Gotico Internazionale e Rinascimento a Firenze: Ghiberti e Brunelleschi

Documento sul Gotico Internazionale e il Rinascimento a Firenze. Il Pdf analizza le caratteristiche stilistiche del Gotico Internazionale, con un focus su Gentile da Fabriano, e la nascita del Rinascimento, il concorso del 1401 e le figure di Ghiberti e Brunelleschi, per lo studio universitario di Arte.

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Gotico internazionale
Definizione!
Il gotico internazionale o “cortese” è la produzione artistica che si sviluppa nelle grandi corti
europee tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento. L’aggettivo “internazionale” gli è
stato attribuito perché si diuse contemporaneamente in diversi Paesi europei e perché deriva
dalla somma di più esperienze e da un continuo scambio di idee. È detto anche “cortese” perché
è legato alla vita di corte, ranata ed elegante. !
È la prima forma di arte medievale laica, cioè non più necessariamente legata a temi di carattere
religioso. I committenti erano gli aristocratici e volevano mostrare il loro stile di vita. I soggetti
religiosi sono aancati da temi tratti da poemi cavallereschi, amorosi e fiabeschi.!
Caratteri stilistici!
I caratteri stilistici del gotico internazionale sono i seguenti:!
1) Linguaggio ranato, elegante e prezioso: gli aristocratici dovevano mostrare il loro stile
di vita ranato perciò dovevano mostrare a tutti la loro ricchezza. Utilizzano infatti molto
spesso gli ori nelle opere.!
2) I soggetti, sia sacri che profani, sono un pretesto per rappresentare lo stile di vita dei
committenti!
3) Uso decorativo della linea di contorno, che diventa sinuosa ed elegante. I colori sono
sgargianti.!
4) Coinvolgimento anche delle arti minori, cioè delle arti che creano oggetti di uso
quotidiano (gioielli, tessuti, libri, scacchi, carte da gioco, arazzi…), anche se la pittura è
l’arte che più di ogni altra registra il nuovo gusto tardo-gotico (per merito anche della
diusione delle miniature).!
Il gotico internazionale in Italia!
In Italia il Gotico internazionale si diuse per un tempo limitato poiché agli inizi del XV secolo si
assistette all’avvento del Rinascimento. I massimi esponenti sono Gentile da Fabriano e
Pisanello.
Gentile da Fabriano
Gentile da Fabriano nasce a Fabriano (Ancona) nel 1370. La sua formazione avvenne in Veneto e
Lombardia. Qui entrò a contatto con la cultura artistica del Gotico Internazionale, della quale
divenne un esponente. Diventa molto famoso anche tra i contemporanei. Muore nel 1427 a Roma.
Tante opere di Gentile sono andate perdute o distrutte. La sua opera più celebre è l’Adorazione
dei Magi.!
Adorazione dei Magi
Si tratta di una tempera e oro su tavola commissionata da Palla Strozzi, un ricco mercante di
stoe fiorentino. La tavola era destinata alla cappella di famiglia in Santa Trinità.!
La struttura lignea è rivestita d’oro. La tavola poggia su una base detta predella. Il dipinto è
stretto tra due pilastrini con decori floreali. Nella parte superiore si trovano tre archi a tutto
sesto con sopra delle cuspidi in legno dorato. Nella parte superiore ci sono tre tondi che
ragurano un angelo nunziante, Cristo benedicente (aancato da Mosè e re David) e la
Vergine annunziata. L’angelo e la vergine sono aancati da coppie di profeti. Sulla predella sono
ragurati la Natività, la Fuga in Egitto e la Presentazione al Tempio. Quest’ultimo pannello è
però una copia, perché l’originale è custodito al Louvre. Esso rappresentava un’ambientazione
cittadina con caratteri quasi più rinascimentali che gotici.!
Nella pala di Gentile sono ragurati i tre re Magi che portano i loro doni a Gesù Bambino seguiti
da un lungo corteo. I Magi sono presenti per ben quattro volte: la prima a sinistra mentre
avvistano la cometa, la seconda al centro durante il viaggio, la terza a destra alle porte di
Betlemme e la quarta in primo piano. Il racconto evangelico è un pretesto per poter rappresentare
la ricchezza e lo sfarzo della famiglia. Tutto è rappresentato con una minuzia di particolari, che
fa sembrare ogni elemento a sé stante. Gentile preferisce alla visione d’insieme la somma di tante
viste parziali. Gli elementi sono decorativi. Per esempio, gli abiti dei Magi sono realizzati in
prezioso broccato (seta) trapunto d’oro. Nella scena compare anche Palla Strozzi, che
indossa un particolare copricapo. Cerca di rendere l’idea di profondità usando diverse altezze per
rappresentare i personaggi. Il corteo, infatti, non voleva dare senso di profondità, ma era
l’espediente per rappresentare più personaggi e quindi più abiti. Questa tavola fu dipinta nel 1423,
quando la prospettiva era quindi già stata scoperta. Lui decide di non usarla perché era legato al
gotico internazionale. Sulla destra inserisce un cavallo rappresentato in scorcio prospettico
visto da dietro, ma la posa non è comunque molto naturale. Nel dipinto sono presenti vari animali
esotici:!
Leopardi!
Levrieri!
Falconi!
Cammello!
Scimmi!

