LE LEGGI DELLA CONDUZIONE ELETTRICA
Resistori e Leggi di Ohm
C16.3 LE LEGGI DELLA CONDUZIONE ELETTRICA
LE LEGGI DELLA CONDUZIONE
ELETTRICA
Resistori
Prima legge e seconda legge di Ohm
- Energia e potenza elettrica
Resistenza e temperatura
Effetto Joule e legge di Joule
Rendimento
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N. 2
LA CONDUZIONE ELETTRICA NEI RESISTORI
- I resistori sono dispositivi dove l'energia elettrica di una corrente viene convertita
in energia termica di un filo metallico. Vi è un resistore nelle lampadina a
filamento, nei ferri da stiro, nei tostapane, negli asciuga capelli. Nelle lampadine il
resistore è costituito da un filo di tungsteno, negli altri casi da un filo di nichel-
cromo o costantana.
-Ariete
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N. 3
I RESISTORI NEI CIRCUITI ELETTRONICI
- Con scopi differenti, i resistori sono utilizzati anche nei circuiti elettronici. In
genere appaiono come cilindri colorati e sono realizzati depositando sulla
superficie di un cilindro di ceramica uno strato di lega metallica o ossidi metallici o
carbone, successivamente inciso con un raggio laser per ottenere le caratteristiche
desiderate.
- Le linee colorate indicano il valore della resistenza del resistore.
colore
1º anello
2º anello
3º anello
4º anello
1º cifra
2º cifra
moltiplicatore
tolleranza
nero
0
x1
marrone
1
1
×10
rosso
2
2
x100
arancione
3
3
x1000 (1ΚΩ)
giallo
4
4
x10000 (10ΚΩ)
verde
5
5
x100000 (100ΚΩ)
blu
6
6
x1000000 (ΙΜΩ)
viola
7
7
x10000000 (10ΜΩ )
-
grigio
8
8
x100000000
-
bianco
9
9
-
5%
oro
-
:10
10%
argento
-
-
:100
20%
DOVR 220
IQ. VR 1K
MJE340
100m./ 1 08
2.2nF
2m2J100
1N4148
15pF
P-SERES
2SC4793
47pF
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PRIMA LEGGE DI OHM
- Facendo variare la tensione alle estremità A e B di un resistore, si ha una variazione
della corrente elettrica che attraversa il resistore: se la temperatura del resistore
non varia, si ricava sperimentalmente che tra tensione e intensità di corrente vi è
proporzionalità diretta.
- La relazione trovata è espressa dalla prima legge di Ohm:
AB = Ri
- Il valore della costante di proporzionalità è detto resistenza elettrica del resistore;
essa rappresenta la resistenza opposta dal reticolo cristallino all'avanzamento degli
elettroni di conduzione ed è causata dagli urti degli elettroni di conduzione contro
gli ioni positivi del reticolo cristallino.
- Nel sistema internazionale l'unità di misura della resistenza è ohm (22) dal nome
del fisico tedesco Georg Ohm (1789-1854); un ohm corrisponde a un volt diviso un
ampere.
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SECONDA LEGGE DI OHM
- La resistenza di un filo metallico dipende dalle caratteristiche del reticolo
cristallino della sostanza di cui è costituito il filo, ma anche dalla lunghezza «I» e
dall'area della sezione «A» del filo:
1
R = P
- Al crescere della lunghezza del filo, aumenta il numero di urti degli elettroni
contro il reticolo cristallino, pertanto al crescere della lunghezza aumenta la
resistenza del filo conduttore.
- Al crescere della sezione del filo, aumenta la
corrente elettrica in transito, cioè diminuisce
la resistenza elettrica del filo.
- Ciò che accade agli elettroni di conduzione in moto
in un conduttore metallico, come anche alle auto,
che transitano su una strada.
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RESISTIVITÀ E TEMPERATURA
- Il parametro p (ro) è chiamato resistività, dipende dal tipo di sostanza e dalla
temperatura del conduttore.
.
Per realizzare i fili di collegamento di un circuito elettrico si utilizza il rame che ha
una resistività molto bassa, cosicché la resistenza dei cavi è praticamente nulla.
- Nei metalli al crescere della temperatura del reticolo cristallino, ovvero della sua
agitazione molecolare, si ha un aumento della resistività:
P= P20 . [1+ a(T-20)]
- P20 è la resistività a 20℃
- a è detto coefficiente di temperatura e dipende dalla sostanza
- T è la temperatura in gradi Celsius
- Quando si esegue l'esperienza relativa alla prima legge di Ohm, per ottenere un
valore della resistenza costante, è importante che la temperatura del resistore
rimanga il più possibile costante.
