I Beni Pubblici e il Concetto di Azienda con focus sulle Cooperative Sociali

Documento sui Beni Pubblici e il Concetto di Azienda, con un focus sulle Cooperative Sociali. Il Pdf esplora la classificazione dei beni e il concetto di azienda, approfondendo il ruolo dei gruppi sociali e degli istituti, utile per lo studio universitario di Economia.

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1.I BENI PUBBLICI E
IL CONCETTO DI AZIENDA
1.CLASSIFICAZIONE DEI BENI
I beni possono essere di due tipi: beni pubblici puri e beni meritori:
Beni pubblici puri: sono forniti dallo Stato perché il settore privato non li eroga. Sono non
escludibili (tutti possono usufruirne senza pagare) e non rivali (il loro utilizzo da parte di uno
non ne limita l’uso da parte di altri), come le strade e l’illuminazione pubblica. L’istruzione non
rientra tra questi, perché è escludibile (si paga la retta) e rivale (posti limitati).
Beni meritori: I beni meritori sono beni o servizi ritenuti fondamentali per lo sviluppo morale e
sociale della collettività, come istruzione, sanità e cultura. L’intervento pubblico può avvenire
anche senza una domanda esplicita dei cittadini, basandosi sul beneficio collettivo. A volte si
traduce anche in divieti, come quello di fumare in luoghi pubblici. Alcuni economisti li
definiscono beni pubblici misti, in cui la componente pubblica avvantaggia gruppi specifici. La
letteratura economica li utilizza per spiegare il ruolo dell’intervento pubblico.
Nella teoria economica i beni vengono classificati, in rapporto al consumo e/o all'accessibilità,
secondo le caratteristiche di:
• RIVALITA': un bene consumato da un individuo non può essere consumato da un altro.
• NON RIVALITA': il consumo di un bene da parte di un soggetto non impedisce il consumo
contemporaneo da parte di altri.
• ESCLUDIBILITA': il consumo/accesso di un bene adopera di un soggetto, impedisce agli altri di
usufruire del bene.
• NON ESCLUDIBILITA': è impossibile, o molto difficile, escludere determinati individui dalla fruizione
del bene.
La sanità pubblica è un bene meritorio, mentre la sanità privata è escludibile e rivale.
Anche le pensioni rientrano nei beni meritori, poiché lo Stato impone contributi per garantire un
sostegno in età avanzata.
I beni sono classificati in:
Beni privati o economici: sono individuabili come beni che hanno utilità, prezzo e proprietà –
sono caratterizzati da RIVALITA’ (diventa proprietario del bene chi accetta il prezzo, può
pagare e “arriva per primo”) e ESCLUDIBILITA’ (la proprietà di un bene da parte di un
individuo esclude gli altri dalla fruizione del bene stesso).
Beni pubblici puri: hanno utilità ma non prezzo né proprietà, sono non rivali e non escludibili. Il
consumo di un bene pubblico da parte di un individuo è compatibile (perciò NON rivale) con
quello di altri individui e può essere effettuato contemporaneamente da consumatori diversi
senza che sia possibile impedirlo ( perciò è NON escludibile) né che venga diminuita l’utilità
ottenibile da ogni consumatore. La non escludibilità può essere tecnica (non possibile
tecnicamente, ad esempio la fruizione di un paesaggio) o economica (l’esclusione comporta
un costo troppo elevato, ad esempio l’accessibilità ad una piazza)
Beni misti: sono beni misti i beni comuni.
Beni comuni: sono individuabili come beni che, come i beni pubblici puri, hanno utilità ma
NON hanno né prezzo né proprietà. Si distinguono, però, dai beni pubblici perché sono
relativi a risorse limitate e soggetti a congestionabilità in senso spaziale (strada
congestionata) o in senso fisico (pesca). Sono caratterizzati da NON ESCLUDIBILITA’ e
RIVALITA’: chiunque può usufruire del bene (non escludibilità) ma l’uso eccessivo dello
stesso comporta una diminuzione di utilità, sino all’esaurimento del bene stesso , sia per
l’intera collettività sia per ogni singolo successivo utilizzatore.
In letteratura si fa riferimento alla “tragedia dei beni comuni” (Hardin, 1968), che descrive come l’uso
eccessivo di una risorsa condivisa (es. pascolo) porti alla sua esaurimento, danneggiando tutti.
La soluzione sta nella regolamentazione e nella gestione ottimale delle risorse.
2.L’APPROCCIO AZIENDALE
Le persone, per soddisfare i propri bisogni materiali e immateriali, hanno da sempre avuto la
tendenza a riunirsi in gruppi organizzati.
La consapevolezza della difficoltà a raggiungere i molteplici fini personali ha incentivato la creazione
di gruppi e società per la realizzazione dei "fini massimi delle persone" → approccio sociologico.
3.I GRUPPI SOCIALI
La partecipazione a gruppi e società ha due obiettivi principali:
1. Soddisfare il bisogno di socialità: le persone entrano a far parte di gruppi per costruire
relazioni positive, creare legami e interagire con gli altri in modo armonioso.
2. Realizzare obiettivi che da soli non sarebbero raggiungibili: alcune attività o progetti
richiedono risorse, competenze o sforzi che un singolo individuo non potrebbe sostenere da solo.
4.IL CONCETTO DI AZIENDA
Secondo Masini, l’azienda è l’ordine economico di un istituto, cioè l’insieme degli accadimenti
economici organizzati secondo regole proprie. Questa definizione distingue chiaramente l’istituto,
come realtà più ampia, dalla sua dimensione economica, che è appunto l’azienda.
L’economia aziendale studia l’ordine economico, cioè l’azienda, all’interno dei diversi tipi di istituti
come famiglia, impresa, enti pubblici territoriali e istituti non profit. Ogni istituto può essere analizzato
in base alla sua attività economica.
Il comportamento degli istituti e le loro relazioni si basano su diversi principi dell’agire umano ma
l’economia aziendale si concentra solo sui principi e sulle regolarità del comportamento economico
definendo l’azienda come un ordine economico di istituto e scegliendo così di analizzare solo le
relazioni economiche escludendo quelle di natura etica morale culturale psicologica e sociale proprie
della più ampia dimensione istituzionale.
Nell’economia d’azienda gli studi di organizzazione gestione e rilevazione sono uniti in un’unica logica
come indicato da Zappa nel 1927 studiare l’azienda significa quindi cercare le uniformità nella
disposizione degli accadimenti economici che avvengono all’interno dell’istituto approfondendo le
forme di organizzazione l’analisi della gestione e gli studi di rilevazione.
5.GLI ISTITUTI
Gli istituti nascono per soddisfare i bisogni delle persone in modo completo. Sono strutture durature e
organizzate, formate da risorse personali e materiali, che seguono regole proprie. Rappresentano
un’unità data dai rapporti tra i vari elementi che li compongono, legati tra loro da una
complementarietà e orientati a uno scopo comune.

