I costi di produzione delle colture erbacee e arboree

Slide sui costi di produzione delle colture erbacee e arboree. Il Pdf esplora il concetto di conto colturale e il calcolo del tornaconto e del reddito fondiario, con un esempio pratico sul mais da granella, utile per lo studio dell'Economia nella scuola superiore.

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UDA 2 – Sezione 6
I costi di produzione delle
colture erbacee e arboree
Il conto colturale
Il conto colturale è un bilancio parziale o settoriale,
ovvero un bilancio che non prende in considerazione
l’intera azienda, ma solo un settore di essa.
Nei conti colturali vengono prese in considerazione le
singole colture al fine di calcolarne i ricavi, i costi di
produzione e, quindi, il reddito.
Il conto colturale è uno strumento necessario
all’imprenditore per valutare la redditività delle colture e per
scegliere, tra le varie opzioni, quella che consente il reddito
più elevato. Confrontando i diversi conti colturali,
l’imprenditore decide quali colture inserire nell’ordinamento
colturale aziendale e quale estensione riservare loro.
Sezione 6 – I costi di produzione delle colture erbacee e arboree

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UDA 2 - Sezione 6

Il conto colturale

Il conto colturale è un bilancio parziale o settoriale, ovvero un bilancio che non prende in considerazione l'intera azienda, ma solo un settore di essa. Nei conti colturali vengono prese in considerazione le singole colture al fine di calcolarne i ricavi, i costi di produzione e, quindi, il reddito. Il conto colturale è uno strumento necessario all'imprenditore per valutare la redditività delle colture e per scegliere, tra le varie opzioni, quella che consente il reddito più elevato. Confrontando i diversi conti colturali, l'imprenditore decide quali colture inserire nell'ordinamento colturale aziendale e quale estensione riservare loro.

Il metodo di calcolo

I ricavi

Nel conto colturale, i ricavi e le spese sono riferiti a un ettaro di coltura. Derivano dalla vendita di prodotti, a cui si aggiungono gli aiuti compensativi comunitari. Gli aiuti comunitari (aiuti PAC) rientrano nel premio unico aziendale e non dipendono dalla coltura praticata.

I costi

  • Costi colturali: riguardano l'acquisto di materie prime necessarie alla coltura (concimi, sementi, diserbanti, prodotti per la difesa antiparassitaria) e per l'esecuzione delle operazioni colturali (lavorazione del terreno, semina, distribuzione concime, trattamenti antiparassitari, raccolta e trasporto). Per il costo delle operazioni colturali si fa riferimento alle tariffe applicate dai contoterzisti.
  • Costi generali: riguardano le spese per il pagamento delle imposte e dei contributi di bonifica, le quote sui capitali stabilmente investiti (fabbricati e impianti fissi), gli stipendi, gli interessi e il Beneficio fondiario. Sono spese che riguardano l'azienda nel suo complesso e non la singola coltura.

Costo totale e margine lordo

Dalla somma di costi colturali e generali si ottiene il costo totale. Dividendo il costo totale per la quantità prodotta si ottiene il costo unitario di produzione. Il confronto tra conti colturali, finalizzato alla scelta della coltura più redditizia da praticare, può essere fatto in base al margine lordo nel caso di colture simili, che non causano, cioè, variazioni nella struttura aziendale e, quindi, nei costi generali. Margine lordo = Ricavi - Costi colturali In questo caso non è necessario calcolare i costi generali.

FACCIAMO IL PUNTO

  1. Qual è la funzione dei conti colturali?
  2. Quali voci rientrano nei ricavi di un conto culturale di una coltura erbacea?
  3. Come si suddividono i costi di un conto colturale?
  4. Che cos'è il margine lordo? Come viene utilizzato

Il metodo di calcolo per colture differenti

Nel confronto tra colture differenti, per esempio un cereale da granella e una foraggera prativa, che possono comportare cambiamenti nella struttura aziendale, è bene confrontare il Tornaconto o il Reddito fondiario (Beneficio fondiario + Tornaconto). Negli esempi riportati di seguito andiamo a confrontare il Tornaconto, inserendo, quindi, tra le spese, anche il Beneficio fondiario.

