Slide da Università su Didattica dell'educazione motoria. Il Pdf esplora l'insegnamento delle attività motorie nel periodo infantile, lo sviluppo psicomotorio e l'evoluzione motoria dalla prima alla seconda infanzia, con un focus sulla perdita di efficienza fisica nella popolazione giovanile, per la materia Educazione fisica.
Mostra di più15 pagine


Visualizza gratis il Pdf completo
Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.
1. Didattica dell'educazione motoria L'educazione motoria, inserita nel contesto scolastico, rappresenta una disciplina con uno statuto proprio, in grado di integrare aspetti ludico motori e sportivi. L'obiettivo principale è comprendere come organizzare efficacemente attività motorie per promuovere processi di insegnamento-apprendimento significativi. La didattica, in quanto scienze dell'insegnamento, si intreccia con l'educazione motoria per facilitare lo sviluppo di competenze cognitive, sociali, emotive e motorie negli studenti. Uno degli strumenti fondamentali per l'apprendimento motorio è il gioco. Esso permette di sfruttare la predisposizione innata al movimento attraverso attività che coinvolgono il corpo e l'ambiente. Il gioco non è solo un'attività ricreativa, ma un'esperienza formativa che integra recettori sensoriali propri della cinestesia e contribuisce alla costruzione di significati più ampi. Questo approccio evidenzia il potenziale educativo del movimento non solo per lo sviluppo fisico, ma anche per l'identità personale e sociale. Berthoz, con senso del movimento si intende non soltanto il riferimento ad una risposta fisiologica ma intende qualcosa di più allargato, che viene inteso come un prodotto dell'azione integrata e sinergica di recettori sensoriali propri della cinestesia. Del resto "Pur con forme e modalità diversissime, la componente ludica è presente", e con essa è la scelta e la selezione di un corredo ludico- motorio che si manifesta nei giochi vari contribuendo all' identificazione personale e sociale del sé ecologico ha come obiettivo il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione del docente di attività motorio-sportiva. Il ruolo del docente in questo contesto è centrale. Egli deve essere capace di adattarsi ai diversi contesti e ai bisogni degli allievi, dotandosi di competenze culturali, psicologiche, sociali e motorie per risolvere con professionalità le complessità del rapporto insegnamento- apprendimento. Un educatore competente potrebbe essere preparato solo se sapesse orientarsi e dare risposte convinte e maturate ai seguenti quesiti:
2. L'insegnamento delle attività motorie nel periodo infantile L'insegnamento delle attività ludico-motorie nella prima infanzia richiede una conoscenza approfondita delle caratteristiche anatomiche, sociali e cognitive dei bambini. L'obiettivo non è solo quello di accumulare tecniche e procedure, ma di favorire uno sviluppo integrato che tenga conto delle abilita presenti e ne potenzi di nuove. 2L'insegnamento delle attività motorie nel periodo infantile Il docente necessità di avere:
3. La programmazione di attività motorie nel periodo infantile La programmazione di attività ludico-motorie deve tener conto delle fasi evolutive e delle competenze motorie dei bambini. Il periodo della prima infanzia definito da Gesell come "età dell'acrobata" è caratterizzato da un elevato numero di movimenti spontanei e creativi che riflettono il bisogno del bambino di esplorare il mondo attraverso il corpo. che rappresentano i tentativi infantili di una "motricità sconfinante" che il bambino produce per garantirsi un costante confronto del proprio corpo con il mondo esterno. La teoria di Bloch evidenzia come il controllo motorio sia il risultato di un'interazione continua tra sistemi sensoriali e motori. 3Meinel evidenzia come lo sviluppo delle capacità motorie nei primi anni di vita dipenda da esperienze concrete. Le capacità di "controllo e combinazione dei movimenti" si perfezionano man mano che il bambino vive esperienze sensoriali e motorie. Secondo Meinel, il miglioramento del movimento non è solo una questione di maturazione fisica, ma è anche un processo legato alla "conoscenza sensoriale delle cose", che il bambino costruisce attraverso il gioco e l'interazione con l'ambiente. Piaget introduce il concetto di "accomodamento" e "assimilazione" descrivendo come il bambino adatta e perfeziona i movimenti in risposta alle esperienze ambientali. La programmazione di attività ludico-motorie nella scuola dell'infanzia deve quindi tenere conto della fase di sviluppo del bambino e della funzione educativa che l'ambiente e l'insegnante possono svolgere. La programmazione deve essere differenziata in base alle fasce di età, favorendo giochi motori spontanei e attività che stimolino l'immaginazione e l'imitazione, come i giochi simbolici. Infine, il lavoro sul corpo e sul movimento in età prescolare non si limita al miglioramento delle abilità motorie, ma diventa un canale attraverso il quale il bambino costruisce e riflette sulla realtà oggettiva, contribuendo al suo sviluppo cognitivo e psicomotorio globale.
4. Programmazione attività motoria: suggerimenti operativi Il compito dell'insegnante è di programmare e suggerire i giochi più idonei al raggiungimento degli obiettivi programmati. Per programmare una attività si parte da un'ipotesi progettuale che fa riferimento all'età e alle specificità del target di riferimento, ai bisogni formativi che sono e possono essere specifici di quella scuola o di quella classe. Bisogna attenzionare le caratteristiche motorie ai bisogni formativi di ciascun gruppo e non proporre mai una stessa attività a tutti i gruppi. Fin dalla scuola dell'infanzia la programmazione delle attività ludico-motorie dovrà: