Documento di Università su anatomia della gengiva e del sistema nervoso. Il Pdf, di Biologia, esplora la struttura dei neuroni, il funzionamento dei riflessi spinali e i sistemi sensitivi ascendenti, con un focus sui riflessi flessori e la loro importanza protettiva.
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Gengiva > la mucosa gengivale è tutto ciò che riveste esternamente i processi alveolari e si porta a circondare tra dente e dente il colletto dei denti. In realtà questo tessuto è contenuto anche all'interno della cavità alveolare. La porzione connettivale della gengiva va a riempire lo spazio interposto tra il cemento e il periostio che riveste la cavità alveolare, questo tessuto connettivo è lo stesso che ritroviamo a formare la porzione Solco gengivale (gengiva interdentale) connettivale della mucosa gengivale che all'esterno della cavità alveolare si arricchisce di uno strato epiteliale. Attacco epiteliale Attacco connettivale (gengiva aderente) Pseudocasca
La gengiva contorna il colletto del dente e tra dente e dente si solleva al di sopra del colletto a formare la papilla gengivale che non aderisce strettamente al dente ma è possibile allontanarla (gengiva interdentale), ma man mano che si scende verso il colletto l'adesione diviene maggiore (gengiva aderente).
È costituito da neuroni, sono cellule molto complesse in grado di comunicare le une con le altre (es. anche le cell. endocrine comunicano tramite gli ormoni). Le cellule nervose hanno la capacità di trasmettere messaggi tra di loro e ad altre cellule in grado di recepire questi messaggi, ma lo fanno portando con i loro prolungamenti (assoni) il messaggio fino laddove devono trasportarlo, possono:
I corpi cellulari dei neuroni sono i centri di questa importante e potentissima rete di comunicazione, mentre gli assoni (detti anche fibre nervose) sono quella parte del neurone che trasporta in maniera rapida un meccanismo elettrico determinato dal potenziale d'azione, ovvero il messaggio nervoso. Alla fine dell'assone c'è la terminazione assonica dove il messaggio elettrico si trasforma in messaggio chimico, si ha che l'esocitosi di vescicole di neurotrasmettitore che si legano a recettori delle cellule che si trovano nei pressi della terminazione nervosa.
La sinapsi è la zona molto ristretta (pochissimi nanometri) a livello della quale un assone comunica con il rilascio di neurotrasmettitore il messaggio con l'elemento post assonico il quale può essere un'altra cellula nervosa ma anche un'altra cellula non nervosa, che però dipende dalla liberazione di neurotrasmettitore per svolgere le sue azioni.
Ad esempio una tipica cellula raggiunta dagli assoni e entra in funzione solo dopo il rilascio di neurotrasmettitore è la fibrocellula muscolare (o fibra muscolare sia striata che liscia), queste cellule hanno la particolarità di contrarsi ma lo fanno sempre in risposta ad un segnale nervoso; oppure anche le cellule a funzione secretoria (sia esocrine che endocrine) cioè entrano in funzione sia perché ricevono un messaggio esterno ma anche tramite un messaggio nervoso; a livello delle ghiandole esocrine (salivali) producono il loro secreto sia in seguito a segnali chimici di vario tipo ma soprattutto a stimoli nervosi.
Quando si parla di sistema nervoso SN, solitamente si fa una distinzione tra:· SNC > Costituito da 2 organi encefalo e midollo spinale. Questi sono in continuità e contenuti nella parte più interna del nostro organismo, poiché la loro integrità deve essere assolutamente preservata. Sono quindi posti all'interno di un astuccio osseo che li accoglie e li protegge (scatola cranica e canale vertebrale della colonna). Essendo così interni e lontani dal resto degli organi hanno bisogno di essere messi in contatto con il resto del corpo, e lo fanno tramite il sistema nervoso periferico. § SNP -> Neuroni e assoni (fibre nervose) che si trovano nel nostro organismo al di fuori di encefalo e midollo spinale ma che ne sono strettamente collegati al SNC perché hanno il compito appunto di trasmettergli le informazioni esterne al midollo spinale e all'encefalo.
Gli organi interni mandano messaggi al SNC, lo stesso fa l'ambiente esterno attraverso la cute (esterocezione), i nostri tegumenti e quindi tutto ciò che di più periferico c'è nel nostro corpo sono riccamente innervati perché a questo livello il SNP recepisce gli stimoli dell'ambiente esterno; quindi attraverso la cute si raccolgono gli stimoli esterocettivi di vario tipo (stimolo: tattile, pressorio, termico, dolorifico, meccanico ovvero uno stimolo che deforma la cute stessa in qualche modo). Oltre agli stimoli esterocettivi ci sono cellule del SNP che raccolgono stimoli dagli organi interni e trasmettono stimoli di vario tipo che servono al SNC per poter regolare la loro attività.
All'inverso il SNC manda agli organi interni e all'apparato locomotore segnali per mettere in funzione questi organi, per compiere movimenti per esempio.
Perifericamente ci sono una serie di recettori posti in quella sede per recepire vari tipi di stimoli; per periferia si intende sia la periferia cutanea che quella dei nostri organi interni (perché periferici rispetto al SNC).