Il conto colturale del mais da granella

Per determinare il costo unitario di produzione, è necessario dividere l'importo dei costi per la quantità prodotta. Costo unitario di produzione: € 2.892,72 : t 12,5 = €/t 231,42 Se consideriamo l'aiuto PAC: Costo unitario di produzione: = € 2.892,72 - € 300,00 = € 2.592,72 : t 12,5 = €/t 207,42 Il costo unitario di produzione è inferiore al prezzo (€/t 207,42 < €/t 210,00). Questo sta a indicare che la coltura del mais da granella consente un utile, seppure di importo modesto.

Dettaglio ricavi e costi mais

Descrizione Valore unitario Quantità per ettaro Importo totale (€) RICAVI Granella (Mais vitreo) €/t 210 t 12,5 2.625,00 Aiuti PAC €/ha 300 1 300,00 Totale ricavi 2.925,00 COSTI COLTURALI Per operazioni colturali: - Aratura cm 35 €/ha 180 1 180,00 - Erpicatura con erpice rotante €/ha 115 1 115,00 - Semina di precisione €/ha 70 1 70,00 - Sarchiatura con distribuzione urea €/ha 58 1 58,00 - Diserbo (post emergenza ) €/ha 45 2 90,00 - Distribuzione concime (presemina) €/ha 28 1 28,00 - Irrigazione (2 interventi) €/ora 60 ore 6 360,00 - Mietitrebbiatura €/ha 170 1 170,00 - Trasporto granella €/t 6 t 12,5 75,00 - Essiccazione granella €/t 25 t 12,5 312,50 - Assicurazione antigrandine Valore granella = € 2.625 3% 78,75 Per mezzi tecnici: - Seme conciato €/dose 60 (1 dose = 25.000 semi) dosi /ha 3 180,00 - Diserbante (pre-emergenza) €/kg 30 kg/ha 2,5 75,00 - Geodisinfestante €/kg 7 kg/ha 4 28,00 - Perfosfato triplo in presemina €/q 45 q 1,5 67,50 - Urea alla sarchiatura (2 volte) €/q 47 q 5 235,00 Totale costi colturali 2.122,75 COSTI GENERALI Imposte e contributi di bonifica €/ha 180 1 180,00 Quote fondiarie (su fabbricati e impianti fissi) Valore fabbricati = €/ha 8.000 1% 80,00 Amministrazione, direzione, sorveglianza Ricavi = € 2.925 2,5% 73,13 Interessi sul capitale di anticipazione Somma delle precedenti spese: € 2.455,88 - 6/12 = € 1.227,94 3% 36,84 Beneficio fondiario €/ha 400,00 1 400,00 Totale costi generali 769,97 TOTALE COSTI 2.892,72 TORNACONTO Ricavi - Costi = € 2.925,00 - € 2.892,72 = 32,28

Il conto colturale del frumento tenero

Per determinare il costo unitario di produzione, è necessario dividere l'importo dei costi (al netto del valore del prodotto secondario) per la quantità prodotta. Costo unitario di produzione: = € 2.024,70 - € 270,00 = € 1.754,70 : t 6,5 = €/t 269,95 Considerando anche l'importo dell'aiuto PAC: Costo unitario di produzione: = 1.754,70 - € 300,00 = € 1.454,70 : 6,5 = €/t 223,80 Il costo unitario di produzione è inferiore del prezzo (€/t 223,80 < €/t 225); la coltura del frumento consente un utile, seppure di importo irrisorio.

