Storia della Pedagogia: Concetti Chiave e Domande Aperte per l'Università

Documento dall'Università sulla Storia della Pedagogia - Concetti e Domande Aperte. Il Pdf, un insieme di appunti schematici e discorsivi, esplora l'educazione omerica, la paideia greca, il pensiero di Platone, Socrate e Aristotele, e l'educazione nel mondo ebraico e romano, utile per lo studio universitario.

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20 pagine

STORIA DELLA PEDAGOGIA – CONCETTI E DOMANDE APERTE
SCRITTURA E EDUCAZIONE OMERICA
Invenzione della scrittura segna il passaggio da preistoria a storia, l’uomo mostra la sua “capacità di astrazione” tale
da rappresentare il suo pensiero per mezzo di simboli. La scrittura si è diffusa in diversi momenti e diverse civiltà.
CON L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA NASCERA’ ANCHE LA SCUOLA
Qual’era il ruolo degli scriba nell’antichità e com’era organizzata la scuola?
Il maestro, inizialmente, insegnava all’alunno il modo di tenere lo stilo e il calamaio e ad imprimere o tracciare i segni
elementari, poi dava un modello da ricopiare. Era un ammaestramento passivo ed era pratica normale il ricorrere a
castighi corporali.
Oltre all’insegnamento tecnico si affiancava un insegnamento morale: il maestro leggeva un testo, lo commentava e
interrogava l’alunno; in seguito potevano aprirsi vere e proprie discussioni. Lo scriba, inoltre, era colui che deteneva i
segreti della scrittura e quindi, dal punto di vista politico e sociale, si posizionava al di sopra delle classi popolari,
contadine e artigiane e partecipava più o meno direttamente all’esercizio del potere. EDUCLe grandi civiltà antiche
non hanno lasciato traccia di un’esplicita riflessione pedagogica, tuttavia possiamo individuare implicitamente
almeno due principi cardine:
- Il principio di autorità. Le punizioni corporali sono solo un esempio del tentativo di educare i giovani alla
sottomissione delle tante autorità che governavano la loro vita.
- Il rapporto di continuità tra educazione e istruzione. Accanto alla tecnica della scrittura, gli scribi venivano
introdotti alla dignità e alla responsabilità che quella sapienza comportava.
Cosa si intende per educazione omerica e quali erano i suoi valori?
I poemi omerici sono stati trasmessi oralmente per generazioni prima di essere messi per iscritto nel VII secolo. Gli
eroi di questi poemi, come Achille e Telemaco, ricevevano un’educazione nobile e cavalleresca, ma anche una
formazione etica basata sull’onore e sulla virtù. Infatti l’etica omerica è basata sull’aretè, ovvero la virtù, e sull’idea
di sacrificare la vita per la gloria e l’immortalità del ricordo.
PAIDEIA E LE DIFFERENZE EDUCATIVE TRA SPARTA E ATENE > La paideia è l’educazione permanente del cittadino
greco, la trasmissione del complesso dei valori della polis, ed era diversa a seconda della città.
Si illustri il modello di educazione ateniese.
La paideia ad atene si incentrava sulla formazione fisica e culturale dei cittadini con l’obbiettivo di ispirare all’ideale
di “kalokagathia”. Ad atene vi era il Gymnasium ovvero una scuola aperta a tutti compresi schiavi e donne. Vi era
inoltre il pedagogo ovvero colui che “conduceva il bambino per mano” accompagnandolo per le vie della città e lo
aiutava nella sua formazione.
Si illustri il modello di educazione spartano.
La paideia a sparta era incentrata sull’addestramento militare e sull’obbedienza alla polis. I bambini venivano
addestrati fin dalla nascita e, a partire dai sette anni, venivano portati in una comunità-caserma dove avrebbero
vissuto fino ai trent’anni per poi acquisire lo status di cittadino. Le donne ricevevano un’educazione dura ma
godevano di una certa libertà ed autonomia poiché il loro scopo era generare guerrieri forti e coraggiosi.
Chi erano i sofisti?
I sofisti erano coloro che si rivolgevano a chiunque volesse acquistare superiorità nell’arena politica e si occupavano
della formazione dei leader. Vennero criticati da Socrate e Platone per le loro promesse esagerate e per la mancanza
di contenuti nel loro insegnamento. I sofisti sostenevano che:
- Non esistesse una verità oggettiva e che ci fossero solo punti di vista
- L’uomo poteva decidere cos’era vero e cosa no
- Protagora affermava “l’uomo è la misura di tutte le cose”.
Cosa teorizza Platone nel suo testo La Repubblica e quali sono le implicazioni pedagogiche?
Nell’accademia di Platone si studiava filosofia e le scienze politiche.
Lavoratori Istruzione tecnica; Guerrieri Poesia e ginnastica; Governanti Filosofia e dialettica.
Le favole potrebbero contenere ideali contrari alla polis e le balie devono sorvegliare sulla narrazione di