Recettori:
" Esterocettori > raccolgono stimoli proveniente dalla cute, dall'esterno. § Propriocettori > localizzati nell'apparato locomotore (localizzati a livello dei muscoli, articolazioni, tendini). Questi oltre a ricevere messaggi dal SNC mandano anche in continuazione informazione sullo stato di tensione dei muscoli, sull'angolatura delle articolazioni che ci permettono di conoscere la nostra posizione nello spazio senza doverci guardare.
Un tipo particolare di propriocezione è presente nel parodonto, in quel tessuto connettivo che media il rapporto tra radice e osso alveolare ci sono tantissimi propriocettori in grado di trasmettere informazioni sulla pressione che i denti compiono durante la masticazione che permettono di regolare l'intensità e il tipo dei movimenti masticatori.
Questi recettori (intro- ,estero-e proprio-) sono in contatto con fibre nervose (=assoni) afferenti nel senso che queste fibre trasmettono in senso afferente, ovvero dalla periferia verso il SNC. Quindi dalla periferia captano lo stimolo lo trasmettono ad assoni che lo trasportano in senso afferente verso il SNC, gli stimoli raggiungono il midollo spinale e l'encefalo in vario modo e una volta all'interno del SNC i neuroni decidono cosa fare di queste info, quale tipo di risposta efferente ordinare al fine di avere un comportamento adeguato al tipo di stimolo che è arrivato. Quindi il SNC elabora la risposta efferente che raggiunge di nuovo la periferia tramite fibre nervose efferenti, quindi assoni che trasportano un messaggio in uscita dal SNC verso la periferia portandosi agli organi effettori periferici (organi che devono ricevere un messaggio nervoso per poter eseguire la loro funzione).
Effettori:
Gli organi efferenti possono essere muscoli volontari, ma anche tipi cellulari a livello di alcuni organi, ad esempio le fibrocellule muscolari lisce presenti nella tonaca muscolare dei vasi o degli organi cavi (che possono essere fatte contrarre in questo modo) possono essere le ghiandole che raggiunte da stimoli efferenti sono indotte a secernere il loro secreto, può essere il muscolo cardiaco il miocardio cardiaco (è vero che il miocardio specifico possiede proprie cell. per generare l'impulso, ma questo può essere modulato in termini di frequenza e rapidità con cui si diffonde dal SNC quindi attraverso fibre nervose efferenti che raggiungono il muscolo cardiaco e ne modificano il livello di attività ); cellule del tessuto adiposo che possono liberare vari tipo di segnale in base all'innervazione che ricevono.
RECETTORI SISTEMA NERVOSO PERIFERICO SISTEMA NERVOSO CENTRALE Introcettori Fibre afferenti Neuroni sensitivi in gangli periferici Esterocettori Propriocettori Muscoli scheletrici Fibre efferenti Neuroni motori somatici Fibre muscolari scheletriche AUIDO Effettori viscerali Muscoli lisc Ghiandole Neuroni motori viscerali in gangli motori periferici Neuroni motori viscerali nel SNC Muscolo cardiaco Fibre postgangliari Fibre pregangliari Tessuto adiposo > = Somatico (sensitivo e motore) > = Viscerale (sensitivo e motore) EFFETTORI
SNC Il SNC deriva nel corso dell'ontogenesi da un tubo neurale che poi è andato in contro a un diverso sviluppo. Il tubo neurale deriva dallo stesso foglietto embrionale da cui sono derivati i tegumenti ovvero l'ectoderma. Da una parte di questo ectoderma, l'ectoderma dorsale (neuroectoderma) si forma un ispessimento che va incontro ad invaginazione e poi si richiude per formare il tubo neurale. Da qui in avanti questa parte di neuroectoderma sarà separata dall'ectoderma che formerà poi la cute.
placca neurale piega neurale notocorda epidermide cresta neurale tubo neurale 999 x 6
La parte di tessuto che all'inizio del processo si trova all'estremità della porzione ispessita di neuroectoderma, nel momento in cui il neuroectoderma si chiude e si forma il tubo neurale, si distacca sia dal tubo che dall'ectoderma sovrastante e si dispone al di sopra e ai lati del tubo neurale e forma le creste neurali.
Mentre il tubo neurale darà origine al SNC (encefalo e midollo) le cellule che formano le creste neurali formeranno il SNP.
Il tubo neurale va incontro ad una serie di processi nel corso dello sviluppo che lo faranno differenziare in midollo spinale ed encefalo. La forma a tubo del tubo neurale, cambierà poco nella porzione che formerà il midollo spinale poiché questo continua ad avere un aspetto cilindrico anche se la cavità centrale che nel tubo era ampia nel midollo si riduce moltissimo (canalicolo molto sottile, mentre pareti ricche di cellule e fibre nervose); mentre guardando l'encefalo una volta formato rimane difficile credere che derivi da un tubo, infatti le principali modificazioni morfogenetiche interessante soprattutto la porzione più craniale del tubo neurale quella che darà luogo proprio all'encefalo.
Le prime modificazioni che si osservano a livello di questa porzione più anteriore del tubo neurale sono quelle che portano alla formazione di 3 vescicole una di seguito all'altra, si tratta di 3 dilatazioni che sono in senso postero anteriore:
Queste vescicole si accrescono e danno luogo a ulteriori vescicole secondarie ed infine il loro sviluppo darà luogo all'encefalo così com'è fatto.
L' ENCEFALO è costituito da:
Interneuroni