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Anteprima

Gotico internazionale

Definizione di Gotico internazionale

Il gotico internazionale o "cortese" è la produzione artistica che si sviluppa nelle grandi corti europee tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento. L'aggettivo "internazionale" gli è stato attribuito perché si diffuse contemporaneamente in diversi Paesi europei e perché deriva dalla somma di più esperienze e da un continuo scambio di idee. È detto anche "cortese" perché è legato alla vita di corte, raffinata ed elegante.

È la prima forma di arte medievale laica, cioè non più necessariamente legata a temi di carattere religioso. I committenti erano gli aristocratici e volevano mostrare il loro stile di vita. I soggetti religiosi sono affiancati da temi tratti da poemi cavallereschi, amorosi e fiabeschi.

Caratteri stilistici del Gotico internazionale

I caratteri stilistici del gotico internazionale sono i seguenti:

  1. Linguaggio raffinato, elegante e prezioso: gli aristocratici dovevano mostrare il loro stile di vita raffinato perciò dovevano mostrare a tutti la loro ricchezza. Utilizzano infatti molto spesso gli ori nelle opere.
  2. I soggetti, sia sacri che profani, sono un pretesto per rappresentare lo stile di vita dei committenti
  3. Uso decorativo della linea di contorno, che diventa sinuosa ed elegante. I colori sono sgargianti.
  4. Coinvolgimento anche delle arti minori, cioè delle arti che creano oggetti di uso quotidiano (gioielli, tessuti, libri, scacchi, carte da gioco, arazzi ... ), anche se la pittura è l'arte che più di ogni altra registra il nuovo gusto tardo-gotico (per merito anche della diffusione delle miniature).

Il Gotico internazionale in Italia

In Italia il Gotico internazionale si diffuse per un tempo limitato poiché agli inizi del XV secolo si assistette all'avvento del Rinascimento. I massimi esponenti sono Gentile da Fabriano e Pisanello.

Gentile da Fabriano

Gentile da Fabriano nasce a Fabriano (Ancona) nel 1370. La sua formazione avvenne in Veneto e Lombardia. Qui entrò a contatto con la cultura artistica del Gotico Internazionale, della quale divenne un esponente. Diventa molto famoso anche tra i contemporanei. Muore nel 1427 a Roma. Tante opere di Gentile sono andate perdute o distrutte. La sua opera più celebre è l'Adorazione dei Magi.

Adorazione dei Magi

Si tratta di una tempera e oro su tavola commissionata da Palla Strozzi, un ricco mercante di stoffe fiorentino. La tavola era destinata alla cappella di famiglia in Santa Trinità.

La struttura lignea è rivestita d'oro. La tavola poggia su una base detta predella. Il dipinto è stretto tra due pilastrini con decori floreali. Nella parte superiore si trovano tre archi a tutto sesto con sopra delle cuspidi in legno dorato. Nella parte superiore ci sono tre tondi che raffigurano un angelo nunziante, Cristo benedicente (affiancato da Mosè e re David) e la Vergine annunziata. L'angelo e la vergine sono affiancati da coppie di profeti. Sulla predella sono raffigurati la Natività, la Fuga in Egitto e la Presentazione al Tempio. Quest'ultimo pannello èperò una copia, perché l'originale è custodito al Louvre. Esso rappresentava un'ambientazione cittadina con caratteri quasi più rinascimentali che gotici.

Nella pala di Gentile sono raffigurati i tre re Magi che portano i loro doni a Gesù Bambino seguiti da un lungo corteo. I Magi sono presenti per ben quattro volte: la prima a sinistra mentre avvistano la cometa, la seconda al centro durante il viaggio, la terza a destra alle porte di Betlemme e la quarta in primo piano. Il racconto evangelico è un pretesto per poter rappresentare la ricchezza e lo sfarzo della famiglia. Tutto è rappresentato con una minuzia di particolari, che fa sembrare ogni elemento a sé stante. Gentile preferisce alla visione d'insieme la somma di tante viste parziali. Gli elementi sono decorativi. Per esempio, gli abiti dei Magi sono realizzati in prezioso broccato (seta) trapunto d'oro. Nella scena compare anche Palla Strozzi, che indossa un particolare copricapo. Cerca di rendere l'idea di profondità usando diverse altezze per rappresentare i personaggi. Il corteo, infatti, non voleva dare senso di profondità, ma era l'espediente per rappresentare più personaggi e quindi più abiti. Questa tavola fu dipinta nel 1423, quando la prospettiva era quindi già stata scoperta. Lui decide di non usarla perché era legato al gotico internazionale. Sulla destra inserisce un cavallo rappresentato in scorcio prospettico visto da dietro, ma la posa non è comunque molto naturale. Nel dipinto sono presenti vari animali esotici:

