Documento dall'Università sull'approccio interdisciplinare e inclusivo delle attività motorie e sportive adattate nei contesti formativi. Il Pdf esplora il contributo della pedagogia e l'Embodied Cognition, analizzando i benefici dell'attività motoria in ambito scolastico e formativo per l'inclusione e la valorizzazione delle differenze, utile per studenti universitari di Educazione fisica.
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Per pedagogia dell'attività motoria e sportiva, si vuole intendere sia la teoria che la pratica dell'educazione del corpo, la quale deve essere finalizzata al perseguimento di un benessere che sia permanente.
Le origini della pedagogia risalgono a Pitagora, in cui è possibile ritrovare i principi basilari delle sue pratiche educative. Nello specifico egli ha contribuito a realizzare uno stile di vita che tenga in grande considerazione l'attività motoria connessa all'educazione cognitiva e psico-sociale, in modo da riuscire a condurre e plasmare i cittadini verso un corretto stile di vita nel rispetto dei valori della città. Già con Pitagora, quindi, si comincia ad avere una visione che mira all'utilizzo di una metodologia che coinvolge rutti i bambini e che considera l'attività fisica e la relazione mente-corpo nell'ottica del benessere personale e comunitario.
Riuscire a formare correttamente il cittadino, significa plasmare persone che hanno consapevolezza di sé stessi e degli altri. Nell'antichità, i tre pilastri considerati fondamentali per la corretta formazione del cittadino e su cui si basa il binomio mente-corpo, sono l'attività motoria, la corretta alimentazione e l'apprendimento.
In antichità l'equilibrio fra l'anima ed il corpo, a cui si associavano termini come "paidea" (educazione), "diaita" (dieta), conduceva al concetto di buona salute se correttamente governate dalla "dietetica" (sapere specifico) e dalla "pedagogia", considerati dagli antichi come il sommo sapere che deve essere utilizzato dai paidotribes" (docenti) e "gnastes" (allenatori).
Questo evidenzia che termini come "educazione", "alimentazione" e "movimento", erano di grande attualità anche nell'antichità, ed avevano come fine ultimo la relazione fra corpo/mente. Inoltre, si palesa come già nei tempi antichi il corpo era inteso come il punto di partenza per la formazione del cittadino, e per soddisfare tutte le sue potenzialità è necessario che esso sia educato-allenato, pertanto l'attività motoria deve essere intesa come lo strumento per poter usufruire delle potenzialità dello stesso.
Nel medioevo, il senso dell'attività motoria cambia eliminando del tutto la visione di cura del corpo, per poi successivamente valorizzare l'importanza dell'educazione del corpo per la formazione completa e integrale dell'essere umano, a Locke e Rousseau.
Quando si parla di relazione "mente-corpo", è inevitabile rimandare il tutto all'insieme dei saperi che ciascuna disciplina tratta del corpo, del movimento e della corporeità.
Per corporeità si vuole intendere la capacità di percepire il proprio corpo, di sentire e di essere corpo, il che significa avere piena padronanza di quest'ultimo nel tempo e nello spazio. Si parla di corporeità, cioè di corpo come esperienza vivente che si basa sulla percezione del proprio corpo e della relazione che esso instaura con l'ambiente circostante.
Quindi il corpo non deve essere inteso come un semplice strumento la cui funzione è esclusivamente quella di eseguire le azioni dettate dalla mente umana, anzi essi devono interagire simultaneamente in funzione dell'ambiente circostante, in modo da creare il binomio mente-corpo in situazione. Esso deve essere inteso come il mediatore che consente alla psiche di conoscere ed apprendere. In quest'ultimo caso sicuramente interverranno altri aspetti motivazionali come il senso di sentirsi parte dell'azione che si sta eseguendo e la motivazione nello svolgere la specifica azione motoria con sensazione di appartenenza e conoscenza di sé stessi e dell'ambiente esterno.
