Difesa del territorio e recupero ambientale con ingegneria naturalistica

Documento sulla difesa del territorio e recupero ambientale. Il Pdf esplora l'ingegneria naturalistica per i corsi d'acqua, analizzando cause di inondazioni e impatto umano, evidenziando l'importanza della vegetazione per la stabilizzazione degli argini e la creazione di habitat naturali per l'università in Educazione ambientale.

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DIFESA DEL TERRITORIO E
RECUPERO AMBIENTALE
L'attività erosiva delle acque
superficiali può causare frane e
inondazioni particolarmente intense
e persistenti.
LE TECNICHE DI INGEGNERIA
NATURALISTICA APPLICABILI AI
CORSI
D'ACQUA
Le recenti catastrofi legate ai corsi d'acqua hanno
dimostrato che:
• le inondazioni sono fenomeni del tutto naturali con
le quali l'uomo
, a
lungo termine, non può competere;
le dighe e gli altri dispositivi di protezione
contro le inondazioni non
possono garantire una protezione assoluta;
• le azioni e le attività umane come la correzione
dei corsi d'acqua e le
canalizzazioni, la distruzione delle superfici naturali
di
contenimento (paludi, zone alluvionali ecc.) e il
drenaggio dei suoli hanno un impatto sempre
negativo sulla periodicità e l'intensità delle
inondazioni;

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DIFESA DEL TERRITORIO E RECUPERO AMBIENTALE

L'attività erosiva delle acque superficiali può causare frane e inondazioni particolarmente intense e persistenti.

LE TECNICHE DI INGEGNERIA NATURALISTICA APPLICABILI AI CORSID'ACQUA

Le recenti catastrofi legate ai corsi d'acqua hanno dimostrato che:

  • le inondazioni sono fenomeni del tutto naturali con le quali l'uomo, a lungo termine, non può competere;
  • le dighe e gli altri dispositivi di protezione contro le inondazioni non possono garantire una protezione assoluta;
  • le azioni e le attività umane come la correzione dei corsi d'acqua e le canalizzazioni, la distruzione delle superfici naturali di contenimento (paludi, zone alluvionali ecc.) e il drenaggio dei suoli hanno un impatto sempre negativo sulla periodicità e l'intensità delle inondazioni;
  • l'edificazione e gli utilizzi delle zone alluvionali o minacciate dalle inondazioni rappresentano un rischio di danno elevato

A causa dell'ambiente fisico esposto alle continue sollecitazioni da parte della corrente dell'acqua e degli eventi atmosferici, la maggior parte delle piante acquatiche e ripariali ha sviluppato dei sistemi radicali molto performanti, che costituiscono dei veri e propri modelli di stabilizzazione

Tuttavia, il materiale vegetale viventenon rappresenta sempre l'unico componente delle opere di ingegneria naturalistica, in quanto, per migliorarne l'efficacia di azione, è spesso necessario associarvi materiali inerti, o comunque non viventi, che svolgono il ruolo di aumentare la resistenza dell'opera nella fase iniziale

Ovviamente, la modalità di posa di questi elementi è importante tanto quanto la scelta degli elementi stessi, in quanto occorre ricordare che i materiali ausiliari tendonoa degradarsi nel tempo e devono quindi essere rimpiazzati dagli organi sotterranei dei vegetali in crescita.

Benefici dell'utilizzo del materiale

L'utilizzo del materiale porta i seguenti benefici:

  • assorbimento delle sollecitazioni meccaniche;
  • stabilizzazione del suolo al livello delle radici;
  • drenaggio del suolo per evapotraspirazione e formazione di cavità;
  • protezione contro le sollecitazioni meteorologiche (venti violenti,eccessiva insolazione, neve ecc.);
  • miglioramento del suolo in termini di sostanza organica.

Indice di funzionalità fluviale (IFF)

Un indicatore importante per determinare lo stato complessivo di salute di un ambiente fluviale è l'indice di funzionalità fluviale (IFF): si tratta di un indice globale che ha come obiettivo principale quello di valutare lo stato complessivo dell'ambiente fluviale e di valutarne la funzionalità ecologica, intesa come risultato della sinergia e dell'integrazione di un'importante serie di fattori biotici e abioticipresenti nell'ecosistema acquatico e in quello terrestre ad esso collegato.

Le tecniche di ingegneria naturalistica nella gestione di fossi e argini

Il canale prima dell'intervento Il canale consolidato e rinverdito con questa tecnologia

Nel paesaggio italiano vi sono ampi territori, come le grandi pianure alluvionali e le estese aree di bonifica che hanno la caratteristica comune di essere attraversati da grandi fossi di drenaggio e/o dagrandi canali di irrigazione.

Queste opere hanno un notevole impatto sul paesaggio, sono parte integrante dello stesso e, anzi, lo rappresentano.

A queste opere di grandi dimensioni si sommano le sistemazioni idraulico-agrarie a dimensione aziendale, che costituiscono una rete di canali di scolo/irrigazione.

Tutte queste grandi e piccole infrastrutture territoriali/aziendali sono stateprogettate ed eseguite sia per recuperare e sanificare porzioni di territorio destinate all'agricoltura, sia per migliorare la capacità produttiva dei territori, portando acqua per l'irrigazione e drenando quella in eccesso.

Su questi territori destinati all'attività agricola, nel tempo si è applicato il modello dell'agricoltura intensiva meccanizzata che ha provocato la scomparsa delle siepi delle alberate che delimitavano i campicoltivati, i fossi di scolo con vegetazione arbustiva ecc., che erano zone di rifugio e riproduzione della fauna selvatica e garantivano una ricca diversità biologica.