quest’ultime. Le favole da narrare sono solo quelle approvate dallo stato. La repubblica è uno dei dialoghi più famosi
di Platone, in cui viene descritta la sua visione di una società ideale e l’importanza dell’educazione per la formazione
dei cittadini
Si illustri il pensiero di Socrate sull’educazione.
Metodo socratico > consisteva nel porre domande e stimolare il dialogo per far emergere il sapere già presente
nell’uomo. Egli si opponeva ai sofisti, rifiutando il pagamento per il suo insegnamento e sostenendo l’esistenza della
verità e del divino dell’uomo. Venne condannato a morte per empietà e corruzione dei giovani a causa delle sue idee
radicali e scomode.
Si illustri il pensiero di Aristotele sull’educazione.
Fu allievo di Platone ma sviluppò una propria visione della realtà. Egli considerava la scienza e la filosofia come
strumenti per raggiungere la felicità e comprendere la realtà e su queste idee fondò il liceo in cui si studiava la logica
ed il metodo scientifico. Secondo Aristotele la scuola deve formare l’anima dei giovani e prepararli al loro ruolo della
società con un istruzione che comprende anche la filosofia e la ginnastica. Il liceo è stata una scuola di filosofia e
scienze.
ELLENISMO – MODELLO DI SCUOLA IN ETA’ ELLENISTICA
L’accesso all’educazione era riservato a un numero ristretto di privilegiati, mentre i gradi elementari erano aperti
solo a maschi e femmine di famiglie agiate. Le famiglie meno abbienti spesso si occupavano dell’educazione dei
propri figli all’interno della famiglia o delle botteghe artigiane. Per le classi medio-alte, invece, l’istruzione si attuava
attraverso una forma di educazione statale, sostenuta anche da mecenati privati. L’educazione classica si divideva in
tre fasi: paidion (bambino), pais (ragazzo) e meirakion (adolescente) ed ognuna aveva specifici obbiettivi educativi.
L’insegnamento primario inizia a sette anni e si concentra sull’apprendimento di lingua, lettura, scrittura, musica e
disegno. Dopo i 14 anni gli adolescenti possono scegliere di specializzarsi in materie come retorica, filosofia e
medicina diventando dotti.
EDUCAZIONE NEL MONDO EBRAICO
Nel mondo ebraico la Bibbia è vista come una fonte importante per la memoria del popolo ebraico. L’educazione è
vista come un mezzo per mantenere una forte identità e preservare le tradizioni del popolo, è fondamentale in
famiglia poiché i genitori sono responsabili di trasmettere la cultura ebraica ai propri figli.
Una parte importante dell’educazione ebraica è lo studio della Torah e del Talmud poiché questi testi contengono
leggi e tradizioni del popolo. L’educazione era aperta a tutti. Nella cultura ebraica era comune per artigiani e
lavoratori di varie professioni offrire letture gratuite di bibbia e testi sacri per diffondere la conoscenza ebraica.
EDUCAZIONE IN ETA’ ROMANA MONARCHICA
Nell’educazione a Roma in età monarchica i valori educativi includevano lo spirito pratico, il sentimento religioso
della pietas (sentimento religioso di devozione verso gli dei e la patria, che include il rispetto per genitori ed
antenati) e la centralità della famiglia. I bambini venivano educati in famiglia fino ai sette anni (in cui il padre era il
principale educatore per i figli maschi dandogli insegnamenti pratici e facendoli assistere alla vinta civica; le bambine
invece stavano a casa con la madre imparando la virtù in silenzio e svolgendo le attività domestiche), poi venivano
affidati a un pedagogo e a 16 anni iniziavano un tirocinio o un servizio militare.
In alcuni casi i bambini invece che essere affidati al padre venivano affidati a pedagoghi o maestri privati, spesso
liberti, che impartivano un insegnamento basato sull’apprendimento a memoria e sulla disciplina.
CONTENUTI EDUCAZIONE > apprendimento alfabeto e leggi che rappresentano la codificazione dell’ethos cittadino
MOS MAIORUM > è il patrimonio di valori e usanze trasmesso dalla tradizione, che rappresentava il riferimento
principale dell’educazione romana.
Chi era Catone e perché il suo modello educativo era in opposizione a quello ellenistico?
Catone, o Marco Porcio Catone, fu un politico e scrittore romano noto per la sua severità e per la difesa dei valori
tradizionali della Repubblica romana. Il suo modello educativo era in opposizione a quello ellenistico perché
enfatizzava la formazione dell'individuo come cittadino attivo nella vita pubblica, incentrato sul lavoro (negotium) e
sul servizio alla comunità, mentre il modello ellenistico, influenzato dalla filosofia greca, esaltava l'individuo e la sua
dimensione privata (otium). Catone respingeva la cultura ellenistica, considerandola corrompente per i giovani e
pericolosa per i valori romani.

