I bisogni, i beni e l'utilità: concetti fondamentali dell'economia

Slide sui bisogni, i beni e l'utilità. Il Pdf, utile per la scuola superiore, introduce i concetti fondamentali dell'economia, distinguendo tra beni liberi ed economici e classificandoli in base a materiali, trasferibilità, fecondità e utilizzo.

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19 pagine

I bisogni, i beni e l’utilità
Sezione 1 – I bisogni, i beni e l’utilità
Che cos’è l’Economia
L’Economia è la scienza che studia il comportamento degli
individui nel compiere delle scelte al fine di ottenere la
massima soddisfazione, disponendo di mezzi scarsi e
potendo scegliere tra usi alternativi.
L’Economia studia il comportamento dei soggetti
economici mentre compiono delle scelte finalizzate a
raggiungere degli obiettivi.

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Che cos'è l'Economia

L'Economia è la scienza che studia il comportamento degli individui nel compiere delle scelte al fine di ottenere la massima soddisfazione, disponendo di mezzi scarsi e potendo scegliere tra usi alternativi. L'Economia studia il comportamento dei soggetti economici mentre compiono delle scelte finalizzate a raggiungere degli obiettivi.

I soggetti economici

I soggetti economici sono:

  • La famiglia: è generalmente composta da più persone strettamente interdipendenti tra loro e considerate quindi come un unico soggetto economico; le famiglie hanno a disposizione un reddito che deriva in larga parte dal lavoro prestato alle imprese. Il reddito familiare viene utilizzato per l'acquisto di beni e servizi, ma una parte viene risparmiato.
  • L'impresa: produce i beni e i servizi che vengono acquistati dalle famiglie; le imprese offrono lavoro compensato dai salari e dagli stipendi.
  • Lo Stato: regola i rapporti tra le famiglie e le imprese e si prefigge di raggiungere il bene comune

I bisogni

Possiamo definire il bisogno come il desiderio di disporre di un mezzo capace di fare cessare uno stato di necessità o di insoddisfazione. I bisogni economici hanno le seguenti caratteristiche:

  • esiste un mezzo (bene o servizio) capace di porre fine allo stato di insoddisfazione;
  • il mezzo è conosciuto e raggiungibile, non può essere qualcosa di irrealizzabile o astratto;
  • il mezzo è disponibile in quantità limitata ed è quindi acquistabile sostenendo un sacrificio economico, ovvero pagando un prezzo.

Caratteristiche dei bisogni

I bisogni sono:

  • soggettivi, quando sono avvertiti con diversa intensità da persona a persona.
  • illimitati, nel senso che, sebbene si soddisfi un bisogno, ne viene avvertito subito un altro.
  • variabili, cioè variano nel tempo e nello spazio.
  • saziabili, è possibile soddisfare un bisogno attraverso il consumo di beni o servizi; mano a mano che procede il consumo, diminuisce l'intensità del bisogno;
  • risorgenti, ovvero, una volta soddisfatti, i bisogni si presentano di nuovo; per esempio, saziata la fame, questa dopo un po' si ripresenta.

Classificazione dei bisogni

I bisogni sono primari o secondari, pubblici o privati, originari o indotti.

Bisogni primari

devono essere soddisfatti per permettere la sopravvivenza (mangiare, bere, dormire, ecc.)

Bisogni secondari

non determinano la sopravvivenza; sorgono dopo i primari e influiscono sulla qualità della vita

Bisogni pubblici

della collettività; a essi provvede generalmente lo Stato (bisogno di sicurezza, di istruzione, di giustizia, ecc.)

Bisogni privati

dei singoli individui

Bisogni originari

presenti nell'individuo fin dalla nascita

Bisogni indotti

fatti sorgere dalla pubblicità e dal desiderio di emulazione

Riepilogo sui bisogni

  1. Che cos'è l'economia?
  2. Quali sono i soggetti economici?
  3. Che cos'è un bisogno?
  4. Come vengono classificati i bisogni?

I beni

I beni sono i mezzi atti a soddisfare i bisogni. Distinguiamo beni liberi e beni economici:

  • i beni liberi sono presenti in quantità sovrabbondante e possono essere usati da tutti gratuitamente (per esempio l'aria, la luce del sole);
  • i beni economici sono presenti in quantità limitata, quindi, per poterli consumare è necessario sostenere un sacrificio, ovvero si deve pagare un prezzo.