Dettaglio ricavi e costi frumento

Descrizione Valore unitario Quantità per ettaro Importo totale (€) RICAVI Granella (grano di forza) €/t 225 t 6,5 1.462,50 Prodotto secondario (paglia) €/t 60 t 4,5 270,00 Aiuti PAC €/ha 300 1 300,00 Totale ricavi 2.032,50 COSTI COLTURALI Per operazioni colturali: - Aratura cm 30 €/ha 170 1 170,00 - Erpicatura con erpice rotante €/ha 115 1 115,00 - Semina €/ha 64 1 64,00 - Diserbo post-emergenza €/ha 45 1 45,00 - Distribuzione concime €/ha 28 3 84,00 - Distribuzione fungicida €/ha 45 1 45,00 - Mietitrebbiatura €/ha 160 1 160,00 - Trasporto granella €/t 6 t 6,5 39,00 - Imballatura paglia €/ha 100 1 100,00 - Trasporto paglia €/t 8 t 4,5 36,00 - Assicurazione antigrandine Valore granella = € 1.462,50 3% 43,88 Per mezzi tecnici: - Seme conciato €/kg 0,7 kg 180 126,00 - Perfosfato triplo in presemina €/q 45 q 1,2 54,00 - Urea in copertura €/q 47 q 3 141,00 - Diserbante €/kg 18 kg 1,5 27,00 - Fungicida €/kg 8 kg 5 40,00 Totale costi colturali 1.289,88 COSTI GENERALI Imposte e contributi bonifica €/ha 180 1 180,00 Quote fondiarie (sui fabbricati) Valore fabbricati = = €/ha 8.000 1% 80,00 Amministrazione, direzione, sorveglianza Ricavi = € 2.032,50 2,5% 50,81 Interessi sul capitale di anticipazione Somma delle precedenti spese: € 1.600,69 - 6/12 = € 800,35 3% 24,01 Beneficio fondiario €/ha 400 1 400,00 Totale costi generali 734,82 TOTALE COSTI 2.024,70 TORNACONTO Ricavi - Co sti = £ 2.032.50 - € 2.02 2.024.70 = 7.80

Il confronto mais/frumento tenero

In queste condizioni, il mais consente di ottenere un Tornaconto maggiore, seppure di poco, rispetto al frumento. Chiaramente con produzioni e prezzi differenti la situazione potrebbe cambiare. L'importo dei costi generali delle due colture è molto simile; anche confrontando il margine lordo, la conclusione sarebbe la stessa. Margine lordo mais: € 2.925,00 - € 2.122,75 = € 802,25 Margine lordo frumento: € 2.032,50 - € 1.289,88 = € 742,62

FACCIAMO IL PUNTO

  1. Quali voci compaiono nelle spese generali di un conto colturale di una coltura erbacea?
  2. Come si calcola il costo unitario di produzione di una coltura erbacea?
  3. Come si confronta la redditività di due colture simili?

Il conto colturale di una coltura arborea

Le 4 fasi del ciclo economico di una coltura arborea

  • Redditi negativi (fase improduttiva): nei primi anni il frutteto è improduttivo e genera solamente costi; per i frutteti e i vigneti questa fase dura due o tre anni.
  • Redditi crescenti: i ricavi aumentano ogni anno, fino a superare le spese; la durata è circa di 3-5 anni.
  • Redditi positivi costanti: i ricavi sono costanti e maggiori delle spese; la durata (15-20 anni) dipende da molte variabili tra cui, principalmente, la specie.
  • Redditi positivi decrescenti: l'arboreto comincia a invecchiare e i ricavi vanno di anno in anno diminuendo, ma rimangono comunque più elevati dei costi; la durata di quest'ultima fase è indicativamente di 3-5 anni.

Fasi del ciclo economico

Fase di giovinezza Fase di maturità Fase di vecchiaia 0 n Inizio ciclo Fine ciclo Fase dei redditi positivi costanti Fase dei redditi crescenti Fase dei redditi negativi (improduttiva) Fase dei redditi positivi decrescenti

Costo di impianto e fasi improduttive

Per le colture arboree da frutto, è necessario calcolare prima il costo di impianto e i costi della fase improduttiva. L'importo del costo di impianto dipende soprattutto dalla specie arborea, dal sistema di allevamento che viene adottato e dai sesti di impianto (cioè dalle distanze tra una pianta e l'altra), dalla possibile installazione di reti antigrandine o di impianti di irrigazione fissi. Nella tabella che segue è riportato, a titolo di esempio, il costo di impianto e di allevamento della fase improduttiva di ha 1 di vigneto a cordone speronato, con sesto di impianto 2,5 × 1 e distanza tra i pali 2,5 x 5.

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