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Anteprima

SCRITTURA E EDUCAZIONE OMERICA

Invenzione della scrittura segna il passaggio da preistoria a storia, l'uomo mostra la sua "capacità di astrazione" tale da rappresentare il suo pensiero per mezzo di simboli. La scrittura si è diffusa in diversi momenti e diverse civiltà.

CON L'INVENZIONE DELLA SCRITTURA NASCERA' ANCHE LA SCUOLA

Qual'era il ruolo degli scriba nell'antichità e com'era organizzata la scuola? Il maestro, inizialmente, insegnava all'alunno il modo di tenere lo stilo e il calamaio e ad imprimere o tracciare i segni elementari, poi dava un modello da ricopiare. Era un ammaestramento passivo ed era pratica normale il ricorrere a castighi corporali. Oltre all'insegnamento tecnico si affiancava un insegnamento morale: il maestro leggeva un testo, lo commentava e interrogava l'alunno; in seguito potevano aprirsi vere e proprie discussioni. Lo scriba, inoltre, era colui che deteneva i segreti della scrittura e quindi, dal punto di vista politico e sociale, si posizionava al di sopra delle classi popolari, contadine e artigiane e partecipava più o meno direttamente all'esercizio del potere. EDUCLe grandi civiltà antiche non hanno lasciato traccia di un'esplicita riflessione pedagogica, tuttavia possiamo individuare implicitamente almeno due principi cardine:

  • Il principio di autorità. Le punizioni corporali sono solo un esempio del tentativo di educare i giovani alla sottomissione delle tante autorità che governavano la loro vita.
  • Il rapporto di continuità tra educazione e istruzione. Accanto alla tecnica della scrittura, gli scribi venivano introdotti alla dignità e alla responsabilità che quella sapienza comportava.

Educazione omerica e i suoi valori

Cosa si intende per educazione omerica e quali erano i suoi valori? I poemi omerici sono stati trasmessi oralmente per generazioni prima di essere messi per iscritto nel VII secolo. Gli eroi di questi poemi, come Achille e Telemaco, ricevevano un'educazione nobile e cavalleresca, ma anche una formazione etica basata sull'onore e sulla virtù. Infatti l'etica omerica è basata sull'aretè, ovvero la virtù, e sull'idea di sacrificare la vita per la gloria e l'immortalità del ricordo.

