Confronto tra Economia Politica ed Economia Civile, Università Cattolica

Slide dall'Università Cattolica del Sacro Cuore su un breve confronto tra due paradigmi economici: l'Economia Politica e l'Economia Civile. Il Pdf esplora il contesto storico e i concetti fondamentali, con particolare attenzione al pensiero di Adam Smith, ed è utile per lo studio universitario di Economia.

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20 pagine

Un breve confronto tra due
paradigmi economici: l’Economia
Politica e l’Economia Civile
Laurea Triennale, Scienze Agrarie, Alimentari e
Ambientali, Università Cattolica del Sacro Cuore
Linda Arata, Dipartimento di Economia Agro-
alimentare
2
Contesto storico
Seconda metà del 1700
Illuminismo
Prima rivoluzione industriale. Nasce in Inghilterra e si diffonde al resto
dell’Europa.
Cambiamenti economici e sociali:
Primi insediamenti industriali
Aumento della produttività dei fattori di produzione
Figura dell’ operaio
Espansione e internazionalizzazione dei commerci
Nasce la teoria economica moderna (economia classica) e le scuole di
pensiero economico in diversi luoghi in Europa

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Contesto Storico

Un breve confronto tra due paradigmi economici: l'Economia Politica e l'Economia Civile Laurea Triennale, Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Cattolica del Sacro Cuore Linda Arata, Dipartimento di Economia Agro- alimentareContesto storico Seconda metà del 1700 Illuminismo Prima rivoluzione industriale. Nasce in Inghilterra e si diffonde al resto dell'Europa.

Cambiamenti Economici e Sociali

  • Primi insediamenti industriali
  • Aumento della produttività dei fattori di produzione
  • Figura dell' operaio
  • Espansione e internazionalizzazione dei commerci

Nasce la teoria economica moderna (economia classica) e le scuole di pensiero economico in diversi luoghi in Europa 2Contesto storico

Punti in Comune delle Scuole di Economia Classica

  • Superamento del mercantilismo e beneficio reciproco del mercato
  • Liberismo economico
  • Perseguendo sul mercato il proprio interesse gli individui contribuiscono non intenzionalmente al benessere della collettività

▪ Divisione della società in classe sociali bene definite: imprenditori/capitalisti, proprietari terrieri, i lavoratori/proletari 3Contesto storico

Visione dell'Economia Classica

La caratteristica degli economisti classici è una visione dell'economia che è strettamente legata alla politica, etica, filosofia. L'analisi economica è anche analisi politica e sociale. Prospettiva «macro» Nel corso dell' Ottocento l'economia si è progressivamente separata dalle altre discipline, ha adottato un metodo matematico rigorosamente scientifico e si è concentrata su temi «micro» (economia neo-classica). Oggi l'economia sta riaprendo le porte ad altre discipline (psicologia, sociologia, etica, ... ) 4

La Scuola Scozzese: Adam Smith

Adam Smith viene considerato il padre della economia classica e dunque della moderna economia. Filosofo ed economista (1723-1790) scozzese. Professore all'università di Glasgow insegnò per diversi anni logica e filosofia morale e nelle sue lezioni dedicò spazio anche all' economia. Non vi era una cattedra di Economia in Scozia ai tempi di Smith. Dalla scuola scozzese si è sviluppato il pensiero economico successivo dominante ed è nato il paradigma della Economia Politica (Political Economy, espressione che Smith ha recuperato da un economista francese di un secolo prima). Il paradigma dell' Economia Politica è il main stream nella scienza economica. Parte da Smith ma ha avuto sviluppi successivi che in parte si sono discostati dal pensiero originale di Smith. 5

Adam Smith e l'Economia Politica

The Wealth of Nations (1776): l'opera economica più famosa di Smith e il primo testo di economia politica. Ha ispirato gli economisti successivi Uno dei concetti della teoria di Smith: Self interest/interesse personale: l'individuo sul mercato persegue il proprio interesse personale (self-interest) e così facendo, senza saperlo e senza volerlo, contribuisce al benessere collettivo. Il benessere collettivo è generato non per benevolenza o generosità degli individui, ma come « effetto collaterale/non intenzionale» del perseguimento del proprio interesse/benessere (mano invisibile) Continua ... 6

