Dopodiché sia la Germania che la Russia si dedicano alla conquista dei territori dell'Europa scandinava: la Russia occupa una regione della Finlandia, la Karelia, che viene annessa all'Unione sovietica, mentre la Germania conquista la Danimarca e la Norvegia. Il 10 maggio del 1940 Hitler invade la Francia. Immaginando un'azione militare di questo tipo, la Francia aveva predisposto sul confine orientale un sistema di difesa imponente, cioè una linea di fortificazione lunga quanto il confine tra Francia e Germania. Si tratta della cosiddetta "linea Maginot", un sistema di fossati, trincee e muraglie che aveva appunto l'obbiettivo di bloccare l'ingresso dell'esercito tedesco dal confine franco-tedesco. Ma questo sistema di difesa fu vano, perché Hitler non invase la Francia dal confine, ma la invase passando dal Belgio, che aveva dichiarato la propria neutralità. In questo modo Hitler viola il diritto internazionale, invadendo uno stato neutrale, e invade la Francia da nord-est, giungendo a Parigi in poco tempo.La Francia viene conquistata in modo diretto per 3/5 del territorio settentrionale. Il nord della Francia viene annesso alla Germania. Hitler instaura nei restanti 2/5 del territorio uno stato fantoccio, la Repubblica di Vichy, formalmente autonoma ma amministrata da un governo collaborazionista del regime hitleriano. La cittadina di Vichy fu individuata come capitale di questo stato "residuo" nel meridione francese. La Germania riuscì ad ogni modo a controllare tutto il territorio francese. Il 16 giugno del 1940 si svolgono le elezioni presidenziali francesi, che furono vinte dal maresciallo francese Pétain, il quale dichiara la propria disponibilità a collaborare con la Germania. D'altra parte invece, una buona parte della gerarchia dell'esercito francese guidata dal generale Charles de Gaulle, invita i Francesi alla resistenza.

Operazione Leone Marino

L'operazione Leone Marino Hitler sapeva benissimo che la Gran Bretagna era la prima potenza militare sul mare, e ne aveva paura. Aveva però anche paura di un coinvolgimento indiretto della Gran Bretagna, per cui a partire dal 1935 (ma anche a guerra già iniziata), Hitler con la gran Bretagna tenta sempre la via diplomatica. Nel 1935, ci riuscì, ottenendo dalla Gran Bretagna il consenso al riallestimento della flotta militare che era stata precedentemente acquisita dalla corona inglese. Nel 1935, Hitler aveva portato avanti una trattativa molto fruttuosa per la Germania, che gli aveva consentito di riallestire la flotta militare. A guerra iniziata tenta sempre per via diplomatica di farsi riconoscere dalla Gran Bretagna i territori annessi. In questa fase della guerra emerge un'altra figura molto importante dell'antifascismo europeo, che è quella del primo ministro inglese Winston Churchill che, profondamente antinazista, decide che con la Germania non avrebbe mai trattato. Quindi di fatto si trattò di una dichiarazione di guerra informale: rifiutò in blocco tutte le proposte di trattativa di Hitler. Di fronte a questo atteggiamento così chiuso e così oppositivo, Hitler reagisce con un'operazione che poi fu battezzata "operazione leone marino", che prevedeva l'invasione via mare dell'Inghilterra attraverso la Manica, dopo però una fase preliminare durante la quale la resistenza britannica avrebbe dovuto essere fiaccata da poderosi attacchi aerei tedeschi. Le operazioni preliminari iniziarono nel settembre del 1940: le isole britanniche furono sottoposte per 3 mesi ad un bombardamento aereo continuato e sistematico che colpì tutte le grandi infrastrutture civili e militari. L'operazione leone marino fu portata avanti con la Luftwaffe, la flotta aerea tedesca, con una excalation di violenza sempre più estrema, che da ultimo coinvolse anche la popolazione civile. L'invasione delle isole britanniche prevista dopo un mese di bombardamenti aerei però non si realizzò mai: a fronte dell'inattesa capacità di resistenza della Gran Bretagna Hitler rinunciò all'operazione. In questo periodo il popolo inglese mostrò una capacità di resistenza straordinaria, e dal punto di vista della storia del costume si colloca in questo periodo quell'azione propagandistica volta a rassicurare gli animi degli inglesi che fu la distribuzione dei famosi volantini inglesi con su scritto "Keep Calm and Carry On". Alla fine la Gran Bretagna riesce a resistere sia grazie alla forza del temperamento del popolo, sia anche perché aveva iniziato a mettere a punto dei dispositivi tecnologici assolutamente innovativi, come la tecnologia del radar, per cui in molti casi i bombardamenti andavano a vuoto, perché si riusciva a intercettare attraverso il radar i movimenti dei mezzi tedeschi. L'Inghilterra ha sempre avuto il primato tecnologico in guerra. Tra i primati dell'Inghilterra c'è anche quello di essere riuscita a decriptare i messaggi cifrati delle operazioni tedesche e di conoscere in anticipo le mosse e i vari attacchi del nemico.

Entrata in guerra dell'Italia

L'entrata in guerra dell'Italia Mussolini era ben consapevole che l'Italia non era pronta ad entrare in guerra. Le ragioni di questa impreparazione sono legate soprattutto all'arretratezza del sistema industriale italiano, in particolare in relazione all'industria bellica, e poi soprattutto alla debolezza causata al sistema economico italiano dalla guerra di Etiopia, che aveva messo alla prova l'economia e soprattutto l'esercito italiano. Quindi Mussolini era consapevole che non era il momento di entrare in guerra, soprattutto in una guerra come quella che avrebbe avuto come controparte delle superpotenze militari. Per questo motivo il 1º settembre 1939, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, l'Italia dichiara la propria non belligeranza e si tiene fuori prudentemente dalla guerra.

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