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I beni pubblici e il concetto di azienda

Classificazione dei beni

I beni possono essere di due tipi: beni pubblici puri e beni meritori:

  • Beni pubblici puri: sono forniti dallo Stato perché il settore privato non li eroga. Sono non escludibili (tutti possono usufruirne senza pagare) e non rivali (il loro utilizzo da parte di uno non ne limita l'uso da parte di altri), come le strade e l'illuminazione pubblica. L'istruzione non rientra tra questi, perché è escludibile (si paga la retta) e rivale (posti limitati).
  • Beni meritori: I beni meritori sono beni o servizi ritenuti fondamentali per lo sviluppo morale e sociale della collettività, come istruzione, sanità e cultura. L'intervento pubblico può avvenire anche senza una domanda esplicita dei cittadini, basandosi sul beneficio collettivo. A volte si traduce anche in divieti, come quello di fumare in luoghi pubblici. Alcuni economisti li definiscono beni pubblici misti, in cui la componente pubblica avvantaggia gruppi specifici. La letteratura economica li utilizza per spiegare il ruolo dell'intervento pubblico.

Nella teoria economica i beni vengono classificati, in rapporto al consumo e/o all'accessibilità, secondo le caratteristiche di:

  • RIVALITA': un bene consumato da un individuo non può essere consumato da un altro.
  • NON RIVALITA': il consumo di un bene da parte di un soggetto non impedisce il consumo contemporaneo da parte di altri.
  • ESCLUDIBILITA': il consumo/accesso di un bene adopera di un soggetto, impedisce agli altri di usufruire del bene.
  • NON ESCLUDIBILITA': è impossibile, o molto difficile, escludere determinati individui dalla fruizione del bene.