Citazioni di Adam Smith sull'Interesse Personale

« Non è dalla benevolenza del macellaio, o da quella del birraio o del fornaio che noi ci attendiamo il nostro pranzo, ma dal loro interesse personale. Ci rivolgiamo non al loro senso di umanità ma al loro interesse, e non parliamo mai loro delle nostre necessità ma dei loro vantaggi» (Smith, The Wealth of Nations «Ogni individuo ... né intende promuovere l'interesse pubblico né sa quanto lo promuova ... Egli mira soltanto al proprio guadagno e in questo, come in molti altri casi, egli è condotto da una mano invisibile a promuovere un fine che non entrava nelle sue intenzioni ... Perseguendo il proprio interesse, egli spesso promuove quello della società» (Smith, The Wealth of Nations) Secondo questo pensiero, il mercato non ha bisogno di altruismo, generosità, benevolenza, solidarietà, amore verso gli altri. 7

Limiti della Mano Invisibile

Smith era già consapevole che la mano invisibile non è sempre sufficiente per garantire il benessere della società, ma occorre altro (intervento del governo, educazione, azioni collettive ... ) In un altro libro (Teoria dei sentimenti morali) scrive: « .. per quanto l'uomo possa essere considerato egoista nella sua natura ci sono chiaramente alcuni principi che lo fanno interessare alla sorte degli altri, e che gli rendono necessaria l'altrui felicità». Tuttavia per due secoli del pensiero di Smith è stato recuperato, enfatizzato e portato alle estreme conseguenze soprattutto il concetto della mano invisibile. Nel Paradigma dell'Economia Politica (sviluppato dagli economisti successori di Smith) è stato ripreso solo l'autointeresse, tralasciando gli altri aspetti. 8

Presupposto della Mano Invisibile

Quale è il presupposto della mano invisibile (autointeresse che porta al benessere collettivo) di Smith? Vi siano istituzioni solide che diano regole. Infatti se non vi sono regole, la mano invisibile non sempre funziona (fallimenti di mercato):

  • Strutture mono-oligopolistiche
  • Esternalità negative/positive
  • Beni pubblici e beni comuni
  • Asimmetria informativa

Elementi che determinano il perseguire l'interesse personale a scapito di altri > la mano invisibile non funziona più E inoltre ... se gli individui sono davvero solo autointeressati, cambierebbero le regole per avvantaggiarsi ulteriormente. 9

La Scuola Napoletana e Antonio Genovesi

Antonio Genovesi viene considerato il padre della economia civile (i suoi concetti hanno radici più antiche, nell' umanesimo civile e più indietro nella scuola francescana , in Tommaso d' Aquino e in Aristotele). Abate (1713-1769) 1753 l' Università di Napoli istituì la prima cattedra di economia al mondo. La affida ad Antonio Genovesi. La cattedra ha preso il nome di Economia Civile, e non Economia Politica. L'economia civile si è sviluppata in Italia nella seconda metà del '700 (da Napoli a Milano e poi a Modena) e poi è sparita. Solo recentemente è stata recuperata (autori del vostro libro di testo) L' Economia Politica del nord Europa ha soppiantato l'Economia Civile di tradizione italiana. 10

