Slide sulla Malattia di Parkinson. Il Pdf, utile per studenti universitari di Biologia, descrive la patologia neurodegenerativa, le cause, i fattori di rischio, le terapie farmacologiche e chirurgiche, e l'importanza della fisioterapia.
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La malattia di Parkinson (MdP) è una patologia neurodegenerativa progressiva che comporta la degenerazione dei neuroni a carico del sistema motorio extrapiramidale a carattere progressivo, ad eziologia tuttora ignota,idiopatica. Rientra nei disturbi del movimento con danno a livello della sostanza nera del l'encefalo e i neuroni smettono di produrre dopamina, un neurotrasmettitore importantissimo che regola la trasmissione degli impulsi nervosi tra i neuroni associativi) I disturbi del movimento sono malattie neurologiche che si caratterizzano per un eccesso di movimenti (ipercinesie, discinesie) o per una povertà dei movimenti automatici o volontari (bradicinesia). La maggior parte di questi disordini sono legati ad ALTERAZIONE gruppo di nuclei di sostanza grigia posti a livello:
A livello delle vie extra piramidali si ha la regolazione del movimento e regola la postura. Regolano il tono muscolare, la postura, i movimenti e se manca dopamina non si avranno più il controllo di queste cose, più la mobilità dei muscoli e con il tempo si perderanno tutte le capacità motorie. È il disturbo del movimento più comune, l'incidenza aumenta tra 50-59 e 70-79 anni. L'età media di esordio è 60 anni anche se esistono rare forme giovanili che compaiono dai 20 ai 40 anni. Sono note forme genetiche, ma è prevalentemente una malattia sporadica.
La maggior parte delle persone con malattia di Parkinson presenta una condizione idiopatica (che non ha una causa specifica nota). Una piccola percentuale di casi, tuttavia, può essere attribuita a fattori genetici conosciuti. Altri fattori sono stati associati con il rischio di sviluppare la malattia, ma non sono state dimostrate relazioni causali.
Piccole motivazioni che messe insieme possono causare la patologia .A livello delle vie extra piramidali nella sostanza nerasi ha la regolazione del movimento e regola la postura, tono muscolare e i movimenti I neuroni della sostanza nera possono subire una degenerazione cronica e progressiva e non producono più la dopamina in quantità corretta Se manca dopamina non si avranno più il controllo di queste cose, più la mobilità dei muscoli e con il tempo si perderanno tutte le capacità motorie.
Neurotrasmettitore in grado di regolare i movimenti volontari del corpo agendo su apposite cellule recettrici presenti nel nucleo striato. Livelli elevati di dopamina promuovono l'attività motoria, mentre bassi livelli richiedono maggiori sforzi per compiere un dato movimento. Inoltre quando la trasmissione dell'impulso nervoso non viene più modulata, prevale l'azione della componente eccitatoria (acetilcolina) che causa i tipici sintomi parkinsoniani Quando ci muoviamo, il movimento è il risultato della produzione di dopamina e acetilcolina. Se manca la produzione di dopamina significa che l'acetilcolina prevale e ha effetto sul muscolo che sarà di conseguenza eccessivamente eccitato e non ci sarà un equilibrio nei movimenti L'acetilcolina fa contrarre il muscolo mentre la dopamina controlla i movimenti in modo che questi siano controllati e possiamo muoverci lentamente e in modo preciso.
È la caratteristica cardine della malattia ed è SEMPRE presente. Consiste in una lentezza e riduzione dell'ampiezza di movimenti. Negli stadi avanzati della malattia si aggiunge una condizione di acinesia (mancanza di movimento assoluta), o di ipocinesia (povertà dei movimenti).