È possibile individuare molteplici fattori della corporeità:
Pertanto si favorisce una tipologia di educazione capace di riconoscere sé stessi sfruttando il corpo ed il movimento, in modo da favorire una maggiore presa di coscienza e consapevolezza del proprio corpo e conseguentemente dell'essere persona.
E questo il significato specifico del termine corporeità, la capacità di avere una presa di coscienza del corpo, ma anche il rapportarsi con gli altri influenzando in modo positivo sia le relazioni interpersonali che intrapersonali, offrendo quindi una visione del corpo e della corporeità molto più complessa e necessaria per il corretto sviluppo formativo ed educativo della persona.
Le scienze che si occupano dello studio del corpo in associazione con quelle cognitiva hanno dato vita alla nozione di Embodied Cognition.
Con il termine "embodied" si vuole intendere la capacità che il movimento possiede nell'influenzare l'asse cognitivo. Pertanto secondo tale teoria il binomio "mente-corpo", i sistemi sensoriali e motori devono collaborare per generare un'elaborazione cognitiva, per cui il modello cognitivo-computazionale, secondo cui la psiche è un'operazione astratta dalle azioni concrete, viene accantonato in favore dell'embodied cognition con cui si afferma che il corpo ed il movimento hanno un ruolo fondamentale nei processi cognitivi.
Corpo e mente, determinano i processi mentali e cognitivi, pertanto il comportamento della persona, devono essere sempre presi in considerazione univocamente in modo da riuscire a garantire un intervento educativo il cui sviluppo sia efficace. È in questo modo che è possibile dare un senso a qualsiasi azione viene compiuta sia da sé stessi che dagli altri, azionando dei ragionamenti il cui inizio avviene attraverso l'osservazione di una qualsiasi azione motoria.
Ciò detto dimostra quindi che l'essere umano pensa, ragiona e giudica anche in base alla percezione che egli ha di tutto ciò che lo circonda e quest'ultimo step avviene tramite e grazie al corpo ed al movimento.
È in quest'ottica che la pedagogia è compresa nelle scienze del movimento umano, in modo da esaltare il valore della dimensione corporea, coinvolgendo in ugual modo sia le persone normodotate che quelle che si trovano in situazione di disabilità.
La visione oramai superata di due realtà separate, un corpo "res extensa" ed una mente "res cogitans" in cui la prima era intesa come una macchina capace di generare movimento esclusivamente meccanico, mentre la seconda in grado di elaborare tutte le informazioni che venivano percepite dall'esterno, è obsoleta. Mente e Corpo sono un tutt'uno inscindibile, in cui la mente è ben radicata nel corpo e nella corporeità e quindi nella capacità di movimento della persona. Il corpo assume quindi una funzione globale, luogo di percezione di sé stesso, di sperimentazione di sensazioni indipendenti seppur complesse capaci di creare degli stati mentali positivi o negativi.
L'Embodied Cognition, asserisce che il corpo è il vero pilastro portante per lo sviluppo della mente della persona, ed è per tale motivo che il corpo e quindi il movimento deve essere pensato come un'azione motoria generata con consapevolezza.
In tale prospettiva la corporeità assume grande rilievo per quanto riguarda:
In tale ottica l'Embodied Cognition risulta essere fondamentale perché la comprensione del linguaggio sembra essere favorita da esperienze motorie pregresse, in quanto l'azione descritta nella frase viene simulata nella mente .
Ciò dimostra come l'attivazione delle aree motorie è implicata in tutte le funzioni del sistema cognitivo, capace di produrre nuove forme di conoscenza, generate dal corpo in movimento, che è considerato la condizione necessaria per raggiungere una forma di conoscenza maggiormente elevata.
