Documento da eCampus Università su Lezione 12 Lo spazio. Il Pdf, una lezione universitaria di Geografia, esplora il concetto di spazio dal punto di vista geografico, analizzando le relazioni spaziali e la percezione dello spazio, con focus sugli adolescenti.
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Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lezione 12 Lo spazio Sessione 0: definizione
1 C 2007 - 2016 Università degli Studi eCampus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (Co) - C.F. 9002752130 - Tel: 031.79421 - Fax: 031.7942501 - Mail: info@uniecampus.ite CAMPUS UNIVERSITÀ
Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere Lo spazio è un'estensione della superficie terrestre, della quale non si analizzano gli oggetti in sé, ma le loro relazioni reciproche: un'astrazione mentale che aiuta a comprendere il mondo. Perciò lo spazio non va inteso come un oggetto materiale: esso è piuttosto una cornice di riferimento per gli elementi che contiene e per le attività che vi si svolgono.
Il geografo Giuseppe Dematteis (nel suo Le metafore della Terra del 1985) lo ha definito "un insieme di operazioni logiche che la nostra mente compie per dare un ordine agli oggetti che percepiamo sulla superficie della Terra e su cui eventualmente operiamo". Si tratta dunque di un concetto valido per astrazioni e per la creazione di modelli interpretativi e predittivi. Per questo i geografi ne hanno ribadito la centralità negli anni Cinquanta e Sessanta, durante la Rivoluzione quantitativa che ha interessato la geografia e l'ha trasformata in una scienza nomotetica. Infatti alla fine degli anni Sessanta un geografo famosissimo come Bryan Berry ha scritto che la geografia è una scienza prettamente spaziale, con un'attenzione particolare alle geometrie di elementi e fenomeni presenti nello spazio.
Anche in seguito alle svolte epistemologiche degli anni Settanta e Ottanta, l'elemento spaziale si è rivelato un ottimo strumento per comprendere gli esseri umani come esseri pensanti, sia nelle relazioni che instaurano (con l'ambiente, con gli altri esseri viventi, con se stessi), sia nello sviluppo delle proprie capacità psicologico- razionali. Anche l'analisi spaziale necessita di un approccio multidisciplinare, perché le relazioni che vi si studiano sono ambiti di indagine non solo geografica, ma anche della sociologia, della psicologia, dell'economia, della geometria, ecc.
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere Lezione 12 Lo spazio Sessione 0: Podcast sulla definizione di spazio
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere Lezione 12 Lo spazio Sessione 1: scale spaziali
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere La scala dello spazio Anche al concetto di spazio manca una precisa determinazione della scala geografica di riferimento: non ci sono, cioè, estensioni tipiche dello spazio, che possono variare da pochi metri quadrati all'intera superficie terrestre. Lo spazio è anche un concetto utilizzato da altre discipline, come la matematica e la fisica; anche in questi casi non ci sono vincoli alla sua dimensione e la sua natura è quella (come nella geografia) di un contenitore di elementi, di una struttura all'interno della quale avvengono fenomeni e relazioni.
A questo riguardo è interessante riflettere sulla variazione scalare dello spazio di apprendimento degli individui. Fin dai primissimi giorni di vita, infatti, i bambini dimostrano una straordinaria capacità di apprendere dallo spazio circostante. L'infante conosce esclusivamente tramite categorie spaziali (che includono anche quelle dimensionali): non ha consapevolezza del tempo, non è in grado di concepire pensieri astratti, eppure impara continuamente. Perciò potremmo affermare che lo spazio, con le sue dimensioni e le sue distanze, è una sorta di prerequisito dell'apprendimento.
Il bambino, ancor prima di essere in grado di muoversi, vede, tocca, assaggia con la bocca quello che ha afferrato. Quando impara a camminare è come se il mondo (cioè la fonte di apprendimento) si moltiplicasse. Per questo i bambini, dopo i primi passi, cercano freneticamente di toccare tutto ciò che in precedenza hanno solo potuto vedere; ora che gli oggetti sono alla loro portata, li vogliono afferrare personalmente, li assaggiano ancora e sperimentano anche il lancio, per valutarne l'estensione spaziale. Sono affascinati dalle palle che rotolano e rimbalzano, coprendo così porzioni di spazio molto ampie. Ai genitori spetta l'ingrato compito di mettere al sicuro gli oggetti più fragili, sottraendoli però alla conoscenza degli infanti e limitando il loro apprendimento.