  • Leopardi
  • Levrieri
  • Falconieri
  • Cammello
  • Scimmi

KOPVS GENTILIS DEFALMIANO I MCCCOX CHEMENSISMATH JIl Rinascimento

Il Rinascimento

Definizione di Rinascimento

Col termine Rinascimento si intende la stagione letteraria, artistica, filosofica e scientifica fiorita in Italia tra il Quattrocento e il Cinquecento. Essa impedì la diffusione del Gotico Internazionale.

Umanesimo e visione antropocentrica

Il Rinascimento inizia con l'Umanesimo, un movimento culturale con cui si riscoprono i testi degli antichi (Humanae litterae), soprattutto quelli filosofici di Platone, che formavano l'interiorità dell'uomo. Egli poneva al centro di tutto l'uomo. Con l'umanesimo cambia la visione della realtà: si passa da una visione teocentrica ad una antropocentrica. La mentalità religiosa dell'epoca medievale portò a considerare ogni aspetto della vita come dipendente da Dio e finalizzato al divino. Adesso capiscono che l'uomo col suo intelletto può cambiare la realtà. L'uomo diventa misura e centro della realtà. La lingua latina e greca riprende vigore.

Caratteristiche del Rinascimento

I caratteri distintivi del Rinascimento sono i seguenti:

  • Amore e interesse per il mondo antico, che era considerato modello di perfezione. Si studiava l'antico per capire equilibrio, misura e chiarezza. Gli artisti studiano a Roma le opere classiche. Nelle opere ci sono quindi riferimenti classici.
  • Centralità dell'uomo, che è capace con la sua intelligenza di creare e guidare il proprio destino, perciò è anche il protagonista delle opere.

La riscoperta del De Architectura

La riscoperta del trattato De Architectura di Vitruvio contribuì ad accrescere l'interesse degli artisti per il mondo antico. Esso parlava di templi, città, ordini architettonici ... molti artisti si recavano a Roma per soggiorni studio in cui misuravano e disegnavano le rovine:

  • Per copiare i motivi decorativi
  • Per ricavare le proporzioni perfette
  • Per studiare le tecniche costruttive

Lo scopo dell'arte

Per i Greci e i Romani lo scopo dell'arte era quello di imitare la natura (mimesi). Gli artisti del Rinascimento indagarono scientificamente su questa natura, usando come principale strumento la prospettiva.

La prospettiva

Filippo Brunelleschi scoprì la prospettiva (dal latino perspicere, vedere distintamente). Egli non scrisse nessun trattato a riguardo, ma la spiegò oralmente ai suoi amici, tra cui Donatello e Masaccio. La prospettiva serviva appunto per imitare la realtà, poiché con essa si poteva rappresentare la realtà per come la vede il nostro occhio in un modo scientificamente corretto. Per eseguire la prospettiva di un oggetto occorre:

  • Che ci sia un oggetto da disegnare
  • Che un osservatore stia guardando l'oggetto
  • Che si conosca la posizione esatta dell'osservatore rispetto all'oggetto
  • Che ci sia un supporto su cui disegnare, che deve essere immaginato come una pellicola trasparente tra l'oggetto e l'osservatore. Si suppone che dall'occhio dell'osservatore partano dei raggi (piramide visiva). Intersecando la pellicola (quadro prospettico) i raggi individuano un'immagine dell'oggetto

La visione è monoculare, cioè con un solo centro di proiezione. In una prospettiva l'occhio dell'osservatore si chiama punto di vista. La posizione dell'osservatore rispetto all'oggetto si dice punto di stazione. Essa definisce la distanza dal quadro. Tutte le linee perpendicolari convergono in un unico punto detto punto di fuga, che corrisponde alla proiezione del punto di vista sul quadro. Per tale punto passa la linea di orizzonte, parallela alla linea di terra, l'intersezione tra il quadro e il piano di terra.