PAIDEIA E LE DIFFERENZE EDUCATIVE TRA SPARTA E ATENE

La paideia è l'educazione permanente del cittadino greco, la trasmissione del complesso dei valori della polis, ed era diversa a seconda della città.

Modello di educazione ateniese

Si illustri il modello di educazione ateniese. La paideia ad atene si incentrava sulla formazione fisica e culturale dei cittadini con l'obbiettivo di ispirare all'ideale di "kalokagathia". Ad atene vi era il Gymnasium ovvero una scuola aperta a tutti compresi schiavi e donne. Vi era inoltre il pedagogo ovvero colui che "conduceva il bambino per mano" accompagnandolo per le vie della città e lo aiutava nella sua formazione.

Modello di educazione spartano

Si illustri il modello di educazione spartano. La paideia a sparta era incentrata sull'addestramento militare e sull'obbedienza alla polis. I bambini venivano addestrati fin dalla nascita e, a partire dai sette anni, venivano portati in una comunità-caserma dove avrebbero vissuto fino ai trent'anni per poi acquisire lo status di cittadino. Le donne ricevevano un'educazione dura ma godevano di una certa libertà ed autonomia poiché il loro scopo era generare guerrieri forti e coraggiosi.

I sofisti e la loro critica

Chi erano i sofisti? I sofisti erano coloro che si rivolgevano a chiunque volesse acquistare superiorità nell'arena politica e si occupavano della formazione dei leader. Vennero criticati da Socrate e Platone per le loro promesse esagerate e per la mancanza di contenuti nel loro insegnamento. I sofisti sostenevano che:

  • Non esistesse una verità oggettiva e che ci fossero solo punti di vista
  • L'uomo poteva decidere cos'era vero e cosa no
  • Protagora affermava "l'uomo è la misura di tutte le cose".

Platone e le implicazioni pedagogiche nella Repubblica

Cosa teorizza Platone nel suo testo La Repubblica e quali sono le implicazioni pedagogiche? Nell'accademia di Platone si studiava filosofia e le scienze politiche. Lavoratori Istruzione tecnica; Guerrieri Poesia e ginnastica; Governanti Filosofia e dialettica. Le favole potrebbero contenere ideali contrari alla polis e le balie devono sorvegliare sulla narrazione di quest'ultime. Le favole da narrare sono solo quelle approvate dallo stato. La repubblica è uno dei dialoghi più famosi di Platone, in cui viene descritta la sua visione di una società ideale e l'importanza dell'educazione per la formazione dei cittadini

Il pensiero di Socrate sull'educazione

Si illustri il pensiero di Socrate sull'educazione. Metodo socratico > consisteva nel porre domande e stimolare il dialogo per far emergere il sapere già presente nell'uomo. Egli si opponeva ai sofisti, rifiutando il pagamento per il suo insegnamento e sostenendo l'esistenza della verità e del divino dell'uomo. Venne condannato a morte per empietà e corruzione dei giovani a causa delle sue idee radicali e scomode.

Il pensiero di Aristotele sull'educazione

Si illustri il pensiero di Aristotele sull'educazione. Fu allievo di Platone ma sviluppo una propria visione della realtà. Egli considerava la scienza e la filosofia come strumenti per raggiungere la felicità e comprendere la realtà e su queste idee fondò il liceo in cui si studiava la logica ed il metodo scientifico. Secondo Aristotele la scuola deve formare l'anima dei giovani e prepararli al loro ruolo della società con un istruzione che comprende anche la filosofia e la ginnastica. Il liceo è stata una scuola di filosofia e scienze.

ELLENISMO - MODELLO DI SCUOLA IN ETA' ELLENISTICA

L'accesso all'educazione era riservato a un numero ristretto di privilegiati, mentre i gradi elementari erano aperti solo a maschi e femmine di famiglie agiate. Le famiglie meno abbienti spesso si occupavano dell'educazione dei propri figli all'interno della famiglia o delle botteghe artigiane. Per le classi medio-alte, invece, l'istruzione si attuava attraverso una forma di educazione statale, sostenuta anche da mecenati privati. L'educazione classica si divideva in tre fasi: paidion (bambino), pais (ragazzo) e meirakion (adolescente) ed ognuna aveva specifici obbiettivi educativi. L'insegnamento primario inizia a sette anni e si concentra sull'apprendimento di lingua, lettura, scrittura, musica e disegno. Dopo i 14 anni gli adolescenti possono scegliere di specializzarsi in materie come retorica, filosofia e medicina diventando dotti.