FREEZING (la persona rimane ferma, ad esempio quando una persona deve girarsi non lo fluidamente ma si ferma e si gira a scatti)
(conseguenza della contrazione muscolare) Prevede:
È il primo sintomo, avviene a riposo e nel momento in cui la persona compie un azione volontaria scompare
Il 20% dei pazienti con Parkinson NON presenta mai tremore nel corso della malattia, ha solo una forma bradicinetica;
Atteggiamento camptocormico -> il malato si pone come "ripiegato" su se stesso per cui il tronco è flesso in avanti, le braccia mantenute vicino al tronco e piegate, le ginocchia pure mantenute piegate. Questo atteggiamento, dovuto al sommarsi di bradicinesia e rigidità, è ben correggibile con farmaci. Con l'avanzare della malattia si instaura una curvatura del collo e della schiena, che può diventare definitiva, per cui il mento viene mantenuto per lo più sul petto. Ciò aumenta la probabilità di caduta In quanto la persona non ha più un baricentro
Pull test: si mette il paziente in posizione eretta e si esercita una spinta per valutare il mantenimento della posizione e l'equilibrio.
PRIMA LIEVE SINTOMATOLOGIA CON IL TEMPO PEGGIORANO CON IL TEMPO, LA VELOCITÀ VARIA IN BASE ALLA PERSONA. NON SEMPRE HANNO TUTTO MA SOLO ALCUNI SINTOMI
Anche la muscolatura liscia viene colpita nel tempo
Presenti in circa metà dei pazienti. Qualche volta può presentarsi come sintomo di esordio l'attacco di panico. Un umore depresso può condurre alla perdita di interessi e il paziente sta tutto il giorno senza far nulla. Questo disturbo dell'umore può essere legato a una reazione negativa conseguente alla diagnosi di malattia, ma più spesso è il risultato della riduzione di alcune sostanze neurochimiche correlate alla dopamina (noradrenalina e serotonina) che sono coinvolte nella regolazione dell'umore. Nei casi più comuni ansia e depressione sono lievi, possono migliorare con la terapia ma spesso richiedono un intervento terapeutico più mirato.
Problemi di memoria e altri aspetti della funzione cognitiva (attenzione e concentrazione) soprattutto nello stadio avanzato della malattia e in quelli anziani.
Un eccesso di terapia antiparkinson può indurre disturbi della percezione, con allucinazioni (visive, raramente uditive), possono anche comparire deliri (idee erronee). Questi sintomi costituiscono la psicosi da farmaci,
La funzionalità intestinale può essere rallentata e i farmaci utilizzati per il trattamento della malattia possono aggravare questo problema. Si possono manifestare gonfiore e distensione addominale che qualche volta sono anche fastidiosi. Nausea e vomito sono generalmente effetti collaterali del trattamento farmacologico specialmente nelle fasi iniziali.
C'è spesso un aumento della frequenza minzionale sia perché la vescica non si svuota completamente ogni volta, sia perché viene avvertito lo stimolo ad urinare anche quando la vescica non è ancora piena. Possono anche verificarsi difficoltà quali ritardo nell'iniziare la minzione, lentezza nello svuotare la vescica o anche esagerato riempimento della vescica che può portare a una emissione involontaria di urine.
I problemi legati alla deglutizione possono manifestarsi tardivamente nel decorso della malattia. La deglutizione é un movimento automatico piuttosto complesso, i muscoli della gola e della lingua devono muoversi in modo coordinato per spingere il cibo dalla bocca all' esofago e quando questa coordinazione é compromessa il paziente può avere la sensazione che il cibo si fermi in gola. Questa difficoltà può manifestarsi sia coi liquidi che con i solidi.
È correlata al problema precedente perché anche la saliva può fermarsi in bocca essendo ridotto il movimento automatico di deglutizione. In questo modo la saliva si accumula; di conseguenza la scialorrea é legata a una ridotta deglutizione e a un aumento della produzione di saliva.
Una perdita di peso considerevole, può essere presente nel Parkinson. In assenza di altre cause può facilmente essere spiegata se si considerano nell'ordine la difficoltà alla deglutizione, una maggiore lentezza a consumare il pasto, una tendenza alla stipsi.
Il desiderio sessuale può ridursi nel Parkinson;in alcuni casi ciò è dovuto a complessi meccanismi psicologici, in altri a un meccanismo neurochimico diretto della malattia. Il trattamento farmacologico di fondo della malattia di solito migliora la libido.
Ipotensione ortostatica è una brusca riduzione della pressione arteriosa che avviene durante i cambi di posizione (da sdraiata a seduta o in piedi). Quest'ultima può essere una complicanza del trattamento farmacologico (in particolare i dopaminoagonisti), oppure può essere dovuta ad una disidratazione del paziente.