Il Controllo e la Gestione dei Costi nella Contabilità Gestionale

Slide dall'Università sul Controllo e la Gestione dei Costi. Il Pdf esplora il controllo e la gestione dei costi nella contabilità gestionale, classificando i costi per oggetto, calcolo e destinazione, utile per studenti universitari di Economia.

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-IL CONTROLLO E LA GESTIONE
DEI COSTI
LA CONTABILITA GESTIONALE
Nella gestione aziendale gli interventi economici programmatici e di controllo
possono essere effettuati teoricamente, sui costi e sui ricavi.
Se il risultato economico, sia a livello di singola operazione sia a livello
aziendale, non è soddisfacente, è possibile migliorando agendo in due direzioni:
aumentando i ricavi o diminuendo i costi.
I ricavi sono poco controllabili cioè manovrabili e programmabili dall’azienda,
poiché sono numerose le variabili esterne che intervengono nel conseguimento
dei ricavi e che possono sfuggire al controllo dell’impresa.

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La Contabilità Gestionale e il Controllo dei Costi

Nella gestione aziendale gli interventi economici programmatici e di controllo possono essere effettuati teoricamente, sui costi e sui ricavi. Se il risultato economico, sia a livello di singola operazione sia a livello aziendale, non è soddisfacente, è possibile migliorando agendo in due direzioni: aumentando i ricavi o diminuendo i costi. I ricavi sono poco controllabili cioè manovrabili e programmabili dall'azienda, poiché sono numerose le variabili esterne che intervengono nel conseguimento dei ricavi e che possono sfuggire al controllo dell'impresa.

Analisi dei Costi

Se invece si passa sul fronte dei costi si constata che essi sono più facilmente controllabili da parte dell'azienda mediante interventi a livello di struttura e di organizzazione. Per controllo dei costi si intende un sistema di rilevazioni contabili e di interventi operativi per definire le aree aziendali in relazione alle quali è possibile ridurre l'ammontare dei costi, nel rispetto degli obiettivi qualitativi, quantitativi e temporali in precedenza programmati. Il controllo dei costi viene fatto dalla contabilità gestionale che ha molteplici scop1:

  • valutare la convenienza economica delle decisioni aziendali;
  • controllare attraverso i costi l'efficienza della gestione;
  • analizzare la redditività di settori dell'azienda;
  • fornire alla contabilità generale i dati necessari per la valutazione ai fini del bilancio d'esercizio.

Il calcolo dei costi richieda una serie di elaborazioni che partono dai costi rilevati in base alla loro natura; in seguito la contabilità gestionale riclassifica i costi per destinazione, in base alla funzione aziendale per le quali sono sostenuti. Seguono quindi diverse elaborazioni, connesse con le tecniche che vengono scelte dell'azienda per il calcolo dei costi di prodotto e che possono passare attraverso la cosiddetta localizzazione dei costi nei centri di costo e la loro successiva imputazione agli oggetti di riferimento oppure possono prevedere la diretta imputazione di determinati costi ai vari oggetti.

La Classificazione dei Costi in base ai Dati Utilizzati

In base ai dati utilizzati per il loro calcolo:

  • costi effettivi, che si riferiscono a una produzione specifica già effettuata (consuntivi).
  • costi standard, che si calcolano in base a congetture, immaginando una produzione ipotetica in presenza della quale essi si sosterrebbero.

La Classificazione dei Costi in base al Momento del Calcolo

In base al momento in cui avviene il loro calcolo:

  • costi preventivi, riferiti a una produzione futura in modo da poter successivamente effettuare il controllo
  • costi consuntivi, riferiti a una produzione specifica già effettuata.