EDUCAZIONE NEL MONDO EBRAICO

Nel mondo ebraico la Bibbia è vista come una fonte importante per la memoria del popolo ebraico. L'educazione è vista come un mezzo per mantenere una forte identità e preservare le tradizioni del popolo, è fondamentale in famiglia poiché i genitori sono responsabili di trasmettere la cultura ebraica ai propri figli. Una parte importante dell'educazione ebraica è lo studio della Torah e del Talmud poiché questi testi contengono leggi e tradizioni del popolo. L'educazione era aperta a tutti. Nella cultura ebraica era comune per artigiani e lavoratori di varie professioni offrire letture gratuite di bibbia e testi sacri per diffondere la conoscenza ebraica.

EDUCAZIONE IN ETA' ROMANA MONARCHICA

Nell'educazione a Roma in età monarchica i valori educativi includevano lo spirito pratico, il sentimento religioso della pietas (sentimento religioso di devozione verso gli dei e la patria, che include il rispetto per genitori ed antenati) e la centralità della famiglia. I bambini venivano educati in famiglia fino ai sette anni (in cui il padre era il principale educatore per i figli maschi dandogli insegnamenti pratici e facendoli assistere alla vinta civica; le bambine invece stavano a casa con la madre imparando la virtù in silenzio e svolgendo le attività domestiche), poi venivano affidati a un pedagogo e a 16 anni iniziavano un tirocinio o un servizio militare. In alcuni casi i bambini invece che essere affidati al padre venivano affidati a pedagoghi o maestri privati, spesso liberti, che impartivano un insegnamento basato sull'apprendimento a memoria e sulla disciplina.

CONTENUTI EDUCAZIONE

apprendimento alfabeto e leggi che rappresentano la codificazione dell'ethos cittadino

MOS MAIORUM

è il patrimonio di valori e usanze trasmesso dalla tradizione, che rappresentava il riferimento principale dell'educazione romana.

Catone e il modello educativo ellenistico

Chi era Catone e perché il suo modello educativo era in opposizione a quello ellenistico? Catone, o Marco Porcio Catone, fu un politico e scrittore romano noto per la sua severità e per la difesa dei valori tradizionali della Repubblica romana. Il suo modello educativo era in opposizione a quello ellenistico perché enfatizzava la formazione dell'individuo come cittadino attivo nella vita pubblica, incentrato sul lavoro (negotium) e sul servizio alla comunità, mentre il modello ellenistico, influenzato dalla filosofia greca, esaltava l'individuo e la sua dimensione privata (otium). Catone respingeva la cultura ellenistica, considerandola corrompente per i giovani e pericolosa per i valori romani.

SCUOLA DELLA ROMA REPUBBLICANA E LA SUA FINALITA'

Nella Roma Repubblicana l'educazione era considerata un compito fondamentale del pater familias il quale doveva formare i giovani come buoni cittadini. La formazione culturale prevedeva letteratura e l'oratoria che erano essenziali per partecipare attivamente alla vita pubblica. Le scuole si specializzavano in retorica, grammatica e istruzione elementare, formando le classi dirigenti. Cicerone svolse un ruolo importante introducendo il modello formativo greco enfatizzando l'importanza dell'humanitae litterae nella formazione dei cittadini caratterizzata da un forte orientamento letterario e retorico. Un'altra figura importante per quanto riguarda la formazione di quel periodo fu Catone che espulse i filosofi greci da roma accusandoli di corrompere i giovani, egli voleva formare cittadini forti e responsabili, obbidienti e moralmente irreprensibili.