Classificazione dei beni

Beni materiali

tangibili e concreti, in grado soddisfare un bisogno immediato o futuro in quanto possono essere conservati

Beni immateriali

chiamati anche servizi o prestazioni, non possono essere conservati nel tempo

Beni immobili

non possono essere trasferiti da un luogo a un altro (per esempio terreni ed edifici)

Beni mobili

possono essere trasferiti, spostati da un luogo a un altro

Beni a fecondità semplice

non durevoli, possono essere utilizzati solo una volta (per esempio cibo, materie prime)

Beni a fecondità ripetuta

possono essere utilizzati più volte (per esempio auto, libro, computer)

Beni succedanei o surrogati

sostituibili tra loro per soddisfare lo stesso bisogno (per esempio il burro e la margarina)

Beni complementari

devono essere utilizzati insieme per soddisfare un bisogno (per esempio l'automobile e la benzina)

Beni congiunti o a offerta congiunta

lo stesso processo produttivo dà origine a due beni e non è possibile produrre un bene senza produrre anche l'altro (per esempio il latte e il letame, la paglia e il grano)

Beni di consumo

soddisfano un bisogno così come sono, senza essere trasformati (per esempio il pane, un bicchiere di vino, la televisione, il pc)

Beni di produzione

materie prime utilizzate per produrre altri beni (in campo agricolo possiamo citare i concimi, le sementi, i mangimi, ecc.)

Beni strumentali

le macchine e gli utensili utilizzati per trasformare le materie prime in beni di consumo (in campo agricolo ricordiamo l'aratro, la mietitrebbia, ecc.)

L'utilità

L'utilità è l'attitudine di un bene o di un servizio a soddisfare un bisogno. L'utilità è una grandezza economica soggettiva, perché diversa da un individuo a un altro, e contingente, poiché dipende dallo stato in cui si trova l'individuo in quel preciso momento.

L'utilità marginale

Per un bene il cui consumo è suddivisibile in unità uguali, l'utilità marginale (Um) è l'utilità prodotta dall'ultima dose aggiuntiva di bene consumato. L'utilità marginale che fornisce un bene diminuisce mano a mano che si procede con il consumo del bene stesso, secondo la legge dell'utilità marginale decrescente. Ad esempio quando si ha sete, il primo bicchiere di acqua dà una grande utilità, il secondo bicchiere di acqua fornisce un'utilità minore, il terzo ancora minore, il quarto un'utilità pari a 0 perché la sete è ormai placata. Questo punto, in cui l'utilità marginale è uguale a 0, è detto punto di sazietà; se il consumo di acqua continuasse, non si avrebbe più utilità aggiuntiva, anzi si produrrebbe disutilità o utilità negativa.

Rappresentazione grafica dell'utilità marginale

È possibile rappresentare graficamente l'utilità marginale, mettendo sull'asse delle ascisse le unità di bene consumato e sull'asse delle ordinate l'utilità marginale. Grado di utilità 450 400 - 350 300 250 200 150 100 50 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 -50 Unità consumate - Utilità marginale - Utilità totale

L'utilità totale

L'utilità totale (Ut) è la somma delle utilità marginali delle unità di bene consumato fino a quel momento. L'utilità totale aumenta con il procedere delle unità consumate, seppure via via più lentamente, fino a raggiungere il massimo (punto di sazietà), dopo il quale inizia a diminuire. Nel punto di sazietà l'utilità marginale è uguale a 0 e l'utilità totale raggiunge il punto massimo.

Riepilogo sull'utilità

  1. Che cosa sono i beni economici?
  2. Come sono classificati i beni economici?
  3. Che cos'è l'utilità marginale? Come viene rappresentata sul piano cartesiano?
  4. Che cos'è l'utilità totale? In quale punto raggiunge il massimo valore?

Il comportamento del consumatore

Per poter consumare un bene economico, è necessario sostenere un sacrificio misurabile dalla quantità di moneta spesa per l'acquisto. Il consumatore, a ogni unità di bene acquistato, riceverà un'utilità e dovrà sostenere un sacrificio. L'acquisto del bene procederà fino a che l'utilità risulterà maggiore del sacrificio, ovvero finché l'utilità percepita sarà maggiore del prezzo. Il consumo cessa nel punto in cui l'utilità marginale è uguale al prezzo (figura nella slide successiva) .

Grafico del comportamento del consumatore

300 250 - 200 150 Utilità 100 50 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 -50 Unità consumate Utilità marginale - Prezzo

Propensione al consumo e al risparmio

Il consumo di beni aumenta se cresce il reddito disponibile del consumatore. Quando il reddito è appena sufficiente per soddisfare i bisogni della famiglia, un aumento di reddito famigliare viene utilizzato completamente per acquistare nuovi beni; l'aumento del reddito produrrà una proporzionale crescita dei consumi. Aumentando il reddito, parte di questo aumento sarà utilizzato per i consumi, ma un'altra parte verrà risparmiato. In questo caso, l'aumento del reddito produrrà dunque una crescita dei consumi, ma meno che proporzionale.

Legge della decrescente propensione marginale al consumo

Quando il reddito è elevato, diminuisce la propensione al consumo e aumenta la propensione al risparmio (legge della decrescente propensione marginale al consumo). In generale vale la seguente equazione: Reddito = Consumo + Risparmio La propensione al consumo e al risparmio sono determinate con le seguenti formule: Propensione al consumo = Consumo Reddito Propensione al risparmio = Risparmio Reddito

Riepilogo sul consumo e risparmio

  1. In quale punto cessa il consumo di un bene economico?
  2. Cosa esprime la legge della «decrescente propensione marginale al consumo»?
  3. Come vengono determinate la propensione al consumo e la propensione al risparmio?

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