La Classificazione dei Costi in base al Rapporto con i Volumi di Produzione

In base al rapporto esistente fra costi e volumi di produzione:

  • costi variabili, che si modificano al variare della quantità prodotte (proporzionali, se variano in modo proporzionale, progressivi se variano in modo più che proporzionale, regressivi se variano in modo meno che proporzionale);
  • costi fissi, dipendenti dalla struttura dell'azienda e dalla sua capacità produttiva, che non variano al variare della quantità prodotta all'interno di determinati intervalli di produzione;
  • costi semivariabili (o semifissi se prevale la componente fissa), formati da una parte indipendente della variazione della quantità prodotta e da un'altra a essa collegata.

La Classificazione dei Costi in base all'Oggetto

In base all'oggetto per il quale sono stati consumati i fattori produttivi:

  • costi specifici, impiegati esclusivamente per un determinato oggetto;
  • costi comuni, impiegati per fattori riferiti a più produzioni nello spazio e nel tempo;
  • costi generali, riferiti all'azienda nel suo complesso.

La Classificazione dei Costi in base al Riferimento agli Oggetti di Calcolo

In base al modo con cui i costi dei fattori sono riferiti agli oggetti di calcolo:

  • si distinguono costi diretti, che sono costi specifici riferiti a un dato oggetto in modo immediato e inequivocabile;
  • costi indiretti, che vengono suddivisi fra più oggetti in base a criteri di ripartizione più o meno soggettivi.

La Classificazione dei Costi in base alla Destinazione

In base alla destinazione, ovvero alla funzione aziendale per la quale sono sostenuti, i costi si distinguono in:

  • costi di produzione,
  • costi di distribuzione,
  • costi amministrativi,
  • costi finanziari,
  • costi tributari.

La Variabilità dei Costi

Abbiamo detto che i costi fissi rimangono invariati all'interno di un determinato intervallo di produzione. Non esistono infatti costi che siano in assoluto fissi, ma soltanto costi fissi legati a una determinata struttura, nell'ambito di un determinata capacità produttiva. Per capacità produttiva si intende la struttura che l'azienda si è costruita, che è caratteristica di un determinato momento della sua vita e che la consente di realizzare una certa quantità massima di prodotti.

Costi Fissi

Dal punto di vista matematico i costi fissi possono essere rappresentati su un piano cartesiano, all'interno di una certa capacità produttiva, con una retta parallela all'asse delle ascisse e la funzione che li identifica è: CF = K (COSTI FISSI = COSTANTE)

Costi Variabili

I costi variabili possono essere considerati proporzionali alla quantità prodotta e la loro rappresentazione grafica è una retta che passa per l'origine degli assi cartesiani (y = mx). La funzione che li identifica (nella quale CV indica il costo variabile totale, cv il costo variabile unitario e q la quantità prodotta) è la seguente: CV = cv x q ( costo variabile totale = costo variabile unitario x quantità)

Costi Totali

I costi totali sono dati dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili e la loro rappresentazione sia matematica sia grafica coincide con quella dei costi semivariabili, ovvero di quei costi che hanno una componente fissa e una variabile ( y = mx + q). Le funzione che li identifica è le seguente, dove CT sono i costi totali: CT = CF + CV ( COSTI TOTALI = COSTI FISSI + COSTI VARIABILI TOTALI) Dal punto di vista grafico, si ha una combinazione delle rappresentazioni già viste in precedenza, con una retta parallela all'asse delle ascisse che identifica la componente fissa e una retta inclinata che passa non più per l'origine, ma per il punto corrispondente all'ammontare dei costi fissi sull'asse delle ordinate.