Antonio Genovesi e l'Economia Civile

Punti di Contatto tra Economia Civile e Politica

  • Difesa del mercato
  • Mercato come luogo di relazioni libere 11

Caratteristiche Distintive dell'Economia Civile

Caratteristiche distintive dell' economia civile rispetto all'economia politica: Economia Politica I. l'individuo sul mercato persegue il proprio interesse personale (self-interest) e così facendo, senza saperlo e senza volerlo, contribuisce al benessere collettivo 2. il mercato non ha bisogno di altruismo, generosità, benevolenza, amore verso gli altri. Il mercato è luogo di relazioni anonime e spersonalizzate. Spesso non si conoscono i volti di chi sta dietro la merce Economia Civile I. l'individuo va sul mercato per soddisfare il proprio interesse e, attivamente e intenzionalmente, anche l'interesse dell'altro (vantaggio reciproco). Contribuisce attivamente e intenzionalmente alla creazione del bene comune. 2. il mercato è il luogo della cooperazione, della fiducia, della reciprocità, della gratuità, della fraternità, della benevolenza. Cioè il mercato è il luogo di esercizio delle virtù civili. Se non vi sono queste virtù il mercato non può funzionare. Continua .. 12

Confronto tra Economia Politica e Civile

Caratteristiche distintive dell' economia civile rispetto all'economia politica: Economia Politica 3. Il fine dell'agire economico è il bene/benessere totale =sommatoria del benessere di ogni individuo. Non si preoccupa di come il benessere è suddiviso. 4. Felicità=ricchezza-> dimensione materiale della felicità. L'uomo è massimizzatore di ricchezza Economia Civile 3. Il fine dell'agire economico è il bene/benessere comune= prodotto del benessere di ogni individuo. Si preoccupa di come il benessere è suddiviso. Mettere ciascuno nelle condizioni di far fiorire la propria vita. 4. Felicità # ricchezza. Occorre anche la dimensione relazionale (non si può essere felici da soli). L'uomo è «ricercatore di senso» 5. Economia è separata dalla politica e dall'etica (dal 1829) 5. Economia si intreccia con etica e politica 13

Citazione di Antonio Genovesi sulla Felicità

« ... fatigate per il vostro interesse; niuno uomo potrebbe operare altrimenti, che per la sua felicità; sarebbe un uomo meno uomo: ma non vogliate fare l'altri miseria; e se potete, e quanto potete, studiatevi di far gli altri felici. Quanto più si opera per interesse, tanto più, purchè non si sia pazzi, si dev'esser virtuosi. E' legge dell'universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri» (Antonio Genovesi, Autobiografia e Lettere, 1962) Non si può essere felici da soli! Se voglio essere felice mi devo preoccupare anche della felicità degli altri. Continua ... 14

L'Economia dagli Anni '50 ad Oggi

L'economia dagli anni '50 ad oggi e il paradigma dell'economia politica paradigma dell' Economia politica è il paradigma economico dominante I (mainstream) già dall' 800. La realtà economica si è sviluppata a partire da tale paradigma. Questo paradigma ha portato, a partire dagli anni '50 del 1900, all' idea di impresa come massimizzatrice del profitto e disinteressata a tutto ciò che le sta intorno. Ha anche portato all'idea di consumatore come massimizzatore della utilità (soddisfazione dal consumo di beni materiali) Continua ... 15

Paradigmi Economici e Implicazioni

Economia Politica

  1. Fine delle politiche economiche : benessere totale
  2. Produzione: max profitto
  3. Consumo: acquistare il più possibile al più basso prezzo (consumismo)
  4. Beni comuni/pubblici: non gestiti o privatizzati o Stato
  5. Asimmetrie informative: intervento Stato
  6. Strutture mono- oligopolistiche: intervento dello Stato
  7. Esternalità: intervento dello Stato

Economia Civile

  1. Fine delle politiche economiche: bene comune (far sì che ciascuna persona sia messa nelle condizioni di far fiorire la sua vita, che la sua vita produca qualcosa di buono)
  2. Produzione: max l'impatto positivo della propria attività per tutti coloro che hanno a che fare con l'impresa. Sotto il vincolo della economicità.
  3. Consumo: voto con il portafoglio (contenuto sociale, ambientale, umano)
  4. Beni comuni/pubblici: gestiti attraverso interazione società civile-Stato-imprese
  5. Asimmetrie informative: attraverso interazione società civile-Stato-imprese
  6. Strutture mono-oligopolistiche: non presenti o se presenti non sfruttatrici
  7. Esternalità: il privato tende a minimizzarle di sua spontanea volontà16

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