Il corpo assume quindi una funzione di "io pensante" , il cui valore è biologico, universale, pulsionale e cosciente. Sfruttando la continua interazione che è presente fra la mente ed il corpo, con l'ausilio del movimento è possibile fare esperienza, conoscere nuove sensazioni che saranno le basi per il nuovo sapere. Pertanto corpo e mente costituiscono un'unica unità del sistema, nel quale ciascuna funziona in modo autonomo, ma entrambi sono necessari e garanti per e dell'altra.
La teoria dell'Embodied Cognition dimostra come il connubio "mente-corpo", inteso come psiche, parte del corpo necessaria per determinare i processi mentali e cognitivi, sia la condizione necessaria per riuscire ad avere un'immagine migliore di sé e l'attività motoria intesa come l'espressione del bisogno di movimento in quanto esigenza primaria.
Dal punto di vista pedagogico è necessario porre l'attenzione sul ruolo educativo che la corporeità e l'attività motoria assumono nella formazione identitaria del soggetto, considerando la realizzazione di una formazione trasversale in cui il corpo ed il movimento sono imprescindibili nella formazione del cittadino. Dunque il corpo, in comunicazione con la mente, diviene un organismo educante e mezzo di esperienza in stretta connessione con la mente. Inoltre grazie al corpo cominciano le prime forme di linguaggio e comunicazione con l'ambiente esterno, pertanto esso manifesta il proprio modo di tare e di essere agli altri.
Il binomio mente-corpo media tutte le esperienze umane creando un vero e proprio focus basato su tre assi cervello-corpo-mondo, evidenziando come l'attività motoria genera un processo educativo capace di agire e creare delle modificazioni sul comportamento dovute all'esperienza motoria che viene vissuta.
Quindi il corpo è il soggetto dell'apprendimento e della conoscenza, che avvengono tramite l'asse motorio, il che dimostra come l'intelligenza corporeo-cinestetica abbia assunto un valore paritario alle altre forme di intelligenza.
Secondo la teoria dell'Emobodied Cognition il legame tra mente e corpo è bidirezionale, nel senso che la mente influenza il modo in cui il corpo reagisce e al contempo quest'ultimo attiva la mente. Quando si parla di esperienza motoria, essa genera delle ripercussioni dal punto di vista emotivo e relazionale, riuscendo a garantire un approccio che assicura dei processi formativi di conoscenza generati dal legame che esiste fra l'individuo, gli altri e il mondo esterno. Questa visione può essere definita come quell'insieme di processi intenzionali e non, capaci di intervenire sulla maturazione dell'individuo favorendo una crescita che riguarda sia la costruzione identitaria della persona che la fase dell'apprendimento delle conoscenze, abilità e competenze.
Il corpo assume funzione di collegamento fra esso stesso e la realtà circostante, evidenziando quindi la sua grande valenza intellettiva e unicità in quanto è solo attraverso il movimento che esso produce che è possibile relazionare con l'esterno e manifestare i propri sentimenti ed emozioni. A tal proposito la corporeità, é in grado di mostrare una visione del corpo inteso come strumento della conoscenza capace di relazionarsi sia con la mente che con l'ambiente circostante. In questo modo si generano delle esperienze dettate dalle relazioni interpersonali che consentono di avere una comprensione sociale diretta del senso delle azioni, delle emozioni e delle sensazioni altrui.
La relazione che si crea fra il corpo e l'ambiente circostante è un legame:
Il corpo insieme alla mente, deve essere il proprio essere, la propria identità, e l'Emobodied Cognition deve essere inteso come quel microambiente (corpo-mente) capace di creare un legame con il macroambiente (mondo circostante).
La persona è prima di tutto è in primis auto-situato in sé, per cui è essere tramite un corpo che agisce in un ambiente, il che deve essere inteso non solo come luogo fisico bensì anche emotivo, socio-relazionale e culturale.
Con l'Embodied Cognition avviene la costruzione dell'identità, mediata dalla psiche, dal corpo e dal movimento, che diviene quindi la base della conoscenza. Pertanto i processi di conoscenza