Evoluzione della prospettiva

  1. Filippo Brunelleschi: fra il 1413 e il 1417 circa portò avanti gli studi che gli consentirono di scoprire le regole geometriche della rappresentazione prospettica. Egli dette prova delle sue scoperte realizzando due tavolette prospettiche che raffiguravano il Battistero di Firenze e il Palazzo Vecchio, entrambe andate perdute.
  2. Leon Battista Alberti: il procedimento di Brunelleschi era corretto, ma estremamente lungo e complesso. Leon Battista Alberti semplificò e ridusse di numero le lunghe operazioni necessarie per l'esecuzione di una prospettiva per mezzo della costruzione brunelleschiana, creando la costruzione abbreviata. Nel 1453 scrisse il primo trattato sulla prospettiva, il De Pictura, diviso in tre libri e senza illustrazioni. Nella prefazione del trattato riconosce che l'inventore fu Brunelleschi.
  3. Piero della Francesca: nel 1475 scrisse il trattato di prospettiva, illustrato, De prospectiva pingendi. Lo divide in tre libri:
    1. Prospettiva di figure piane
    2. Prospettiva di corpi solidi
    3. Prospettiva di figure complesse (es. corpo umano)

I tipi di prospettiva

  • Prospettiva lineare matematica brunelleschiana: consentiva di rappresentare su una superficie bidimensionale elementi tridimensionali, che inquadrati da un certo punto di vista, avevano le linee che li delimitavano convergenti in un unico punto di fuga.
  • Prospettiva a volo d'uccello: particolare rappresentazione prospettica che, usando un punto di vista molto alto, consentiva di fornire una visione dall'alto verso il basso della scena dipinta, come in una veduta aerea.
  • Prospettiva aerea: introdotta da Leonardo, consisteva nel rendere più reale la prospettiva lineare utilizzando colori più sfumati tendenti all'azzurro e forme più sfocate per le parti raffigurate in lontananza. L'atmosfera è infatti densa di particelle, polveri ... che creano una sorta di velo offuscante

Perché il Rinascimento nasce a Firenze?

Il Rinascimento nacque a Firenze per svariati motivi:

  • Motivi politici: agli inizi del 1400 Firenze era una repubblica indipendente, mentre altre importanti città italiane erano parte di Stati (Stato della Chiesa, Regno di Napoli, Visconti, Gonzaga ... )
  • Motivi economici: Firenze era un importante centro commerciale e finanziario. Basava la propria economia sulla produzione e il commercio della lana e sulle attività bancarie. Era una città ricca e piena di committenti (famiglia Bardi, Peruzzi, De'Medici ... )
  • Motivi culturali: contemporanea presenza a Firenze degli artisti che avrebbero sviluppato il nuovo linguaggio, cioè Brunelleschi, Donatello e Masaccio primi fra tutti.

Lorenzo Ghiberti

Ghiberti nasce a Firenze nel 1378 e muore sempre lì nel 1455. Si forma nella bottega orafa del patrigno Bartolo di Michele. Impara l'arte della fusione. Soggiorna a Roma e a Venezia. Era un orafo e scultore. Lavorò anche alla cupola del duomo di Firenze in difficile convivenza con Brunelleschi.

Concorso del 1401

Nel 1401 inizia il Rinascimento nelle arti. A Firenze l'arte dei mercanti o arte, una delle più ricche e potenti corporazioni di Firenze, bandisce un concorso per la realizzazione della seconda porta in bronzo del battistero di San Giovanni, a cui i Fiorentini erano molto legati poiché egli era il patrono di Firenze. Il battistero oggi ha tre porte: quella a nord fu quella realizzata dopo il concorso del 1401, quella a est (inizialmente in legno) fu realizzata da Lorenzo Ghiberti, quella a sud fu realizzata nel Trecento da Andrea Pisano in stile gotico. Nel 1401 bandiscono un concorso perché capiscono che così possono ottenere risultati migliori grazie alla concorrenza tra artisti e possono scegliere fra tante proposte. Il concorso consisteva nella realizzazione di una formella in bronzo dorato raffigurante la scena del sacrificio di Isacco. Parteciparono in tantissimi, tra cui Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, che vinse poi il concorso e fu incaricato di realizzare anche la porta Est del battistero. L'arte dei mercanti impose dei requisiti per le formelle:

  • Forma: dovevano essere uguali a quelle della porta sud, perciò dovevano avere una cornice quadriloba mistilinea.
  • Tema: doveva rappresentare il sacrificio di Isacco
  • Materiale: bronzo dorato usato nella minor quantità possibile
  • Tempo: massimo un anno
  • Riferimenti all'arte classica

Nella formella vengono rappresentati i personaggi e gli animali del sacrificio di Isacco. Abramo riuscì ad avere un figlio da anziano, Isacco, che deve però uccidere su richiesta di Dio per dare prova della sua fede. Due servitori lo portano all'altare con un asino. Un angelo arriva e ferma il sacrificio. Al posto di Isacco viene sacrificato un agnello.

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