La sanità pubblica è un bene meritorio, mentre la sanità privata è escludibile e rivale. Anche le pensioni rientrano nei beni meritori, poiché lo Stato impone contributi per garantire un sostegno in età avanzata.

I beni sono classificati in:

  • Beni privati o economici: sono individuabili come beni che hanno utilità, prezzo e proprietà - sono caratterizzati da RIVALITA' (diventa proprietario del bene chi accetta il prezzo, può pagare e "arriva per primo") e ESCLUDIBILITA' (la proprietà di un bene da parte di un individuo esclude gli altri dalla fruizione del bene stesso).
  • Beni pubblici puri: hanno utilità ma non prezzo né proprietà, sono non rivali e non escludibili. II consumo di un bene pubblico da parte di un individuo è compatibile (perciò NON rivale) con quello di altri individui e può essere effettuato contemporaneamente da consumatori diversi senza che sia possibile impedirlo ( perciò è NON escludibile) né che venga diminuita l'utilità ottenibile da ogni consumatore. La non escludibilità può essere tecnica (non possibile tecnicamente, ad esempio la fruizione di un paesaggio) o economica (l'esclusione comporta un costo troppo elevato, ad esempio l'accessibilità ad una piazza)
  • Beni misti: sono beni misti i beni comuni.
  • Beni comuni: sono individuabili come beni che, come i beni pubblici puri, hanno utilità ma NON hanno né prezzo né proprietà. Si distinguono, però, dai beni pubblici perché sono relativi a risorse limitate e soggetti a congestionabilità in senso spaziale (strada congestionata) o in senso fisico (pesca). Sono caratterizzati da NON ESCLUDIBILITA' e RIVALITA': chiunque può usufruire del bene (non escludibilità) ma l'uso eccessivo dellostesso comporta una diminuzione di utilità, sino all'esaurimento del bene stesso , sia per l'intera collettività sia per ogni singolo successivo utilizzatore.

In letteratura si fa riferimento alla "tragedia dei beni comuni" (Hardin, 1968), che descrive come l'uso eccessivo di una risorsa condivisa (es. pascolo) porti alla sua esaurimento, danneggiando tutti. La soluzione sta nella regolamentazione e nella gestione ottimale delle risorse.

L'approccio aziendale

Le persone, per soddisfare i propri bisogni materiali e immateriali, hanno da sempre avuto la tendenza a riunirsi in gruppi organizzati. La consapevolezza della difficoltà a raggiungere i molteplici fini personali ha incentivato la creazione di gruppi e società per la realizzazione dei "fini massimi delle persone" -> approccio sociologico.

I gruppi sociali

La partecipazione a gruppi e società ha due obiettivi principali:

  1. Soddisfare il bisogno di socialità: le persone entrano a far parte di gruppi per costruire relazioni positive, creare legami e interagire con gli altri in modo armonioso.
  2. Realizzare obiettivi che da soli non sarebbero raggiungibili: alcune attività o progetti richiedono risorse, competenze o sforzi che un singolo individuo non potrebbe sostenere da solo.

Il concetto di azienda

Secondo Masini, l'azienda è l'ordine economico di un istituto, cioè l'insieme degli accadimenti economici organizzati secondo regole proprie. Questa definizione distingue chiaramente l'istituto, come realtà più ampia, dalla sua dimensione economica, che è appunto l'azienda. L'economia aziendale studia l'ordine economico, cioè l'azienda, all'interno dei diversi tipi di istituti come famiglia, impresa, enti pubblici territoriali e istituti non profit. Ogni istituto può essere analizzato in base alla sua attività economica. Il comportamento degli istituti e le loro relazioni si basano su diversi principi dell'agire umano ma l'economia aziendale si concentra solo sui principi e sulle regolarità del comportamento economico definendo l'azienda come un ordine economico di istituto e scegliendo così di analizzare solo le relazioni economiche escludendo quelle di natura etica morale culturale psicologica e sociale proprie della più ampia dimensione istituzionale. Nell'economia d'azienda gli studi di organizzazione gestione e rilevazione sono uniti in un'unica logica come indicato da Zappa nel 1927 studiare l'azienda significa quindi cercare le uniformità nella disposizione degli accadimenti economici che avvengono all'interno dell'istituto approfondendo le forme di organizzazione l'analisi della gestione e gli studi di rilevazione.