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ENERGIA ELETTRICA
- Con il termine energia elettrica si intende l'energia scambiata tramite la forza
esercitata dal campo elettrico su una carica di prova q, ovvero il lavoro compiuto
della forza esercitata da un campo elettrico su una carica di prova q:
L = q · VAB
- Dalla definizione di intensità di corrente possiamo ricavare un'espressione per la
carica elettrica:
q = i · At
- Sostituendo nella formula del lavoro, otteniamo l'energia ceduta dal campo
elettrico alla corrente elettrica:
L = VAB · i · At
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POTENZA ELETTRICA
- La potenza è l'energia scambiata fratto l'intervallo di tempo, per cui la potenza
elettrica di una corrente continua vale:
P = VAB . i
- Anche nel caso della potenza elettrica, nel sistema internazionale l'unità di misura
della potenza è il watt (1 V · 1 A = 1 J/C · 1C /s = 1J/s = 1 W).
- Ricordando la prima legge di Ohm, si possono ricavare altre formule per la potenza,
valide solo per calcolare la potenza ceduta al reticolo dei resistori:
P = R · i2
o in alternativa:
P=1
AV2
R
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N. 9
EFFETTO TERMICO DI UNA CORRENTE ELETTRICA
- Quando creiamo un campo elettrico in un conduttore metallico, collegandolo ad un
generatore di tensione come una pila, gli elettroni di conduzione sono sottoposti ad
una forza, di verso contrario al vettore campo elettrico.
Ԧ
Ē
+
+
+
Q -
+
+
+
+
+
- Se gli elettroni si trovassero nel vuoto, si muoverebbero di moto uniformemente
accelerato, come descritto dalla legge fondamentale della dinamica (F = ma).
- La presenza del reticolo cristallino rallenta l'avanzamento degli elettroni che si
muovono a velocità costante.
- La corrente elettrica risulta costante nel
tempo e viene detta corrente continua.
i(A)
t (s)
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Q +
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N. 10
CORRENTE ALTERNATA
- Quando il campo elettrico è generato in un circuito elettrico da un alternatore, il
campo elettrico cambia verso regolarmente e le cariche elettriche si muovono
alternatamente in un verso e nell'altro, cosicché si ha una corrente alternata.
- In Europa, nei circuiti elettrici, il periodo della corrente alternata è pari a 2
centesimi di secondo, pertanto la frequenza è pari a 50 Hz.
- Il valore efficace di una corrente alternata è quel valore di corrente continua che
provoca, nei resistori, lo stesso effetto della corrente alternata.
i(A)
T
valore efficace
t (s)
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PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA: L'EFFETTO JOULE
- Consideriamo un generatore di tensione, come una pila. Al suo interno, le reazioni
chimiche di ossidoriduzione fanno sì che cariche positive e negative vengano
separate e si creino un polo positivo ed uno negativo, che fungono da cariche
sorgenti. All'interno della pila avviene la trasformazione dell'energia chimica dei
reagenti nell'energia elettrica dei due poli.
- Se la pila viene inserita in un circuito elettrico, nel circuito elettrico si genera un
campo elettrico il quale cede l'energia elettrica L alle cariche elettriche di prova,
che nei metalli sono gli elettroni di conduzione.
- Gli elettroni di conduzione attraversano il reticolo cristallino del conduttore
metallico, urtano gli ioni positivi, trasferiscono loro parte della propria energia
cinetica, provocando l'aumento dell'agitazione molecolare, ovvero l'aumento di
temperatura e dell'energia termica del conduttore.
- Il trasferimento di energia dalle cariche elettriche in movimento al reticolo
cristallino è detto effetto Joule.
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LA LEGGE DI JOULE
- Lo scaldabagno elettrico, detto anche, è un dispositivo utilizzato per produrre
acqua calda sanitaria, sfruttando il riscaldamento di un resistore percorso da
corrente elettrica. Lo stesso principio è utilizzato per produrre acqua calda anche
nelle lavatrici, nelle lavastoviglie e nei ferri da stiro.
- La legge fondamentale della termologia esprime il legame tra la variazione di
temperatura e la variazione di energia termica di una sostanza (slide 13.1, N.4-5):
AET= c . m . AT
dove c indica il calore specifico della sostanza, cioè l'energia da fornire ad una
massa unitaria (1 kg) per avere una variazione di temperatura unitaria (1°C=1 K). Il
calore specifico dell'acqua vale 4186 J/ (kg · K).
- Il principio di conservazione dell'energia, nel caso di assenza di dispersioni di
energia, permette di ricavare la legge di Joule:
VAB · i · At = c . m . AT
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LEGGE DI JOULE E RENDIMENTO
- Nel caso, molto più realistico, in cui si verificano delle dispersioni di energia, in
quanto sia il contenitore dell'acqua che l'ambiente esterno si riscaldano, il
principio di conservazione dell'energia diventa:
Ein = Eout + Edisp
0
Ein = energia in ingresso nello scaldabagno = energia elettrica della corrente
elettrica: L = VA-B · i · At
Eout = energia in uscita dallo scaldabagno utile = variazione di energia termica
dell'acqua: AET= c . m . AT
Edisp = energia dispersa, energia termica assorbita dal contenitore e
dall'ambiente esterno
- Il rendimento n è un parametro che esprime l'efficienza di un processo:
Eout
Eout
n =
Ein
oppure n =
Ein
· 100
- Il valore massimo del rendimento è 1, ovvero 100%.
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