Documento di Infermieristica in Area Chirurgica. Il Pdf descrive le procedure di medicazione delle ferite, la gestione dei drenaggi e l'assistenza ai pazienti con stomie intestinali e urinarie, utile per studenti universitari.
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Periodo dell'esperienza chirurgica; include le fasi preoperatorio, intraoperatoria e postoperatoria dell'assistenza infermieristica.
Fase preoperatoria => periodo compreso tra il momento in cui viene prese la decisione di effettuare un intervento chirurgico e quello in cui la persona vien trasferita sul lettino operatorio
Fase intraoperatoria => periodo compreso tra quando la persona viene trasferita in sala operatoria e quando viene portata nell'unità di cura post-anestesia (nella sala recovery room/PAU, ovvero unità post anestesia, si valuta lo stato di coscienza del paziente
Fase postoperatoria => periodo che inizia con il ricovero della persona nell'unità di cura post-anestesia e termina dopo una valutazione di controllo presso la struttura sanitaria o a domicilio
Ľintervento può essere classificato rispetto alla probabilità e al grado di contaminazione della ferita alla fine dell'intervento chirurgico. La classificazione utilizzata in questo sistema di sorveglianza è quella proposta da Garner (1986)
Classe I/pulito: intervento chirurgico senza interessamento del tratto respiratorio, gastrointestinale, genito-urinario (es. rimozione della cataratta/intervento al menisco)
Classe II/pulito contaminato: intervento chirurgico che interessa il tratto respiratorio, gastrointestinale o urinario in condizione controllata (es.appendicectomia)
Classe III/contaminato: interventi chirurgici consecutivi ad un trauma recente, aperto, che non consentono il rispetto dell'asepsi
Classe IV/sporco infetto
Il punteggio ASA è proposto dall'American Society of Anesthesiology (1978) e classifica i pazienti in 5 gruppi a seconda delle aspettative di vita:
Differenziare l'offerta chirurgica
Il ricovero in regime ordinario può essere riorganizzato tra:
Ľindividuazione del setting assistenziale più appropriato si dovrebbe basare sulla fattibilità della procedura nei diversi setting assistenziali sulla base del tempo di osservazione postoperatoria, conseguente a due elementi:
ELEZIONE => è un ricovero per patologie che non rivestono carattere d'urgenza e quindi programmabile nel tempo (lista di attesa)
D'URGENZA/EMERGENZA => è un ricovero che fa seguito ad un accesso di pronto soccorso e comunque alla comparsa di un problema acuto di salute, che richiede accertamenti clinici o interventi diagnostici-terapeutici non differibili nel tempo
Per le prestazioni di ricovero le classi di priorità sono:
Gli interventi urgenti si differiscono per.
Gli interventi emergenti hanno urgenza vitale, per cui si deve intervenire <1h (es. politrauma)
Un'assistenza preoperatoria ottimale si basa su un'accurata valutazione e pianificazione
La storia sociale comprende situazioni sociali come la vita domestica e l'occupazione Nell'ambito dell'anamnesi sociale, il valutatore si fa un'idea generale delle pratiche sociali del paziente che possono influenzare la sua idoneità all'intervento, ma anche il suo recupero
La preparazione preoperatoria riguarda i seguenti aspetti: nutrizione ed idratazione, eliminazione, igiene, farmaci, riposo, gestione degli oggetti di valore, cure delle protesi, prescrizioni speciali e preparazione della cute alla chirurgia
Ľidratazione e la nutrizione adeguate favoriscono la guarigione Il digiuno prolungato prima di un intervento chirurgico può provocare eventi indesiderati: fame, sete, cefalea, ipoglicemia ecc.
Le linee guida American Society of Anesthesiologis raccomandano:
La preparazione del tratto gastrointestinale è stata dibattuta per diversi anni. In generale si tende ad effettuare lo svotamento con clisteri o catartici (agenti antimicrobici orali) nei casi di chirurgia elettiva colo-rettale e nella chirurgia digestiva La preparazione gastrointestinale deve essere eseguita prima dell'intervento (sera prima). Si eseguono non più di 3 microclismi fino a che il liquido di ritorno non risulta "chiaro" I clisteri aiutano a prevenire la costipazione post-operatoria, poiché la peristalsi spesso si riattiva dopo 24-48 ore
Oltre all'igiene generale del paziente vi sono altre pratiche nella fase pre-operatoria, tra cui la preparazione dell'apparato urogenitale (irrigazione medicata), la tricotomia (solo nei casi necessari) e la doccia pre-operatoria La preparazione dell'apparato urogenitale consiste nell' irrigazione medicata prescritta dal medico prima dell'intervento La tricotomia viene effettuata solo quando strettamente necessario, poichè potrebbe essere essa stessa fattore di rischio per le infezioni del sito chirurgico nel post operatorio
Tutte le protesi (dentarie, lenti a contatto, occhi artificiali), nonché occhiali, parrucche, ciglia finte, devono essere rimosse prima dell'intervento Le protesi auricolari vengono spesso lasciate in sede, avvisando il personale operatorio (per evitare problemi nella comunicazione)
Prima di entrare in sala operatoria devono essere effettuati alcuni esami:
Prima dell'intervento il paziente utilizza uno spirometro incentivante per misurare le respirazioni profonde mentre esercita lo sforzo massimo. La tosse favorisce la rimozione delle secrezioni Il paziente chirurgico è a rischio di perdere calore corporeo Il 70% dei pazienti chirurgici sviluppa ipotermia non percepita o non pianificata durante il periodo perioperatorio Le complicazioni associate all'ipotermia includono una maggiore perdita di sangue, un ritardo nella cicatrizzazione, un aumento nel rischio di infezioni del sito chirurgico e un aumento del tempo di permanenza in ospedale I ricercatori raccomandano un preriscaldamento o un riscaldamento al fine di ridurre le complicazioni dell'ipotermia Un metodo è quello di utilizzare sistemi di aria calda forzata
MOBILIZZAZIONE: i cambiamenti di posizione, da supina a laterale sul fianco e viceversa, stimolano la circolazione, favoriscono le respirazioni profonde ed alleggeriscono le aree sotto pressione. Assistenza infermieristica:
TEMPERATURA: il paziente chirurgico è a rischio di perdere calore corporeo. Si sviluppa spesso una ipotermia non percepita o non pianificata durante il periodo perioperatorio. Le complicanze di questo fatto sono legate ad una maggiore perdita di sangue, un ritardo di cicatrizzazione, un aumento nel rischio di infezioni del sito chirurgico e un aumento del tempo di permanenza in ospedale. Per prevenire questi fatti vengono utilizzati o un preriscaldamento o un riscaldamento (a temperatura dai 36° ai 43º)