Crescendo il bambino sperimenta una molteplicità di spazi e la variazione delle loro scale. Impara anche a circoscrive sui fogli la rappresentazione dello spazio, con una riduzione in scala e un simbolismo che rasentano quelli cartografici. Attraverso i computer, i tablet, gli smartphone e la televisione si avvicina a spazi lontani, con una sorta di straniamento dalla percezione del vicino-lontano. Solo la capacità di astrazione
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere Lezione 12 Lo spazio Sessione 1: Podcast sulle scale spaziali
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere Lezione 12 Lo spazio Sessione 2: relazioni spaziali
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Lettere La natura delle relazioni spaziali Già nella prima metà del Novecento lo psicologo sociale George Herbert Mead (1863- 1931), tra i fondatori della famosa "Scuola di Chicago", sosteneva che "per gli esseri umani il contesto ambientale è sempre un contesto di relazioni con altri esseri umani e l'esperienza è sempre una forma di esperienza sociale, realizzata attraverso lo scambio di gesti significativi". Il geografo Pierre George parlava, a questo riguardo, di “spazio di relazione". E per il suo collega Jean Marc Holz lo spazio è "l'immenso reticolo di relazioni reali o possibili, concrete o astratte aventi come punto d'appoggio ogni lembo di territorio concreto e ogni singolo soggetto che lo abita". Dunque lo spazio è costituito da un substrato naturale, dalle creazioni materiali dell'uomo e dai suoi prodotti astratti: tutti elementi in relazione tra di loro.
Per questo lo spazio è un concetto che "sfuma": perché è un prodotto di relazioni e, come tale, è in continuo divenire, ininterrottamente in corso d'opera. Non si tratta, inoltre, di un sistema chiuso in se stesso: gli elementi che lo costituiscono si relazionano anche con elementi esterni, rendendo difficile anche una delimitazione dello spazio stesso. I confini dello spazio, infatti, sono generalmente una creazione della mente umana, che ha la tendenza alla distinzione binaria tra dentro e fuori, compreso ed escluso. Tale separazione viene rinforzata didatticamente con l'insegnamento semplificatorio dell'insiemistica.
Gli individui percepiscono lo spazio come estraneo a se stessi: una realtà in cui sono inseriti o che osservano da un determinato punto di vista, ma che può esistere a prescindere dalla loro presenza. L'interpretazione di tale realtà esterna è comunque soggettiva, benché socialmente influenzata e strutturata.
Interessanti sono le differenti visioni dettate dall'appartenenza etnica, socioeconomica, di genere o dalla cultura appresa e rielaborata personalmente. In questo complesso quadro differenziante, si può individuare una generale (forse stereotipata) diversità tra le modalità d'uso dello spazio di adulti e adolescenti. I primi hanno spesso una visione "stabilizzata" dello spazio, regolata
2 C 2007 - 2016 Università degli Studi eCampus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (Co)- C.F. 9002752130 - Tel: 031.79421 - Fax: 031.7942501 - Mail: info@uniecampus.ite CAMPUS UNIVERSITÀ da norme che consentono la condivisione degli spazi da parte di individui e gruppi umani, ma anche la differenziazione funzionale di tali spazi e del loro utilizzo.
Gli adolescenti, invece, interpretano lo spazio come l'ambito in cui muoversi e un insieme di elementi da utilizzare, a prescindere dalle regole sovraimposte. Per questo il mondo adulto ritiene spesso esagerato il comportamento degli adolescenti nello spazio. I presunti abusi spaziali degli adolescenti, infatti, sono motivo di conflitto con gli adulti, anche per il loro simbolico valore di rivendicazione di una identità del sé come diverso dagli altri componenti del gruppo sociale: una sorta di volontà di affermazione individuale.
L'uso dello spazio diventa, così, una modalità di controllo (talvolta di prevaricazione) per favorire l'affermazione di identità ancora in formazione e per compensare nel presente la paura di un futuro incerto. Per questo l'abuso degli spazi avviene perlopiù in ambito extradomestico, dove il controllo e i vincoli imposti dai genitori sono più blandi.
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