Gli istituti

Gli istituti nascono per soddisfare i bisogni delle persone in modo completo. Sono strutture durature e organizzate, formate da risorse personali e materiali, che seguono regole proprie. Rappresentano un'unità data dai rapporti tra i vari elementi che li compongono, legati tra loro da una complementarietà e orientati a uno scopo comune.Quando più persone si riuniscono di solito hanno:

  • Un fine,
  • Lo fanno per un certo periodo di tempo,
  • Regole comportamentali valide per i singoli e per i gruppi.

Esistono quattro tipi principali di istituti:

  • Famiglia,
  • Imprese,
  • istituti pubblici territoriali e pubblica amministrazione,
  • le associazioni, le fondazioni e gli istituti senza scopo di lucro.

Il concetto di istituto è centrale nella dottrina economico-aziendale e rappresenta un insieme di persone, risorse ed energie coordinate per raggiungere un fine comune. Questi insiemi possono essere famiglie, società di persone o comunità politiche nazionali, con l'obiettivo ultimo di promuovere il progresso sociale e spirituale dei membri. Lo Stato ha il compito di garantire il bene comune attraverso il proprio ordinamento politico, sociale, giuridico ed economico. Ogni istituto, per raggiungere i propri obiettivi, deve svolgere un'attività economica legata alla produzione o al consumo di beni economici, cioè beni che hanno un costo perché sono scarsi.

Famiglia

La famiglia ha come obiettivo il sostegno reciproco etico sociale e religioso e si basa su un rapporto stabile con regole condivise autonome che ogni famiglia individua in base all'organizzazione interna e ai comportamenti quotidiani. L'attività economica familiare riguarda il consumo di beni ottenuti tramite lavoro e gestione patrimoniale.

Impresa

L'impresa ha come obiettivo il guadagno economico attraverso la produzione di beni e servizi e si fonda su una durata stabilita dallo statuto. Le regole autonome dipendono dalla forma giuridica e dall'organizzazione interna che può essere libera o regolamentata. Le imprese devono pagare materiali e dipendenti e ciò che si guadagna non viene tutto trattenuto perché serve a coprire i costi di produzione.

Pubblica Amministrazione (PA)

La pubblica amministrazione comprende lo Stato e altri enti pubblici con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso leggi e servizi. Ha una definizione autonoma del sistema regolatorio. L'attività economica riguarda la produzione e il consumo di beni economici, con la necessità di remunerare i fattori produttivi e il lavoro.

Gli istituti no profit

Gli istituti non profit hanno lo scopo di generare ricchezza sociale per gruppi specifici o per la collettività, la loro durata è definita nello statuto tranne che per le fondazioni che possono essere a tempo indeterminato.Seguono regole in parte dettate dalla forma giuridica e in parte interne all'organizzazione, svolgono attività economica producendo o consumando beni economici e devono quindi remunerare i fattori produttivi e il lavoro. No profit non significa lavorare gratis: anche se non hanno fini di lucro, devono comunque pagare i fornitori.

Le classi di aziende

Le classi di aziende condividono il fine generale di soddisfare i bisogni umani attraverso l'attività economica, ma si distinguono per i fini immediati che perseguono e per le loro strutture specifiche, come l'assetto istituzionale, le combinazioni produttive, l'organismo personale, il patrimonio e l'assetto tecnico e organizzativo. Tassonomia delle aziende:

  • Famiglia -> Azienda di consumo
  • Impresa -> Azienda di produzione
  • Istituti pubblici -> Aziende miste
  • Enti no profit -> Aziende no profit

Economicità

I fini dell'azienda

Per affrontare l'incertezza e i cambiamenti del contesto l'azienda deve operare secondo i principi di:

  1. efficacia,
  2. efficienza,
  3. economicità.

Questi tre principi sono essenziali per garantire all'azienda la durabilità nel tempo, l'autonomia operativa e il raggiungimento dei propri fini istituzionali.

Concetto di efficacia

Un'azienda è efficace quando riesce a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata dando priorità alle finalità dominanti ma considerando anche una serie di obiettivi intermedi necessari per arrivare ai risultati finali.

Concetto di efficienza

Un'azienda è efficiente quando utilizza al meglio le risorse e i fattori produttivi ottenendo il massimo risultato con il minimo impiego possibile distinguendo tra efficienza interna legata all'uso ottimale delle risorse all'interno dell'organizzazione ed efficienza esterna riferita alla capacità di soddisfare il mercato e gli stakeholder in modo competitivo.

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