Educazione nelle prime comunità cristiane

Come era articolata l'educazione nelle prime comunità cristiane tra il II ed il III secolo? L'educazione nelle prime comunità cristiane tra il II e il III secolo era strettamente legata alla vita della Chiesa e si basava su un principio di formazione morale e religiosa. La comunità cristiana era vista come una "scuola di vita" ispirata all'esempio di Gesù e della comunità apostolica.

  1. Struttura organizzativa: Le comunità cristiane erano guidate da un vescovo e da un consiglio di anziani (presbiterio), che avevano anche il compito di istruire i fedeli.
  2. Educazione reciproca: I cristiani imparavano attraverso la convivenza e il mutuo esempio, sotto la guida del presbiterio. L'educazione cristiana si distingueva per l'importanza data all'ethos (mitezza, morigeratezza, sacralità del matrimonio e della famiglia) piuttosto che all'inflessibilità dogmatica.
  3. Ruolo della donna: Sebbene sottomessa al marito, la donna godeva di rispetto e considerazione, e la sua educazione riceveva attenzione, in particolare per quanto riguardava il pudore e la modestia.
  4. Esclusione di alcune discipline pagane: L'educazione femminile escludeva insegnamenti tipici del mondo pagano, come la danza. Inoltre, l'educazione fisica, ritenuta eccessivamente focalizzata sul corpo piuttosto che sull'anima, era svalutata anche per i maschi.
  5. Istruzione religiosa: Progressivamente furono introdotte forme di insegnamento religioso, affidate agli anziani del presbiterio (da cui deriva il termine "prete"). I nuovi adepti attraversavano un periodo di tre anni di noviziato (catecumenato) prima di essere accettati come membri effettivi della comunità.

In sintesi, l'educazione cristiana di questo periodo mirava alla formazione morale e spirituale, ponendo l'accento sulla vita comunitaria, sull'etica cristiana e sulla preparazione religiosa, escludendo pratiche considerate pagane o troppo legate alla dimensione corporea.

Il pensiero pedagogico di Clemente Alessandrino

Si illustri il pensiero pedagogico di Clemente Alessandrino. Clemente Alessandrino ha definito la pedagogia come una buona formazione che guida dall'infanzia alla virtù. Secondo il suo pensiero, Cristo è il vero maestro che guida con amore, ma non esclude l'esortazione e la punizione per impedire al peccatore di ricadere nel vizio. Per Alessandrino l'educazione non solo è un modo di vivere ma è un processo spirituale che deve ispirare tutta la vita e tendere alle virtù cristiane. Nel mondo classico l'età infantile non era considerata importante, ma solo come una fase transitoria per la formazione dell'adulto. Egli fu uno dei primi autori a dare importanza allo sviluppo del bambino, influenzato dalle parole di Gesù che invitava a diventare come i bambini per entrare nel regno dei cieli.

Conoscenza e apprendimento secondo Sant'Agostino

Come avvengono la conoscenza e l'apprendimento secondo Sant'Agostino? Secondo Sant'Agostino, la conoscenza e l'apprendimento avvengono attraverso un processo interiore di illuminazione, in cui il maestro aiuta l'alunno a scoprire la verità già presente dentro di lui, similmente alla maieutica socratica. Tuttavia, il vero maestro è Dio, che illumina l'anima e permette di conoscere tramite la fede. L'apprendimento non avviene per costrizione ma attraverso la libera curiosità, anticipando la "pedagogia dell'interesse". Inoltre, le parole dell'insegnante devono essere segni comprensibili, poiché si apprende veramente solo ciò che si ama.

S. Agostino nel suo De Magistro

Cosa afferma S. Agostino nel suo De Magistro? Il De Magistro è un'opera di S.Agostino in cui immagina un dialogo con il figlio Adeodato. Egli afferma che:

  • Le parole devono essere segni
  • Un insegnante è tale solo se compreso
  • La verità è già nell'alunno
  • Compito del maestro è illuminare la verità ed il vero maestro è Dio
  • Si conosce solo ciò che si ama
  • Serve la libera curiosità, non la costrizione
  • Condanna delle punizioni corporali

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