Nel complesso, si è verificato un peggioramento naturalistico importante, appesantito dalla presenza e dalla manutenzione di queste opere di bonifica che creavano barriere fisiche, per il movimento della fauna selvatica, e una desertificazione della vegetazione arbustiva ed arborea

Nuovi modelli di agricoltura sostenibile

I nuovi modelli di agricoltura sostenibile (agricoltura integrata e i vari modelli di agricoltura organica o biologica) possono essere un punto di partenza per utilizzare, ai fini naturalistici, questi grandi manufatti allo scopo di creare una rete di zone quasi naturali, con due finalità:

  • contribuire a ridurre i costi di gestione della funzionalità degli stessi manufatti;
  • dare un importante contributo alla rinaturalizzazione del territorio trasformando le arginature, i canali e le loro sponde ecc. in zone di rifugio e ripopolamento della faunaselvatica e degli organismi utili.

GLI INTERVENTI NEGLI ALVEI

Gli alvei degli impianti di irrigazione/drenaggio, per essere sempre efficienti e mantenere la portata idrica necessaria per la loro funzione, sono periodicamente manutenuti con interventi come lo sfalcio della vegetazione erbacea e l'eventuale eliminazione dei cespugli, la risagomatura delle sponde e il dragaggio del fosso.

Questi lavori possono essere eseguiti con metodi diintervento che consentano una razionale ed economica manutenzione dei fossi e, contemporaneamente, un arricchimento naturalistico del fosso stesso.

DRAGAGGIO CON RIMOZIONE SELETTIVA DELLE PIANTE ACQUATICHE

Il dragaggio del fosso consiste nello scavo e nella rimozione di sabbie, limi o ghiaie che si sono sedimentate sul fondo, riducendo la capacità idrica e la funzionalità del fosso.

Si distinguono due possibilità applicative in funzione dell' ampiezza dei fossi:

  • fossi maggiori di 2 m: si può effettuare la dragatura di una sola sponda lasciando l'altra intatta;
  • fossi minori di 2 m: si possono effettuare dragaggi alternati sulle sponde

LA FORMAZIONE DI POZZE HABITAT-RIFUGIO

La rete dei canali di drenaggio a cielo aperto è costituita da canali di varie dimensioni che confluiscono in un canale collettore più grande; all'inserzione del canale ricevente èpossibile scavare una fossa più profonda del letto del canale che garantisca una costante presenza di acqua. Questa riserva di acqua rappresenta una zona di rifugio della fauna acquatica.

LE TRAPPOLE PER IL FANGO

Le trappole per il fango sono accorgimenti che consentono di rallentare il flusso dell'acqua per favorire la sedimentazione dei materiali trasportati (limi, sabbic ecc.) che potrebbero limitare il deflusso delle acque. Questetrappole si possono realizzare in canali con una dimensione maggiore di 2 m e consistono in una depressione dell'alveo.

Dal punto di vista ecologico il vantaggio della presenza delle trappole consiste nel limitare il trasporto di inquinanti (idrocarburi ecc.) che, invece di percorrere tutta la rete dei canali, sono fermati nella trappola, insieme al fango. Le trappole per il fango, ovviamente, devono essere collocate in luoghi (ponti, chiuse ecc.) facilmente accessibili daimezzi di lavoro (draghe, scavatori ecc.). per consentire un facile svuotamento, limitando il lavoro nel solo tratto di canale della trappola.

LA RISAGOMATURA PER LA FORMAZIONE DI BANCHINE SOMMERSE

La banchina sommersa è una striscia di terreno che rimane sommersa, posta lungo la sponda del fosso in senso longitudinale; può essere realizzata infossi con una larghezza maggiore di 2 m. In pratica è un gradino sotto il livello idrico minima che consente di mantenere una vegetazione sommersa di piante palustri che costituisce zona rifugio, di riproduzione e di nidificazione della fauna selvatica

GLI INTERVENTI SUGLI ARGINI

Gli interventi di manutenzione sugli argini sono molto importanti perché assicurano, in situazioni di piena, la stabilità e lacapacità contenitiva del manufatto; questi interventi riguardano due aspetti fondamentali:

  • il consolidamento dell'argine, che è di competenza dell'ingegneria idraulica e naturalistica
  • lo sfalcio della vegetazione dell'argine.

Curiosità: In merito alla manutenzione degli argini di contenimento delle piene dei fumi particolarmente importante il controllo della presenza di animali scavatori (nutrie ecc.) che con le loro tane possono indebolire la stabilità dell'argine.

LO SFALCIO DEGLI ARGINI

L'argine è un manufatto che ha lo scopo di contenere l'acqua e di farla defluire senza alcun ostacolo e in sicurezza; pertanto la manutenzione ordinaria consiste nel mantenere l'argine privo di vegetazione arbustiva e arborea e di contenere quella erbacea con gli sfalci periodici

LA PIANTAGIONE DI ALBERI E ARBUSTI

Spesso si incorre in spazipraticamente non lavorabili con le macchine e comunque di scarso interesse per l'attività agricola. In queste situazioni è possibile effettuare interventi di naturalizzazione, creando siepi e/o piccoli boschetti costituiti da una vegetazione arbustiva e arborea.

L'intervento comporta la messa a dimora di arbusti e di alberi di specie autoctone. In pratica si creano macchie di arbusti e rovi senza un ordine prestabilito (random), che sono l'ideale luogo di nidificazioneper gli uccelli delle siepi, sono habitat per rane e rospi, favoriscono l'insediamento di mammiferi e costituiscono un tunnel protetto per gli spostamenti della fauna selvatica

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