Grafico dei Costi Totali

LA BREAK EVEN ANALYSIS La break even analysis (BEA ) o analisi dei costi- volumi- risultati è al tecnica utile in sede di controllo dei costi, alla quale si può ricorrere per la soluzione di problemi riguardanti la redditività dell'azienda. Permette di evidenziare l'andamento dei costi e dei ricavi in determinate ipotesi e di individuare il punto di equilibrio (break even point). La BEA mediante l'elaborazione del diagramma di redditività è un utile strumento per la definizione delle scelte da compiere in relazione all'assetto produttivo e alle politiche di mercato. Per mezzo del diagramma di redditività si può evidenziare il punto di equilibrio detto anche punto di pareggio o punto di indifferenza. Il punto d'equilibrio esprime la quantità (produzione vendite, fatturato) in corrispondenza della quale i costi totali (costi variabili più costi fissi ) sono uguali ai ricavi.Il punto d'equilibrio individua due aree: a sinistra l'area di perdita, ovvero i quantitativi di produzione in corrispondenza dei quali i costi sono superiori ai ricavi; a destra l'area di utile ovvero quella che indica i quantitativi in cui i ricavi superano i costi. Nell'elaborazione del diagramma di redditività si parte normalmente dall'ipotesi che le quantità prodotte coincidano con quelle vendute e che il volume dei ricavi e il costo variabile complessivo varino in misura direttamente proporzionale al variare delle quantità in modo tale che prezzo e costo variabile unitario si mantengano costanti. In realtà difficilmente queste situazione si verificano, comunque il diagramma di redditività è utile come indicatore di tendenza nell'analisi della situazione economica dell'azienda.

Diagramma di Redditività

C O S T 1 Ricavo totale Costi totali + BEP - Costi fissi 100 200 300 400 500 600 700 QUANTITA'

Il punto di equilibrio si ha quando si verifica l'uguaglianza: RT = CT Ricavi totali = Costi totali E si ottiene risolvendo un'equazione dopo aver sostituito a RT = CT i singoli elementi: Px Q = CF + cv x q da cui q= CF / (p-cv) La differenza fra prezzo e costo variabile unitario, posta a denominatore, costituisce il margine di contribuzione unitario che esprime il contributo di ogni unità prodotta alla copertura dei costi fissi. La quantità corrispondente al punto di equilibrio è data dal rapporto fra costi fissi totali e il margine di contribuzione unitario.

Esempio di Calcolo del Punto di Equilibrio

prezzo 15 € copia. cv 12€ CF 300.000 € RT = CT Px Q = CF + cv x q 15. q = 300.000 + 12.q q = 300000/ (15-12) q = 100.000

La formula precedente permette nelle sue diverse applicazioni il calcolo di risultati di notevole interesse per l'impresa. È possibile per esempio calcolare il risultato economico che si può ottenere con una determinata produzione e vendita. Se indichiamo con RE il risultato economico, si può scrivere la seguente relazione: RE = RT -CT da cui RE = Px q - ( CF +cvxq) Inoltre dato un risultato economico prefissato è possibile determinare la quantità prodotta o venduta in corrispondenza del quale si realizza semplicemente facendo ricorso all'applicazione inversa della precedente uguaglianza. Infatti si ha: q= (RE + CF)/ p-cv

Utile e Perdita

Il diagramma di redditività è la rappresentazione grafica del punto di equilibrio mediante le rette dei costi e dei ricavi in un sistema di assi cartesiani. Si evidenzia come per quantità maggiori di quella corrispondente al punto di equilibrio, l'azienda realizza un UTILE mentre per quantità inferiori si è in PERDITA.

Nell'ambito del controllo dei costi, la break analysis permette di cogliere gli effetti sulla redditività delle variazioni sia dei costi fissi, sia dei costi variabili:

  • variazioni nei costi fissi: se i costi fissi aumentano la retta dei costi totali si sposta verso l'alto senza che se ne modifichi la pendenza. Il punto di pareggio può essere raggiunto per mezzo di un aumento della produzione o delle vendite. Se i costi fissi diminuiscono il punto di pareggio si raggiunge in corrispondenza di un quantitativo di produzione o di vendite inferiore per cui, a parità di condizioni, aumenta l'utile;
  • variazioni nei costi variabili: se i costi variabili aumentano si accentua l'inclinazione verso l'alto della retta e anche il punto di pareggio si trova in corrispondenza di un margine quantitativo di produzione o di vendita; se diminuiscono, viceversa, si sposta verso il basso.

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