Documento di Palumbo sulla neuroanatomia, con un focus specifico sulla corteccia cerebellare e il diencefalo. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Biologia, descrive le cellule del Purkinje, dei granuli e del Golgi, analizzando gli strati del cervelletto e le porzioni del diencefalo, inclusi talamo, ipotalamo, subtalamo ed epitalamo.
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BREVE RIPASSO SCORSA LEZIONE: Abbiamo introdotto la corteccia cerebellare. La corteccia cerebellare è formata da tre strati e abbiamo visto quali elementi cellulari, con il loro pirenoforo, abitavano i primi due strati:
Sono appunto neuroni inibitori GABAergici e presentano:
I glomeruli sinaptici sono una sede importante in cui si concentrano moltissime sinapsi.
L'unico elemento neuronale che esce dalla corteccia cerebellare, per andare ai nuclei profondi, è la cellula del Purkinje che si dice essere una cellula corticifuga. Solo nell' archicerebello, però, il neurite delle cellule del Purkinje, oltre ad essere un elemento corticifugo come in paleocerebello e neocerebello, è anche cerebellifugo perché esce del cervelletto e scarica direttamente sui nuclei vestibolari. Ricapitolando: la cellula del Purkinje è dappertutto corticifuga, ma solo nell'archicerebello è anche cerebellifuga.
Quindi, dobbiamo immaginare che, se ci fosse un segnale che percorre longitudinalmente la lamella, questo segnale interseca più dendriti delle cellule del Purkinje. Ricapitolando: Le cellule del Purkinje hanno questa chioma dendritica uni-planare che nello strato esterno è situata perpendicolarmente rispetto al decorso longitudinale della lamella.
L'asterisco nero in Figura 3 rappresenta la collaterale del neurite della cellula del Purkinje che torna indietro nello strato profondo o contatta sia le cellule di Golgi, sia una sede importante di concentrazione sinaptica ovvero il glomerulo sinaptico.
È al confine con la sostanza bianca che contiene i nuclei profondi. In questo strato ci sono le cellule dei granuli, le cellule del Golgi e i glomeruli sinaptici.
Sono gli unici neuroni eccitatori della corteccia cerebellare. Non ha un pirenoforo particolarmente sviluppato e hanno:
Sono appunto neuroni eccitatori e, decorrendo il neurite a T parallelo alla lamella nello strato profondo, incontrano una serie di arborizzazioni dendritiche delle cellule del Purkinje (come un filo della luce che incontra tanti tralicci). Questa connessione tra il neurite delle cellule dei granuli le tante chiome dendritiche delle cellule del Purkinje, provoca un'attivazione delle cellule del Purkinje, che sono neuroni inibitori che scaricano sui nuclei profondi, inibendoli. Nel cervelletto il gioco è considerare una serie di attivazioni e inibizioni.
Sono interneuroni inibitori con un pirenoforo di grossa taglia. Queste cellule di Golgi hanno:
Sono tantissimi nello strato profondo della corteccia cerebellare. Nelle prime lezioni del corso avevamo detto che una concentrazione di sinapsi prende il nome o di neuropilo o di glomerulo sinaptico. Il glomerulo sinaptico è formato da:
Si instaura tra questi elementi un'intensa attività di sinapsi.
Sono di due tipi: le fibre rampicanti e le fibre muscoidi. Le afferenze in questione sono eccitatorie.
Le fibre muscoidi provengono da diversi nuclei del nevrasse e quando arrivano al cervelletto, prima di entrare nella corteccia, danno una collaterale ai nuclei profondi del cervelletto, che sparano un segnale positivo in uscita. Dopodiché, con un'altra collaterale, entrano nello strato profondo della corteccia e vanno ai glomeruli sinaptici. A livello di questi la fibra muscoide:
Sono delle altre afferenze cerebellari, sono sempre eccitatorie, in genere a glutammato (PAG. 4 LEZIONE 19 NEUROANATOMIA, 12/05/2023, SBOBINE DEL 2°ANNO). Entrano dallo strato profondo, attraversano tutta la corteccia cerebellare e si potano nello strato superficiale andando ad arrampicarsi come una vite sull'arborizzazione dendritica delle cellule del Purkinje.
Queste fibre rampicanti provengono per lo più dal complesso olivare del bulbo.
Inoltre, le fibre rampicanti hanno anche un significato associativo perché connettono una lamella del cervelletto da una lamella adiacente. Possono dunque essere considerate delle fibre associative cerebello-cerebellari.
Ricapitolando: Le afferenze del cervelletto si dividono in due tipologie: